Stop ai cellulari in classe: gli effetti dello smartphone paragonati a quelli della cocaina

È arrivata una circolare dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, insieme ai risultati di un’indagine conoscitiva del 2021 della VII commissione al Senato.

A detta del ministero, l’indagine «ha evidenziato gli effetti dannosi che l’uso senza criterio dei dispositivi elettronici può avere su concentrazione, memoria, spirito critico dei ragazzi».

Con questa circolare, in realtà, cambia ben poco, dato che vigono le stesse identiche regole previste sino ad ora: i dispositivi possono essere utilizzati soltanto con l’autorizzazione dei docenti.

Si legge nella circolare: «Tutte le ricerche internazionali citate nel corso del ciclo di audizioni giungono alla medesima conclusione: il cervello agisce come un muscolo, si sviluppa in base all’uso che se ne fa e l’uso di dispositivi digitali (social e videogiochi), così come la scrittura su tastiera elettronica invece della scrittura a mano, non sollecita il cervello. Il muscolo, dunque, si atrofizza».

L’indagine in questione cita alcuni fenomeni, come gli hikikomori giapponesi e i giovani coreani troppo dipendenti dalla tecnologia. Si sostiene, inoltre, che l’utilizzo eccessivo della vista andrebbe ad indebolire lo sviluppo degli altri sensi.

«Mai prima d’ora una rivoluzione tecnologica, quella digitale, aveva scatenato cambiamenti così profondi su una scala così ampia e in così poco tempo». Lo smartphone «non è più uno strumento, ma è diventato un’appendice del corpo», e i suoi effetti vengono paragonati a quelli della cocaina.

«Come genitori, e ancor più come legislatori, avvertiamo il dovere di segnalare il problema e avanziamo alcune ipotesi».

  1. Scoraggiare l’uso di smartphone e videogiochi per minori di quattordici anni;
  2. Rendere cogente il divieto di iscrizione ai social per i minori di tredici anni;
  3. Prevedere l’obbligo dell’installazione di applicazioni per il controllo parentale e l’inibizione all’accesso a siti per adulti sui cellulari per minori;
  4. Favorire la riconoscibilità di chi frequenta il web;
  5. Vietare l’accesso degli smartphone nelle classi;
  6. Educare gli studenti ai rischi connessi all’abuso di dispositivi digitali e alla navigazione sul web;
  7. Interpretare con equilibrio e spirito critico la tendenza epocale a sopravvalutare i benefici del digitale applicato all’insegnamento;
  8. Incoraggiare, nelle scuole, la lettura su carta, la scrittura a mano e l’esercizio della memoria.

Secondo i senatori, queste proposte eviterebbero la «dittatura perfetta, una prigione senza muri in cui i prigionieri non sognano di evadere» dello scrittore Aldous Huxley, a questi giovani «schiavi resi drogati e decerebrati: gli studenti italiani. I nostri figli, i nostri nipoti. In una parola, il nostro futuro».

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