Il Registro delle Opposizioni non sta funzionando: cosa possiamo fare?

Sembra che il Registro delle Opposizioni non sia sufficiente per bloccare il telemarketing.

Per questo motivo, il Garante per la protezione dei dati personali ha deciso di attivare un nuovo servizio telematico, con il quale gli utenti riusciranno a segnalare le chiamate di telemarketing moleste – anche se iscritti al registro delle opposizioni.

Il nuovo modulo online va a sostituire in maniera definitiva la segnalazione cartacea, e rientra in tal modo nel pacchetto di procedure online che il Garante ha deciso di implementare. Lo scopo è quello di semplificare il rapporto dei cittadini con le aziende che promuovono telefonicamente le proprie attività.

Compilando il modello sarà possibile, dunque, per tutti i cittadini, andare a segnalare le chiamate di telemarketing che vengono effettuate attraverso sistemi automatizzati, le robocall, oppure da un operatore in carne ed ossa.

Si potranno comunicare alle autorità anche le telefonate mute, nelle quali la persona contattata sente soltanto rumori ambientali. Il Garante spiega che questi fenomeni derivano da sistemi utilizzati da aziende di settore, che generano un numero di chiamate di gran lunga superiore rispetto a quello degli operatori in grado di gestirle.

L’invito dell’autorità ai cittadini è quello di compilare il form apposito con molta precisione, dato che «l’ingente mole di segnalazioni» verrà processata in modo automatizzato.

Dunque, proprio per questo motivo non sarà possibile inserire informazioni generiche o prive di informazioni come numero di telefono, oggetto della promozione, data e ora della chiamata.

Inoltre il Garante ricorda che «le segnalazioni hanno il fine di sollecitare un controllo da parte del Garante, pertanto possono essere esaminate dall’Autorità, se necessario unitamente ad altre di contenuto analogo, ma non comportano l’obbligatorio adozione di un provvedimento».

La proposta del Pd

Il gruppo Pd della Camera ha pensato ad una proposta di legge per «l’istituzione del registro delle autorizzazione alle comunicazioni commerciali e la qualità dei servizi di comunicazione alla clientela».

Lo scopo è quello di introdurre anche in Italia il sistema opt-in nei confronti delle chiamate commerciali, per inviare materiale pubblicitario, di vendita diretta, di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.

Tale sistema è stato recentemente adottato da Olanda e Repubblica Ceca, e prevede il divieto di effettuare telefonate commerciali verso numeri mobili o fissi appartenenti a soggetti che non hanno mai fornito il loro consenso a ricevere queste comunicazioni.

La proposta mira anche rafforzare l’efficacia e la qualità dei servizi di assistenza telefonica ai consumatori.

Il sistema opt-in, si legge nel testo della proposta, è «un sistema radicalmente diverso rispetto a quello esistente oggi in Italia e negli altri Paesi europei fondato, invece, sul cosiddetto opt-out, in virtù del quale un’impresa può effettuare chiamate commerciali senza dover accertare in via preventiva l’esistenza di un consenso esplicito, con il limite dell’esistenza di un’espressa opposizione iscritta dal consumatore in un apposito registro».

In altri termini, «nel sistema opt-out l’impresa è legittimata a chiamare qualunque numero telefonico di un utente, a meno che il consumatore non abbia dichiarato un’espressa opposizione al riguardo, imponendo dunque al citato consumatore l’onere di attivarsi per far iscrivere la suddetta opposizione nel registro previsto a tale scopo».

Il sistema opt-in, al contrario, «vieta all’impresa di effettuare chiamate telefoniche salvo che precedentemente non sia stato espresso un apposito consenso da parte del consumatore, sul quale pertanto non ricade l’onere di attivarsi in tale direzione se intende evitare comunicazioni non desiderate».

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