Spid: il 61% degli italiani ne è in possesso, anche se frenano le attivazioni

36,4 milioni di cittadini, ovvero il 61% della popolazione, ha attivato il sistema di identità virtuale SPID, che permette l’accesso ai servizi online della PA.

Nonostante l’alta aderenza al servizio, nel 2023 il tasso di crescita delle attivazioni è rallentato, rendendo difficile rispettare l’obiettivo stabilito dal Pnrr di raggiungere, entro giugno 2026, 42,3 milioni di identità digitali.

I dati sono stati raccolti grazie ad una ricerca svolta dal Politecnico di Milano, dall’osservatorio Digital Identity.

36,4 milioni di cittadini maggiorenni, secondi l’analisi svolta, sono in possesso di Spid, registrando, nel 2022, accessi pari ad oltre un miliardo. Tuttavia, nonostante i numeri, la crescita delle attivazioni di Spid per l’accesso ai servizi della PA sta rallentando.

Da gennaio a novembre 2023 si è registrato un incremento del 9%, mentre nell’anno precedente si è registrato un aumento del 23%.

Secondo i dati raccolti, 39,3 milioni di cittadini possiedono la carta d’identità elettronica, e nel corso di un solo anno i rilasci di questo documento sembrano essere aumentati del 23%, anche se, la versione digitale della Cie, è fortemente sottoutilizzata, con soltanto 4 milioni di utenti che la utilizzano per l’accesso ai servizi online.

In ogni caso, il rallentamento è stato osservato anche negli altri Paesi. In Svezia e Norvegia, i sistemi di identità digitale hanno raggiunto l’80% della popolazione; tuttavia, i simili all’Italia hanno rallentato la spinta della pandemia.

Per esempio, in un anno in Francia l’identità digitale è salita dal 60% al 61%, in Belgio si è passati dal 56% al 58% mentre in Portogallo soltanto il 54% della popolazione ne è in possesso.

In ogni caso, per Giorgia Dragoni, direttrice dell’Osservatorio Digital Identity, «il 2023, per l’identità digitale si può riassumere in due parole chiave: evoluzione e sperimentazione. Continua il processo di consolidamento dei sistemi lanciati negli scorsi anni nei vari Paesi europei e aumentano le possibilità di utilizzo nel mondo digitale e fisico».

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