Nordio difende Delmastro: “Contro i nemici mortali, le democrazie adottano formule crude”

Durante un’interrogazione parlamentare, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha difeso le dichiarazioni contro la mafia, anche se espresse in toni duri (l'”intima gioia” di Delmastro nel lasciare “senza respiro” coloro che saranno trasportati nel nuovo mezzo della Polizia penitenziaria). Rispondendo al deputato Roberto Giachetti (Italia Viva), che aveva criticato le parole del sottosegretario Andrea Delmastro, Nordio ha affermato: “Quando si tratta di un nemico mortale, le democrazie più avanzate hanno sempre usato formule crude”.

Nordio ha citato Winston Churchill, ricordando i suoi discorsi durante la Seconda guerra mondiale: “Non daremo tregua ai nemici, toglieremo loro il fiato”. Ha aggiunto che, come allora contro il nazismo, espressioni dure sono giustificate anche oggi contro i mafiosi: “Non sono entità astratte, ma persone consegnate allo Stato, eppure nemici della società”.


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Prato, topo manda in tilt il tribunale: la procura apre un’inchiesta sul degrado della struttura

Lo scorso 22 novembre, un topo ha causato un blackout al tribunale di Prato, infilandosi in una centralina elettrica e mandando in tilt i servizi, incluse le intercettazioni. La scoperta, fatta dai pm con un’indagine “fuori dai canoni”, ha portato la procura, guidata da Luca Tescaroli, ad aprire un fascicolo sullo stato di degrado della struttura, ipotizzando la violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

Il ministero della Giustizia, informato dall’autorità giudiziaria e dalla presidente facente funzione Lucia Schiaretti, ha autorizzato lavori urgenti. Ma i problemi non finiscono: un allarme amianto nei condizionatori impedisce di accendere il riscaldamento. “Le criticità emerse richiedono interventi per la messa a norma”, dichiarano Tescaroli e Schiaretti, annunciando un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità penali.


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Giustizia, il confronto sui meriti. Ratti (Confintesa FP): “Non solo magistrati, il sistema funziona grazie a tutti”

Il dibattito sul futuro della giustizia si accende con le recenti dichiarazioni del Ministro della Giustizia Carlo Nordio e la risposta critica di Claudia Ratti, Segretario Generale di Confintesa Funzione Pubblica.

Al centro della discussione, il riconoscimento dei meriti nella gestione del sistema giudiziario e le sfide ancora aperte per il suo miglioramento. Durante un’intervista alla trasmissione XXI secolo, il ministro Nordio ha sottolineato i progressi compiuti grazie alle recenti riforme e ai concorsi avviati per colmare le carenze di personale. “Voglio sottolineare subito che il merito dei risultati finalmente positivi va riconosciuto principalmente alla magistratura. Per la prima volta dalla nascita della Repubblica, entro il 2026, ovvero entro un anno, riusciremo a colmare il vuoto nell’organico dei magistrati, che attualmente registra una carenza del 15%. Questo risultato sarà possibile grazie a ben cinque concorsi in corso,” ha dichiarato. Il Ministro ha inoltre evidenziato l’impegno nella digitalizzazione e nel processo telematico, definendoli strumenti chiave per modernizzare il sistema giudiziario, pur ammettendo le difficoltà inevitabili di ogni innovazione: “Stiamo procedendo a ritmo accelerato e, oltre alle nuove assunzioni di personale amministrativo e magistratuale, stiamo lavorando per rendere il sistema più efficiente e moderno.”

La replica di Claudia Ratti: “Il sistema funziona grazie a tutti”

Le dichiarazioni del Ministro hanno suscitato una reazione critica da parte di Claudia Ratti, Segretario Generale di Confintesa Funzione Pubblica, che ha espresso perplessità sull’enfasi posta esclusivamente sulla magistratura.

“Un Ministro della Giustizia, rappresentante di tutto il personale del settore – sia magistratuale che amministrativo – dovrebbe riconoscere che l’intero sistema giudiziario funziona solo grazie alla collaborazione di tutte le sue componenti,” ha affermato Ratti.

Secondo Ratti, paragonare il Ministero della Giustizia a un orologio ben sincronizzato evidenzia l’importanza di ogni ingranaggio, ovvero di tutto il personale, per il funzionamento armonioso del sistema. Pur apprezzando l’assunzione di 10.000 nuovi dipendenti, definita un passo necessario per affrontare la cronica carenza di organico, Ratti ha sottolineato che il merito non può essere attribuito solo ai nuovi arrivati o ai magistrati: “La loro professionalità, per quanto valida, non può cancellare il contributo straordinario di quelle 25-30 mila persone che, con sacrificio e dedizione, hanno sostenuto la macchina della giustizia per decenni.”

Infine, Ratti ha invitato il ministro Nordio a visitare gli uffici giudiziari e a confrontarsi direttamente con i lavoratori per comprendere le sfide quotidiane e valorizzare il contributo di tutto il personale. “Solo attraverso un confronto costruttivo sarà possibile migliorare ulteriormente il sistema e valorizzare appieno il contributo di tutti.”

Al seguente link il video con le dichiarazioni di Nordio e la risposta del Segretario Ratti: https://youtu.be/qR0tUwEK2xw

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Violenza di genere: un minuto di silenzio nei Tribunali del Distretto di Napoli

Il 28 novembre, alle ore 10:00, tutti i Tribunali del Distretto della Corte d’Appello di Napoli si fermeranno per un minuto di raccoglimento. Un gesto simbolico per ricordare le donne vittime di violenza e riflettere sulle cause di tanta sofferenza.

L’iniziativa, promossa dal Presidente della Corte d’Appello e dal Procuratore Generale di Napoli, sottolinea l’impegno della magistratura nel supportare le donne che subiscono sopraffazioni, restituendo loro dignità e ascolto.

Con questo minuto di silenzio, il Distretto partecipa alle celebrazioni per la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ricordata il 25 novembre, riaffermando il valore dei diritti costituzionali e della giustizia come strumenti di tutela e cambiamento.


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Giustizia digitale, caos nei depositi telematici al Giudice di Pace: errore fatale per i file XML

Giustizia digitale, caos nei depositi telematici al Giudice di Pace: errore fatale per i file XML

Un nuovo intoppo colpisce la giustizia digitale: da questa mattina, gli avvocati che tentano di depositare atti presso gli uffici del Giudice di Pace si trovano di fronte a un ostacolo imprevisto. Un errore nel sistema impedisce l’accettazione dei file XML, tra cui documenti fondamentali come le ricevute di pagamento, generando il diniego automatico del deposito con il messaggio “atti rifiutati”.

Il problema nasce da un aggiornamento non annunciato
La causa del malfunzionamento sembra risiedere in un aggiornamento del sistema eseguito nel fine settimana. Secondo quanto riferito, l’intervento doveva riguardare solo alcune funzionalità, ma ha finito per modificare anche il sistema utilizzato per i depositi telematici presso i Giudici di Pace. Questa modifica non preventivamente annunciata ha introdotto una nuova incompatibilità con i file XML, formato previsto dalle specifiche tecniche ministeriali per alcune tipologie di documenti.

La soluzione temporanea: passare ai PDF
Per aggirare il problema, Servicematica consiglia di allegare momentaneamente i documenti in formato PDF anziché XML. Sebbene questa soluzione sia in contrasto con le regole previste, si tratta di una misura emergenziale per evitare il blocco totale dei depositi.

L’urgenza di una correzione
Gli avvocati si aspettano un intervento immediato da parte del Ministero della Giustizia o dei responsabili tecnici per risolvere l’anomalia e ripristinare il corretto funzionamento del sistema. Nel frattempo, resta l’incertezza per chi si trova a dover rispettare scadenze processuali, con il timore che la soluzione provvisoria possa generare ulteriori criticità nei procedimenti.

Questo nuovo inciampo nel percorso della digitalizzazione della giustizia evidenzia la necessità di un maggiore coordinamento e attenzione nella gestione dei sistemi tecnologici. Un investimento non solo in infrastrutture, ma anche in trasparenza e comunicazione con gli utenti, appare ormai imprescindibile.


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Riforma 231/2001, Aiga: “Necessaria revisione dopo entrata in vigore direttiva UE”

ROMA. “A più di vent’anni dalla sua entrata in vigore, è necessario mettere mano al D. Lgs. n. 231/2001 sulla responsabilità degli enti, anche alla luce della recente entrata in vigore della Direttiva UE n. 1203/2024 sulla tutela penale dell’ambiente, affinché si possano garantire maggiori certezze nell’applicazione della norma sulla responsabilità degli enti per le imprese e per gli operatori del diritto”. Lo ha affermato Carlo Foglieni, presidente AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati) a margine dell’incontro di una delegazione AIGA con il presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulle Attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, Jacopo Morrone.

AIGA ha illustrato la proposta di revisione del D. Lgs. n. 231/2001 elaborata dal dipartimento “231 & Compliance” della Giunta Nazionale, coordinata dall’avvocato Antonio Valentini. La proposta è nata a seguito ai lavori del Convegno, organizzato in collaborazione con la Commissione e l’Università di Bologna-Dipartimento Scienze Giuridiche, intitolato “Reati ambientali e prospettive di riforma del D,Lgs 231/2001.Giuristi, legislatori e imprese a confronto”, svoltosi a Milano Marittima il 14 giugno scorso.

Nella foto, da sinistra: Irene Cascione, Valentina Triceri, Antonio Valentini, Luigi Bartolomeo Terzo, Carlo Foglieni, Jacopo Morrone, Alessandra Muscatiello, Alessandro Ciglioni, Carlo Pressiani.

 


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Giustizia e politica: Nordio tenta di abbassare i toni sul decreto disciplinare

Giornate di alta tensione tra governo e magistrati, con il ministro della Giustizia Carlo Nordio impegnato a evitare che il confronto sulle riforme, in particolare sulla separazione delle carriere, si trasformi in una “guerra senza quartiere”.

Il nodo del nuovo illecito disciplinare

Venerdì il Consiglio dei Ministri discuterà il decreto Giustizia, che prevede una stretta sui magistrati che non si astengono in presenza di “gravi ragioni di convenienza”. Nordio ha ribadito che i magistrati devono esprimere pareri tecnici sulle leggi, ma senza entrare nel merito politico. Una precisazione che potrebbe aprire spiragli per una mitigazione del decreto.

Il confronto con l’Anm

Giuseppe Santalucia, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, ha proposto di limitare il nuovo illecito disciplinare ai soli casi di conflitto d’interessi. Una posizione che Nordio sembra disposto a considerare, anche se dovrà convincere esponenti di peso della maggioranza, come Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che puntano a norme più rigide contro le decisioni ritenute “politicamente orientate”.

Lo scenario verso il referendum

L’approvazione del decreto apre una fase critica in vista del referendum sulla separazione delle carriere. Nordio teme che un clima di scontro esasperato possa compromettere il dibattito e l’esito della consultazione. Intanto, il ministro potrebbe contare sull’appoggio di Forza Italia, pronta a proporre modifiche al decreto durante l’iter parlamentare.


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Centrodestra in tensione: guerriglia parlamentare tra Lega e Forza Italia

Nonostante il tentativo di distensione della premier Giorgia Meloni durante un incontro di maggioranza, le tensioni tra Lega e Forza Italia continuano ad acuirsi. Divergenze su temi cruciali, dalla manovra economica alla giustizia, fino all’autonomia differenziata, lasciano intravedere una coalizione tutt’altro che compatta.

Scontro sul canone Rai e manovra

La commissione Bilancio del Senato ha vissuto una giornata turbolenta con continui rinvii sul decreto fiscale, a causa del mancato accordo sul canone Rai. La Lega preme per una riduzione da 90 a 70 euro, mentre Forza Italia, preoccupata per l’impatto sui ricavi pubblicitari di Mediaset, si oppone fermamente. L’ipotesi è ora di rinviare la discussione alla Legge di Bilancio.

Alta tensione anche sulle banche

Salvini ha riacceso lo scontro sulle banche, opponendosi all’Ops di Unicredit su Bpm, un’operazione che in Forza Italia non viene vista con ostilità. L’intervento del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a supporto della Lega ha ulteriormente alimentato il dibattito.

Giustizia e assenze strategiche

Il Consiglio dei Ministri convocato per approvare il decreto giustizia è saltato per l’assenza dei ministri forzisti, ufficialmente non intenzionale. Tuttavia, il contrasto tra l’approccio dialogante del Guardasigilli Carlo Nordio e la linea dura di Salvini nei confronti della magistratura alimenta sospetti di attriti interni.

Autonomia e leadership in bilico

L’autonomia differenziata rappresenta un’altra questione critica, con metà Forza Italia che spera nel naufragio della legge Calderoli. Intanto, Luca Zaia, governatore del Veneto, continua a lanciare segnali provocatori, aumentando la pressione su Salvini anche all’interno del suo stesso partito.

La coalizione di centrodestra sembra, dunque, attraversare una fase di “guerriglia” parlamentare, con effetti che potrebbero minare la stabilità della legislatura.


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L’uso di un immobile come portineria condominiale non è eterno. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 29199 del 12 novembre 2024, ha stabilito che chi acquista un locale adibito ad alloggio del portiere da un privato può destinarlo a un uso diverso, intimando lo sfratto per finita locazione al condominio.

Secondo i giudici della Terza Sezione Civile, il vincolo di destinazione perpetua non rientra nelle obbligazioni “propter rem” e non lega il nuovo proprietario a tale utilizzo. La decisione ribadisce che la destinazione d’uso non può essere imposta in eterno, garantendo così maggiore flessibilità per i nuovi acquirenti.


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Fortemente voluta da Alberto Gusmeroli, presidente della commissione Attività Produttive alla Camera, la disposizione offre un rinvio del primo pagamento dal 2 dicembre al prossimo gennaio. Tuttavia, l’ampliamento ai contributi previdenziali non è stato accolto, mantenendo invariati gli obblighi per gli autonomi.


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