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Le frodi creditizie sono un fenomeno sempre più in voga

Come cambia negli anni il fenomeno senza crisi delle frodi creditizie

Potrà cambiare il valore medio delle frodi, l’età delle vittime, i beni e i servizi che si acquistano in maniera fraudolenta. Così come cambia il modus operandi dei frodatori, ora attraverso tecniche sempre più sofisticate per acquisire informazioni personali e credenziali. Ciò che rimane uguale è la consistenza e continuità con cui si perpetrano le frodi creditizie, per questo motivo definite un fenomeno sempre in voga. Diamo un occhio al problema e vediamo assieme come si può contrastare.

Frodi creditizie, cosa sono e come avvengono: un fenomeno sempre attuale

Nel primo semestre del 2021 il fenomeno delle frodi con furto di identità vede una crescita del +8,7% rispetto al corrispondente periodo del 2020. A tal proposito, i casi rilevati sono ben 12.197, coerentemente con la ripresa delle erogazioni di credito alle famiglie.

Dunque, chi e cosa riguardano queste frodi? Intanto, si fondano sulla capacità delle organizzazioni o di singoli criminali di carpire in modo illecito dati personali e finanziari. Poi, si impersonificano nelle vittime per ottenere un finanziamento attraverso il quale acquisire beni e servizi. Ovviamente, con l’intenzione di non rimborsare le rate e non pagare il bene.

Gli ultimi dati sulle frodi creditizie, il fenomeno evergreen

Nell’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità si evince che il danno supera i 63 milioni di euro. La curva è in lieve calo rispetto ai 65 milioni circa del 2020 ma solamente perché ora i criminali si orientano su finanziamenti fraudolenti di importo più contenuto. Difatti, il valore medio dei crimini si attesta a 5.168 euro contro i 5.792 euro dell’anno precedente.

Inoltre, rispetto al passato si rileva una distribuzione più omogenea dei casi. La predominanza è di quelle con importo compreso tra i 1.500 e i 3.000 euro, che spiegano il 13,6% del totale. A seguire, quelle tra 5.000 e 10.000 euro, con il 12,1%, e infine quelle di valore inferiore ai 1.500 euro, con il 12%.

Tuttavia, si segnala una crescita rispettivamente del +13,2% dei casi con importo tra 10.000 e 20.000 euro e del +14,6% per quelle al di sopra dei 20.000 euro. Inoltre, si sottolinea come nel corso degli anni il valore unitario delle frodi diminuisca costantemente: 10 anni fa più di 1/4 dei casi vedeva un importo superiore ai 10.000 euro.

I beni e servizi acquistati con le frodi creditizie, il fenomeno sempre in voga

Ecco una lista di beni e servizi e le rispettive percentuali su cui si concentrano le frodi:

  1. Acquisto di elettrodomestici – sono il 48,2% dei casi;
  2. Prestiti per l’acquisto di auto o moto, con il 13,5%;
  3. Acquisti di prodotti di elettronicainformatica e telefonia – con il 12,0% del totale;
  4. Mobili e articoli di arredamento vedono più di 1.000 delle frodi.

Ora, si noti che 10 anni fa il 62,7% dei casi riguardava auto e moto, ovvero prodotti con valore unitario decisamente alto. Questo conferma il progressivo orientamento dei frodatori verso beni di importo più contenuto. Perché questo cambiamento? Semplicemente, per questo genere di beni contenuti i controlli in fase di erogazione a distanza sono spesso meno sofisticati.

Nel complesso, il prestito finalizzato continua ad essere la tipologia di finanziamento maggiormente coinvolto nei casi di frode – con il 43,1% del totale. Tuttavia, si segnala un calo del -14,4% rispetto allo stesso periodo del 2020. Peraltro, l’incidenza di questa specifica forma tecnica risulta in costante flessione rispetto al picco del 2011, quando rappresentava addirittura il 77,9% del totale.

In compenso, nell’ultimo semestre di osservazione aumentano in modo significativo le frodi che interessano le carte di credito (+32,2%): rappresentano ¼ del totale. Anche per i prestiti personali si registra un vero e proprio boom nel primo semestre 2021, con un +56,8%, arrivando a rappresentare il 16,6% del totale dei casi.

Il profilo delle vittime del fenomeno sempre attuale delle frodi creditizie

A cambiare è anche l’età media delle vittime. Infatti, la fascia d’età in cui nella prima metà dell’anno in corso si è concentrato il maggior numero di casi è quella compresa tra i 18 e i 30 anni (con il 24,2% del totale). Paradossalmente, in questa fascia di popolazione il ricorso al credito è decisamente inferiore rispetto ad altri segmenti più maturi.

Comunque, tra le altre fasce di popolazione più colpite dal fenomeno ci sono i consumatori di età compresa tra 41 e 50 anni con il 22,7% del totale. A seguire, la popolazione tra 31 e 40, con il 22,4%.

Invece, dieci anni fa la fascia maggiormente colpita era quella degli over 50 – con il 28,9%. A essa seguiva quella compresa tra 31 e 40 anni, con il 25,5% del totale; mentre gli under 30 rappresentavano il 21,9%.

Nonostante i giovani siano dotati di una maggiore dimestichezza con la tecnologia, si nota il progressivo abbassamento dell’età delle vittime. Dunque, fa riflettere sull’eccessiva disinvoltura con la quale molti giovani non prestano adeguata attenzione alla tutela dei propri device. Così come alla oculata gestione delle proprie informazioni personali e credenziali, diventando facili prede dei frodatori.

Come agiscono i frodatori di credito?

Nella prima metà dell’anno sono stati oltre un milione gli alert a utenti italiani relativamente a un attacco informatico ai danni dei propri dati personali. Inoltre, i dati trovati sul dark web sono altrettanto aumentati. Inoltre, inquietante è tenere conto che tipicamente il picco di frodi si registra proprio in questo periodo di feste e shopping natalizio, quando il livello di attenzione è più basso.

Indubbiamente, per quanto riguarda gli operatori di settore l’attenzione verso la prevenzione e la sicurezza cresce nel tempo. E, di pari passo sono aumentate le risorse introdotte per contenere i rischi. Ad esempio, adottando strumenti di digital onboarding e avanzate soluzioni basate sull’intelligenza artificiale.

Effettivamente, queste soluzioni consentono di scoprire fonti di dati compromessi al fine di inviare proattivamente alert. Così com’è possibile impostare adeguate strategie di prevenzione per la propria organizzazione e per i propri clienti.

Però, relativamente alle frodi creditizie si ricordi che in genere non sono le banche ad essere esposte ai pericoli maggiori. Tipicamente, le banche si attrezzano con sistemi di prevenzione efficaci per le verifiche allo sportello, quanto piuttosto gli operatori dell’e-commerce, i dealer, i merchant e gli esercizi commerciali.

Non solo phishing e vishing: tecniche di difesa contro le frodi creditizie

Al contempo, le organizzazioni criminali sviluppano tecniche sempre più sofisticate per acquisire informazioni personali e credenziali. Quindi, non più solo phishing e vishing: ad esempio, ora c’è anche il trashing. In cosa consiste? Si setacciano i rifiuti della vittima per recuperare:

  • Corrispondenza;
  • Contabili;
  • Scontrini.

E, da essi si ricavano credenziali e informazioni riservate da utilizzare per commettere una frode.

Dunque, come ci si può proteggere? la prima forma di difesa per un consumatore è proprio la capacità di adottare comportamenti attenti e virtuosi. Da un lato, si consiglia di non pubblicare sul web e sui profili social informazioni personali e non usare password facilmente intuibili. Dall’altro, è fondamentale proteggere accuratamente i propri dispositivi, aggiornando sistematicamente gli antivirus e scegliendo una password sicura e diversa per ogni account importante.

Inoltre, è altrettanto cruciale porre la massima attenzione a sitimail e telefonate sospette che chiedono credenziali e dati finanziari Così come è opportuno distruggere sistematicamente tutta la documentazione che riporta informazioni riservate prima di cestinarla. Infine, è molto utile attivare servizi di alert che consentono di verificare in tempo reale le transazioni sulle carte di credito, le richieste di finanziamento a proprio nome e per controllare l’indebita circolazione dei dati personali e finanziari sul web.

Infine, si attende dagli Istituti un ampliamento dei controlli sulle banche dati SCIPAFI, con riferimento al decreto legislativo 64/2011– Sistema Pubblico di Prevenzione delle Frodi. Inoltre, il decreto 19/05/2014, n.95 – Regolamento Attuativo del Ministero dell’economia e delle Finanze andrà ad includere anche la verifica di questo tipo di documento, ad oggi non ancora resa disponibile.

 

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