Congresso delle Camere Civili a Napoli, il contrasto tra visione e realtà

A Napoli, nella cornice di Santa Maria la Nova, l’Unione Nazionale delle Camere Civili (Uncc) celebra il proprio congresso, offrendo uno spunto di riflessione sul contrasto tra l’ideale dell’avvocatura come strumento di giustizia sociale e le difficoltà concrete del sistema giudiziario italiano. Antonio de Notaristefani, presidente uscente dell’Uncc, ha evidenziato come il lavoro degli avvocati punti a creare rapporti sociali più equi attraverso la risoluzione delle controversie, mentre il presidente del Consiglio Nazionale Forense, Francesco Greco, ha parlato di “grido di dolore” a causa della riforma Cartabia, che limita la presenza fisica degli avvocati in tribunale.

Sfiducia e richieste dell’avvocatura

Durante l’evento, esponenti politici e rappresentanti dell’avvocatura, tra cui il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto e la vicepresidente dem Anna Rossomando, hanno partecipato alla discussione, sottolineando la distanza tra le riforme promesse e la realtà giudiziaria. Scialla dell’Organismo Congressuale Forense ha parlato delle “riforme mancate,” tra cui la questione dei compensi equi per gli avvocati civili che affrontano lunghi iter processuali. Greco, poi, ha criticato la riforma Cartabia, che limita il contatto diretto tra avvocati e giudici, indebolendo l’accesso alla giustizia per i cittadini.

Rischio di spersonalizzazione della giustizia

La presenza dell’intelligenza artificiale (IA) è stata uno dei temi centrali: Sisto e il presidente di Cassa Forense Valter Militi hanno avvertito sui rischi di una giustizia spersonalizzata, auspicando un ruolo di vigilanza degli avvocati nella gestione degli algoritmi. “La tecnologia può aiutare, ma non deve sostituire il contatto umano nella giustizia,” ha ribadito Militi.

Il congresso si chiuderà con l’elezione dei nuovi organi associativi.


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In arrivo il processo sul caso plusvalenze

Ferrero ha inoltre confermato che il 5 dicembre si terrà l’udienza preliminare per lo scandalo delle presunte plusvalenze. Il procedimento coinvolgerà nove imputati, tra cui gli ex dirigenti Andrea Agnelli e Pavel Nedved, e la Juventus stessa come persona giuridica. Parallelamente, la Procura di Roma ha aperto un’indagine sul bilancio 2022, in cui la Juventus non risulta però essere direttamente coinvolta.

Lodo Ronaldo impugnato per nullità

Il presidente Ferrero ha anche affermato che La Juventus ha impugnato il “Lodo Ronaldo per nullità, perché un lodo stragiudiziale non può che essere annullato per nullità, è un percorso molto difficile, ovviamente nel merito siamo contrari a una decisione metà e metà”.


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L’Europa, secondo il ministro, sta considerando l’idea di costruire un sistema alternativo, ma i tempi sono lunghi: “Serviranno 5, 10 o addirittura 15 anni”. Fino ad allora, il potere di Musk in questo settore rimarrà quasi esclusivo, ponendo agli stati la necessità di collaborare con l’imprenditore per non restare esclusi.


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Il decreto specifica le modalità per l’utilizzo dei marchi d’interesse nazionale, ossia quelli registrati o utilizzati continuativamente da almeno 50 anni. Questa misura punta a proteggere i marchi storici dal rischio di trasferimento all’estero, preservandone il valore e il legame con il territorio italiano.


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Oggi, 8 novembre, si prospetta una giornata di forti disagi per chi usa il trasporto pubblico locale, in seguito allo sciopero iniziato alle 5:30. Il personale di bus, metro e tram potrebbe fermarsi per 24 ore, senza fasce di garanzia, un fatto che non si verificava dal 2005. Il trasporto ferroviario (Trenitalia, Italo e Trenord) non è coinvolto nella protesta.

Le ragioni dello sciopero Lo sciopero è stato proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl-Fna. Le sigle sindacali spiegano che l’agitazione non riguarda solo il rinnovo del contratto nazionale, scaduto nel dicembre 2023, ma vuole anche sensibilizzare sulle carenze del sistema di mobilità collettiva, colpito da tagli per 1,5 miliardi negli ultimi 10 anni e da una cronica carenza di personale, con effetti negativi sul servizio e sulla sicurezza degli operatori.

I servizi minimi garantiti Lo sciopero durerà l’intera giornata. Nonostante l’assenza di fasce di garanzia, il Garante degli scioperi ha chiesto il rispetto dei servizi minimi: il 30% del personale viaggiante garantirà i collegamenti essenziali, tra cui trasporti verso porti e aeroporti e servizi per disabili e scuole materne ed elementari.


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Interesse record dell’industria per il ciclo 2024 del Fondo europeo per la difesa

Un numero record di 298 proposte sono state presentate dall’industria europea della difesa, compresi piccole e medie imprese (PMI) ed enti di ricerca, nell’ambito degli inviti a presentare proposte del Fondo europeo per la difesa 2024, che offrono finanziamenti del valore di 1,1 miliardi di € per progetti europei collaborativi di ricerca e sviluppo (R&S) nel settore della difesa.

Si tratta del numero di proposte più elevato dall’istituzione del Fondo nel 2021, con un aumento complessivo del 25% rispetto allo scorso anno. Un numero record di proposte è stato presentato nell’ambito degli inviti non tematici rivolti alle PMI e agli organismi di ricerca, con un aumento del 28% rispetto al 2023. Ciò conferma che il Fondo europeo per la difesa esercita una forte attrattiva anche sulle piccole imprese e sui nuovi arrivati nel settore della difesa.

Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale, ha dichiarato: “Sono lieta di vedere un interesse sempre crescente da parte dell’industria europea della difesa a collaborare nel contesto del Fondo europeo per la difesa. In un momento in cui la prontezza europea alla difesa è fondamentale, è incoraggiante constatare l’impegno dell’industria del settore, compreso un numero sempre più elevato di PMI, a costruire una base tecnologica di difesa più forte e a sviluppare capacità di difesa all’avanguardia.

Le proposte presentate riguardano tutte le priorità tematiche concordate con gli Stati membri dell’UE. Gli inviti del 2024 sosterranno progetti in una serie di settori critici delle capacità di difesa, tra cui lo sviluppo di un veicolo corazzato da combattimento di fanteria di prossima generazione, lo sviluppo delle capacità di contrastare i missili ipersonici, di un’ampia gamma di sistemi aerei e terrestri senza equipaggio, di un sistema autonomo di sminamento pesante e, infine, lo sviluppo di comunicazioni spaziali sicure. Le proposte presentate apriranno inoltre la strada allo sviluppo di piattaforme di difesa di prossima generazione, come piattaforme per elicotteri e aeromobili da carico di medie dimensioni.  Gli inviti del Fondo europeo per la difesa 2024 forniscono inoltre un sostegno specifico all’innovazione nel settore della difesa, in particolare per le PMI, e promuovono l’inclusività attraverso il sistema europeo di innovazione nel settore della difesa (EUDIS), che beneficia di un finanziamento totale di 225 milioni di €.

Tutte le proposte di progetti presentate verranno sottoposte a controlli di ammissibilità e idoneità da parte dei servizi della Commissione. Successivamente la Commissione, assistita da esperti esterni indipendenti, valuterà l’eccellenza scientifica e altri criteri di aggiudicazione ed effettuerà un esame etico di tutti i progetti. La pubblicazione dei risultati della valutazione è prevista per maggio 2025.

Maggiori informazioni sono disponibili qui.


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Giustizia, la protesta dei lavoratori: il 25 novembre sciopero nazionale e presidio alla Corte di Cassazione

Il prossimo 25 novembre il personale del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria si fermerà per uno sciopero nazionale. La protesta culminerà in un presidio dalle ore 12.00 alle ore 14.30, davanti alla Corte di Cassazione, nel cuore di Roma, dove i lavoratori manifesteranno il loro dissenso nei confronti delle scelte politiche e contrattuali che, a loro dire, stanno portando il settore della giustizia verso una situazione insostenibile. Confintesa FP, sindacato promotore della mobilitazione, si dice deciso a lanciare un “segnale forte e chiaro” per la tutela dei diritti e delle condizioni di lavoro di tutto il personale giudiziario.

Stabilizzazione e progressione professionale

Tra le richieste principali figura l’applicazione dell’accordo sottoscritto il 26 aprile 2017, che prevede il passaggio dei Funzionari al profilo di Direttori, degli Assistenti a Cancellieri e degli Operatori ad Assistenti. “Si tratta di un passaggio cruciale per valorizzare le professionalità interne e riconoscere la competenza dei lavoratori,” afferma Confintesa FP. A questa misura si aggiunge la richiesta di stabilizzazione per tutto il personale precario, in particolare quello assunto con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e gli operatori giudiziari attualmente impiegati con contratti part-time a tempo determinato.

Confintesa FP propone anche una riduzione, fino all’azzeramento, dell’Area I, in modo da permettere a questo personale di accedere all’Area immediatamente superiore, favorendo una progressione di carriera che risponda all’impegno e alla professionalità dimostrati sul campo.

Uno sciopero per la dignità del lavoro

La protesta del 25 novembre sarà un’occasione per riaffermare i diritti dei lavoratori della giustizia e per mettere in luce le criticità di un sistema che, secondo Confintesa FP, da anni non riceve il supporto e l’attenzione necessari da parte delle istituzioni. Il sindacato richiama l’importanza di non lasciare che le categorie professionali siano divise da lotte interne, e di concentrarsi invece sulla salvaguardia dei diritti di tutti.

“Sono state fatte troppe promesse mai mantenute e sono stati fatti troppi compromessi a danno dei lavoratori,” sostiene Confintesa FP. “È tempo di unire le forze per ottenere il giusto riconoscimento professionale e dare dignità a chi lavora per garantire il funzionamento della giustizia.”

Un appello all’unità

L’invito di Confintesa FP è chiaro: tutti i lavoratori, indipendentemente dall’appartenenza sindacale, sono chiamati a partecipare a questo sciopero. L’obiettivo è inviare un messaggio di compattezza e determinazione, dimostrando alle istituzioni la necessità di un reale cambio di rotta. Anche chi non potrà essere presente fisicamente al presidio di Roma è invitato a unirsi alla protesta, poiché ogni adesione rafforzerà la voce collettiva dei lavoratori della giustizia.


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Foglieni (AIGA): disciplinare fenomeno avvocati monocommittenti in Legge professionale

 “Alla luce della Sentenza n. 28274/2024 pronunciata dalla Cassazione Civile, Sez. Lavoro, con la quale viene confermata la natura autonoma del rapporto degli avvocati monocommittenti, AIGA torna a chiedere con forza un intervento legislativo. Il fenomeno dell’avvocato “collaboratore” in regime di monocommittenza, che investe soprattutto la giovane avvocatura, rende necessaria l’individuazione di criteri affinché, da un lato, non venga intaccata la natura libero professionale dell’avvocato, ben distinta da quella del lavoratore subordinato, e dall’altro si evitino storture tali da esporre ad un eccesso di incertezze l’avvocato monocommittente, al quale spesso vengono richiesti impegni stringenti verso lo studio presso cui opera, con un elevato carico di lavoro”. Lo afferma Carlo Foglieni, presidente dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati.

“Durante il Congresso Nazionale Forense dello scorso dicembre, AIGA ha avanzato una serie di proposte, tutte approvate dall’Assise, che permetterebbe di disciplinare al meglio questa emergenza. Tra queste ricordiamo l’obbligo della forma scritta del contratto di prestazione d’opera intellettuale, un “compenso minimo inderogabile”, oltre ad una serie di garanzie e diritti a favore dei colleghi monocommittenti. Pensiamo, ad esempio, al rimborso spese per la formazione, al conseguimento del titolo di specialista e per la polizza RC professionale; l’obbligo di preavviso per l’esercizio di recesso e previsione di un’indennità sostitutiva del preavviso; il divieto di recesso in caso di gravidanza, adozione, malattia o infortunio). Oggi, chiediamo che queste stesse proposte tornino sul tavolo del Consiglio Nazionale Forense per essere inserite nella Legge professionale di prossima attuazione”, spiega Foglieni. “Solo in questo modo si potranno finalmente dare le adeguate garanzie e lo sperato riconoscimento ad una categoria di professionisti collaboratori, sinora di fatto priva di tutela alcuna”. 


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UNCC, Napoli ospita il IX Congresso Nazionale dei Civilisti dal 7 al 9 novembre: due liste in corsa per il rinnovo delle cariche

Il IX Congresso dell’Unione Nazionale delle Camere Civili (UNCC) si svolge dal 7 al 9 novembre 2024 a Napoli, presso il Complesso Monumentale di Santa Maria La Nova. L’evento si pone come occasione di confronto sui temi cruciali della giustizia civile in Italia.

L’assemblea, dal titolo “L’avvocato tra tutela dei diritti, obblighi di solidarietà e ragioni di efficienza”, vedrà la partecipazione dei principali esponenti dell’avvocatura e delle istituzioni. La giornata inaugurale del 7 novembre sarà aperta dal Presidente dell’UNCC, Avv. Antonio de Notaristefani di Vastogirardi, che affronterà temi centrali per la professione, come l’equilibrio giuridico, la riforma disciplinare forense e la visione strategica per affrontare le sfide future.

Il congresso si concentrerà anche sul rinnovo delle cariche al vertice dell’associazione, con due liste in competizione per la presidenza e i membri della Giunta Esecutiva. La prima lista, “Insieme per L’Unione”, capeggiata dall’avv. Alberto Del Noce, si propone di rafforzare la collaborazione tra le istituzioni e il sistema giudiziario, contrastando la crescente burocratizzazione della giustizia. Il programma enfatizza anche la necessità di un supporto a pratiche alternative come la mediazione e l’arbitrato.

La seconda lista, “Unione 5.0”, guidata dall’avv. Monica Ceravolo, punta a valorizzare la formazione degli avvocati, specialmente in un contesto che richiede maggiore autorevolezza e credibilità nella società. Tra le proposte figura anche una maggiore attenzione alle nuove opportunità legate all’intelligenza artificiale e la promozione della partecipazione degli avvocati all’esercizio della funzione giurisdizionale.

Il congresso proseguirà il 8 novembre con una tavola rotonda sulle “nuove frontiere dell’avvocatura” che coinvolgerà accademici ed esperti del settore. La discussione si concentrerà sulle sfide moderne per la professione legale, con interventi di professori universitari e avvocati di spicco.

Sabato 9 novembre, infine, si terranno le votazioni per l’elezione del nuovo Presidente Nazionale, dei componenti della Giunta Esecutiva e del Collegio dei Probiviri, con la proclamazione degli eletti che concluderà ufficialmente l’importante appuntamento per l’avvocatura civilista italiana.


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Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 27597 del 24 ottobre 2024, ha chiarito un aspetto fondamentale del diritto civile, riguardante la prova dell’efficacia estintiva di un pagamento in caso di contestazione da parte di un cliente rispetto al credito vantato da un avvocato per prestazioni professionali.

I fatti

L’avvocato L.A. ha assistito i signori S.C. e S.D. in un procedimento civile davanti al Tribunale di Pisa, conclusosi con successo per i clienti. Tuttavia, l’avvocato ha lamentato di non essere stato integralmente compensato per la propria attività professionale, avendo ricevuto solo un acconto di 250 euro. Di conseguenza, l’avvocato L.A. ha richiesto il pagamento del residuo credito, pari a 4.582,99 euro.

S.C., uno dei clienti, ha eccepito di aver già versato quanto richiesto dall’avvocato, ma ha sostenuto che tale somma fosse da considerarsi omnicomprensiva, ossia coprente tutte le prestazioni effettuate dal difensore, senza specificare esattamente a quali pratiche fosse destinata.

La controversia

Di fronte al rigetto della domanda dell’avvocato L.A. da parte del Tribunale di Pistoia, il legale ha proposto ricorso per cassazione, chiedendo una revisione dell’ordinanza che aveva escluso la sua pretesa di pagamento del residuo credito.

Nel corso del giudizio, S.C. ha sostenuto che la somma versata fosse da ritenersi sufficiente a coprire l’intero importo dovuto, senza tuttavia fornire alcuna prova chiara della relazione tra il pagamento effettuato e le specifiche prestazioni professionali oggetto di contestazione. Si è limitato ad affermare genericamente che il pagamento avesse una natura omnicomprensiva.

La sentenza della Cassazione

La Corte di Cassazione, nella sua decisione, ha affermato che l’onere del debitore di provare l’efficacia estintiva del pagamento non può considerarsi assolto sulla base di una semplice dichiarazione generica circa la natura omnicomprensiva della somma versata. In altre parole, non basta che il cliente sostenga di aver versato una somma superiore a quella richiesta dal legale per estinguere il credito; occorre che emerga, con prove chiare o anche tramite elementi presuntivi sufficientemente concreti, la correlazione tra il pagamento e la prestazione professionale.

La Cassazione ha sottolineato che, quando la relazione tra il pagamento e la pretesa non è evidente “ex se” (ossia chiaramente riconoscibile), il debitore non può limitarsi a fare un’affermazione generica sul pagamento effettuato, ma deve fornire evidenze più specifiche che dimostrino l’effettiva estinzione del debito.

Le implicazioni della decisione

Questa sentenza ribadisce un principio importante: nel contesto delle controversie tra professionisti e clienti, quando viene messa in discussione l’esistenza o l’entità di un pagamento, il cliente che eccepisce di aver già adempiuto all’obbligazione deve provare in modo adeguato la correlazione tra il pagamento effettuato e il debito. Non è sufficiente una dichiarazione vaga o una genericità sulle modalità del pagamento; è fondamentale che vengano forniti elementi concreti che possano chiarire la situazione.


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