BeReal: il nuovo social che odia la perfezione

Cosa conta di più: essere o apparire?

Quando scrolliamo la home di Instagram o di Facebook ci imbattiamo in fotografie di corpi e vite perfette, che diventano a tutti gli effetti stereotipi da imitare e che vanno ad incidere sull’autostima delle persone.

Si vanno a delineare degli standard di vita e di bellezza che causano problemi nell’accettare i propri difetti o il proprio status economico e sociale. Per questi motivi, l’anno scorso la Norvegia ha adottato una legge che obbliga le persone a dichiarare se nelle foto pubblicate ci sono o meno dei filtri.

In generale, negli ultimi tempi, sta nascendo un tipo di narrazione di sé molto meno selettivo. Diversi influencer hanno deciso, infatti, di instaurare un rapporto più spontaneo e sincero con i loro seguaci, mostrandosi spesso al naturale.

Come funziona BeReal

Dopo anni di celebrazione della ricchezza e di un mondo di fantasia, c’è sempre più voglia di realtà. Le foto scattate vicino a macchine di lusso cominciano a starci strette. Sempre più persone sono interessate a vedere com’è il mondo reale: ecco che entra in gioco BeReal!

È un social che rappresenta un ritorno alle cose noiose, quelle che facciamo tutti nella nostra routine: ma che per questo sono reali.

BeReal nasce nel 2020, in Francia, grazie all’idea di due ragazzi: Kevin Perreau e Alexis Barreyat. È partita sotto tono, ma durante l’estate di quest’anno l’app è esplosa in tutto il mondo, con oltre 40 milioni di installazioni.

Dopo aver scaricato l’app e inserito pochi dati, si è già operativi. Il sistema ci avverte una volta al giorno con una notifica di scattare una foto di quello che stiamo facendo. O meglio, due: una con la fotocamera interna e una con quella esterna.

Abbiamo a disposizione soltanto 2 minuti per scattare le foto e pubblicarle sul nostro profilo. La differenza tra BeReal e gli altri social sta proprio nell’input al post: quando pubblicare? A che ora? È BeReal che ce lo dice, con l’obiettivo di mostrare agli amici momenti di pura realtà: senza filtri o esagerazioni.

Appartenenza e intimità

Il forte accento dell’app sull’autenticità lo distingue da tutti gli altri social. Non è un concetto completamente nuovo: esistono da sempre i blog “confessionali”, oppure i secondi profili Instagram dove pubblicare versioni più disordinate di noi stessi, ritenute inadeguate per i profili principali.

In quanto esseri umani, cerchiamo appartenenza e intimità: questo concetto sta alla base del progetto BeReal. Cerchiamo di presentare le migliori versioni di noi stessi, anche se vogliamo essere accettati per quelli che siamo veramente.

Elevare il banale in arte

Questo processo è avvenuto anche nella storia dell’arte. All’inizio, gli artisti ritraevano le persone mentre erano addobbate con i loro gioielli e vestiti migliori. Soltanto più avanti le persone hanno deciso di dipingere la quotidianità, ed il risultato è stato rivoluzionario: si è elevato il banale in pura arte.

Anche la fotografia e i social media sono andati verso la stessa strada. All’inizio, in molti utilizzavano i social media come un album fotografico, salvando soltanto le loro foto migliori. E ancora prima della diffusione degli smartphone, una persona non aveva la possibilità di scattare molte foto.

Ma oggi, tutto questo sta cambiando. L’autenticità della vita reale sarà inevitabile. Anche se è più semplice presentare una facciata di noi stessi, il desiderio di essere amati e accettati per quello che siamo è radicato in noi.

Non deve essere per forza tutto perfetto

Tuttavia, dobbiamo tener presente che anche l’autenticità può essere curata, compromessa. Anch’essa segue delle tendenze. Dunque, condividere ogni secondo delle nostre vite non è una cosa possibile, in quanto la condivisione si trasformerebbe in una performance.

Ogni generazione cerca la sua identità: chi siamo noi veramente? Oppure, chi vogliamo essere? I social sono diventati il luogo migliore per rispondere a queste domande. Grazie ad uno schermo che ci divide dalla realtà, possiamo giocare con le nostre varie identità e vedere quella che più si adatta a noi.

Ci contraddiciamo? E così sia! Potremmo pubblicare sia il pasto perfetto su Instagram sia un selfie mentre mangiamo il cibo del fast food a letto su BeReal: siamo sempre noi. BeReal cerca di normalizzare l’idea che alcuni giorni sono soltanto giorni. Non deve essere per forza sempre tutto perfetto.

TikTok Now

TikTok ha deciso di implementare le sue funzioni con una simile a BeReal. Si chiama TikTok Now, e ha lo scopo di «creare un’esperienza completamente nuova che connette le persone».

Funzionerà esattamente come BeReal: ogni giorno, TikTok invierà ai propri iscritti una notifica, chiedendo loro di scattare foto o video di massimo 10 secondi. I creator avranno il pieno controllo di chi potrà o meno interagire o visualizzare i contenuti.

TikTok ha dichiarato di prestare molta attenzione alla sicurezza dell’app quando vengono introdotte delle nuove funzionalità. Per esempio, se un utente con meno di 16 anni crea un account per utilizzare TikTok Now, il suo account sarà impostato come privato di default.

Ig Candid

Anche Instagram non sta perdendo tempo e ha deciso di introdurre la nuova funzionalità “IG Candid”. Una nuova funzione che permette agli utenti la pubblicazione del contenuto in una finestra temporale ben precisa, per veicolare foto e video “più reali” di quelli che vengono postati dopo revisioni e modifiche.

Non sarebbe la prima volta che una app di Meta prende spunto dalle app rivali. Pensiamo alle stories rubate da Snapchat, e ai reels, parenti dei video TikTok.

Alessandro Paluzzi, un noto sviluppatore, avrebbe confermato la mossa di Instagram. La feature, attualmente è disponibile in test, e senza fornire programmazione apre una finestra improvvisa di 2 minuti in cui un utente potrà pubblicare una foto “reale”.

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