Anomalie Servizi PCT – Consultazione

Si comunica che a causa di anomalie da parte del Sistema Ministeriale (non di Servicematica), si stanno verificando delle interruzioni temporanee nei sistemi di consultazione dei fascicoli telematici.

Consigliamo di ripetere l’operazione in un secondo momento, se non dovesse andare a buon fine.

Ricordiamo che sarà possibile depositare telematicamente con Service1 seguendo l’apposita guida al seguente link LINK GUIDE


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Il processo civile cambia: più elettronico e semplificato con la nuova riforma

Dal 26 novembre 2024 entreranno in vigore importanti novità nel processo civile, introdotte dal decreto legislativo 31.10.2024, n. 164, pubblicato in Gazzetta ufficiale l’11 novembre. Le nuove disposizioni, applicabili ai procedimenti introdotti dopo il 28 febbraio 2023, si concentrano sulla digitalizzazione e semplificazione delle procedure.

Tra le principali modifiche, spiccano la riduzione della trattazione scritta a favore di un processo più rapido, l’introduzione di notifiche via PEC e l’adozione di un rito semplificato. Inoltre, sarà possibile ottenere un titolo esecutivo in formato digitale e il decreto ingiuntivo sarà emesso anche tramite fattura elettronica, migliorando l’efficienza e riducendo i tempi di attesa.

La riforma, parte della più ampia attuazione del Pnrr, mira a rendere il sistema giudiziario civile più moderno e accessibile, con un occhio di riguardo all’uso delle tecnologie digitali per ottimizzare il lavoro degli operatori legali e garantire maggiore tempestività nelle risoluzioni delle controversie.


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Processo Giulio Regeni, l’avvocata: “Egitto non è paese sicuro”

Durante l’udienza del processo per l’omicidio di Giulio Regeni, l’avvocata Alessandra Ballerini, legale dei genitori del ricercatore ucciso in Egitto, ha dichiarato che “l’Egitto non è un paese sicuro” e che, secondo quanto emerso, anche le persone vicine a Giulio avrebbero contribuito a creare una “ragnatela” intorno a lui. La dichiarazione è arrivata al termine dell’audizione della “teste Beta”, una cittadina tedesca che viveva con Regeni. La donna ha raccontato che, poco prima di Natale del 2015, un presunto agente dei servizi segreti egiziani si presentò alla sua porta chiedendo una copia del passaporto di Giulio. Un coinquilino di Regeni, dopo aver scambiato il telefono con l’agente, non riferì l’incidente a Giulio, ma gli disse che gli stranieri dovevano fornire i documenti e presentarsi alla polizia. La donna ha anche ipotizzato che l’agente avesse un sospetto su Giulio, suggerendo che avesse fatto qualcosa di “sospetto”.


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Via libera al bonus Natale: 100 euro in arrivo con la tredicesima per oltre 2 milioni di lavoratori

Il Governo ha approvato l’estensione della platea del cosiddetto “bonus Natale”, che prevede un’aliquota una tantum di 100 euro per i lavoratori dipendenti con un reddito annuale non superiore a 28.000 euro. La misura riguarda chi ha un coniuge e almeno un figlio fiscalmente a carico, ma anche i nuclei monogenitoriali con un figlio. La somma sarà erogata con la tredicesima e raggiungerà circa due milioni di lavoratori. I costi stimati per l’intervento sono di circa 400 milioni di euro.

Il ministro Luca Ciriani ha sottolineato l’impegno del governo per ampliare i beneficiari, includendo anche le famiglie monogenitoriali. Per ricevere il bonus, i lavoratori devono presentare apposita richiesta al datore di lavoro. L’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti a riguardo con una circolare del 10 ottobre 2024.


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“Questi giudici devono andarsene”: bufera sulle dichiarazioni di Elon Musk

Nella notte tra l’11 e il 12 novembre, è attraccata al porto di Brindisi la nave Visalli, riportando in Italia i sette migranti di origine bengalese ed egiziana, precedentemente trattenuti nel centro di Gjader, in Albania. La decisione del rimpatrio è stata presa dal Tribunale di Roma, che ha sospeso il trattenimento dei migranti in attesa di una valutazione europea.

Le tensioni si sono amplificate dopo un commento di Elon Musk, patron di Tesla, su X, dove ha criticato i giudici italiani scrivendo che “questi giudici devono andarsene.” Le parole di Musk hanno suscitato un’ondata di reazioni istituzionali. Alessandra Maddalena, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, ha condannato l’intervento, definendolo un attacco alla sovranità italiana. Simili preoccupazioni sono state espresse anche dal consigliere del CSM Ernesto Carbone, che ha parlato di “parole pericolose per la democrazia”.

In risposta, Musk ha definito Sea Watch, la ONG tedesca attiva nei salvataggi di migranti, una “organizzazione criminale,” alimentando ulteriormente il dibattito. Anche diversi politici italiani, tra cui il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini e il presidente del Senato Ignazio La Russa, sono intervenuti, esprimendo posizioni critiche verso la decisione del Tribunale e l’ingerenza del magnate americano.


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Giudice di pace, i numeri del fallimento. Oggi gli avvocati di Roma in piazza

56 giudici di pace in servizio a Roma –  41 per il settore civile e gli altri per il penale – invece dei 210 previsti. Una scopertura di organico catastrofica del 72%. E questo a fronte di una mole di lavoro enorme: ogni anno a Roma vengono presentati 33.000 ricorsi per decreto ingiuntivo e si discutono 29.000 cause tra ordinarie e opposizioni a sanzioni amministrative. In pratica, per ogni giudice di pace civile oltre 800 decreti ingiuntivi e per tutti 517 cause a testa ogni anno. Inevitabile che questa situazione si traduca in tempi lunghissimi per ottenere giustizia.

Sono i numeri del fallimento che hanno spinto gli avvocati romani a indire questa mattina in piazza Cavour una grande manifestazione di protesta “per sensibilizzare l’opinione pubblica e per rivendicare il diritto dei cittadini ad avere giustizia in tempi ragionevoli come previsto dalla costituzione”.

“La nostra però – spiega il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma, Paolo Nesta – non è una manifestazione per una rivendicazione di categoria, noi intendiamo denunciare pubblicamente la denegata giustizia. Una situazione che si riscontra in tutto il territorio nazionale ma che nella Capitale assume contorni che definiremmo grotteschi, se non fossero tanto drammatici”.

E dire che delle soluzioni immediate esisterebbero. “Noi nelle numerose interlocuzioni al Ministero abbiamo proposto dagli interventi concreti che peraltro non avrebbero nemmeno costi per l’erario – prosegue Nesta – nel senso che ci sarebbe stata al nostro avviso la possibilità di destinare ai giudici di pace i vincitori del concorso che sono stati assegnati per un biennio all’ufficio per il processo, come prevede l’articolo 10 della normativa vigente. Una proposta sensata che il Ministero sembrava aver recepito ma che il Consiglio Superiore della Magistratura ha respinto”.

Di qui la decisione di scendere in piazza. “Quello che noi chiediamo con forza – conclude il Presidente del COA Roma – è l’immediata copertura dell’organico dei giudici, del personale amministrativo e di rendere efficienti i sistemi informatici, perché come se non bastasse neanche questi attualmente sono idonei a svolgere adeguatamente la loro funzione”.


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Infortuni mortali sul lavoro: il CdA risponde penalmente per la sicurezza

La Corte di Cassazione ha confermato che i membri del Consiglio di amministrazione (CdA) di un’azienda sono penalmente responsabili per la morte di un lavoratore se risultano violazioni delle norme antinfortunistiche, anche quando esistono deleghe specifiche di gestione. La sentenza n. 40682 del 6 novembre 2024 ha infatti stabilito che le deleghe non esonerano i vertici dalla responsabilità per incidenti causati da mancanze strutturali nella sicurezza.

Il caso concreto

B.O., dipendente della società P… s.p.a., è deceduto durante il lavoro, travolto da una lastra prefabbricata di cemento armato installata da P… COSTRUZIONI s.p.a. L’incidente è stato causato da gravi difetti di produzione e montaggio, con errori nell’ancoraggio e nei bulloni di fissaggio non conformi al progetto. In fase di costruzione, Pi.M., addetto ai controlli di P…, aveva rilevato i difetti e tentato di correggerli, ma in modo insufficiente e non conforme agli standard di sicurezza.

Procedimento giudiziario

La Corte d’Appello di Milano ha ritenuto responsabili i membri del CdA di P… COSTRUZIONI s.p.a., tra cui il presidente P.G. e altri due consiglieri, per omicidio colposo. Gli imputati hanno presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che la presenza di deleghe operative avrebbe dovuto esonerarli dalla responsabilità. Tuttavia, la Suprema Corte ha respinto il ricorso, ribadendo che il CdA non può delegare in modo completo la responsabilità della sicurezza e rimane garante dell’osservanza delle norme antinfortunistiche nell’ambito aziendale.


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La Corte di Cassazione ha stabilito che le strutture esterne fisse e chiuse realizzate per esigenze permanenti di attività commerciali non rientrano tra gli interventi di “edilizia libera”. La sentenza n. 39596 del 28 ottobre 2024 afferma che tali opere non possono essere considerate “pergotende” poiché ampliano stabilmente lo spazio commerciale interno e non soddisfano esigenze temporanee.

Il caso concreto

R.F.L. e R.M., rappresentanti della “R. F… S.r.l. Società Agricola”, avevano installato una struttura di 15,36 mq dietro il loro chiosco di fiori a Marsala, con pilastri di ferro, copertura a falda e teli plastificati. Lo spazio era destinato al deposito e al lavoro su fiori e piante per evitare sole e intemperie, vista l’insufficienza dell’area interna del chiosco. Tuttavia, l’opera è stata realizzata senza permesso di costruire e senza autorizzazione regionale, in un’area classificata come zona sismica.

Il procedimento giudiziario

Il Tribunale di Marsala ha condannato i rappresentanti legali della società a due mesi di arresto e a un’ammenda di 8.000 euro ciascuno per reati previsti dal Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. n. 380/2001). La Corte d’Appello di Palermo ha confermato la condanna, rigettando l’appello degli imputati, che hanno successivamente presentato ricorso in Cassazione. La Corte Suprema ha confermato che, trattandosi di una struttura fissa e non temporanea, era necessario il permesso edilizio.


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I sindaci italiani si trovano in difficoltà a causa dei nuovi tagli previsti per gli Enti locali dalla legge di bilancio. L’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) ha presentato emendamenti al Parlamento, segnalando che, a partire dal 2024, i Comuni saranno soggetti a tagli di 300 milioni di euro annui per il 2024-2025 e di 200 milioni per il periodo 2026-2028. Inoltre, sono previste riduzioni dei fondi per investimenti nelle opere pubbliche, con tagli tra il 20% e il 30%. Anche le assunzioni a tempo indeterminato subiranno limitazioni, con un turnover ridotto al 75% per i Comuni con oltre 20 dipendenti.

La protesta: una questione senza colore politico

Sindaci di diverse appartenenze politiche esprimono preoccupazione per l’impatto di questi tagli. Mario Conte, sindaco leghista di Treviso e presidente dell’Anci Veneto, ha denunciato il blocco del turnover, sottolineando come i sindaci già si trovino a coprire carenze di personale. “Tagliare ulteriormente significa mettere a rischio i servizi ai cittadini,” ha affermato Conte, aggiungendo che senza altre fonti di entrate, sarà costretto a ridurre la qualità dei servizi comunali, dal mantenimento delle strade alla pulizia degli spazi pubblici.

Anche Alessandro Canelli, sindaco leghista di Novara, ha espresso forte opposizione, evidenziando che i Comuni hanno già ridotto la propria spesa pubblica dal 2011, passando dall’8,2% al 6,5% della spesa totale nazionale. Un’ulteriore riduzione metterebbe in crisi molte amministrazioni locali, già in difficoltà finanziarie.

L’impatto sulle fasce più deboli della popolazione

Sergio Giordani, sindaco di Padova sostenuto dal centrosinistra, ha messo in guardia sugli effetti sociali della manovra, affermando che “senza modifiche, dovremo tagliare servizi essenziali per i cittadini,” come l’assistenza domiciliare per gli anziani, i servizi per le persone disabili, la manutenzione di parchi e scuole, e le attività culturali e sportive. Giordani ha aggiunto che i tagli colpiranno soprattutto i Comuni più virtuosi e le fasce più deboli della popolazione.


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