Roma 18 luglio 2024 – “Sull’equo compenso stiamo assistendo a tentativi di modifica che sono inaccettabili e incostituzionali. Le critiche sollevate da ANAC non possono compromettere la solidità costituzionale dell’equo compenso per i liberi professionisti: la legge c’è e non si torna indietro”.
Lo dichiara Pierfrancesco Foschi, Responsabile dipartimento equo compenso dell’Organismo Congressuale Forense (OCF).
“Attualmente – continua Foschi – sono in corso i lavori della Cabina di Regia ministeriale sul Codice dei contratti, sollecitati da ANAC, che puntano a modificare il Codice Appalti 2023 anche in relazione alla legge sull’equo compenso. ANAC nella Cabina di Regia ha ripetutamente sollecitato pubblicamente la revisione e il depotenziamento delle norme sull’equo compenso in materia di appalti pubblici.
È sorprendente che, mentre i soggetti privati destinatari della legge sull’equo compenso, come banche, assicurazioni e grandi imprese, si siano in generale adeguati ai nuovi principi, un’articolazione della Pubblica Amministrazione, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, invochi un trattamento privilegiato per disattendere una legge dello Stato e i principi costituzionali”.
“OCF – aggiunge Foschi – insieme ad altri organi di rappresentanza di diverse categorie professionali, chiede che durante tali valutazioni siano coinvolte anche le categorie professionali, inclusa l’avvocatura. Tuttavia, fin da ora, OCF ritiene inaccettabili i continui tentativi, in particolare da parte di ANAC, di minare i principi stabiliti dalla Legge n. 49/2023 sull’equo compenso, legge che è una diga a protezione delle professioni contro la dequalificazione e proletarizzazione delle prestazioni intellettuali, garantendo una retribuzione equa e proporzionata al lavoro svolto, come previsto dagli articoli 35 e 36 della Costituzione”.
“L’attacco all’equo compenso è inoltre incoerente, poiché se vi è un problema riguardo ai costi delle prestazioni professionali negli appalti, non ha senso minare il principio di equa retribuzione sancito dalla legge. Piuttosto, si dovrebbe affrontare con le categorie professionali e i ministeri competenti la valutazione dei parametri o tariffe vigenti, solo se e quando presentino distorsioni significative, seguendo le modalità di revisione periodica” – conclude Foschi.
Iscriviti al canale Telegram di Servicematica
Notizie, aggiornamenti ed interruzioni. Tutto in tempo reale.
LEGGI ANCHE

Borse e premi per specializzare i giovani avvocati
Borse e premi come sostegno finanziario per i laureandi alla scelta della specializzazione Si tratta di un’iniziativa che coinvolge laureandi del settore legale e messa a disposizione…

Fallimenti e parcelle: la Cassazione stabilisce l’iter corretto
La sentenza della Cassazione chiarisce un aspetto procedurale importante per i professionisti che operano nel contesto delle procedure concorsuali.

Il tuo studio sempre a disposizione? Scegli il cloud
Trasferisci il tuo studio in Cloud per poter lavorare ovunque, anche da mobile. Spesso si sente parlare di Cloud…ma cos’è effettivamente e, soprattutto, che utilità…