Perché in Italia avvocati e magistrati indossano la toga nera? Perché lo dice la legge. Anzi, lo stabilisce un regio decreto, il n. 1683 del 1926, che recita:
Nelle pubbliche udienze delle corti e dei tribunali gli avvocati patrocinanti indossano le seguenti divise: toga di lana nera alla foggia di quella prescritta per i funzionari giudiziari, ma abbottonata sul davanti con maniche orlate di un gallone di velluto nero, rialzate e annodate sulle spalle con cordoni e nappine di seta nera; hanno il tocco di seta nera fregiato di un gallone di velluto nero, e il collare di tela batista.
I procuratori vestono toga di lana nera, abbottonata sul davanti, con maniche rialzate e annodate sulle spalle con cordoni di lana nera; hanno tocco di seta nera senza gallone, e collare di tela batista.
Firmato: Vittorio Emanuele III, per grazia di Dio e per volontà della nazione.
Un po’ di storia
La storia della toga nera, in realtà, sembra essere ancora più antica, risalente all’epoca romana. I cittadini maschi e liberi del tempo, ovvero i cittadini non schiavi, quelli che svolgevano alcune funzioni di rilevanza sociale, avevano un drappo sopra la tunica. Questo era annodato sopra la spalla sinistra e passato al di sotto dell’ascella: un simbolo di potere, visto che chi la indossava esercitava funzioni pubbliche di grande importanza.
La toga bianca, invece, era indossata da chi si candidava alle elezioni, mentre la toga orlata, di color porpora, era indossata da cavalieri, senatori e magistrati. Il bordo inferiore era largo per i senatori e stretto per i cavalieri, che successivamente formarono la classe dei finanzieri e dei commercianti.
La toga virilis indicava la maggiore età, mentre la toga purpurea veniva indossata solo dall’imperatore; la toga marrone o grigia, quella più scura, veniva indossata nelle giornate di lutto.
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Nel corso del Medioevo, invece, la toga diventò quasi un’uniforme: era indossata da professori, medici, notai e avvocati. Nel corso del tempo, la maggior parte delle professioni ha abbandonato l’uso della toga, eccezion fatta per gli avvocati.
Gli avvocati, infatti, dovrebbero indossare la toga durante le udienze pubbliche dei tribunali e delle corti, ma anche di fronte ai consigli degli organi rappresentativi del mondo dell’avvocatura: la pena è una sanzione disciplinare.
Fu scelto il colore nero principalmente per una questione pratica, visto che le tele colorate non erano così semplici da reperire.
Cordoniera
Anche la cordoniera ha un preciso significato simbolico: quella color oro e nero è esclusiva di avvocati cassazionisti, tutti gli altri ne hanno una color nero e argento. Gli avvocati non possono indossare cordoniere color oro puro, in quanto riservate soltanto ai magistrati. I magistrati di prima nomina hanno una cordoniera color argento, mentre quella rossa è riservata per gli avvenimenti accademici.
Ma la toga, per gli avvocati, va oltre il mero obbligo di legge. Avvocato sommo è colui che riesce a parlare in udienza colla stessa semplicità e la stessa schiettezza con cui parlerebbe al giudice incontrato per via: colui che, quando veste la toga, riesce a dare al giudice l’impressione che può fidarsene come se fosse fuori udienza, disse Piero Calamandrei.
Parrucche
Nel Regno Unito, gli avvocati, dal 1660, devono indossare anche le parrucche: le impose re Carlo II, dopo il restauro della monarchia a seguito del taglio della testa a Carlo I. Le parrucche, allora, venivano utilizzate da diversi membri dell’alta società: quelle più costose erano fatte di capelli umani.
Oggi sono in crine di cavallo, sono state eliminate nei paesi del Commonwealth come Canada e Australia ma resistono in alcuni paesi dell’Africa, così come nel Regno Unito, nonostante siano in molti a combattere contro la tradizione, sostenendo che la parrucca dà l’idea di un’eccessiva distanza tra avvocati e cittadini comuni.
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