Caro Benzina: approvato un nuovo Decreto Legge

Ieri sera il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto legge contenente alcune misure finalizzate al contrasto sulle speculazioni dei prezzi del carburante.

Non ci sono tuttavia misure che prevedono la riduzione delle accise sui carburanti, ovvero il principale fattore che, dal primo gennaio 2023, ha causato l’aumento dei prezzi.

Fino alla fine del 2022 era in vigore lo sconto sulle accise, ovvero sulle imposte fisse che influiscono sul prezzo finale. Lo sconto era stato introdotto dal governo Draghi al fine di tenere sotto controllo i rincari causati dalla guerra in Ucraina. L’attuale governo Meloni, tuttavia, ha deciso di rimuoverlo definitivamente.

Le misure approvate dal governo stabiliscono che tutti i distributori dovranno esporre, vicino al proprio prezzo di vendita, quello della media nazionale. I clienti in questo modo potranno stabilire se si trovano di fronte ad una speculazione del singolo distributore di benzina.

Se quest’obbligo viene violato, il governo ha stabilito un aumento delle sanzioni. Per il momento, tuttavia, non è stato specificato di quanto. In caso di recidiva si potrebbe addirittura arrivare «alla sospensione dell’attività per un periodo da sette a novanta giorni».

Per questo motivo verranno «rafforzati i collegamenti tra il Garante prezzi e l’Antitrust, per sorvegliare e reprimere sul nascere condotte speculative». Aumenterà anche la collaborazione tra Guardia di Finanza e Garante.

Non ci sono dettagli su come verranno realizzate tali intenzioni, ma sappiamo che verrà istituita una «Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi».

Prorogata fino al prossimo marzo la misura sui buoni benzina che le aziende forniscono ai dipendenti come “fringe benefit”, ovvero una parte di retribuzione che il datore corrisponde sotto forma di beni e servizi e non in denaro.

Queste decisioni hanno provocato uno scontro con i gestori dei distributori di benzina, che affermano di non aver responsabilità sull’aumento dei prezzi del carburante. Infatti, anche se consideriamo i fenomeni di speculazione, l’aumento è dovuto principalmente alla decisione di non rinnovare gli sconti sulle accise da parte del governo.

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