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Treviso: annullato il bando del ministero. Ivg rimane l’unico istituto

A Treviso, il Tar ha annullato il bando del ministero della Giustizia per l’autorizzazione ad un secondo istituto di vendite giudiziarie (Ivg).

Era stato presentato ricorso da Aste.Com Srl, ovvero l’unico Ivg nel circondario del Tribunale di Treviso.

La vicenda è cominciata a febbraio dello scorso anno, ovvero quando Aste 33 Srl aveva richiesto al presidente della Corte d’Appello di Venezia di proclamare una procedura con lo scopo di individuare un secondo Ivg.

Questo avrebbe richiesto un parere con motivazione al presidente del tribunale trevigiano: «L’apporto fornito da Aste 33 si è rivelato decisivo per una gestione più efficiente delle procedure instaurate avanti il tribunale».

La presidenza della Corte d’Appello, di conseguenza, ha comunicato tale istanza al ministero della Giustizia, dichiarando anche come la riforma della giustizia Cartabia permetta al giudice di procedere con l’affidamento della custodia dei beni immobili pignorati solo a persone incaricate dal servizio degli Ivg.

Dunque, altre persone, seppur con molta esperienza nel settore, non sarebbero più autorizzate a svolgere tale attività.

Lo scorso ottobre il ministero ha richiesto al presidente della Corte d’Appello di predisporre una procedura di gara, per poter rilasciare un’altra concessione per Ivg «sulla scorta del parere favorevole del tribunale circa la necessità di un secondo concessionario, da affiancare a quello attuale, al fine di smaltire l’arretrato e di garantire un più efficiente svolgimento dell’attività».

Tuttavia, Aste.Com non era stato avvisato. Scrivono i giudici del Tar: «Aste.Com osserva che, qualora fosse stata notiziata del relativo procedimento avrebbe potuto fornire all’amministrazione la dimostrazione dell’insussistenza dei presupposti normativi fattuali a cui è subordinata l’istituzione di un nuovo Ivg».

Secondo Aste.Com ci sono stati anche ulteriori gravi vizi circa l’attività istruttoria del ministero nei confronti di un’istanza di una parte privata interessata alla sterilizzazione degli effetti della riforma della giustizia Cartabia.

Gli incarichi che sono stati assegnati ad Aste.Com, dal 2016 al 2023 sono calati da 359 a 155: per questo motivo, i dipendenti sono stati ridotti, da 19 a 13.

Conclude il Tar: «La violazione delle garanzie partecipative denunciata da Aste.Com ha concretamente inciso sull’adeguatezza dell’istruttoria, nonché sulle conclusioni alle quali sono pervenuti il presidente della Corte d’appello e il ministero sulla necessità di istituire un secondo Ivg, il vizio denunciato è di per sé idoneo a inficiare in modo insanabile la determinazione assunta in merito all’avvio della relativa procedura selettiva».

Per questo, è stato annullato il bando.


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