Sistema previdenziali forense: riforma 2021 e passaggio al contributivo puro

Sistema previdenziali forense: riforma 2021 e passaggio al contributivo puro

Dal 2021 entreranno in vigore alcune delle novità previste dalla riforma del sistema previdenziale forense del 2009.
La riforma prevede un graduale aumento dei requisiti minimi di età (
da 58 a 62 anni) e di contribuzione (da 35 a 40 anni) per ottenere la pensione di anzianità, mentre per la pensione contributiva sono richiesti 70 anni di età e almeno 35 anni di contribuzione.

Nel mentre, Cassa Forense sta considerando ulteriori modifiche per far fronte anche al nuovo e difficoltoso contesto socio-economico nel quale gli avvocati si trovano ad operare e gli effetti che questo ha sulla loro retribuzione e sulla contribuzione.

Il segretario generale dell’Associazione nazionale forense, Gigi Pansini, spiega così la situazione: «È sotto gli occhi di tutti che l’emergenza sanitaria in atto, con le correlate difficoltà economiche ha acuito le criticità che caratterizzano l’organizzazione della professione e ha reso inevitabile la necessità di intervenire sull’ordinamento forense, sulla capacità di produrre reddito, sugli aspetti previdenziali e assistenziali».

Cassa Forense ha dunque istituito una commissione di studio con l’obiettivo di stilare una nuova riforma del sistema previdenziale forense.

Il Presidente Nunzio Luciano spiega che si tratta di «un obiettivo complesso, quello di modificare il sistema previdenziale forense mantenendone invariato l’equilibrio finanziario e i valori di solidarietà che lo fondano» e che la riforma tiene conto delle «richieste che giungono dai vari settori dell’Avvocatura: con la mano tesa per aiutare gli avvocati di oggi e lo sguardo al futuro, per salvaguardare gli iscritti di domani» (intervento pubblicato sulla rivista “La Previdenza Forense“, maggio-agosto 2020).

Come anticipato dal Corriere della Sera, una delle ipotesi al vaglio per far fronte alla mancanza di risorse e alla crisi innescata da COVID sarebbe quella di passare al sistema interamente contributivo. Questo porterebbe a pensioni più basse di quelle attuali ma garantirebbe il mantenimento dell’apparato previdenziale.

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