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Violenza sulle donne, Giulia Bongiorno: “Under 14 siano imputabili”

Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia al Senato dichiara in un’intervista a Libero: «La Lega sta lavorando a una serie di proposte sulla violenza dei minori. Tra queste, voglio ricordare quella del Daspo per i minori di 14 anni. Oggi i ragazzi crescono molto in fretta e attraverso la rete e i social acquisiscono in giovanissima età nozioni che un tempo di acquisivano dopo. Il tema è complesso e dovremmo anche pensare alla possibilità di abbassare la soglia di imputabilità, che oggi è fissata a 14 anni».

Prosegue la senatrice: «I casi di violenza sulle donne che in questi giorni riempiono le cronache rappresentano la punta di un iceberg: in tantissime, per i motivi più diversi, scelgono di non denunciare. Non si deve pensare che il fenomeno riguardi solo i casi seguiti dai media, il problema è drammaticamente più ampio».

«La violenza sulle donne, comunque, c’è sempre stata ed è trasversale; investe tutte le classi sociali e tutte le fasce d’età. Per combatterla bisogna comprenderla, e innanzitutto distinguerla dalla violenza comune individuandone la specificità: affonda le radici nella discriminazione, in una concezione della donna come essere inferiore, oggetto, preda; ci sono uomini per i quali il consenso della donna è una questione del tutto irrilevante, anzi inesistente. La violenza sulle donne riguarda anche i più giovani, che a volte sembrano presumere una specie di “diritto all’amplesso”. Credo che in questo siano influenzati dall’uso di internet e dei social network».

Bongiorno, comunque, dice di essere favorevole sia all’educazione sessuale che all’educazione alla prevenzione. «E sono favorevole anche a quello che io chiamo “diritto penale preventivo”: parlare in modo chiaro ai ragazzi delle conseguenze delle loro condotte. Naturalmente, bisogna educarli al rispetto e all’idea che uomini e donne sono diversi ma uguali quando si parla di capacità, diritti e doveri».

La Lega, dopo i recenti fatti di Caivano e Palermo, ha lanciato alcune proposte finalizzate al contrasto della violenza giovanile, come la legge sulla castrazione chimica per coloro che commettono violenze sessuali. Il testo, firmato da Mara Bizzotto, è già stato depositato in Senato, e prevede due ipotesi, ovvero un trattamento obbligatorio e uno volontario.

Precisa la Lega: «I tempi sono maturi per passare dalle parole ai fatti. Sia chiaro: non è prevista alcuna violazione dei diritti delle persone». Ma non sono d’accordo né le opposizioni né Forza Italia. Infatti, il leader di Fi Antonio Tajani spiega come la castrazione chimica non sia affatto nel programma del governo: «Agire sul corpo di una persona non è la soluzione giusta, io sono contrario anche alla pena di morte».

Il disegno di legge prevede inoltre «daspo per i minori di 14 anni e sanzioni per i genitori, multe salate per chi non manda i figli a scuola, inasprimento delle pene, lavori socialmente utili subito o processo senza sconti per chi commette reati».


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