Garante dei detenuti, Turrini Vita nominato su proposta del ministro Nordio

Ho proposto al Presidente del Consiglio la nomina del consigliere Riccardo Turrini Vita come Garante nazionale dei detenuti, in sostituzione del compianto Maurizio D’Ettore. La proposta è stata accolta e deliberata in Consiglio dei ministri. Questa alta carica è ora ricoperta da una persona di elevata cultura, grande esperienza e particolare sensibilità per il mondo carcerario. Al nuovo Garante formulo, unitamente alle congratulazioni, gli auguri di buon lavoro anche a nome dell’intero Ministero della Giustizia“. Lo dichiara il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

“Il nostro sincero augurio di buon lavoro al nuovo Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale Riccardo Turrini Vita, nominato in queste ore dal ministro della Giustizia Carlo Nordio. Avrà un incarico delicato, data la situazione profondamente complessa del sistema penitenziario nel nostro Paese”. Così l’Associazione nazionale magistrati in una nota.


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Bilaterale Italia-GB, Nordio: piena disponibilità a collaborare con Londra

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a Londra per una serie di visite istituzionali, ha incontrato il nuovo Lord Chancellor e Segretario di Stato alla giustizia britannico, Shabana Mahmood, per discutere di cooperazione giudiziaria fra i due Paesi.

I due Ministri hanno discusso la possibilità di arrivare a un accordo bilaterale ampio, nel quadro dell’amicizia fra le due nazioni, per raggiungere una rinnovata cooperazione giudiziaria che preveda tutti gli aspetti della giustizia civile e penale fra i due Paesi, incluso il trasferimento delle persone condannate, tema sul cui sinora il Regno Unito non ha concluso alcun trattato bilaterale con i paesi membri dell’Unione Europea dopo la Brexit.

Sulla materia della cooperazione giudiziaria, a oggi, fra Italia e GB vige il cosiddetto TCA (Trade and Cooperation Agreement), uno strumento adottato fra l’UE e il Regno Unito dopo la Brexit nel maggio 2021, che prevede solo le comuni procedure per il mandato di arresto europeo e le norme per il riconoscimento delle decisioni giudiziarie di congelamento e confisca di beni, senza coprire altri ambiti di cooperazione.

L’impegno in tema di cooperazione giudiziaria fra i due Paesi era menzionato nella Dichiarazione Congiunta della Premier Giorgia Meloni e del Primo Ministro britannico Keir Starmer, dopo il loro incontro a Roma del 16 settembre.

Il Ministro Nordio ha sottolineato “la disponibilità italiana a valutare possibili accordi su diverse aree ritenute strategiche dal governo: rafforzamento delle misure di contrasto al terrorismo; lotta al traffico di droga, alla tratta di esseri umani e al traffico di migranti; squadre investigative comuni e acquisizione delle prove; antiriciclaggio; procedure di estradizione, assistenza giudiziaria in materia penale, trasferimento delle persone condannate”.

I due Ministri hanno inoltre approfondito il loro impegno per sostenere l’Ucraina nel campo della giustizia, evidenziando una piena comunanza di vedute per coordinare ogni sforzo volto ad accertare i crimini commessi in Ucraina, riconoscendo la centralità della Corte Penale Internazionale dell’Aja.


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I dati personali come materie prime: via libera al decreto sul “Data governance act”

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo che adegua la legislazione italiana al regolamento UE n. 2022/868, noto come “Data Governance Act” (DGA), confermando l’importanza dei dati personali come nuova risorsa strategica per l’economia. L’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid) avrà il ruolo centrale di sportello unico per le richieste di riutilizzo dei dati delle pubbliche amministrazioni da parte delle imprese.

Le aziende potranno rivolgersi all’Agid per ottenere informazioni dalle amministrazioni pubbliche, che potranno essere utilizzate nel ciclo produttivo, dando così slancio all’innovazione e alla competitività del settore privato. L’accesso e la gestione dei dati diventano quindi fondamentali, al pari delle materie prime tradizionali.

Tra i punti chiave del provvedimento vi sono:

  1. Sportello unico: l’Agid fungerà da punto di smistamento per le richieste di riutilizzo dei dati pubblici, semplificando e centralizzando il processo per le imprese.
  2. Sanzioni severe: il decreto prevede multe salate per le imprese che abusano del riutilizzo dei dati, con l’obiettivo di garantire un uso etico e responsabile delle informazioni.

Questa nuova normativa mira a creare un mercato unico dei dati, promuovendo la trasparenza e l’efficienza nell’accesso ai dati pubblici, oltre a potenziare la competitività delle imprese italiane nel contesto europeo.


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Riforma delle pensioni per gli avvocati: calcolo contributivo “pro rata” dal 2025

A partire dal 1° gennaio 2025, per gli avvocati iscritti a Cassa Forense sarà introdotto il sistema di calcolo contributivo “pro rata” per le pensioni. Tuttavia, per coloro che sono già iscritti, il trattamento pensionistico verrà determinato con il metodo misto: le anzianità maturate fino al 31 dicembre 2023 saranno calcolate con il sistema retributivo, mentre per gli anni successivi si farà riferimento a quanto effettivamente versato a partire dal 2024.

La riforma, approvata a maggio e recentemente avallata dai ministeri vigilanti, prevede ulteriori novità per i circa 237.000 avvocati italiani. Tra queste, vi è il “taglio” dei contributi minimi, insieme a un’escalation graduale dell’aliquota soggettiva. Si passerà dal 16% previsto per il 2025 al 17% nel 2026, fino a raggiungere il 18% dal 2027.


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Successioni e donazioni, semplificazioni per i giovani eredi: le novità

La riforma fiscale sulle successioni e donazioni entra ufficialmente in vigore oggi, con la pubblicazione del relativo decreto legislativo in Gazzetta Ufficiale. Tra le misure più rilevanti spicca lo svincolo anticipato delle somme necessarie per pagare l’imposta di successione per gli eredi di età inferiore ai 26 anni, introducendo così un importante alleggerimento per i giovani.

Una delle novità chiave è l’introduzione del principio di autoliquidazione dell’imposta: gli eredi avranno la possibilità di calcolare autonomamente l’importo dovuto senza attendere la determinazione degli uffici fiscali, accelerando così le procedure.

Tra le altre innovazioni, il decreto stabilisce che le liberalità d’uso – ossia i regali abituali o quelli fatti in occasione di eventi particolari come matrimoni o lauree – saranno escluse dall’imposta. Tuttavia, le liberalità indirette – come ad esempio il trasferimento di beni attraverso donazioni implicite – saranno tassate solo in presenza di specifiche condizioni.

Per quanto riguarda i trust, la riforma prevede una doppia opzione per il momento della tassazione, garantendo maggiore flessibilità nella gestione del patrimonio. Infine, viene ampliata l’agevolazione fiscale per i trasferimenti d’azienda, con un regime favorevole che permette alle imprese familiari di passare da una generazione all’altra con minori costi fiscali.


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Revoca della sospensione condizionale della pena: la sentenza delle Sezioni Unite

Il 1° ottobre 2024, le Sezioni Unite della Cassazione Penale hanno depositato la sentenza n. 36460, affrontando un’importante questione riguardante la revoca della sospensione condizionale della pena. Il caso era stato esaminato durante l’udienza del 30 maggio 2024 e guidato dal Presidente Cassano con il Relatore Santalucia.

La questione centrale era se fosse legittima la revoca della sospensione condizionale della pena disposta in violazione dell’articolo 164, quarto comma, del codice penale, quando esistesse una causa ostativa sconosciuta al giudice di primo grado ma nota a quello d’appello. La Corte ha stabilito che, in tali circostanze, la revoca è legittima, a condizione che il tema non sia stato sollevato nell’impugnazione del pubblico ministero.


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Roma, l’IA sbaglia: operaio in carcere per errore. Il caso finisce in Parlamento

Un errore giudiziario dovuto all’intelligenza artificiale ha portato all’arresto ingiusto di A.C., un operaio romeno di 44 anni residente a Roma. L’uomo, accusato di due furti avvenuti in Svizzera, è stato arrestato il 24 settembre e condotto al carcere di Regina Coeli. Tuttavia, A.C. si trovava a Roma al momento dei fatti contestati, come dimostrato dai registri della sua azienda.

L’accusa era partita dalla procura del Canton Ticino, che aveva emesso un ordine di arresto il 20 agosto, poi revocato il 4 settembre. Un errore amministrativo ha però impedito la comunicazione tempestiva della revoca, portando all’arresto dell’operaio. Grazie all’intervento del suo avvocato, Manrico Pensa, l’alibi è stato rapidamente confermato e la corte d’Appello di Roma ha revocato la custodia cautelare il giorno successivo, liberando l’uomo.

Il caso, sollevato dal deputato Devis Dori in un’interrogazione parlamentare, pone dubbi sull’affidabilità delle tecnologie di sorveglianza e sull’uso dell’intelligenza artificiale nell’analisi delle immagini, che potrebbe aver causato l’errore di identificazione.


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Il Ministero perde pezzi: si dimette il direttore generale DGSIA

Vincenzo De Lisi ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico di direttore generale dei sistemi informativi automatizzati presso il Ministero della Giustizia. Questa struttura, di importanza cruciale, è responsabile della trasformazione digitale del processo giudiziario e dell’amministrazione della giustizia in Italia.

Le dimissioni di De Lisi rappresentano un colpo significativo per il ministero, soprattutto in un momento in cui la digitalizzazione del sistema giudiziario è vista come una priorità strategica. Il suo incarico includeva la gestione dei progetti di automazione e innovazione tecnologica, essenziali per rendere più efficiente e moderno l’apparato giudiziario.

La notizia delle dimissioni di De Lisi lascia ora un vuoto importante in una posizione chiave, proprio mentre sono in atto numerose sfide legate alla digitalizzazione della giustizia, che richiede un’implementazione tempestiva e ben coordinata.


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Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, era ieri a Londra per una serie di incontri istituzionali in materia di cooperazione giudiziaria fra l’Italia e il Regno Unito.

La visita è cominciata la mattina con la presenza di Nordio alla prestigiosa cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario in Inghilterra e nel Galles, a cui il Guardasigilli ha preso parte su invito del nuovo Lord Chancellor e Segretario di Stato alla giustizia britannico, Shabana Mahmood.

La cerimonia si è svolta in due momenti: presso l’Abbazia di Westminster con una messa di rito anglicano, successivamente alla Westminster House, con la processione di giudici, la cui origine risale al Medioevo, quando questi rivolgevano a Dio una preghiera all’inizio dell’anno giudiziario per essere meglio guidati nelle loro decisioni.


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Caso Tortora, la serie: al via le riprese a Roma

“Non ne farò un santino”, dichiara Marco Bellocchio a margine del primo ciak di Portobello, la serie TV in sei puntate dedicata al caso di Enzo Tortora. Le riprese sono appena iniziate a Roma, ma l’attenzione è già alta. Il regista ha promesso di raccontare una delle pagine più oscure della storia giudiziaria italiana con la stessa intensità e precisione con cui ha narrato vicende come quella di Aldo Moro in Esterno notte.

Il progetto e il cast

Prodotta da Our Films e Kavac Film, in collaborazione con Arte France e The Apartment Pictures (del gruppo Fremantle), Portobello esplorerà la vita e il dramma di Enzo Tortora, celebre conduttore televisivo, travolto da un’accusa ingiusta di traffico di stupefacenti e associazione camorristica. La serie porta il nome del programma che rese Tortora noto al grande pubblico, Portobello, in onda dal 1977 per sette edizioni.

Il cast vede Fabrizio Gifuni nel ruolo di Tortora, affiancato da Lino Musella, Romana Maggiora Vergano, Barbora Bobulova, Alessandro Preziosi e Fausto Russo Alesi. Dopo le riprese nella capitale, la troupe si sposterà in Sardegna, Lombardia e Campania, con una probabile tappa alla procura di Napoli, dove il calvario giudiziario di Tortora ebbe inizio.

La visione di Bellocchio

Bellocchio, che già nel 1972 aveva affrontato il tema della malagiustizia con Sbatti il mostro in prima pagina, torna ora sul tema dopo 52 anni. “Tortora subì una grande ingiustizia: arrestato, processato e condannato, fu assolto solo dopo una lunga battaglia. Non ne farò un santino, voglio scavare dentro di lui”, ha dichiarato il regista. Il caso Tortora, infatti, è un esempio emblematico di come un processo mediatico possa distruggere una vita: arrestato pubblicamente all’Hotel Plaza di Roma il 17 giugno 1983, Tortora venne condannato a 10 anni di reclusione in primo grado nel 1985, per poi essere assolto nel 1986 dalla Corte d’Appello di Napoli.

Il ruolo di Francesca Scopelliti

Francesca Scopelliti, compagna di Tortora, è stata una figura centrale nella lotta per la riabilitazione dell’uomo che, malgrado l’assoluzione, fu segnato dalla vicenda. Fu proprio lei, nel 2016, a inviare una copia del libro Lettera a Francesca a Bellocchio, sperando che fosse lui a raccontare la storia del suo compagno. “Nessun altro avrebbe potuto narrare quel crimine giudiziario con la stessa sensibilità”, racconta. Dopo anni di attesa, nel 2022 Bellocchio l’ha contattata, dando il via a una serie di incontri che hanno portato alla realizzazione della serie.

Un racconto necessario

La vicenda di Tortora è rimasta uno dei grandi non detti della coscienza collettiva italiana, un crimine giudiziario che, secondo Scopelliti, è stato troppo spesso rimosso. La serie tv Portobello rappresenta quindi non solo un’opera artistica, ma anche un necessario contributo al dibattito su giustizia e media, temi che Bellocchio esplorerà con il suo consueto rigore e sensibilità.


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