Decreto fiscale 2022: entrata in vigore

Interessanti novità su Ecobonus, congedi parentali, fondi per lavoratori, regole per contrastare il lavoro in nero e altri interventi in materia fiscale

È legge il decreto fiscale legge di bilancio 2022, novità su ecobonus e riscossione

429 sono i voti a favore alla Camera, che dà fiducia al Governo sull’approvazione del disegno di legge di conversione del decreto 21 ottobre 2021, n. 146. Tale decreto riguarda le “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili“, già approvato dal Senato. Il testo subisce alcune modifiche rispetto alla versione originaria, ma oggi è legge.

Entrata in vigore del decreto fiscale 2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 ottobre

Le modifiche al testo della Manovra 2022 prevedono alcune interessanti novità su ecobonuscongedi parentali a causa Covid; fondi per i lavoratori separati e divorziati; regole più attente per contrastare il lavoro in nero e altri interventi in materia fiscale. Ora, vediamo insieme le novità.

Legge Fiscale, Ecobonus: incentivi per acquistare auto green e altri fondi per i trasporti pubblici

L’ecobonus è uno dei temi maggiormente d’interesse di questo decreto legge, data l’importanza che si dà oggigiorno all’ambiente. A tal proposito, si stanziano 100 milioni di euro col Fondo per incentivare l’acquisito o l’affitto di auto nuove e con un minore impatto sull’ambiente. Quindi, a basse emissioni di Co2.

In particolare, tale incentivo riguarda l’acquisito di auto:

  • Elettriche;
  • ibride non plug in di piccole e medie dimensioni;
  • veicoli commerciali;
  • vetture usate.

Inoltre, di questi 100 milioni:

  • 65 si riservano per agli acquisti, anche in locazione finanziaria, di autoveicoli con emissioni comprese nella fascia 0-60 grammi di CO2 per chilometro;
  • 20 per l’acquisto, anche in locazione finanziaria, di veicoli commerciali di categoria N1. Sia che siano nuovi di fabbrica o autoveicoli speciali di categoria M1 nuovi di fabbrica. Inoltre, 15 milioni di questi si dedicano solo per i mezzi esclusivamente elettrici;
  • 10 per l’acquisto, anche in locazione finanziaria, di autoveicoli con emissioni comprese nella fascia 61-135 grammi di CO2 per chilometro;
  • 5 milioni vanno poi ai contributi di cui all’art. 73-quinquies, comma 2, lettera d),del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, (convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106).

Infine, ulteriori fondi sono da destinare nel 2022 alle ferrovie e al trasporto pubblico di massa, col fine di accrescerli e renderli più sicuri. A questi si vanno ad aggiungere altri fondi anche per potenziare la componente aeronavale del Corpo delle capitanerie di porto.

Novità in materia fiscale nel 2022: rottamazione-ter, saldo e stralcio

Le novità di maggiore interesse in ambito fiscale riguardano la rimodulazione dei termini per pagare le rate della definizione agevolata rottamazione-ter e del saldo e stralcio. Dunque, si ha tempo fino al 9 dicembre 2021 per pagare le rate da corrispondere nel 2020 e nel 2021. Così, si evita il rischio d’incorrere nell’inefficacia della definizione.

Inoltre, si estende il termine per l’adempimento dell’obbligo che viene portato a 180 giorni. Invece, per quanto riguarda quelle rateizzazioni di somme iscritte a ruolo all’inizio delle sospensioni dovute al Covid-19, si prevede la decadenza solo se non si pagano 18 rate, anche non consecutive. Inoltre, si ha tempo fino al 31 gennaio 2022 per versare senza sanzioni e interessi l’IRAP non versata o sospesa per errata applicazione delle disposizioni.

Poi, il versamento dell’imposta municipale propria sulle piattaforme marine (IMPI) dovrà avvenire in un’unica soluzione: ovvero, entro il 16 dicembre e direttamente allo Stato, che poi provvederà a ripartirlo tra i comuni aventi diritto. Si rileva anche l’esenzione dalla Tari per alcuni immobili indicati nel Trattato fra la Santa Sede e l’Italia, simbolo dello Stato Pontificio.

Infine, se i componenti dello stesso nucleo familiare stabiliscono la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi, (stesso Comune o Comuni diversi), l’agevolazione IMU per l’abitazione principale e le relative pertinenze sarà valida solo in relazione a uno degli immobili.

Termini per versamenti, imposta di bollo e contributi previdenziali

Ora, vediamo assieme altre novità d’intervento in materia fiscale.

  1. Innanzitutto, cambiano i termini per il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi Inail in favore di:
  2. federazioni sportive nazionali;
  3. enti di promozione sportiva;
  4. associazioni e società sportive professionistiche e dilettantistiche che risiedono sul territorio dello Stato.

Invece, per quanto riguarda i crediti d’imposta, si riservano per le imprese che svolgono attività teatrali e spettacoli dal vivo, da utilizzare solo in compensazione.

  • Poi, si rinvia al 1° gennaio 2023 l’obbligo per i soggetti che devono inviare i dati al Sistema tessera sanitaria, di memorizzare e trasmettere telematicamente i dati che si riferiscono ai corrispettivi giornalieri. Inoltre, per gli stessi si proroga al 2022 il divieto della fatturazione elettronica per l’elaborazione della dichiarazione precompilata.
  • Per quanto riguarda i commercianti, si rinvia l’obbligo di memorizzare e trasmettere telematicamente i dati giornalieri con strumenti evoluti al 1° gennaio 2023.
  • Cambiano le regole sulla liquidazione dell’imposta di bollo virtuale per:

–  Poste Italiane;

– banche;

– società d’intermediazione;

– capogruppo di gruppi bancari e di gestione del risparmio.

Le novità in ambito lavorativo dalla legge del decreto fiscale entrata in vigore

Al lavoro viene dedicato il capo II del provvedimento, dall’art. 7 bis fino all’art. 12 quinquies che contiene “Misure urgenti in materia di lavoro“. Tra le altre cose, prevede anche agevolazioni per i datori di lavoro e imprese che impieghino soggetti affetti da disturbo dello spettro autistico.

Ecco le novità in sintesi:

  • Proroga integrazione salariale: Per alcuni settori economici c’è la possibilità di beneficiare di un periodo ulteriore d’interventi d’integrazione salariale causa Covid. Vale dal 1° ottobre al 31 dicembre 2021, per un periodo massimo di 13 settimane;
  • Congedo parentale a causa della pandemia Covid-19: ricordiamo cheè possibile richiederlo dal 22 ottobre 2021 fino al 31 dicembre 2021 per i genitori con figli minori di anni 14, conviventi e senza limiti di età se disabili. Il congedo si riserva per il lavoratore dipendente pubblico e privato e l’autonomo iscritto solo alla gestione separata Inps;
  • Fondo per lavoratori separati o divorziati: vale se a causa della crisi economica data dalla pandemia, non si riesce a versare regolarmente l’assegno di mantenimento. In questo caso, lo Stato provvede riconoscendo un importo massimo di 800 euro al mese. Questo nel caso in cui il genitore obbligato al mantenimento ha perso il lavoro, lo ha sospeso o lo ha ridotto;
  • Sicurezza sul posto di lavoro: Si hanno modifiche al testo principe in materia di sicurezza sul lavoro, come da decreto legislativo n. 81/2008. Quindi, ci sarà maggiore coordinamento tra i soggetti della vigilanza e si faranno rispettare le norme sulla sicurezza e rafforzamento della banca dati Inail, per una maggiore condivisione delle informazioni.
  • Regole più attente per contrastare il lavoro in nero: Si provvede a rafforzare l’Ispettorato Nazionale del lavoro in materia di sicurezza e salute. In che modo? Innanzitutto, si doterà di una nuova strumentazione informatica, così da rendere più rapidi ed efficaci i controlli, ma anche di provvedere a nuovo personale. Inoltre, si prevede la sospensione dell’attività per l’imprenditore che ha un 10% di personale in nero o inquadrato come autonomo occasionale.

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Si comunica che, al fine di consentire l’installazione di modifiche correttive sui sistemi dell’esecuzione penale (SIES), si procederà ad attività di aggiornamento nei distretti di Corte di Appello

nel giorno 21/12/2021, a partire dalle ore 15:30.

Il servizio di ricerca tramite il Sistema SIUS Avvocati non sarà pertanto disponibile il 21/12/2021 dalle ore 15:30

fino al termine delle attività, presumibilmente entro le ore 17:00.

Cybersecurity in Italia: la normativa

Per la prima volta nella storia dell’universo il processo di digitalizzazione del nostro pianeta ha inizio

Cybersecurity e sicurezza informatica: cos’è e cosa prevede nel futuro italiano

L’avvio della Agenzia per la sicurezza nazionale cibernetica apre il capitolo dell’architettura cyber in Italia. Con essa, ci si allinea alle migliori pratiche internazionali. Dunque, l’Europa invita gli stati membri a dotarsi di strategie nazionali che esprimano consapevolezza istituzionale, capacità e prontezza grazie a un ambiente tecnologicamente avanzato.

Italia, università e lavoro si adattano all’era della sicurezza digitale: creazione di professionalità

In regime di scarsità, le professioni tecniche stanno vivendo un momento di auge. Di conseguenza, i costi si elevano sino ad essere insostenibili per le aziende medio piccole. La storica tendenza ad inseguire il proverbiale “posto fisso” si scontra con la diversa attitudine che solitamente contraddistingue i tecnici.

Infatti, essi hanno piuttosto una mentalità innovativa e poliedrica, frutto di quella educazione e forma mentis tipiche della società statunitense. Ovvero, portano a prediligere un approccio al lavoro più flessibile, ma maggiormente remunerativo. Ora, tale flessibilità sarà possibile solo con previsioni economiche, normative e organizzative che permettano di fidelizzare il personale con competenze tecniche.

D’altro canto, alcuni aspetti tecnici devono essere portati nel bagaglio culturale anche di professioni umanistiche, giuridiche, mediche e così via. Così, si consente a tutti di muoversi adeguatamente nel mondo cibernetico ormai attuale.

Ad oggi, l’Italia necessita di molti esperti cyber e serve anche una maggiore consapevolezza della tecnica informatica. L’ACN è perfettamente consapevole di questa e delle altre sfide che dovrà affrontare e si sta già muovendo nella creazione di professionalità.

Ora, si emana il decreto per le risorse umane e strumentali e si lavora ai regolamenti per consentire alla struttura di immettere personale. Inoltre, si cerca di dare atto al trasferimento di competenze e responsabilità. Ad esempio, quelle relative al Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale (CVCN).

 

 

CVCN e l’acquisizione di nuove tecnologie per la Cybersicurezza italiana

Ora, diamo uno sguardo al combinato disposto della legge sulla Golden Power e della legge sul Perimetro Nazionale di Cyber SecurityInnanzitutto, esso prevede che qualsiasi operatore pubblico e privato che intenda acquisire tecnologie extra UE per applicazioni 5G, debba informare l’Autorità. In tal modo, si effettuerà un’eventuale verifica da parte del CVCN nei confronti del prodotto in acquisizione.

Infatti, l’Art. 3 comma 1, DPR 5 febbraio 2021, n. 54 recita:

“I soggetti inclusi nel perimetro, prima dell’avvio delle procedure di affidamento di cui all’articolo 1, comma 6, lettera a), del decreto-legge, anche nel caso in cui tali procedure siano espletate attraverso le centrali di committenza, ne danno comunicazione al CVCN o ai CV.

Invece, l’art. 3 comma 1, D.L. 21 settembre 2019, n, 105, (modificato dall’art. 16, comma 9, lettera c, del D.L. 14 giugno 2021, n. 82 e convertito con modificazioni dalla L. 4 agosto 2021, n. 109), recita:

“I soggetti che intendono procedere all’acquisizione, a qualsiasi titolo, di beni, servizi e componenti di cui all’articolo 1-bis, comma 2, del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56, sono obbligati ad effettuare la comunicazione di cui all’articolo 1, comma 6, lettera a), per lo svolgimento delle verifiche di sicurezza da parte del CVCN sulla base delle procedure, modalità e termini previsti dal regolamento di attuazione.”

Tutto questo decorre dall’entrata in operatività del CVCN o dal 30 giugno 2022. Il CVCN sta elaborando uno schema per le valutazioni, probabilmente basato sugli standard esistenti, soprattutto relativi ai Common Criteria (CC) e all’ITSEC.

In ogni caso, si auspica anche che l’attuale normativa del codice degli appalti per la PA si riformi. In tal modo, si eviterà che il criterio dirimente per gli acquisti sia costituito unicamente dal conseguire il massimo ribasso. Inoltre, tale metodo si deve integrare con valutazioni tecniche ed economiche che consentano di reperire soluzioni valide a livello del rapporto costi-benefici.

Sicurezza Cibernetica: l’OCSI e i Common Criteria nel processo di evoluzione tecnologica del Paese

Al momento, si attende di conoscere come opererà l’Organismo di Certificazione per la sicurezza Informatica (OCSI) riguardo ai Common Criteria. Inoltre, l’attesa si estende anche alla ricezione delle proposte di ENISA riguardo al nuovo schema certificativo europeo. Questo è stato annunciato dal Cyber Security Act ed è in fase di elaborazione tra la DG Connect e ENISA.

Probabilmente, l’OCSI resterà operativo e si interfaccerà con l’Europa per le certificazioni europee. Indubbiamente, sarebbe utile che mantenesse attiva la certificazione CC sui livelli bassi dello standard, per gli apparati commerciali che non trattano materiale classificato. Effettivamente, l’Italia è uno dei pochi Paesi al mondo ad avere un organismo di certificazione standard, riconosciuto da tutti i Paesi, grazie agli accordi di mutua ratificazione.

Dal suo canto, l’Europa elabora schemi di certificazione di prodotto in ambito Cybersecurity, sia generici che specifici. In particolare, su:

  • 5G;
  • Automotive;
  • Criptovalute;
  • IoT e OT.

IoT e OT sono la frontiera del nuovo mondo, assieme alla quantum technology. Difatti, non si tratta solo di innovazione, ma di diffusione. Le innovazioni sono già avviate e ora si stanno diffondendo a macchia d’olio nella vita quotidiana di ognuno. Per la prima volta nella storia dell’universo il processo di digitalizzazione del nostro pianeta ha inizio.

 

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Interruzione dei servizi informatici del settore civile, del Portale dei Servizi Telematici e del Portale del Processo Penale Telematico.

Per attività di manutenzione evolutiva programmata si procederà all’interruzione dei sistemi civili al servizio di tutti gli Uffici giudiziari dei distretti di Corte di Appello dell’intero territorio nazionale, nonché del Portale dei Servizi Telematici, incluso il Portale del Processo Penale Telematico, e del Portale delle Procedure Concorsuali con le seguenti modalità temporali:

Dalle ore 19:00 di venerdì 17 dicembre sino alle ore 08:00 di lunedì 20 dicembre c.a.,
salvo conclusione anticipata delle operazioni

 

Durante l’esecuzione delle attività di manutenzione, rimarranno attivi i servizi di posta elettronica certificata e saranno, quindi, disponibili le funzionalità relative al deposito telematico del settore civile da parte degli avvocati, dei professionisti e degli altri soggetti abilitati esterni anche se i messaggi relativi agli esiti dei controlli automatici potrebbero pervenire solo al riavvio definitivo di tutti i sistemi.

Non sarà invece possibile consultare in linea i fascicoli degli uffici dei distretti coinvolti dal fermo dei sistemi.

Si rammenta che l’attività di manutenzione del Portale dei Servizi Telematici renderà indisponibili tutti i servizi informatici ivi esposti e, in particolare:

  • l’aggiornamento (anche da fuori ufficio) della consolle del magistrato;
  • il deposito telematico di atti e provvedimenti da parte dei magistrati;
  • tutte le funzionalità del portale dei servizi telematici;
  • tutte le funzioni di consultazione da parte dei soggetti abilitati esterni;
  • i pagamenti telematici compreso il pagamento del contributo di pubblicazione di un’inserzione sul Portale delle Vendite;
  • l’accesso al Portale Deposito atti Penali per il deposito con modalità telematica di atti penali;
  • l’accesso al Portale di consultazione dei SIUS distrettuali per Avvocati;
  • l’accesso agli avvisi degli atti penali depositati in cancelleria.
Edifici digitali, serve il bollino blu

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Alla segnalazione certificata bisognerà allegare anche l’attestazione di “edificio predisposto alla banda ultra larga”, rilasciata da un tecnico abilitato

Decreto sugli edifici d’innovazione tecnologica come da Codice europeo delle comunicazioni elettroniche

Dal 1° gennaio 2022 servirà un bollino blu di conformità digitale per gli edifici. A stabilirlo è idecreto legislativo 207 dell’8 novembre 2021, n. 207, in vigore dal 24 dicembre 2021. Vediamo insieme nel dettaglio cosa prevede questa novità.

Le novità del provvedimento sugli edifici digitali: banda larga e bollino blu di certificazione

Il provvedimento sugli edifici digital ha come titolo «attuazione della direttiva (UE) 2018/1972, che istituisce il Codice europeo delle comunicazioni elettroniche». Esso riscrive le disposizioni relative a:

  • procedure amministrative;
  • tutela della concorrenza;
  • salvaguardia dei diritti degli utenti.

Inoltre, la direttiva ha il compito di valutare distinti profili, trattati dal Testo Unico per l’edilizia (Dpr 380/2001).

 

 

In particolare, sono due le più importanti novità attive a partire dal prossimo 1° gennaio 2022. Ovvero:

  1. Per le nuove costruzioni e gli interventi su edifici esistenti si prevede il permesso di costruire: in questi casi ricorre l’obbligo di equipaggiamento digitale. Inoltre, per effetto del d.lgs. 207/2021, l’adempimento di tali obblighi deve essere attestato dall’etichetta necessaria di “edificio predisposto alla banda ultra larga”. Questo sarà certificato da un tecnico abilitato per tali impianti;
  2. Inoltre, il dl si occupa anche degli edifici già digitalmente equipaggiati in conformità rispetto all’articolo 135-bis. Tali edifici devono aver presentato la domanda di autorizzazione edilizia prima del 1° gennaio 2022. In questo caso, si prevede che possano beneficiare, ai fini della cessione dell’affitto o della vendita dell’immobile; dell’etichetta volontaria e non vincolante di “edificio predisposto alla banda ultra larga”, sempre con la certificazione di un tecnico abilitato.

Modifiche al testo unico per l’edilizia

Inoltre, Il decreto legislativo 207/2021 modifica anche l’articolo 24 del testo Unico per l’edilizia riguardo l’agibilità degli edifici. In particolare, viene integrata la lista delle condizioni della segnalazione certificata di agibilità: oltre alle condizioni di:

  • sicurezza;
  • igiene;
  • salubrità;
  • risparmio energetico degli edifici e degli impianti negli stessi installati;

…si deve sommare la certificazione dell’avvenuto rispetto degli obblighi di infrastrutturazione digitale.

Come conseguenza, alla segnalazione certificata bisognerà allegare anche l’attestazione di “edificio predisposto alla banda ultra larga”, rilasciata da un tecnico abilitato.

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Green Pass e mobilità internazionale, problematiche

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È possibile viaggiare all’estero in sicurezza con la Certificazione Verde Covid-19?

Nonostante ci si sia adoperati per consentire che il Green Pass favorisse viaggi internazionali sicuri e agevoli, c’è ancora strada da fare. Difatti, restano ancora aperte questioni importanti, come la differenza tra Paesi nella governance dei processi di emissione e convalida delle certificazioni. I dubbi sono rispetto ad affidabilità e sulle garanzie di protezione dei dati.

Certificato Green Pass e analisi delle esperienze a livello globale con le rispettive problematiche

Sebbene il Digital Covid Certificate (DCC) dell’UE sia il più avanzato e completo al mondo, l’analisi delle esperienze a livello globale evidenzia la mancanza di una vera armonizzazione. Questo si verifica non solo tra Paesi extra-europei e tra questi e l’Europa. Infatti, lo si nota anche per certi aspetti nell’ambito di un progetto comune come quello dell’Unione Europea.

Effettivamente, le regole d’ingresso sul proprio territorio differiscono da ciascun Paese membro dell’Unione. Ad esempio, spetta al singolo Stato, la scelta di ammettere i certificati di vaccinazione relativi a vaccini non autorizzati dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e di stabilire la durata di validità del certificato.

 

 

Le problematiche da risolvere per una certificazione valida a livello internazionale

Tra le questioni importanti da analizzare e risolvere in materia di mobilità internazionale sicura ci sono:

1) l’accettazione universale del processo di emissione e verifica dei certificati e conseguente affidabilità del contenuto;

2) garanzie di privacy e sicurezza riguardo le informazioni personali riportate nei certificati, anche con riferimento a tecnologie più o meno sicure, e aspetti etici.

L’accettazione universale del processo di emissione e verifica per i viaggi all’estero

L’affidabilità dei certificati varia molto tra Paesi del mondo. Tale dato si correla ai diversi tipi di vaccini e test diagnostici, oltre che ai diversi enti o professionisti che rilasciano i certificati di vaccinazione. Inoltre, ci sono incongruenze anche a proposito di durata della validità di un certificato.

Ad esempio, in Europa la governance dei processi di emissione e verifica dei certificati è nella maggioranza del Ministero della Salute, come Autorità pubblica nazionale responsabile. Tuttavia, malgrado lo sforzo di creare un certificato verde digitale basato su un formato unicocondiviso e interoperabile, diversi Stati membri differiscono per:

  • durata della vaccinazione,
  • scadenza dei test diagnostici,
  • tempo trascorso dalla guarigione dall’infezione.

Peraltro, tutte caratteristiche che continuano a subire variazioni interne dettate da scelte politiche nazionali. Questo anche a scapito dall’evidenza scientifica e dall’andamento epidemiologico della pandemia a livello sovra-nazionale.

Inoltre, manca un allineamento tra Stati membri sul processo di verifica dei certificati provenienti dai Paesi extra-UE. Difatti, ogni Stato membro ha una propria App di verifica e non vi è ancora un’armonizzazione delle regole per valutare la conformità di ciascun certificato non-UE. Inoltre, Paesi extra-UE i cui certificati siano accettati dal gateway europeo, non necessariamente riconoscono e ammettono certificati provenienti dai Paesi dell’UE, e viceversa.

A questo proposito, poiché il regolamento UE consente ai singoli Stati membri di applicare le proprie regole per i vaccini non approvati dall’EMA, si hanno incoerenti situazioni. Ad esempio, che alcuni Paesi come Belgio e Germania autorizzano i cittadini stranieri ad entrare anche quando abbiano ricevuto vaccini non approvati dall’UE, mentre altri Paesi, come Italia e Francia, non lo permettono.

Garanzie di privacy e sicurezza sulle informazioni personali nei certificati per la mobilità internazionale

A questo proposito, un certificato verde digitale universalmente accettato non è ancora stato sviluppato. Difatti, alcuni Paesi del mondo (gli USA ad esempio) ritengono che i requisiti richiesti per dare prova dell’avvenuta vaccinazione possano violare le leggi sulla privacy.

D’altra parte, l’assenza di un identificatore univoco come il QRCode utilizzato in Europa, renderebbe i certificati facili bersagli della contraffazione. Ciononostante l’European Union Agency for Cybersecurity (ENISA) e la Commissione Europea rassicurino circa l’assenza di violazioni del sistema del gateway europeo.

Inoltre, si pongono poi problemi etici in quei Paesi in cui non vi sia una copertura sanitaria universale. Infatti, un passaporto di immunità pone implicitamente limitazioni sociali e civili a coloro che non hanno possibilità economiche per sottoporsi a vaccinazione o test. Un esempio fra tutti è l’Israele, dove si sono revocate le limitazioni di accesso a luoghi ed eventi pubblici legati al certificato verde.

In sintesi, da questa breve panoramica emerge come la meta di una mobilità globale, sicura e libera durante la pandemia, sia ancora lontana.

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Parità uomo-donna: ecco il Bonus aziende

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Uguaglianza salariale tra generi col bonus per le aziende: cos’è la certificazione di parità

Dal 1° gennaio 2022 i datori di lavoro che otterranno la certificazione di parità potranno ottenere un bonus di esonero contributivo. Difatti, la legge n. 162 del 5 novembre 2021 modifica alcune disposizioni del decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198 (Codice delle pari opportunità tra uomo e donna). Ora, prevede altre disposizioni in materia di pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo.

Esonero contributivo col bonus aziende, ora parità di stipendio tra uomo e donna

Dunque, la novità più importante e interessante della detta legge è l’istituzione della certificazione della parità di genere. Questa permette alle imprese che la ricevono di beneficiare di un esonero contributivo. Tuttavia, la legge estende l’obbligo di:

  • redazione del rapporto sulla situazione del personale alle imprese che occupano più di 50 lavoratori (al posto delle precedenti 100 unità);
  • ridefinisce la nozione di discriminazione diretta e indiretta sempre in ambito lavorativo.

 

 

Tale certificazione attesta

“le politiche e le misure concrete adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere in relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale a parità di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità.”

I punti da definire della certificazione di parità per le aziende

Ciononostante, la certificazione di parità contiene alcuni punti ancora oscuri. Dunque, spetterà al Presidente del Consiglio dei Ministri ridefinirla, con l’emanazione di uno più decreti. Questo si auspica su proposta di:

  • Ministro delegato per le pari opportunità;
  • del lavoro e delle politiche sociali;
  • dello sviluppo economico.

Di seguito, gli aspetti ancora da definire della certificazione di parità:

  1. Innanzitutto, i parametri minimi per poter ottenere la certificazione della parità di genere da parte delle aziende pubbliche e private che occupano fino a 50 dipendenti o più, con particolare riferimento a:
  2. la retribuzione corrisposta;
  3. alle opportunità di fare carriera;
  4. alla possibilità di conciliare i tempi di vita e di lavoro (anche in riferimento alle lavoratrici in stato di gravidanza.
  5. Poi, le modalità con cui acquisire e monitorare i dati trasmessi dai datori di lavoro, resi disponibili dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali;

Inoltre, come coinvolgere le seguenti rappresentanze al fine di controllare il rispetto dei citati parametri? Ci riferiamo alle seguenti rappresentanze:

  • sindacali aziendali;
  • le consigliere e i consiglieri di parità delle Regioni,
  • Infine, i modi e le forme con cui la certificazione della parità di genere dovrà essere resa pubblica.

Bonus di parità salariale uomo-donna per le aziende private nel 2022

Il Bonus verrà riconosciuto nel 2022 alle aziende private in possesso della certificazione di parità. Ovviamente, questo sarà possibile nel limite dei fondi stanziati pari a 50 milioni di euro. Bonus che consisterà in un esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore. Fermo restando l’aliquota di computo per le prestazioni pensionistiche.

Comunque, tale Bonus non potrà superare l’1% di quanto dovuto e sempre nel limite dei 50.000 euro annui per ogni azienda. Tale importo sarà riparametrato e calcolato su base mensile con decreto di:

  • Ministro del lavoro e delle politiche sociali;
  • (di concerto) Ministro dell’economia e delle finanze;
  • Ministro delegato per le pari opportunità.

Questo provvedimento dovrà adottarsi entro il 31 gennaio 2022 e dovrà rispettare il tetto dei 50 milioni di euro.

Quindi, per le aziende private che sono in possesso della certificazione alla data del 31 dicembre dell’anno precedente, il possesso della certificazione rappresenterà un requisito importante. Infatti, consentirà il riconoscimento di un punteggio premiale per ottenere fondi europei nazionali e regionali e aiuti di Stato.

Invece, le amministrazioni pubbliche potranno indicare in che modo il possesso della certificazione di parità di genere sarà preso in considerazione ai fini della valutazione dell’offerta.

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Necessario che le istituzioni e l’industria collaborino per sviluppare modelli inclusivi e lungimiranti di data governance

Privacy e uso equo dei dati personali utenti: il data trust deve evolversi

Si identifica con il Data Trust lo strumento per superare quell’asimmetria nel potere dell’utilizzo dei dati personali, al momento a sfavore degli utenti. Perciò, ora è necessaria un’evoluzione dello stesso, permettendo così agli utenti digitali di tutelare e valorizzare le proprie generalità. Ecco i problemi da risolvere per favorire una svolta.

Cambiamento nell’utilizzo e conservazione delle generalità proprie, ecco gli obiettivi del data trust

Pare che i nuovi scenari di digitalizzazione e gli sviluppi della tecnologia si baseranno sempre di più sull’uso dei dati personali degli utenti. Questo scenario consente l’incremento dei vantaggi economici dei grandi player del Big Tech, le multinazionali dell’IT.

Dunque, in questo contesto di continua evoluzione tecnologica, cresce anche l’esigenza di avere strumenti di governance nella gestione dei dati personali. Oggigiorno, i volumi dei dati personali sono già enormi e in costante crescita esponenziale. Tuttavia, esistono problematiche da affrontate per consentire al Data Trust di evolversi da ipotesi a fatto concreto.

Data Trust come strumento per valorizzare e gestire i dati personali degli utenti

A questo punto, ricordiamo che il Data Trust è quello strumento che consente all’utente di gestire e valorizzare le proprie generalità. Gli utenti decidono di conferire a questo sistema i diritti di gestione e valorizzazione dei propri dati personali.

Dunque, i Data Trust si propongono come strumento in grado di bilanciare lo strapotere delle piattaforme digitali e le asimmetrie tra queste ed i loro utenti. Così, consentono a questi ultimi di poter decidere cosaquando e con chi condividere il valore dei propri dati.

Inoltre, offrono potenziali benefici anche in relazione agli sviluppi associati all’uso dell’intelligenza artificiale. Ora, è da capire se i Data Trust possono trasformarsi da ipotesi di studio in strumenti abilitanti, concreti ed efficienti. In tal modo, consentirebbero agli utenti digitali di condividere almeno parte delle ricchezze generate attraverso l’uso dei propri dati personali.

Le sfide che la gestione dei dati personali deve affrontare nell’era di Meta

Tuttavia, la gestione dei dati personali deve affrontare anche nuove sfide, prima di potersi evolvere a dovere. Ad esempio, deve far fronte a:

  • l’informatica quantistica;
  • la trasformazione di Facebook in Meta nell’era del Metaverso.

Ormai, di informatica quantistica si parla da anni. Tuttavia, è negli ultimi mesi che il tema sta emergendo come nuovo terreno di confronto tra oriente e occidente. Comunque, la discussione è ancora entro i confini di laboratori super segreti, solamente riconducibili a colossi quali GoogleIBMHoneywell e centri di ricerca cinesi.

Inoltre, si dice che l’informatica quantistica emergerà sempre di più a partire dal 2025. Infatti, diverrà uno strumento dalla risposta immediata, quasi in tempo reale, per quanto riguarda l’elaborazione, la correlazione e la modellizzazione su larga scala di impressionanti mole di dati.

Contrastare Facebook nel controllo totale dei dati personali, servono strumenti di ownership

Ciononostante, l’informatica quantistica non è l’unica sfida che il Data Trust deve affrontare. In effetti, negli ultimi mesi si parla dello scandalo segnalato da un’ex dipendente di Facebook. Ossia, si dice che la società utilizzerebbe degli algoritmi per rendere il sistema meno sicuro a vantaggio del loro profitto. E non è la prima multinazionale a far storcere il naso sulla questione della tutela dei dati: abbiamo già parlato di una questione discutibile che riguarda Google, ad esempio.

A questo proposito, si direbbe che il cambio di nome di Facebook in Meta non sia casuale. Effettivamente, c’è chi pensa sia una strategia per distogliere l’attenzione pubblica dalle pressioni in relazione alla disinvolta gestione dei dati dei propri utenti. Invece, c’è chi pensa che l’azienda stia scommettendo sul Metaverso.

Comunque, il Metaverso non servirebbe tanto a governare i dati, quanto a disporre di un potente strumento per estendere l’influenza ai dispositivi tecnologici per giungere al completo controllo dei propri utenti. Dunque, risulta sempre più impellente l’esigenza di mettere a punto di strumenti di governance nella ownership e gestione dei dati.

Dove viene impiegato il Data Trust e quanto valgono i dati personali?

Oggigiorno, si nota che tra gli ambiti in cui già si profila una prossima applicazione di computer quantistici vi sono:

  • cambiamenti climatici;
  • meteorologia di precisione;
  • rilevazione delle frodi;
  • sviluppo farmaceutico;
  • dati generati dall’avatar nella realtà virtuale.

Tuttavia, l’impiego di enormi moli di dati personali è una grande sfida tra gli attuali e nuovi player di mercato. Comunque, non è chiaro se nei prossimi anni il maggiore utilizzo dei dati personali comporterà:

  • un incremento del loro valore intrinseco;
  • decrescente importanza a causa della crescente disponibilità.

Tuttavia, i dati personali hanno un valore economico riconosciuto, concreto e consistente. Ironico pensare alla facilità con cui gli stessi sono diffusi con spontaneità sui Social Media, alla mercè di tutti. A riprova del loro valore, si noti il recente lancio di applicazioni nate per misurare e monitorare nel tempo il valore dei propri dati personali.

Comunque sia, si tratta di corrispettivi virtuali al momento né convertibili né negoziabili. Ciò a causa dell’asimmetria tra chi mette a disposizione i propri dati personali e chi li detiene, spesso su larga scala. In questo terreno si attua la missione dei Data Trust.

Articolo completo nel sito di Secondolegge.it

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Interruzione servizi informatici settore civile del Distretti di Venezia e Trieste

Si comunica che, per attività di manutenzione straordinaria, i servizi del settore civile su tutti gli uffici giudiziari dei distretti di Corte di Appello di Venezia e Trieste subiranno un fermo

dalle ore 17.30 di venerdì 3 dicembre 2021 fino, presumibilmente, alle ore 11.30 di sabato 4 dicembre 2021.

Durante tali operazioni rimarranno attivi i servizi di posta elettronica certificata e le funzionalità relative al deposito telematico da parte degli avvocati e degli altri soggetti abilitati esterni anche se i messaggi relativi agli esiti dei controlli automatici potrebbero pervenire solo al riavvio definitivo dei sistemi.

Anomalie Servizi PCT – Consultazione

Si comunica che a causa di anomalie da parte del sistema Ministeriale (non di Servicematica), si stanno verificando delle interruzioni temporanee.

Consigliamo di ripetere l’operazione in un secondo momento, se non dovesse andare a buon fine.

Ricordiamo che sarà possibile depositare telematicamente con Service1, creando un nuovo fascicolo ed inserendo il numero di RG.

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