Finta citazione in giudizio: attenzione alle email

La comunicazione sembra provenire dalla Polizia di Stato o da altre autorità giudiziarie, e invita il destinatario ad aprire un allegato all’interno del quale è contenuto un atto di citazione in giudizio a cui si deve dare risposta entro 72 ore.
Una volta aperto l’allegato, vengono scaricati dei virus che infettano irrimediabilmente il pc dell’utilizzatore, costringendolo poi a procedere con la formattazione del dispositivo.

Come per ogni comunicazione truffaldina che arriva tramite email, sms o altri canali di messaggistica, è sempre raccomandabile verificare che:

  • L’indirizzo email del mittente sia attendibile;
  • Il linguaggio utilizzato sia corretto e che non siano presenti “banali” errori di battitura o di grammatica;
  • Non siano presenti loghi/immagini ambigui e non associabili al mittente.

In caso di dubbi sulla natura della comunicazione ricevuta, è sempre consigliabile contattare il “mittente” attraverso i contatti/canali ufficiali (NON utilizzate i recapiti eventualmente inseriti nella mail ricevuta) e chiedere informazioni circa la veridicità del messaggio.

CONSIGLI: eliminate sempre la mail non solo dalla posta in arrivo ma anche da quella eliminata.


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Nordio fa causa al Fatto Quotidiano: “Cumulo di falsità”

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha annunciato che intraprenderà un’azione legale contro Il Fatto Quotidiano in seguito alla pubblicazione di un articolo che lo accusa di aver favorito il suo dentista, Gian Antonio Favero, attraverso la nuova norma che ha cancellato il reato di abuso d’ufficio. Nordio ha dichiarato di essere “esterrefatto dal cumulo di falsità” e ha smentito qualsiasi legame con Favero, affermando di non essere mai stato suo paziente.

L’articolo in questione, dal titolo provocatorio “Abuso d’ufficio, Nordio salva anche il suo dentista”, descrive Favero come il dentista di fiducia del ministro e sostiene che il medico potrebbe beneficiare della riforma. Favero, che ha patteggiato una condanna per abuso d’ufficio nel 2017, avrebbe dirottato pazienti del Servizio Sanitario Nazionale nei propri studi privati.

Nordio, infastidito dalle insinuazioni, ha deciso di agire per vie legali, ponendo fine, come lui stesso ha dichiarato, alle “frottole scritte” da Il Fatto Quotidiano.


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Cassazione: nullo il compenso dell’avvocato legato all’esito della causa

La Corte di Cassazione ha dichiarato nullo un accordo tra avvocato e cliente che prevedeva un compenso basato sul risultato di una causa di licenziamento. Con la sentenza n. 23738 del 4 settembre 2024, la Suprema Corte ha ribadito che i compensi degli avvocati non possono dipendere dall’esito del processo, come stabilito dall’articolo 13 della legge n. 247/2012, che vieta il cosiddetto “patto di quota lite”.

Nel caso in esame, l’avvocato e il cliente avevano concordato un compenso pari al 15% delle somme ottenute in caso di vittoria. Sebbene il tribunale di primo grado avesse inizialmente considerato legittimo l’accordo, la cliente ha impugnato la decisione sostenendo che la normativa esistente tutela l’indipendenza e l’imparzialità dell’avvocato, impedendo che il compenso sia influenzato dal successo della causa.

La Cassazione ha accolto il ricorso, annullando l’accordo, ma ha riconosciuto all’avvocato il diritto a un compenso, che sarà ricalcolato in base alle tariffe professionali.


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Iban virtuali: un rischio crescente per il riciclaggio di denaro

Il direttore dell’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d’Italia, Enzo Serata, ha recentemente discusso con ItaliaOggi i rischi emergenti legati all’utilizzo dei Virtual IBAN (V-IBAN) nel riciclaggio di denaro. Questi conti, offerti spesso da operatori extracomunitari, sembrano radicati in Stati europei a basso rischio, ma vengono utilizzati per mascherare trasferimenti illeciti attraverso false transazioni commerciali.

Serata ha sottolineato come l’utilizzo di nuove tecnologie stia complicando il monitoraggio di flussi finanziari illeciti, nonostante i progressi nella trasparenza sulle criptovalute. La collaborazione tra le FIU europee rimane essenziale per affrontare queste sfide. Allo stesso tempo, nuovi soggetti, come le squadre di calcio, sono stati coinvolti nelle normative antiriciclaggio, ma necessitano di tempo per adattarsi ai nuovi obblighi.

Inoltre, Serata ha evidenziato che, sebbene il sistema bancario e finanziario italiano stia offrendo un sostegno significativo nel contrasto al riciclaggio, le pubbliche amministrazioni stanno contribuendo ancora troppo poco. Nonostante un aumento delle segnalazioni, il loro impatto rimane marginale.

Infine, con l’introduzione del Regolamento TFR, che rafforza la trasparenza delle transazioni in crypto-asset, l’Italia si prepara a intensificare la sorveglianza antiriciclaggio, anche in questo settore complesso e in rapida evoluzione.


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Fiduciarie: la Corte UE tutela la riservatezza dei soci

La privacy prevale sulla trasparenza societaria. La Corte di giustizia dell’Unione Europea (CGUE), con la sentenza del 12 settembre 2024, ha stabilito che i dati dei detentori di partecipazioni indirette, tramite società fiduciarie, restano riservati. I soci non hanno il diritto incondizionato di conoscere tali informazioni.

La decisione, emessa nelle cause riunite C-17/22 e C-18/22, ha impedito ad alcuni soci di un fondo di investimento tedesco di accedere ai dati personali degli altri soci indiretti, anche se richiesti per finalità legittime come la partecipazione alle assemblee o la negoziazione delle quote. La Corte ha quindi rafforzato la tutela della privacy all’interno delle dinamiche societarie.


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Vuoti d’organico e vera digitalizzazione, le vere sfide della Giustizia del futuro

Grande successo per la giornata d’apertura del Primo Congresso Giuridico Forense del Lazio, organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Roma e dall’UOFL, l’Unione degli Ordini Forensi del Lazio. Ben 2900 gli avvocati iscritti al Congresso, ospitato nei locali dell’Auditorium Conciliazione alla presenza delle massime autorità della Giustizia Nazionale e locale, a cominciare dal Primo Presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano e dal Procuratore Generale Luigi Salvato.

Affidato al Presidente del COA Roma, Paolo Nesta, il discorso di apertura dei lavori. Un intervento nel quale il Presidente ha indicato i temi salienti del Congresso e quelle che sono le sfide che la Giustizia dovrà affrontare nel prossimo futuro, cioè “le problematiche più rilevanti nel contesto giuridico e sociale. Intendo riferirmi alla lentezza dei processi, alla mancanza di adeguate strutture e risorse, ai vuoti di organico dei giudici e del personale amministrativo, all’accesso alla Giustizia troppo spesso precluso o reso difficoltoso, specialmente per le fasce più deboli della popolazione, alla digitalizzazione del sistema giudiziario che purtroppo presenta molteplici criticità, riconducibili in particolare alle difficoltà di accesso e all’inefficienza delle piattaforme, troppe, attualmente esistenti, alla necessità di adeguamento delle disposizioni sulla formazione continua degli Avvocati e dei Magistrati, necessaria in considerazione dell’evoluzione rapida del diritto e delle tecnologie”.

“È la prima volta che gli Ordini Forensi del Lazio, che rappresentano oltre 35000 Avvocati, organizzano insieme un congresso”,

ricorda il Presidente dell’UOFL, David Bacecci, nel suo indirizzo di saluto.
Di particolare interesse le due lectiones magistrales, – “Le nuove frontiere della responsabilità civile” e “l’Avvocatura ieri, oggi e domani” – tenute dall’Avv. Prof. Guido Alpa e dall’Avv. Prof. Franco Coppi, decani di un’Avvocatura che – conclude Nesta –

“ben consapevole del suo ruolo di tutela dei diritti nel tempo del cambiamento globale ed intendendo proteggere i valori fondamentali della Costituzione per rafforzare la nostra democrazia, è pronta a dare, nell’ambito di un confronto serio e costruttivo, il suo contributo d’idee e di proposte concrete per il miglioramento del nostro sistema giuridico e “per ravvivare”, come diceva il grande Piero Calamandrei “nei cuori umani la fede nella vincente giustizia”.


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Processo telematico, dal 30 settembre nuove regole

Roma, 19 settembre 2024 – Deposito più smart e veloce con le nuove specifiche tecniche per il processo telematico. Pubblicate il 7 agosto sul Portale dei servizi telematici del Ministero, dal 30 settembre le nuove regole tecniche saranno efficaci in tutti gli uffici giudiziari.

Si tratta di un ulteriore passo in avanti nell’ottica di rafforzamento del processo di digitalizzazione della giustizia fortemente voluto dal Governo, che si sta realizzando attraverso gli investimenti fin qui sostenuti dal Ministero della Giustizia, con il supporto dei fondi destinati dal Pnrr, per trasformare il sistema italiano in un modello efficiente di digitalizzazione a disposizione dei cittadini.

Tra le principali novità, il via libera al deposito telematico dei file multimediali, sia immagine che audio e video. Non sarà più necessario caricarli su supporti, come penne usb o cd, e chiedere al giudice l’autorizzazione al deposito. Ampliato anche il numero di formati consentiti: non solo i classici mp4 per i video e mp3 per gli audio, ma anche mpeg2, mpeg4, avi, flac, raw, wav e aiff. Sarà possibile il deposito anche dei file compressi, in estensione *.arj, *.zip, *.rar, colmando così una grave lacuna della precedente disciplina.

Raddoppia la dimensione dei file che è possibile depositare per via telematica: da 30 a 60 megabyte, sia nei procedimenti civili che penali, consentendo alle parti del processo di depositare telematicamente atti e documenti con un unico invio.

Con le nuove specifiche tecniche aumenta anche il numero dei file depositabili attraverso i noti portali ministeriali. Sul Portale dei depositi telematici (PDT), i difensori possono già trasmettere presso qualsiasi ufficio giudiziario italiano oltre 128 atti processuali, ai quali si aggiungono ora gli allegati multimediali; sul Portale delle notizie di reato (PNR) agli oltre 120 atti investigativi che possono depositare le Forze di polizia e gli altri soggetti legittimati, dalla querela all’informativa conclusiva delle indagini, si aggiungono ora gli allegati multimediali.

Più facili anche i pagamenti telematici per tutti gli operatori del mondo giustizia: sul Portale dei servizi telematici (PST) è infatti già operativo il sistema PagoPA.

Le nuove norme ampliano la platea di soggetti che possono iscriversi al Registro generale degli indirizzi elettronici (RE.G.IND.E.) dei domicili digitali. Ad accedere al fascicolo telematico saranno infatti anche i soggetti esterni costituiti in forma di enti privati, nominati ausiliari del giudice, o che collaborino con l’autorità giudiziaria in settori particolari, come quelli della famiglia e dei minori. Le associazioni rappresentative dei consumatori potranno svolgere una funzione di assistenza ai cittadini nei processi di competenza del Giudice di pace.

Per velocizzare i tempi di deposito degli atti processuali e garantire altresì il diritto di difesa degli avvocati, infine, verrà introdotta l’accettazione automatica dei depositi di atti e documenti fatti dai soggetti abilitati esterni, sia nei sistemi civili che in quelli penali, restando l’intervento del cancelliere riservato ai casi residuali di errore bloccante.


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Cassazione: il nuovo nucleo familiare fa decadere il diritto all’assegno di mantenimento

Con l’ordinanza n. 25055 del 18 settembre 2024, la Corte Suprema di Cassazione, Sezione Prima Civile, ha stabilito che, in caso di separazione personale, la creazione di un nuovo nucleo familiare di fatto da parte del coniuge beneficiario dell’assegno di mantenimento comporta la cessazione definitiva del diritto alla contribuzione periodica.

Il nuovo aggregato familiare, che interrompe il precedente modello di vita matrimoniale, fa decadere il diritto all’assegno, a meno che il coniuge tenuto al pagamento non riesca a dimostrare che il nuovo rapporto non ha le caratteristiche di una convivenza stabile e continuativa.

La Corte ha anche chiarito che la condivisione delle risorse economiche tra i partner può far presumere l’esistenza di una convivenza stabile, mentre in assenza di coabitazione sarà necessaria una rigorosa prova di assistenza morale e materiale tra i partner.


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Via libera della Camera al Ddl Sicurezza: castrazione chimica in odg

L’Aula della Camera ha approvato ieri il disegno di legge Sicurezza con 162 voti favorevoli, 91 contrari e 3 astenuti. Il provvedimento ora passa al Senato, dove la Lega ha già richiesto una corsia preferenziale per l’esame.

Il ddl introduce diverse misure contro le rivolte in carcere, l’occupazione abusiva delle case e la cannabis light. Tra le novità principali, c’è l’introduzione delle bodycam per gli agenti di polizia e l’aggravante per chi protesta contro opere pubbliche strategiche. La legge prevede anche la possibilità di rinvio delle udienze penali per motivi di salute dei familiari degli avvocati e modifica le disposizioni riguardanti le donne in gravidanza o con figli piccoli in carcere: stop all’obbligo di rinvio della pena.

Alcuni punti controversi includono la stretta sulla cannabis light e il nuovo reato di occupazione abusiva di immobili, che ha suscitato critiche per la possibile penalizzazione di chi non può pagare l’affitto. Le opposizioni hanno duramente contestato la norma anti-blocco stradale e la “resistenza passiva” in carcere, considerandole restrittive delle libertà civili.

Il ddl prevede anche l’obbligo di presentare il permesso di soggiorno per acquistare una SIM card e l’introduzione di videocamere durante gli interrogatori per prevenire abusi.

Uscita di scena come emendamento in commissione, la possibilità di accesso alla castrazione chimica rientra come odg.

Il dibattito prosegue al Senato, con ulteriori modifiche e discussioni attese sul futuro della legge.


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“Questo risultato rappresenta un riconoscimento fondamentale per gli avvocati e, soprattutto, per i diritti dei loro assistiti

– dichiara il Presidente del Consiglio Nazionale Forense Francesco Greco –

La tutela delle esigenze personali e familiari dei difensori è imprescindibile per garantire un esercizio sereno della professione forense”.

Il disegno di legge prevede il rinvio delle udienze penali per motivi legati alla salute dei familiari o dei figli degli avvocati, oltre a cause di forza maggiore come malattia, infortunio o gravidanza. Ora il provvedimento passa alla Camera dei deputati per la seconda lettura.


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