referendum con spid

Referendum 2024: si firma online esclusivamente con SPID

Ci sono dei nuovi referendum ai quali si può sottoscrivere sino al 30 settembre 2023. E per la prima volta in Italia si firma esclusivamente online, attraverso SPID. Per poter sottoscrivere ai 14 quesiti basterà accedere con SPID online sul sito del comitato promotore.

Per poter firmare basterà pagare 1,65 euro, a prescindere dal numero di quesiti sottoscritti. Il contributo viene richiesto dal comitato promotore per sostenere la comodità di una firma in pochi clic, dove e quando si desidera, senza doversi necessariamente spostare fisicamente.

Riferisce il Comitato Promotore: «Le firme saranno solo online perché la pratica è molto più semplice con questa modalità, altrimenti bisogna arrivare a Roma con furgoni di carta. Però se qualcuno volesse si potrebbero fare banchetti esplicativi. Dipende se si crea un movimento di volontari, che auspichiamo. Ma si tratterebbe in ogni caso di banchetti solo esplicativi, per aiutare in loco i cittadini a firmare online, spiegando come adoperarsi con lo SPID e il pagamento del contributo».

Il contributo di 1,65 euro per poter sottoscrivere online con SPID i referendum è necessario per la copertura dei costi della gestione tecnica del processo referendario. Si tratta di costi che rappresentano anche l’autenticazione per l’apposizione delle feq e per apporre le necessarie marche temporali per la validità legale.

L’esigenza della copertura di tali costi esiste a causa della mancanza di una piattaforma tecnologica pubblica, che possa utilizzare la raccolta digitale delle firme. Una piattaforma online statale è prevista anche dalla Legge di Bilancio 2021, anche se ancora non è stata realizzata.

Dunque, per riuscire ad assicurare ai cittadini la possibilità della sottoscrizione online dei referendum, il comitato promotore ha dovuto rivolgersi ad un operatore privato accreditato presso AgID, mettendo a disposizione una piattaforma privata.

Leggi anche: Ma quindi, quale sarà il destino di SPID?

Per sottoscrivere i referendum bisogna, prima di tutto, registrarsi alla piattaforma, inserendo la propria mail, il Comune di Residenza e accettare l’informativa privacy. Dopo aver cliccato sul tasto “Invia”, ci arriverà una mail che ci permetterà di sottoscrivere i referendum.

Nello specifico, i referendum saranno i seguenti:

Referendum sulla cannabis, per:

  • alzare al 6% i limiti di THC nelle piante di canapa;
  • allargare la deroga alla coltivazione della canapa per usi consentiti dalle norme UE;
  • eliminare il divieto di coltivare la cannabis;
  • depenalizzare le coltivazioni non autorizzate.

Referendum sull’immigrazione, per:

  • introdurre lo Ius Soli per i figli di cittadini stranieri nati in Italia;
  • facilitare l’assunzione di cittadini stranieri in Italia, semplificando l’iter dei contratti di lavoro;
  • dare piena autonomia al Presidente della Repubblica nel concedere la cittadinanza italiana a cittadini stranieri.

Referendum sulla politica, per:

  • prevedere anche per i partiti già in Parlamento l’obbligo di raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni successive;
  • prevedere più tempo per la raccolta delle firme per i referendum (attualmente 3 mesi) e consentire la richiesta di referendum anche nell’anno che precede l’elezione di Camera o Senato;
  • abbassare all’1% la soglia di sbarramento alla Camera, attualmente al 3%.

Gli ultimi referendum riguardano:

  • legalizzazione della maternità surrogata
  • abolizione del decreto rave
  • riapertura delle case di piacere
  • abrogazione dell’obbligo di rimessa per il trasporto privato NCC (noleggio con conducente).

Hai bisogno di attivare SPID?

Vieni nei nostri uffici: ci trovi in Via Trieste 158/C, oppure chiamaci allo 041 309 4509 🙂

I nuovi referendum molto probabilmente si terranno nel giugno 2024, ovvero nei giorni delle elezioni europee. Per arrivare alla fase del voto, tutti i quesiti dovranno raggiungere le 500mila firme richieste per legge. Probabilmente, come già avvenuto nel 2021, la possibilità di firma con SPID permetterà ad ogni quesito di superare il quorum.

Dopo il raggiungimento delle 500mila firme, tutti i quesiti dovranno superare il vaglio della Corte Costituzionale.


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