Burocrazia meno complessa con la domanda online per richiedere la pensione degli avvocati
Il progresso tecnologico compie di giorno in giorno nuovi passi dando vita a nuove opportunità per il miglioramento della quotidianità. In particolare, ne beneficia da sempre la lunga e complessa burocrazia a cui contrasta l’attuale possibilità di fare domande per bandi o quant’altro online, accorciandone notevolmente i tempi. Nello specifico, il 2022 comincia con un’importante novità per il mondo degli avvocati, che ora potranno richiedere la pensione online.
Chi può fare la domanda online per richiedere la pensione dei professionisti legali
Attualmente, la procedura informatica si può utilizzare solo per le richieste di pensione di:
- vecchiaia (70 anni di età e 35 anni di contribuzione);
- contributiva (70 anni e 5 anni di contribuzione);
- vecchiaia anticipata (65 anni);
- anzianità (62 anni e 40 di contribuzione).
Comunque, alla domanda online si affianca quella classica basata su carta e PEC. Effettivamente, questa rimane l’unica utilizzabile per tutte le altre prestazioni previdenziali. Ad esempio, le pensioni di invalidità, di reversibilità, e quelle indirette.
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Dal sito di Cassa Forense è possibile inoltrare la domanda di pensionamento
Dunque, dal 10 gennaio collegandosi al sito della Cassa forense si potrà presentare la domanda di pensione online. Al proposito, Angelo Strano (dirigente e responsabile del servizio “Prestazioni previdenziali” della Cassa Forense) raccomanda questi passaggi:
- Scannerizzare la tessera sanitaria dell’iscritto (fronte/retro) e il modulo delle detrazioni fiscali. A quest’ultima si accede dalla pagina web della procedura, la cui compilazione è però opzionale;
- Entrare nell’Area Riservata (“posizione personale”). Qui, si richiede il codice meccanografico e il pin;
- Una volta che si è nella propria pagina web, andare al menu “Istanze on line”. Quindi, si autorizza al trattamento dei dati;
- Ora, si dovrà selezionare la tipologia di trattamento previdenziale disponibile in base ai requisiti che si possiedono. Al proposito, per ognuna delle tipologie è disponibile il link alla normativa di riferimento;
- A questo punto, si visualizzano i dati anagrafici in possesso dalla Cassa forense relativamente all’iscritto. In caso di dati non aggiornati, si dovranno modificare cliccando su un link che porta alla parte anagrafica della propria pagina web;
- Poi, si visualizzano i dati reddituali dei vari anni non comunicati alla Cassa, che devono fornirsi al fine della conclusione positiva della procedura. Quindi, Strano sottolinea che questo passaggio non si prevede nella procedura cartacea. Infatti, qui bisogna indicare il reddito solo degli ultimi 2 anni. E, in caso di dati che mancano per gli anni prima, l’iscritto viene successivamente contattato dalla Cassa per fornirli;
- In seguito, si comunicano le coordinate bancarie dove si vuole che si accrediti la pensione;
- Quindi, si allega un file che deve contenere contestualmente la tessera sanitaria scannerizzata fronte/retro e l’eventuale modulo sulle detrazioni fiscali;
- A quel punto, il richiedente può scaricare l’anteprima della domanda di pensione. Se certo che tutto sia corretto, deve poi cliccare su “trasmetti”.
- Infine, il professionista dovrà cliccare sull’icona “ricevuta”, ottenendo di conseguenza la conferma che la domanda è stata correttamente inviata. In questa fase conclusiva, si rilascerà anche il numero di protocollo, e la relativa data.
Come si precisa nella Carta dei Servizi, la conclusione del processo di definizione del trattamento avverrà entro i 90/120 giorni successivi.
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