Conflitto tra avvocato e pubblico ministero: la delibera delle Camere penali

Nei giorni scorsi ci siamo occupati di un caso accaduto durante un’udienza presso il Tribunale di Verona, quando l’avvocato Ugo Ledonne, in difesa del suo assistito, si è opposto a una domanda del Giudice ritenendola nociva per la genuinità della testimonianza. La reazione del pubblico ministero è stata drastica, accusando Ledonne di oltraggio a magistrato e chiedendo la trasmissione degli atti alla Procura.

L’avvocato Ledonne, agendo come difensore, ha esercitato il diritto di opporsi a una domanda del Giudice, definendola nociva e potenzialmente fuorviante per il teste. Questo diritto è sancito dall’articolo 499 del codice di procedura penale, come confermato dalla Cassazione (Sez. IV, sentenza n° 15331 del 2020). Nonostante la legittimità dell’opposizione, il pubblico ministero ha reagito duramente, non intervenendo nel merito ma richiedendo immediatamente la trasmissione degli atti alla Procura per un presunto reato di oltraggio a magistrato.

La reazione della Camera Penale di Cosenza

La Camera Penale di Cosenza ha espresso piena solidarietà all’avvocato Ledonne, denunciando l’episodio come un grave attacco ai principi fondamentali dello Stato di diritto, in particolare all’autonomia e all’indipendenza dell’avvocatura. La Camera ha richiesto al Ministro della Giustizia di valutare la condotta del pubblico ministero, considerandola potenzialmente disciplinabile ai sensi degli articoli 2 e 14 del d.lgs. 109/2006.

Delibera della Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane

In data 18 luglio 2024, la Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane ha deliberato quanto segue:

  • Solidarietà all’Avvocato Ugo Ledonne: L’Unione esprime pieno sostegno all’avvocato Ledonne per essere stato minacciato di denuncia mentre svolgeva la sua attività difensiva in aula.
  • Rispetto della Funzione Professionale: Viene ribadita l’importanza del ruolo dell’avvocato in una società democratica, sottolineando che il rispetto per la funzione dell’avvocato è essenziale per lo Stato di diritto.
  • Indipendenza della Professione Legale: La delibera cita il Codice Deontologico degli Avvocati Europei e la Corte europea dei diritti dell’Uomo, affermando che l’indipendenza della professione legale è fondamentale per un’equa amministrazione della giustizia.
  • Preoccupazione per le Intimidazioni: Si denuncia l’aumento di minacce e denunce contro gli avvocati per contenuti espressi nelle arringhe o nelle interlocuzioni con l’autorità giudiziaria.
  • Richiamo alla Giurisdizione: La Giunta critica la mancanza di un intervento immediato del Giudice per richiamare il PM al rispetto del difensore.
  • Impegno per il Futuro: L’Unione si riserva di adottare ogni iniziativa necessaria per assicurare il libero esercizio del diritto di difesa e prevenire future intimidazioni contro gli avvocati, promuovendo il rispetto della loro funzione nel processo.

I commenti del Consiglio Direttivo della Camera Penale di Cosenza

Il Presidente Roberto Le Pera e il Segretario Gabriele Posteraro hanno commentato con entusiasmo la forte presa di posizione dell’Unione delle Camere Penali Italiane: “Siamo entusiasti di questa forma di forte vicinanza del più alto consesso dei penalisti italiani; siamo orgogliosi di esserne parte. Avanti.”


LEGGI ANCHE

Le giuriste ADGI in congresso: interventi normativi mirati e senza indugio per le pari opportunità

Nel corso delle giornate del congresso, esponenti di alto profilo delle istituzioni politiche, dell’avvocatura e della magistratura si confronteranno sulle conseguenze economiche della mancanza di…

prescrizione

Processi e prescrizione: la situazione dei tribunali italiani

Per parlare di prescrizione dobbiamo prima fare il punto della situazione in cui ci troviamo ora, maggio 2020: durante il lockdown la Giustizia è rimasta…

Meta AI sbarca in Italia: l’intelligenza artificiale di Zuckerberg su WhatsApp, Instagram e Messenger

Dopo lo stop per questioni di privacy, Meta lancia la sua AI in Europa. Chat intelligenti disponibili nelle prossime settimane in sei lingue, compreso l’italiano.

palazzo ministero giustizia

Ministero: avanti con i lavori di riqualificazione del penitenziario di Bolzano

Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro tra il Presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher e i rappresentanti del Ministero della Giustizia.

A fronte delle richieste del Presidente il Ministero ha rassicurato che in data 17 giugno u.s è stato firmato il contratto tra il Provveditorato Interregionale alle OO.PP. e l’impresa aggiudicataria dei lavori di riqualificazione dell’istituto penitenziario di Bolzano, che presto saranno attuati.

I lavori riguarderanno la ristrutturazione delle coperture e delle facciate per un importo pari a € 1.144.114,64 e con una durata di 130 giorni naturali e consecutivi.

Quanto al nuovo istituto, come richiesto dal Presidente Kompatscher, è in corso una interlocuzione informale tra i massimi organi competenti che darà al più presto esiti.

Le parti si dichiarano soddisfatte e si rivedranno al più presto.


LEGGI ANCHE

Avvocati: sul sito web no alla pubblicità ingannevole

Avvocati: sul sito web no alla pubblicità ingannevole

Usare sul proprio sito il termine “gratuito” viola dovere e decoro della professione Il Cnf, con la sentenza n. 75/ 2021 rinvia un Avvocato del…

Interesse moratorio e interessi legali: la Cassazione chiarisce la differenza

La Corte di Cassazione a Sezioni Unite, con la sentenza 12449/2024, ha fatto chiarezza sull’applicazione degli interessi legali e degli interessi moratori. Differenza tra interessi…

giustizia e privacy

Intelligenza artificiale e il confine (sempre più sottile) tra giustizia e privacy

Domotica, intelligenza artificiale e assistenti vocali stanno lentamente trasformando il rapporto tra giustizia e privacy. Le nostre case stanno cambiando, non solo da un punto…

errori giudiziari

Errori giudiziari: la storia di Beniamino Zuncheddu e le nuove proposte di legge

Roma, 18 luglio 2024 – Il nostro Paese continua a registrare numerose vittime di errori giudiziari. Tra i casi più emblematici spicca quello di Beniamino Zuncheddu, ex pastore sardo di Burcei, recentemente liberato dopo 33 anni di ingiusta detenzione. Condannato all’ergastolo per la “strage di Sinnai” del 1991, Zuncheddu era stato accusato di aver ucciso tre uomini e tentato di ammazzarne un quarto. La testimonianza decisiva che lo incastrò arrivò solo su suggerimento di un poliziotto, come scoperto dall’avvocato Mauro Trogu durante il processo di revisione, dimostrando così l’innocenza di Zuncheddu dopo tre decenni.

Nonostante la scarcerazione, l’opinione pubblica rimane divisa. “L’impressione del cittadino comune è che Beniamino Zuncheddu sia stato assolto perché fortunato, perché nessuno è riuscito a dimostrare che era colpevole.”, ha dichiarato ieri l’avvocato Trogu alla presentazione del libro “Io sono innocente”, alla Camera, evento moderato dai giornalisti Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone, fondatori del sito errorigiudiziari.com.

Il fenomeno degli errori giudiziari in Italia ha numeri preoccupanti: dal 1991 al 31 dicembre 2023 si contano 31.397 casi, una media di oltre 951 l’anno, con una spesa complessiva per lo Stato di circa 960 milioni 781 mila euro. Ancora più allarmante è il numero di persone finite in custodia cautelare da innocenti: 31.175 nello stesso periodo, con una media annuale di oltre 974 casi, per un totale di circa 874 milioni e 500 mila euro in indennizzi.

In questo contesto, alla Camera è stata presentata la proposta di legge Giachetti-Bernardini, volta ad aumentare la detrazione di pena per la liberazione anticipata da 45 a 60 giorni per ogni semestre di pena scontata. La proposta prevede inoltre una detrazione temporanea di 75 giorni per i due anni successivi all’entrata in vigore della legge.

Alla conferenza stampa ha partecipato anche il deputato di Azione Enrico Costa, che ha discusso della presunzione di innocenza, criticando la sua applicazione intermittente, spesso influenzata da considerazioni politiche. Costa ha sottolineato come le richieste di dimissioni dei politici siano frequentemente legate a inchieste giudiziarie, utilizzate strumentalmente per fini elettorali, come nel caso del presidente della Liguria, Giovanni Toti.

Costa ha concluso evidenziando che l’onda giudiziaria viene spesso cavalcata per accelerare le elezioni e favorire specifici candidati, in questo caso Andrea Orlando, esponente di spicco dell’opposizione.


LEGGI ANCHE

esame avvocato 2023

Domande esame avvocato 2023: tempo fino all’11 novembre

Dal 3 ottobre all’11 novembre 2023 è possibile inviare le domande di partecipazione agli esami di abilitazione per l’esercizio della professione forense, che potranno essere…

Tutela dei minori online: dall’UE nuove linee guida per una rete più sicura

La Commissione europea introduce misure vincolanti per le piattaforme digitali: profili privati per default, filtri contro i contenuti dannosi e limiti alla raccolta dati. Obiettivo:…

Intercettazioni, la stretta della legge Zanettin: garantismo contro efficientismo

La nuova normativa limita a 45 giorni la durata delle captazioni, salvo proroghe motivate: scontro aperto tra magistratura e Parlamento. La Giunta UNCP e l’Osservatorio…

mano soldi

Equo compenso, Foschi (Ocf): “Inaccettabili tentativi di retromarcia da parte dell’Anac”

Roma 18 luglio 2024 – “Sull’equo compenso stiamo assistendo a tentativi di modifica che sono inaccettabili e incostituzionali. Le critiche sollevate da ANAC non possono compromettere la solidità costituzionale dell’equo compenso per i liberi professionisti: la legge c’è e non si torna indietro”.

Lo dichiara Pierfrancesco Foschi, Responsabile dipartimento equo compenso dell’Organismo Congressuale Forense (OCF).

“Attualmente – continua Foschi – sono in corso i lavori della Cabina di Regia ministeriale sul Codice dei contratti, sollecitati da ANAC, che puntano a modificare il Codice Appalti 2023 anche in relazione alla legge sull’equo compenso. ANAC nella Cabina di Regia ha ripetutamente sollecitato pubblicamente la revisione e il depotenziamento delle norme sull’equo compenso in materia di appalti pubblici.

È sorprendente che, mentre i soggetti privati destinatari della legge sull’equo compenso, come banche, assicurazioni e grandi imprese, si siano in generale adeguati ai nuovi principi, un’articolazione della Pubblica Amministrazione, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, invochi un trattamento privilegiato per disattendere una legge dello Stato e i principi costituzionali”.

“OCF – aggiunge Foschi – insieme ad altri organi di rappresentanza di diverse categorie professionali, chiede che durante tali valutazioni siano coinvolte anche le categorie professionali, inclusa l’avvocatura. Tuttavia, fin da ora, OCF ritiene inaccettabili i continui tentativi, in particolare da parte di ANAC, di minare i principi stabiliti dalla Legge n. 49/2023 sull’equo compenso, legge che è una diga a protezione delle professioni contro la dequalificazione e proletarizzazione delle prestazioni intellettuali, garantendo una retribuzione equa e proporzionata al lavoro svolto, come previsto dagli articoli 35 e 36 della Costituzione”.

“L’attacco all’equo compenso è inoltre incoerente, poiché se vi è un problema riguardo ai costi delle prestazioni professionali negli appalti, non ha senso minare il principio di equa retribuzione sancito dalla legge. Piuttosto, si dovrebbe affrontare con le categorie professionali e i ministeri competenti la valutazione dei parametri o tariffe vigenti, solo se e quando presentino distorsioni significative, seguendo le modalità di revisione periodica” – conclude Foschi.


LEGGI ANCHE

È arrivato il momento di dire addio all’Identità Digitale Spid?

Sono più di 33 milioni i cittadini e le cittadine che hanno un’identità digitale Spid, per accedere ai servizi online delle PA per effettuare iscrizioni,…

Cassazione: compensi eccessivi, illecito istantaneo

La richiesta di onorari sproporzionati costituisce violazione deontologica al momento della formulazione

Vittorio Pisani è il nuovo capo della Polizia: ecco la sua storia

Giovedì 11 maggio 2023 il Governo Meloni ha reso pubblico il nome del nuovo capo della Polizia: Vittorio Pisani, 55 anni e vicedirettore di AISI,…

Corte di cassazione

Cassazione, la clausola “visto e piaciuto” nei contratti di vendita esonera il venditore da responsabilità per difetti evidenti accettati dal compratore

Roma, 18 luglio 2024 – La Corte Suprema di Cassazione ha accolto il ricorso di C.F., annullando la sentenza della Corte d’Appello di Lecce relativa a una controversia sulla fornitura di marmo. Il caso ha origine dalla richiesta di pagamento di 6.499,78 euro da parte di C.A. nei confronti di S.A., per una fornitura di marmo ritenuta difettosa.

S.A. aveva contestato la qualità del marmo e chiesto il risarcimento danni, coinvolgendo anche Ci.A., posatore, e St.R., levigatore. Il Tribunale di Lecce aveva inizialmente confermato il decreto ingiuntivo a favore di C.A., dichiarando prescritta l’azione per vizi e difetti, ma la Corte d’Appello aveva successivamente accolto parzialmente l’opposizione di S.A., revocando il decreto ingiuntivo e condannando C.F. al risarcimento di 7.500 euro.

La Cassazione ha stabilito che la clausola “visto e piaciuto” nel contratto di fornitura esonerava il venditore dalla garanzia per vizi percepibili, riconoscendo che il marmo era di qualità inferiore e accettato come tale da S.A. La Corte ha quindi annullato la decisione d’appello e rinviato il caso alla Corte d’Appello di Lecce per una nuova valutazione, anche riguardo alle spese legali.

La sentenza sottolinea l’importanza della clausola “visto e piaciuto” nei contratti di vendita, ribadendo che esonera il venditore da responsabilità per difetti evidenti accettati dal compratore.


LEGGI ANCHE

Neuralink: l’azienda di Elon Musk sotto accusa per maltrattamento di animali

Il Dipartimento americano dell’Agricoltura ha aperto un’inchiesta sulla morte di 1.500 cavie, utilizzate per la sperimentazione di chip da impiantare nel cervello umano 1.500 animali,…

cassazione relatore

Deposito telematico degli atti: principi di diritto

Cosa dice la Cassazione sul deposito telematico degli atti La Cassazione ha recentemente chiarito alcuni importanti principi sul deposito telematico degli atti, in particolare in…

Lavoro in Veneto, partenza lenta per la stagione turistica: 8.000 assunzioni in meno nel primo trimestre

A rallentare è anche l’industria, con il comparto moda in calo. Le donne pagano il prezzo più alto. Veneto Lavoro: «Pesano il ritardo della Pasqua…

mediazione stretta di mano

Codice Appalti: UNAA chiede un dialogo costruttivo con gli avvocati amministrativisti

Roma, 17 luglio 2024 – L’UNAA, Unione Nazionale Avvocati Amministrativisti, accoglie con favore l’istituzione di un tavolo di consultazione presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per discutere il nuovo Codice degli Appalti. Richiedono, tuttavia, che tale tavolo includa anche i rappresentanti dell’Avvocatura, in particolare gli avvocati amministrativisti.

L’UNAA sottolinea il ruolo cruciale degli avvocati amministrativisti nel garantire la corretta applicazione delle norme in materia di appalti. I loro sforzi contribuiscono a tempi di processo rapidi, un fattore di primaria importanza in questo settore. Tuttavia, lamentano l’onere eccessivo rappresentato dal contributo d’ingresso per l’accesso al giudice in contenziosi inerenti agli appalti, un costo senza eguali in altri settori.

Per l’UNAA, la giustizia amministrativa rappresenta un pilastro fondamentale per la tutela dei diritti. Non si tratta di un mero aggravio di costi o di un ostacolo da superare, bensì di un contributo essenziale alla legalità in un settore ad alto rischio di irregolarità.

Inoltre, l’Unione pone l’accento sulla necessità di proteggere gli avvocati dalla corsa al ribasso dei compensi professionali, anche alla luce dell’introduzione dell’equo compenso per i professionisti.

In sintesi, l’UNAA auspica un dialogo costruttivo con il Ministero per garantire che il nuovo Codice degli Appalti sia efficace, equo e tuteli i diritti di tutti gli attori coinvolti, compresi gli avvocati amministrativisti che svolgono un ruolo chiave nel sistema.


LEGGI ANCHE

pagamenti contributi

Scadenze dei pagamenti dei contributi obbligatori 2020

Riportiamo le scadenze dei pagamenti contributi obbligatori 2020 come segnalati nel sito ufficiale di Cassa Forense. Quelli indicati sono i termini ultimi. 28 febbraio 2020…

Ernesto Maria Ruffini lascia l’Agenzia delle Entrate: “Demonizzato il fisco”

Dimissioni dopo le critiche al fisco e alla sua figura: "Non mi era mai capitato di vedere pubblici funzionari essere additati come estorsori di un…

Rallentamenti nei sistemi telematici: impatti e aggiornamenti per il deposito telematico

Servicematica continua a monitorare attentamente la situazione. “Rimaniamo a disposizione -spiegano i tecnici SM- per ogni ulteriore chiarimento e per fornire supporto tecnico qualora fosse…

Carceri, proposta di legge Giachetti-Bernardini: una petizione on line a sostegno

Roma, 17 luglio 2024 – L’onorevole Roberto Giachetti ha presentato una proposta di legge, supportata anche da Rita Bernardini, che mira a modificare il sistema di detrazione di pena per la liberazione anticipata dei detenuti, in base all’articolo 54 della legge 26 luglio 1975, n. 354. La proposta è stata formulata con l’obiettivo di affrontare il problema del sovraffollamento carcerario in Italia, una questione che si fa sempre più pressante.

Attualmente, le carceri italiane ospitano oltre 61.000 detenuti distribuiti in 189 istituti, a fronte di una capienza regolamentare di circa 51.000 posti. La situazione è resa ancora più critica dal fatto che la capienza effettiva si riduce a 47.000 posti, a causa della dichiarazione di inagibilità di molte strutture.

La proposta di legge Giachetti-Bernardini può essere riassunta in due punti chiave:

  1. Aumento della Detrazione di Pena: La detrazione di pena, ai fini della liberazione anticipata, passerebbe dagli attuali 45 giorni a 60 giorni per ogni semestre di pena scontata.
  2. Elevazione Temporanea della Detrazione di Pena: Per i due anni successivi all’entrata in vigore della legge, la detrazione di pena ai fini della liberazione anticipata verrebbe ulteriormente elevata da 60 a 75 giorni.

Il sistema carcerario italiano si trova in una condizione critica ormai cronica, che ha portato a gravi conseguenze, tra cui oltre 50 suicidi. La proposta di legge si propone di dare una risposta concreta a questa emergenza, riducendo la popolazione carceraria e migliorando le condizioni di vita dei detenuti.

Inoltre, la Costituzione Italiana riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo che nelle formazioni sociali dove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Sostenere questa proposta di legge significa, dunque, agire in conformità con i principi costituzionali e promuovere una maggiore umanità e giustizia all’interno del sistema penitenziario.

L’avvocato Nello Mancuso, insieme all’associazione “La rinascita” e all’attivista Mirko Federico, ha promosso una petizione per sostenere questa proposta (al link https://chng.it/Y5V79pt8Xp).


LEGGI ANCHE

mani con monete

Ferragosto di fuoco per gli studi professionali: valanga di notifiche dall’Agenzia delle Entrate

La denuncia arriva dall'Unione Nazionale delle Camere degli Avvocati Tributaristi (Uncat), che ha segnalato una "pioggia di notifiche" che sta creando non poco stress tra…

Avvocato, conosci il potere della Creatività?

Ragionare in termini conflittuali dinanzi ad un problema è il modello standard di ragionamento dei dottori in Giurisprudenza. Tuttavia, durante l’attività quotidiana, un avvocato assume…

Giustizia Digitale Europea: facciamo il punto

Nuovi passi in avanti per l’Europa in tema di Giustizia Digitale. Il Consiglio europeo ha infatti cominciato i negoziati con il Parlamento europeo per quanto…

uomo con fogli e penna

Firma con sigla: vale come firma completa se riconoscibile

Roma, 17 luglio 2024 – La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 19584 del 16 luglio 2024, ha stabilito che l’apposizione di una sigla in luogo della firma per esteso non incide sull’efficacia giuridica della sottoscrizione, purché tale sigla sia dotata di un’individualità grafica che non ne consenta l’automatica riproducibilità e, al contrario, permetta la sua attribuzione ad una determinata persona.
Il caso
La vicenda ha avuto origine dalla cessione delle quote di una società da parte della sig.ra G.L. al sig. N.M.. In occasione della cessione, le parti avevano sottoscritto un “memorandum d’intenti” in cui N.M. si impegnava a liberare la G.L. dalle garanzie che aveva prestato a favore di istituti di credito per la società ceduta.
Nonostante l’impegno assunto nel “memorandum”, N.M. non aveva adempiuto al suo dovere, costringendo la G.L. a pagare i debiti della società. La donna ha quindi citato in giudizio N.M., chiedendo di essere tenuta indenne.
Le decisioni dei giudici di merito
Il Tribunale e la Corte d’appello hanno accolto la domanda della G.L., ritenendo che la clausola del “memorandum” fosse valida ed efficace anche se non riprodotta nel contratto definitivo di cessione delle quote.

LEGGI ANCHE

Giustizia e Intelligenza Artificiale: il giudice resta umano, ma l’Ia cambia tutto

Dal supporto nelle indagini alla gestione dei dati, l’intelligenza artificiale entra nei tribunali e nei ministeri. Ma il cuore della decisione resta in mano ai…

Cassazione, validi i titoli professionali esteri riconosciuti dal MIUR: così si evita l’esame di abilitazione

La sentenza conferma la validità dei titoli professionali esteri riconosciuti dal MIUR, semplificando l'accesso alla professione per i laureati all'estero in possesso di titoli equivalenti:…

“Non un ritorno al passato, ma un passo avanti”: l’Avvocatura secondo Scialla

Dal palco del Congresso Forense, il coordinatore dell’OCF rivendica le riforme realizzate e chiama a una nuova stagione: dall’equo compenso all’Avvocato in Costituzione, un progetto…

Decreti, ordinanze e sentenze penali online: la Cassazione accelera sulla digitalizzazione

Roma, 17 luglio 2024 – Un importante passo avanti verso la digitalizzazione dei servizi della giustizia è stato compiuto dalla Corte di Cassazione. Con un provvedimento del Direttore Generale dei Sistemi Informativi Automatizzati, a partire dal 15 luglio 2024, i decreti, le ordinanze e le sentenze penali emesse dalle sezioni penali della Corte di Cassazione sono trasmessi in via telematica.

L’iniziativa, in linea con l’obiettivo di semplificare e velocizzare l’accesso al servizio giustizia, consentirà agli avvocati e alle parti di consultare e scaricare i provvedimenti in formato digitale direttamente dal Portale dei servizi telematici della Corte di Cassazione.

L’attivazione della trasmissione informatica dei decreti, delle ordinanze e delle sentenze rappresenta un passo avanti significativo nel processo di digitalizzazione della giustizia penale, garantendo maggiore efficienza, trasparenza e accessibilità ai cittadini e agli operatori del diritto.


LEGGI ANCHE

Rivolta a Casal del Marmo, feriti due agenti della Polizia Penitenziaria

Nella giornata di ieri alcuni detenuti del carcere minorile di Casal del Marmo, a Roma, hanno aggredito tre agenti della Polizia Penitenziaria, sottraendo loro le…

Licenziamento discriminatorio: la Cassazione dice no

La Suprema Corte ribadisce l'inammissibilità del licenziamento basato sulla disabilità, anche in presenza di una riorganizzazione aziendale.

giornalisti

I giornalisti contro la riforma Cartabia

Da mesi, giornalisti e cronisti giudiziari si stanno lamentando dell’applicazione di alcune norme della riforma della giustizia Cartabia. In particolar modo si riferiscono ai rapporti…

chiavi casa

Provvigione negata all’agenzia immobiliare: no al pagamento se il mutuo non viene erogato

Roma, 17 luglio 2024 – La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 19584 del 16 luglio 2024, ha stabilito che le agenzie immobiliari non hanno diritto alla provvigione se il contratto di compravendita stipulato tra le parti è subordinato alla condizione sospensiva dell’ottenimento del mutuo da parte dell’acquirente e quest’ultimo non viene erogato.

Il caso

La vicenda ha avuto origine dall’opposizione proposta da una donna, P.S., avverso un decreto ingiuntivo con cui le era stato ingiunto il pagamento di 3.900 euro di provvigioni a favore dell’agenzia immobiliare Affaricasa. La proposta di acquisto, sottoscritta da P.S., era subordinata all’ottenimento di un mutuo. Tuttavia, la donna non è riuscita ad ottenere il finanziamento e ha comunicato la rescissione del contratto all’agenzia.

La decisione della Corte

La Corte di Cassazione ha accolto l’opposizione di P.S., ritenendo che la condizione di ottenimento del mutuo fosse una condizione sospensiva e che il diritto alla provvigione non potesse maturare fino al verificarsi della condizione. La Suprema Corte ha precisato che, in tali ipotesi, il diritto alla provvigione sorge solo se l’affare può ritenersi concluso, ovvero se tra le parti si è costituito un vincolo giuridico che abilita ciascuna di esse ad agire per l’esecuzione specifica del negozio o per il risarcimento del danno derivante dal mancato conseguimento del risultato utile del negozio programmato.

La finzione di avveramento della condizione

La Corte ha inoltre escluso l’applicabilità della finzione di avveramento della condizione ex art. 1359 c.c. Secondo tale norma, la condizione del contratto si considera avverata se è mancata per causa imputabile alla parte che aveva interesse contrario al suo avveramento. Tuttavia, la Suprema Corte ha chiarito che tale norma è di carattere eccezionale e non può essere applicata in modo analogico. In particolare, la finzione di avveramento non opera quando la condizione è mista, come nel caso in questione, in quanto l’acquirente non ha l’obbligo giuridico di attivarsi per ottenere il mutuo.

Le conseguenze

La pronuncia della Corte di Cassazione rappresenta un importante chiarimento in materia di provvigioni delle agenzie immobiliari e tutela i diritti degli acquirenti che, per motivi non imputabili a loro, non riescono ad ottenere il mutuo e a concludere l’acquisto dell’immobile.


LEGGI ANCHE

Violenza familiare, se il pregiudizio di genere entra nelle aule di giustizia

Le linee guida della Procura di Tivoli sui reati di maltrattamenti e violenza domestica sollevano perplessità: l'uomo dipinto sempre come colpevole, la donna come vittima…

Diventa avvocato a 82 anni: «Voglio essere d’aiuto ai più deboli»

Non si è mai troppo vecchi per reinventare sé stessi. Questa è la storia di Michele Campanile, che ad 82 anni d’età diventa avvocato, dopo…

Smart working e sicurezza: cambia la prevenzione, nasce una responsabilità condivisa

Le nuove modalità di lavoro a distanza ridefiniscono il concetto di salute e sicurezza. Datori di lavoro e lavoratori devono adattare strumenti e strategie per…

Iso 27017
Iso 27018
Iso 9001
Iso 27001
Iso 27003
Acn
RDP DPO
CSA STAR Registry
PPPAS
Microsoft
Apple
vmvare
Linux
veeam
0
    Prodotti nel carrello
    Il tuo carrello è vuoto