Imprese familiari, la Corte Costituzionale: i conviventi di fatto ora tutelati

Roma, 29 luglio 2024 – La Corte Costituzionale ha sancito con una sentenza innovativa che anche i conviventi di fatto hanno diritto di essere considerati parte integrante dell’impresa familiare.

Fino ad oggi, la legge italiana limitava i benefici legati all’impresa familiare ai coniugi e ai parenti stretti. Questa esclusione dei conviventi di fatto era considerata una discriminazione ingiustificata, soprattutto alla luce dell’evoluzione dei modelli familiari e delle nuove forme di convivenza.

La Corte, accogliendo le istanze della Cassazione, ha ritenuto che negare ai conviventi di fatto i diritti legati all’impresa familiare fosse in contrasto con i principi costituzionali di uguaglianza e tutela del lavoro. La decisione rappresenta un passo avanti verso un riconoscimento più ampio dei diritti delle coppie di fatto e sottolinea l’importanza di adeguare la legislazione alle nuove realtà sociali.

Con questa sentenza, la n. 148 depositata il 25 luglio 2024, i conviventi di fatto che collaborano nell’impresa familiare avranno accesso agli stessi diritti e tutele previsti per i familiari.


LEGGI ANCHE

Assoluzioni Renzi e Salvini, ANM: “Sorprendente deliberato delle Camere Penali”

"È quanto meno bizzarra l’idea che l’assoluzione di due esponenti politici stia a dimostrare che una parte della magistratura è intenta a “fare carriera” e…

idraulico

Elettricisti e idraulici superano gli avvocati nei redditi medi: i dati MEF parlano chiaro

Dopo la pubblicazione dei dati del MEF, abbiamo messo a confronto due categorie diversissime per capire perché alcune professioni siano insospettabilmente spesso più remunerative rispetto…

Avvocato- 4euro per un procedimento

L’Avvocato può essere pagato 4euro a procedimento

L’equo compenso deve essere interpretato in modo elastico Nonostante le battaglie degli avvocati per il riconoscimento del rispetto della loro professione siano ormai all’ordine del…

Carceri, Delmastro: “Previsto commissario straordinario edilizia penitenziaria”

Approvato nel DL carceri il commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria. Il Governo procede speditamente alla realizzazione del piano carceri per superare le emergenze e le criticità ricevute in eredità. Il sovraffollamento carcerario si supera con un imponente piano di edilizia penitenziaria e con la sua celere realizzazione, non con provvedimenti svuota carceri che costituiscono un colpo di spugna, erodono la certezza della pena e incrinano la sicurezza sociale
È quanto dichiara in una nota Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e Sottosegretario di Stato alla Giustizia.

LEGGI ANCHE

autocertificazione

[AGGIORNATO 18 maggio] Nuovo Modulo di Autocertificazione – emergenza COVID-19

AGGIORNAMENTO 18 MAGGIO Durante la Fase2 è necessario avere con sé l’autocertificazione SOLO in caso di spostamenti tra regioni. Le regole di compilazione e le…

Testamento valido anche con gesti e monosillabi: la Cassazione fa chiarezza

Per i giudici supremi, se il testatore mantiene lucidità mentale, la volontà può essere espressa anche con cenni del capo, gesti o monosillabi, purché compatibili…

esame avvocato

Treviso: annullato il bando del ministero. Ivg rimane l’unico istituto

A Treviso, il Tar ha annullato il bando del ministero della Giustizia per l’autorizzazione ad un secondo istituto di vendite giudiziarie (Ivg). Era stato presentato…

cassazione relatore

Suicidio e mesotelioma: il Tribunale di Bologna riconosce il nesso causale

Una sentenza storica è stata emessa dal Tribunale di Bologna, sezione lavoro, che riconosce il diritto al risarcimento dei familiari di un lavoratore deceduto per suicidio a seguito della diagnosi di mesotelioma, causato dall’esposizione all’amianto.

Il Tribunale ha stabilito che il suicidio, pur essendo un gesto estremo determinato da molteplici fattori, non interrompe il nesso causale tra la malattia professionale e il decesso. È sufficiente, infatti, che esista un legame diretto tra il mesotelioma e la depressione che ha portato al suicidio per configurare la responsabilità dell’azienda.

La decisione del Tribunale

I giudici bolognesi hanno sottolineato come la malattia professionale, con il suo impatto devastante sulla vita del lavoratore e dei suoi familiari, possa innescare gravi disturbi psichiatrici, tra cui la depressione. In questo caso specifico, il Tribunale ha ritenuto che la malattia professionale abbia rappresentato un fattore determinante nel causare il suicidio.

Un precedente importante

Questa sentenza rappresenta un importante precedente giurisprudenziale, in quanto riconosce la complessità dei casi in cui il decesso avviene per suicidio a seguito di una malattia professionale. Il Tribunale di Bologna ha affermato che non è sufficiente individuare una singola causa scatenante il suicidio, ma è necessario valutare l’insieme dei fattori che hanno contribuito al tragico epilogo.

Le implicazioni della sentenza

La sentenza del Tribunale di Bologna apre nuove prospettive per le vittime dell’amianto e le loro famiglie. In futuro, sarà più facile ottenere il riconoscimento del diritto al risarcimento anche nei casi in cui il decesso avvenga per suicidio a seguito di una malattia professionale causata dall’esposizione all’amianto.


LEGGI ANCHE

genitori con bambino

Minori: tutela rafforzata contro i pregiudizi, Cassazione e riforma Cartabia

La Corte Suprema di Cassazione, con sentenza n. 20004 del 20 maggio 2024, ha ribadito e rafforzato il diritto del minore a non subire pregiudizi,…

Studi legali e tecnologia: com’è la situazione - Servicematica

Studi legali e tecnologia: com’è la situazione

Qual è il rapporto tra studi legali e tecnologia? In attesa di vedere i reali effetti della pandemia sulla spinta alla digitalizzazione degli studi legali,…

sistemi di intercettazione

Intercettazioni, D’Orso e Lopreiato (M5s): via tagliola per reati codice rosso o Meloni complice

Le dichiarazioni delle capogruppo M5S in commissione giustizia alla Camera e al Senato Valentina D'Orso e Ada Lopreiato

separazione patto mail

Nuovi bandi Cassa Forense 2024: opportunità per gli avvocati

La Cassa Forense ha ufficializzato l’apertura di nuovi bandi di concorso, offrendo diverse opportunità di sostegno agli iscritti.

Bandi aperti a tutti

I bandi, che spaziano dall’organizzazione degli studi professionali al sostegno alle famiglie numerose, sono rivolti a diverse categorie di avvocati. Tra le iniziative più interessanti troviamo:

  • Contributi per l’organizzazione degli studi: Sia per i professionisti individuali che per le società, la Cassa mette a disposizione fondi per ammodernare gli studi e migliorare l’efficienza lavorativa.
  • Sostegno alle famiglie numerose: Gli avvocati con un numero elevato di figli possono beneficiare di contributi economici per far fronte alle maggiori spese familiari.
  • Aiuti per gli avvocati con disabilità: Sono previsti contributi specifici per gli iscritti che affrontano difficoltà legate a una disabilità, al fine di favorirne l’esercizio della professione.
  • Incentivi per le videoconferenze: La Cassa sostiene l’innovazione tecnologica degli studi legali, finanziando l’acquisto di attrezzature per le videoconferenze.

Come partecipare

Per partecipare ai bandi, è necessario accedere all’area riservata del sito web della Cassa Forense e compilare l’apposito modulo online. Le scadenze per la presentazione delle domande variano a seconda del bando, con la maggior parte che scade il 30 settembre 2024.

Per maggiori informazioni e per consultare i bandi completi, si invita a visitare il sito web della Cassa Forense.


LEGGI ANCHE

pec aruba

La PEC è sempre più importante

Gli italiani sono soddisfatti della PEC. Circa 4 milioni di persone hanno già effettuato il riconoscimento dell’identità, ovvero il primo passo per essere conformi allo…

Giustizia in tilt: l’app del processo telematico non funziona in 87 tribunali

Malfunzionamenti segnalati in 87 tribunali, tra cui Napoli, Roma e Milano. Provvedimenti per evitare il blocco delle attività giudiziarie.

Stop a licenziamenti via WhatsApp e Teams

La stretta del Governo impone al datore di lavoro di comunicare con istituzioni o sindacati Stop ai licenziamenti su WhatsApp e Teams e obbligo di…

Avvocati parigini a disposizione per consulenze gratuite durante le Olimpiadi

Il Barreau de Paris, l’ordine degli avvocati della capitale francese, ha deciso di offrire un servizio di consulenza legale gratuito a tutti i cittadini, sia francesi che stranieri, durante l’intero periodo olimpico.

Un servizio su misura per i Giochi

L’iniziativa prevede la presenza di avvocati in diversi punti della città, pronti a rispondere a qualsiasi domanda legale, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, fino a settembre 2024. Dalle questioni più semplici a quelle più complesse, i professionisti del diritto saranno a disposizione per fornire assistenza e chiarimenti.

Un numero verde attivo 24/7

Per facilitare l’accesso a questo servizio, è stato attivato un numero verde dedicato, raggiungibile da chiunque si trovi a Parigi durante i Giochi. In questo modo, turisti e visitatori potranno ricevere assistenza legale in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo.

Quali sono gli ambiti coperti?

La gamma di consulenze offerte è molto vasta e copre tutti i principali settori del diritto, dal diritto civile a quello penale, passando per il diritto del lavoro e il diritto della famiglia.

Come usufruire del servizio?

Per conoscere i punti di accoglienza e i dettagli del servizio, è sufficiente consultare il sito web del Barreau de Paris: https://www.avocats.paris/consultations-gratuites

Un impegno per l’accessibilità al diritto

Con questa iniziativa, il Barreau de Paris dimostra ancora una volta il suo impegno per rendere il diritto accessibile a tutti, anche durante eventi di grande portata come le Olimpiadi. Un’opportunità unica per i visitatori di Parigi, che potranno godersi i Giochi in tutta serenità, sapendo di poter contare su un supporto legale qualificato in caso di necessità.


LEGGI ANCHE

Smart contract, minaccia per gli avvocati od opportunità?

Smart contract, minaccia per gli avvocati od opportunità?

Cosa sono gli smart contract, o contratti intelligenti? Segneranno davvero la fine degli avvocati, come qualcuno insinua? Non proprio. COSA SONO GLI SMART CONTRACT In…

Agibilità regolarizzata dopo la vendita: niente risarcimento per il compratore

La Cassazione chiarisce che l’assenza iniziale del certificato di abitabilità non comporta in automatico un inadempimento se il documento viene rilasciato successivamente. Nessun danno da…

computer portatile

Nuova minaccia per i dispositivi Windows

È stata scoperta una nuova vulnerabilità all’interno dei sistemi Windows, che permette ai cybercriminali di prendere il controllo dei dispositivi e di infettarli con malware…

nordio

Nordio: “L’Italia è lo Stato Membro più efficace d’Europa”

“Sorpresi e indignati per la falsa rappresentazione che alcuni organi di stampa hanno dato sul rule of law pubblicato ieri (il 24 luglio, ndR). Al contrario, nel valutare il settore chiave dei sistemi giudiziari, l’Italia risulta promossa sotto tutti i parametri. In particolare, nelle 6 Raccomandazioni conclusive, in numero pari alla media europea, non vi è alcun invito a modificare i recenti provvedimenti adottati sui reati contro la P.A.”. Così il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sulla relazione sullo Stato di Diritto.

“Per quanto poi riguarda l’efficienza della Giustizia, è stato dato atto che le politiche giudiziarie adottate a livello nazionale, in questi due anni, hanno consentito di conseguire i risultati attesi garantendo all’Italia il titolo di Stato Membro primo nel parametro valutativo della efficacia. Abbiamo ricevuto il plauso della Commissione europea anche sotto il parametro della qualità del servizio. Sono stati apportati miglioramenti significativi nell’assunzione di nuovi magistrati e personale amministrativo e gli addetti all’Ufficio del Processo hanno migliorato la produttività e la qualità del sistema giudiziario. La Commissione premia l’Italia anche sotto l’aspetto della digitalizzazione. Elementi positivi emergono anche dalla valutazione del quadro anticorruzione che certifica a nostro favore il compimento di “ulteriori progressi nell’adozione di una legislazione globale in materia di conflitti di interessi”. Proseguiremo in questa direzione per migliorare ulteriormente. Resta l’amarezza per una falsa rappresentazione nociva all’immagine del Paese che sembra riflettere la volontà di una strumentale polemica piuttosto che rilevare il lavoro fatto sulla Giustizia che è stato così tanto apprezzato dalla stessa Commissione”, conclude il Ministro.


LEGGI ANCHE

Abusi edilizi, la Cassazione: “Nessun condono oltre i termini previsti”

La Suprema Corte ribadisce: il condono retroattivo è vietato e non basta la vetustà dell’immobile a sospendere le demolizioni

X nel mirino della Francia: aperta un’indagine per ingerenze straniere. Musk contrattacca: “Attacco politico ai nostri diritti”

L’algoritmo della piattaforma di Elon Musk sotto accusa per presunta manipolazione a fini di propaganda. Parigi apre un’inchiesta giudiziaria, X denuncia una caccia alle streghe.…

equo compenso nota anac

Equo compenso, intervenga con urgenza il Legislatore. Nota Anac a Cabina di Regia e ministri Economia e Infrastrutture

“La questione è rilevante e necessita di tempestiva soluzione” scrive Anac nel testo inviato anche al Ministro dell’Economia e al Ministro delle Infrastrutture. “E’ estremamente…

usucapione

Annamaria Bernardini De Pace sulle donazioni in vita: “Un errore che può costare caro”

L’avvocata Annamaria Bernardini De Pace ha espresso un parere netto sulle donazioni in vita, scatenando un dibattito sulla gestione del patrimonio familiare. Interpellata in merito alle recenti dichiarazioni di Reinhold Messner, che ha ammesso di aver commesso un errore donando gran parte del suo patrimonio ai figli, la nota avvocata ha affermato: “Le donazioni in vita sono una scelta da evitare”.

Perché? Secondo la Bernardini De Pace, ci sono diversi motivi che sconsigliano di fare donazioni ai propri eredi:

  • Disuguaglianze e liti familiari: Se si decide di donare, è fondamentale trattare tutti i figli in modo equo. Altrimenti, alla morte del donatore, potrebbero nascere conflitti e contenziosi tra i beneficiari.
  • Mancanza di assistenza: Spesso, chi riceve in anticipo l’eredità tende a sottovalutare l’importanza di assistere il genitore anziano.
  • Fiscalità: Contrariamente a quanto molti pensano, le donazioni non sono esenti da tasse. Le imposte da pagare sono simili a quelle dell’eredità, e in entrambi i casi esiste una franchigia.
  • Alternative più vantaggiose: Esistono strumenti come il trust che permettono di gestire il patrimonio in modo più efficace e di tutelare i propri cari senza rinunciare a disporre dei propri beni in vita.

L’importanza di una pianificazione patrimoniale

L’avvocata Bernardini De Pace sottolinea l’importanza di una pianificazione patrimoniale accurata, che tenga conto delle esigenze personali e familiari. Spesso, le persone non sono consapevoli delle alternative esistenti e credono di essere obbligate a lasciare un’eredità ai propri figli. In realtà, ognuno è libero di disporre dei propri beni come meglio crede, anche consumandoli tutti nel corso della propria vita.

Il caso Messner

La vicenda di Reinhold Messner offre un esempio concreto degli effetti negativi che una donazione incauta può avere sui rapporti familiari. L’alpinista ha ammesso che uno dei suoi più grandi errori è stato quello di donare gran parte del suo patrimonio ai figli, che ora sembrano poco interessati a lui.


LEGGI ANCHE

Pandemia e risarcimenti per decessi e danni da vaccino

Pandemia e risarcimenti per decessi e danni da vaccino

Tra le tante questioni di interesse giuridico nate (o cresciute) con la pandemia vi è anche quella relativa ai risarcimenti per i decessi e agli…

nuova truffa whatsapp

Attenzione alla nuova truffa WhatsApp

Aumentano i tentativi di frodare gli utenti su WhatsApp, sfruttando l’ingenuità e il buon senso delle persone per svuotare i loro conti correnti. «Ciao mamma,…

Addio a Papa Francesco, “voce degli ultimi”: le reazioni dal mondo della giustizia

L’Italia della giustizia piange il Pontefice: magistrati, avvocati e istituzioni ricordano il suo impegno per i detenuti e la dignità della persona

nordio organici magistrati

Giustizia: referendum, attivata la piattaforma per la raccolta delle firme digitali

È stato pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) che prevede l’attivazione della nuova piattaforma digitale dedicata alla raccolta delle firme per i referendum. La piattaforma è concepita per agevolare la sottoscrizione digitale dei referendum abrogativi o costituzionali, e delle iniziative legislative di natura popolare.

Con questa nuova iniziativa progettuale, curata dal Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica della giustizia tramite la Direzione Generale dei Sistemi Informativi Automatizzati, il Ministero della Giustizia ribadisce il proprio impegno nel promuovere strumenti innovativi volti a facilitare la partecipazione attiva dei cittadini e garantire processi democratici più accessibili e trasparenti.

Il sistema, che ha ottenuto il parere del Garante per la protezione dei dati personali, è utilizzabile dai promotori di proposte referendarie e dagli uffici della Corte di Cassazione e delle Camere, per gestire tutte le fasi del processo di raccolta delle firme dei sostenitori in formato digitale. Il sistema effettua poi la verifica della presenza e validità delle firme, mediante interoperabilità con il sistema dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), presso le anagrafi dei comuni ove sono residenti i cittadini firmatari delle proposte.

La piattaforma rappresenta un’innovazione cruciale per la partecipazione politica in Italia e pone il Ministero e il nostro Paese all’avanguardia nell’uso delle tecnologie digitali a supporto della democrazia”, ha dichiarato il Ministro della Giustizia Carlo Nordio.


LEGGI ANCHE

finto legale varese

Finto avvocato: l’Ordine chiede i danni e si costituisce parte civile

A Varese, dopo aver identificato un caso di esercizio abusivo da parte di un falso legale, l’Ordine degli avvocati locale ha deciso di costituirsi in…

Cassazione: sequestro nell’ufficio di un professionista coinvolto in un reato non richiede notifica all’Ordine

In caso di sequestro eseguito nell’ufficio di un professionista coinvolto in un reato, non è necessario avvisare il Consiglio dell’Ordine, come previsto dall’art. 103 del…

uomo con bilancia in mano

Avvocati minacciati: registrato un aumento del 60%

La scorsa settimana, a Parigi, si è tenuta l’assemblea generale dell’Oiad, ovvero l’Osservatorio internazionale degli avvocati in pericolo. Dall’assemblea è emerso che nel biennio 2023/2024…

uomo davanti al computer

Cassazione: ci si può iscrivere all’albo degli avvocati anche da imputati

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19726 depositata il 17 luglio 2024, hanno stabilito un importante principio in materia di accesso alla professione forense. I giudici hanno infatti chiarito che il solo fatto di essere imputato in un procedimento penale non è sufficiente a negare l’iscrizione all’albo degli avvocati.

Fino ad ora, molti Consigli dell’Ordine degli Avvocati avevano interpretato in modo restrittivo il requisito della “condotta irreprensibile”, previsto dalla legge professionale forense, negando l’iscrizione a coloro che si trovavano coinvolti in procedimenti penali, anche in fase preliminare.

Il bilanciamento dei principi costituzionali

La Cassazione, invece, ha sottolineato la necessità di bilanciare questo requisito con altri principi fondamentali della nostra Costituzione, come il diritto al lavoro, la presunzione di innocenza e il diritto allo studio.

Secondo i giudici, l’interesse pubblico a tutelare la correttezza della professione forense e l’affidamento della clientela deve essere valutato caso per caso, tenendo conto della gravità del reato contestato e dello stadio processuale in cui si trova il procedimento.

Una decisione che apre nuovi scenari

Questa sentenza rappresenta una svolta significativa, in quanto riconosce che una persona imputata ha il diritto di accedere alla professione forense fino a quando non sia intervenuta una sentenza definitiva di condanna.

La decisione della Cassazione apre nuovi scenari e solleva importanti questioni sulla compatibilità tra il diritto alla difesa e la tutela dell’immagine della professione forense.


LEGGI ANCHE

Processo telematico: seconda PEC e deposito tardivo Servicematica

Processo telematico: seconda PEC e deposito tardivo

Nell’ambito di un procedimento ex lege n. 92 del 2012, un’azienda propone un reclamo contro la sentenza di primo grado che aveva accolto l’impugnativa del…

Fra 10 anni 3 milioni di persone in età lavorativa in meno

Con una società che invecchia è a rischio la tenuta dei conti pubblici, ma anche il futuro del mercato immobiliare, dei trasporti, della moda e…

Italia, il Paese dove le pene restano sulla carta: solo il 3% delle multe penali viene riscosso

Tra condanne pecuniarie non eseguite, riscossioni al minimo e pene alternative che arrancano, il sistema giudiziario italiano fatica a far rispettare le sentenze. E alla…

ragazza col computer in mano

Nuovo aiuto per i lavoratori autonomi: una panoramica sull’ISCRO

I liberi professionisti iscritti regolarmente alla Gestione separata possono presentare domanda all’Inps per ottenere l’Iscro per il 2024, a partire dal 1° agosto fino al 31 ottobre. Questa informazione è stata comunicata dall’ente previdenziale nella circolare n. 84/2024. L’Inps ha fornito le istruzioni operative per accedere all’indennità economica stabilita dalla legge 213/2023 e successivamente modificata dal decreto legge 60/2024. Tra le novità, l’Inps ha confermato che l’importo mensile dell’indennità va da un minimo di 250 euro a un massimo di 800 euro, senza gli adeguamenti precedenti per l’inflazione.

Chi può beneficiarne? Per qualificarsi per l’ISCRO, gli individui devono:

  • Essere registrati al regime speciale per i lavoratori autonomi.
  • Non ricevere altre pensioni o essere assicurati da altri regimi previdenziali obbligatori.
  • Non essere beneficiari dell’Assegno di Inclusione.
  • Aver guadagnato meno del 70% del reddito medio nei due anni precedenti la domanda.
  • Aver dichiarato un reddito annuo non superiore a €12.000 nell’anno precedente la domanda.
  • Avere un numero di partita IVA valido da almeno tre anni.

Come funziona l’ISCRO? L’indennità viene calcolata come il 25% del reddito medio guadagnato nei due anni precedenti la domanda, pagato in sei rate mensili. Il pagamento mensile minimo è di €250 e il massimo è di €800.

Punti chiave da ricordare:

  • Processo di domanda: Le domande devono essere presentate online entro il 31 ottobre di ogni anno.
  • Compatibilità: L’ISCRO non può essere richiesto insieme ad altri benefici come la NASpI o le pensioni.
  • Condizioni: I beneficiari devono partecipare a programmi di formazione professionale e mantenere il numero di partita IVA.
  • Finanziamento: Lo schema è finanziato da un piccolo aumento dei contributi previdenziali per i lavoratori autonomi.

Perché l’ISCRO è importante? Lo schema ISCRO rappresenta un importante passo avanti nel fornire una rete di sicurezza sociale per la popolazione di lavoratori autonomi italiani. Offrendo sostegno finanziario durante i periodi di difficoltà economica, il governo mira a stabilizzare la forza lavoro e promuovere la ripresa economica.

Cosa succede dopo? Il governo italiano continuerà a monitorare l’efficacia del programma ISCRO e potrebbe apportare modifiche in base ai risultati ottenuti. Con l’evoluzione del panorama economico, questa rete di sicurezza per i lavoratori autonomi dovrebbe svolgere un ruolo sempre più importante.


LEGGI ANCHE

Guerra in Medio Oriente, nessun aumento al distributore

Non fu così nel 2022, dopo 15 giorni dall’invasione russa in Ucraina, il costo della benzina salì del 17% e il diesel addirittura del 24%.…

gratuito patrocinio

Gratuito patrocinio: chi paga se le condizioni economiche del cliente cambiano?

Il gratuito patrocinio nasce per garantire l’assistenza legale alle fasce economicamente più deboli della popolazione. L’avvocato che offre il suo lavoro viene retribuito dallo Stato.…

I giudici di pace non ricevono lo stipendio: minaccia di sciopero

Ecco che si riaccende la protesta da parte dei magistrati onorari. Le associazioni che aderiscono alla Consulta della magistratura onoraria, lo scorso 19 marzo, hanno…

Iso 27017
Iso 27018
Iso 9001
Iso 27001
Iso 27003
Acn
RDP DPO
CSA STAR Registry
PPPAS
Microsoft
Apple
vmvare
Linux
veeam
0
    Prodotti nel carrello
    Il tuo carrello è vuoto