Digitalizzazione del lavoro: un algoritmo che sceglie l’annuncio giusto

Neolaureati o studenti che stanno ricercando lavoro, ogni giorno scrollano decine di annunci, senza mai trovare quello più adatto a loro.

Anche se da un po’ di tempo si sono digitalizzati, cambiando pelle, ci sono ancora oggi annunci di lavoro statici, complessi, poco intuitivi, ma soprattutto, poco attrattivi per la Generazione Z (1997/2012). I più giovani, infatti, passano più di 11 ore a settimana, scrollando annunci di lavoro che non rispettano le loro aspettative e che non sono in linea con le loro competenze.

Restano, in ogni caso, gli strumenti principali a cui fanno affidamento neolaureati e studenti, che non approfittano del classico “passaparola” per cercare/trovare lavoro, nonostante sia uno strumento ancora fondamentale, qui in Italia.

Il fenomeno Tutored

Fino a non così tanti anni fa si riempivano pagine e pagine di giornali cartacei con annunci di lavoro. Oggi, gli annunci si trovano quasi esclusivamente sul web, grazie a portali specializzati, siti di agenzie e motori di ricerca.

Quello che non è cambiato, nonostante la digitalizzazione, è la sostanza degli annunci, che resta sempre la stessa. Ma se li leggesse un algoritmo, cambierebbe qualcosa?

Questo è quello che si è chiesto Gabriele Giugliano, creatore di Tutored, startup che ha sviluppato un’app che mette in contatto le aziende con studenti e neolaureati. È nata, in questo modo, una community che conta più di 600mila ragazzi.

Tutored è un punto di riferimento per più di uno studente su quattro, 2mila recruiter e 130 multinazionali, che ogni giorno utilizzano l’app per attrarre i talenti più giovani, soprattutto per quanto riguarda le discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).

Tutored, comunque, ha deciso di cambiare nome. Si chiamerà Joinrs, e ben presto uscirà dai confini nazionali. Si prevede, infatti, che l’app quest’anno approdi negli States, in Germania, nel Regno Unito, in Francia, in Spagna e in Svizzera, triplicando, dunque, la quota di utenti esteri, passando dal 20% al 60%.

Per riuscire a comprendere al meglio difficoltà e soluzioni per i giovani della Gen Z, Joinrs ha deciso di effettuare una ricerca, grazie alla quale sono state sentite più di 2.600 persone, equamente distribuite tra donne, uomini, studenti e laureati, in diverse aree del Paese.

Un terzo del campione in questione apparteneva all’area STEM, un terzo alle discipline umanistiche ed un terzo a quelle economiche. È emerso che il 79% degli intervistati non erano affatto soddisfatti degli annunci di lavoro.

«Non riesco a capire il ruolo descritto e le mansioni», «ho difficoltà a comprendere se soddisfo i requisiti richiesti», «non trovo le informazioni che più mi interessano»: queste sono alcune delle motivazioni date dagli intervistati.

I giovani che cercano lavoro perdono 11 ore ogni settimana, leggendo annunci che probabilmente non servono a nulla. Ma allora, come uscire da questa situazione? Per Giuliano bisogna sfruttare «l’intelligenza artificiale e un algoritmo in grado di leggere, comprendere e rielaborare in maniera sintetica al posto dell’utente gli annunci di lavoro per aumentarne l’efficacia».

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Se andiamo a vedere quello che cercano i giovani, troveremo, al primo posto, la retribuzione. Lo dice il 60% del campione. Per il 55%, invece, c’è bisogno di maggiori informazioni e dettagli sul lavoro. Il 51% cita i progetti di formazione, mentre il 41% una miglior work-life balance.

Difficoltà e stress sono spesso presenti quando si ricerca un lavoro. Uno dei motivi di stress è non essere ricontattati dagli hr manager e il timore di non possedere i requisiti adatti. L’algoritmo potrebbe aiutare moltissimo, in questo senso.

Sfruttare l’intelligenza artificiale per attrarre giovani talenti

Joinrs ha sviluppato un’intelligenza artificiale inedita, che si basa sulle più recenti tecniche di Deep Learning al fine di leggere, al posto degli utenti, gli annunci di lavoro, ordinandoli a seconda della compatibilità con i requisiti che vengono indicati da chi sta cercando lavoro.

Gli utenti possono infatti indicare i requisiti che deve possedere l’azienda nella quale vorrebbero lavorare. Sono indicazioni di base, come l’ambito lavorativo, il ruolo professionale, ma anche l’attenzione al work-life balance o alla sostenibilità ambientale.

Tutto questo in lingue diverse, dato che Joinrs AI riesce a leggere annunci di lavoro in italiano, in inglese, in spagnolo, in francese, in tedesco e in portoghese. Il sistema comprende, interpreta, sintetizza e spiega alla persona che cerca lavoro perché tale posizione risulta in linea con quello che ricerca.

Invece, dal punto di vista di aziende e datori di lavoro, si può sfruttare la piattaforma per presentarsi ai giovani con linguaggi e standard maggiormente attrattivi per la futura generazione di lavoratori, ottenendo candidature di alta qualità e più in linea con ciò che cercano.

«Innovazione e digitalizzazione sono da sempre i perni attorno ai quali basiamo il nostro operare nel settore», conclude Giugliano. «Proprio su una tecnologia dall’enorme potenziale come l’IA abbiamo costruito la soluzione al problema degli annunci di lavoro: in uno scenario in cui il mercato del lavoro e la recruitment experience si sono evoluti alla velocità della luce, gli annunci, invece, sono rimasti statici da ormai 10 anni. Con Joinrs AI giovani e aziende avranno la possibilità di parlare il medesimo linguaggio».

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