cassetto fiscale agenzia delle entrate

Cassetto Fiscale: il nuovo servizio dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate ha creato il “cassetto fiscale”, un archivio online in cui il contribuente può consultare tutti i documenti fiscali. Il nuovo servizio consente di consultare documenti così come di effettuare pratiche quali pagamenti di modelli, dichiarazione dei redditi, comunicazioni di irregolarità e di mancati pagamenti.

Con il cassetto fiscale il contribuente potrà consultare la propria situazione fiscale direttamente online. L’operazione potrà essere svolta dallo stesso contribuente oppure da un delegato, come, per esempio, un commercialista.

Nel cassetto sono contenute le informazioni fiscali suddivise per periodi, ed è possibile reperirne alcune come:

  • Dati anagrafici;
  • Dichiarazioni fiscali;
  • Dati patrimoniali;
  • Dati di versamento o di rimborsi;
  • Affidabilità fiscale.

Per accedere al cassetto bisogna essere in possesso di SPID, CNS oppure delle credenziali d’accesso che verranno fornite una volta registrati al sito.

Per accedere al servizio clicca qui sopra


LEGGI ANCHE:

Lettera aperta dei magistrati contro i test psicoattitudinali

Quarta area, i ministeri cercano 200 super-funzionari. Ecco quanto guadagneranno

lettera aperta 108 magistrati test psicoattitudinali

Lettera aperta dei magistrati contro i test psicoattitudinali

Una lettera aperta da parte di 108 toghe, rivolta ai componenti del Consiglio superiore della magistratura, laici e togati, «affinché, nell’esercizio delle loro prerogative ordinamentali, esprimano, a tutela del prestigio e del valore costituzionale dell’indipendenza dell’Ordine giudiziario, un motivato e deciso parere contrario» rispetto all’approvazione dello schema di decreto attuativo inerente ai test psicoattitudinali.

Il Presidente della Repubblica ha già firmato il decreto, che ora attende soltanto di essere pubblicato in GU. Il 27 marzo, il Csm ha deciso di aprire una pratica con oggetto la disamina dell’introduzione «della verifica dell’idoneità psicoattitudinale di coloro che abbiano superato le prove scritte e orali del concorso in magistratura; verifica non contemplata nello schema di decreto legislativo e sulla quale, quindi, il Csm non ha avuto modo di esprimersi».

Della richiesta se ne occuperà la Sesta commissione, e valuterà «se e in che misura il Consiglio potrà fare valere le sue attribuzioni in materia almeno di proposta di modifica legislativa».

Leggiamo nella lettera: «Si è al cospetto di un progetto di riforma, di cui non si comprende la necessità nell’attuale contesto normativo, che, lungi dal realizzare un efficace metodo di verifica dell’idoneità dei futuri magistrati, si prospetta come inutile, dannoso, incoerente, insidioso, pericoloso, preoccupante, offensivo».

«L’equilibrio dei magistrati si misura sul campo, […] e non certo alla vigilia della loro assunzione». Oltre a ciò, vengono appesantite le procedure concorsuali, e la riforma entra in contraddizione con alcuni «progetti governativi di introduzione di procedure semplificate di selezione, dichiaratamente finalizzate a fronteggiare la drammatica scopertura di organico».

«Si inserisce all’esito del positivo superamento di difficilissime prove tecniche, al culmine di un lungo e defatigante percorso di studio, in una fase di delicatissima tensione alla massima potenza delle capacità di resistenza fisica, psicologica e caratteriale del candidato, con esiti di cui sarà senz’altro prevedibile la sistematica contestazione, dinanzi al giudice amministrativo, per la volatilità dei criteri di valutazione di una prova dissonante, rispetto alla già sperimentata abilità tecnica dell’aspirante magistrato».

Non soltanto i magistrati che hanno sottoscritto la lettera manifestano «sin da ora la nostra disponibilità ad intraprendere le più efficaci iniziative di mobilitazione, ivi compreso lo sciopero a oltranza, al fine di dare la giusta risonanza, anche nella Società Civile, alle nostre preoccupazioni, come sopra argomentate».

La magistratura indipendente, per il momento, non ha ancora preso una decisione. Starebbe prendendo piede la strada dell’affidare a costituzionalisti e giuristi l’analisi del come è stata modificata e approvata tale norma.


LEGGI ANCHE:

Quarta area, i ministeri cercano 200 super-funzionari. Ecco quanto guadagneranno

Minacce all’avv. Eugenio Losco nel processo Ilaria Salis: il COA Palermo esprime solidarietà e chiede l’invio di osservatori internazionali

quarta area 200 super funzionari

Quarta area, i ministeri cercano 200 super-funzionari. Ecco quanto guadagneranno

La pubblica amministrazione italiana sta creando una nuova categoria di dipendenti, chiamata “quarta area”, con stipendi fino a 100.000 euro annui. Questi “super-funzionari” saranno figure altamente qualificate, a metà tra funzionari e dirigenti.

I primi 205 super-funzionari saranno assunti nei ministeri, con il Ministero dell’Economia che ne assumerà 60 e il Ministero della Cultura 100. Alcune posizioni saranno assegnate tramite concorso, altre tramite selezione interna tra i funzionari esistenti.

L’obiettivo è di dare ai funzionari meritevoli nuove opportunità di carriera e di attrarre nuovi talenti nella pubblica amministrazione.

Lo stipendio base per i super-funzionari varierà a seconda del ministero, ma in media sarà di circa 70.000 euro annui, con la possibilità di arrivare a 98.000 euro al Ministero dell’Economia.

Il Ministero della Difesa sta ancora definendo il numero di super-funzionari che assumerà, mentre altri ministeri sono ancora in ritardo.


LEGGI ANCHE:

Minacce all’avv. Eugenio Losco nel processo Ilaria Salis: il COA Palermo esprime solidarietà e chiede l’invio di osservatori internazionali

Compenso ridotto all’avvocato che non descrive gli allegati


LEGGI ANCHE

assange

Assange: anche Biden chiede la sua testa

Inizia il processo che deciderà dell’estradizione negli Stati Uniti del fondatore di Wikileaks Al via oggi, con la presentazione delle parti, l’ultimo atto della vicenda…

Digitalizzazione della Giustizia

La digitalizzazione della Giustizia: quale futuro?

La digitalizzazione della Giustizia ha subito una forte e inaspettata accelerazione durante gli ultimi mesi caratterizzati dall’epidemia da COVID-19. Una digitalizzazione un po’ forzata e…

Adozione in particolari casi

Adozione in casi particolari: è fondamentale il rapporto del bambino adottato coi parenti? Lo scorso giovedì 24 febbraio la Corte Costituzionale si esprime nei riguardi di una questione di…

aggressione carcere Palermo avvocati

Minacce all’avv. Eugenio Losco nel processo Ilaria Salis: il COA Palermo esprime solidarietà e chiede l’invio di osservatori internazionali

Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo ha appreso con profonda indignazione delle gravissime minacce rivolte all’Avv. Eugenio Losco durante l’udienza del processo a carico di Ilaria Salis, in corso a Budapest.

Il Consiglio ha espresso piena solidarietà al collega Losco e ha deliberato di invitare il Consiglio Nazionale Forense (CNF) a valutare l’opportunità di inviare osservatori internazionali durante tutte le fasi del processo.

Tale deliberato sarà comunicato al CNF, all’Organismo Congressuale Forense (OCF), nonché a tutti gli Ordini e alle Unioni forensi d’Italia.


LEGGI ANCHE:

Compenso ridotto all’avvocato che non descrive gli allegati

I corsi di formazione per avvocati erogati da una scuola privata riconosciuta dal CNF sono esenti da Iva

tributaristi specializzazione

Compenso ridotto all’avvocato che non descrive gli allegati

Il tribunale di Verona ha stabilito che un avvocato può avere il suo compenso ridotto se non descrive correttamente gli allegati nel ricorso per decreto ingiuntivo.

Secondo il decreto del 27 febbraio 2024, l’avvocato non ha rispettato le disposizioni del decreto ministeriale 110/2023, che richiede che gli allegati siano denominati in modo chiaro e corrispondente al loro contenuto.

Il giudice ha sostenuto che questa prescrizione è importante per facilitare la consultazione dei documenti da parte del giudice, della controparte e di chiunque altro sia interessato al caso.

Nel caso specifico, gli allegati al ricorso erano identificati solo con un numero progressivo e l’indicazione del formato, senza alcuna descrizione del loro contenuto.

Il tribunale ha quindi deciso di ridurre il compenso dell’avvocato di 100 euro, in base all’articolo 46 delle disposizioni attuative del codice di procedura civile.


LEGGI ANCHE:

I corsi di formazione per avvocati erogati da una scuola privata riconosciuta dal CNF sono esenti da Iva

La PEC è sostenibile ed economica: 6 miliardi di risparmio in Italia

 

corsi di formazione avvocati

I corsi di formazione per avvocati erogati da una scuola privata riconosciuta dal CNF sono esenti da Iva

I corsi di formazione per avvocati, obbligatori per l’abilitazione alla professione, sono esenti da Iva se erogati da una scuola privata riconosciuta dal Consiglio Nazionale Forense (CNF).

L’esenzione si applica perché:

  • I corsi sono di natura didattica e di formazione professionale.
  • Il CNF è un ente pubblico non economico a carattere associativo che ha il potere di riconoscere le scuole forensi.

L’Agenzia delle Entrate ha confermato l’esenzione con la risposta n. 82 del 28 marzo 2024.

Per beneficiare dell’esenzione, la scuola privata deve:

  • Essere riconosciuta dal CNF.
  • Erogare corsi di formazione obbligatori per l’abilitazione alla professione forense.

LEGGI ANCHE:

La PEC è sostenibile ed economica: 6 miliardi di risparmio in Italia

Nordio: “Interventi su affettività in carcere e separazione delle carriere”

pec ecosostenibile economica

La PEC è sostenibile ed economica: 6 miliardi di risparmio in Italia

La PEC è uno strumento sostenibile, economico ed eco-friendly.

Grazie alla PEC, in quanto strumento che sostituisce la raccomandata cartacea, nel periodo tra il 2008 e il 2022 lo Stato ha risparmiato circa 3,5 miliardi di euro.

Questo è quanto emerso dallo studio “Benefici e opportunità della PEC: pilastro dei servizi digitali fiduciari del futuro”, realizzato da Idc in collaborazione con Aruba, InfoCert-Tinexta Group e Tim Enterprise.

Si stima che tra il 2023 e il 2026 la PEC produrrà 2,5 miliardi di benefici a livello economico. Nel 2026 ci saranno 20 milioni di caselle PEC attive, che produrranno ben 3 miliardi e mezzo di messaggi.

Questo consentirà una grossa riduzione fisica verso uffici pubblici, uffici postali e sedi aziendali, eliminando 349 milioni di km di tragitti in auto o altri mezzi di trasporto. Il risparmio, in questo caso, ammonterà circa a 107mila tonnellate di CO2.

La PEC è lo strumento di notifica con valore legale più utilizzato in Europa. Nel 2022, secondo i dati Agid, in Italia erano attive 15 milioni di caselle PEC, con uno scambio di più di 2,5 miliardi di messaggi.

Dichiara Erica Spinoni di Idc: «La posta elettronica certificata si consolida come pilastro dei servizi digitali fiduciari in Italia e si avvia a evolvere nel quadro di nuovi framework e casi d’uso, anche per l’intera Europa, abbracciando molteplici sfere della vita economica e sociale. I benefici derivanti dalla Pec vanno ben oltre la semplificazione delle procedure e delle pratiche amministrative, includendo tematiche di carattere economico e di sostenibilità rilevanti per il futuro».

Per Antonio Morabiti di Tim, lo studio di Idc «mette in luce l’importanza che la Pec ricopre nello sviluppo dei servizi digitali in Italia e in ambito europeo, grazie a uno standard uniforme nelle comunicazioni e nell’utilizzo delle tecnologie che promuovono inclusività e sostenibilità. Confermiamo l’impegno per la diffusione delle tecnologie di identità e validazione digitale, che contribuiranno alla transizione digitale di cittadini e imprese. Il settore vede l’Italia all’avanguardia e sarà ulteriormente rafforzato negli altri Paesi Ue con il nuovo regolamento europeo eIDAS 2, che introdurrà nel panorama normativo i servizi fiduciari già attivi in Italia da diversi anni».

La PEC ha lo stesso valore della raccomandata A/R, ma molto più veloce ed economica!

Funziona come una comune mail ed è obbligatoria per professionisti, aziende e Pubblica Amministrazione.

Con noi, puoi avere tutti i vantaggi della posta PEC a un prezzo contenuto: piena validità legaletrasmissione immediata e sicurezza.

Scopri i nostri pacchetti! Clicca qui sopra.


LEGGI ANCHE:

Nordio: “Interventi su affettività in carcere e separazione delle carriere”

Attenzione alle truffe online di Pasqua

nordio interrogazione affettività carcere

Nordio: “Interventi su affettività in carcere e separazione delle carriere”

Il Guardasigilli risponde a sei interrogazioni alla Camera.

Separazione delle carriere

«La separazione delle carriere dei magistrati è nel programma di governo e sarà presentata entro il mese di aprile, al massimo di maggio di questo stesso anno. Sarà consustanziale alla riforma del Csm per ovvie ragioni che una separazione delle carriere comporta, quindi due Csm separati. Per fare una riforma radicale occorre cambiare la Costituzione, trattandosi di una revisione costituzionale l’iter sarà ovviamente più lungo e intersecandosi con la riforma del premierato avrà determinati tempi».

Legge Severino

In risposta all’On. Pittalis, Nordio dichiara che la modifica della legge Severino «è all’esame di questa Camera, e speriamo che abbia una sollecita approvazione, la riforma per l’abolizione del reato di abuso di atti di ufficio, la rimodulazione del traffico di influenze e anche (diciamo) l’enfatizzazione della presunzione di innocenza attraverso la privacy dell’informazione di garanzia. Certo, anche per quanto riguarda la legge Severino, noi riteniamo che sia necessaria una rimessa a punto. Non è all’ordine del giorno ma sicuramente fa parte del nostro interesse».

Detenuti e Affettività

Parlando di affettività, il Guardasigilli afferma che «bisogna tener conto innanzitutto del comportamento della persona detenuta in carcere, delle ragioni di sicurezza, ovviamente, e delle esigenze di mantenimento dell’ordine e della disciplina. Dovranno essere create, e stiamo già iniziando a farlo, ma non è una cosa che si possa fare dall’oggi al domani, all’interno degli istituti penitenziari degli appositi spazi. Ovviamente anche il personale deve essere addestrato su questo, perché anche questa è una novità».

Aggiunge: «Quello che posso dire è che il governo, e chiaramente questo ministero, è perfettamente consapevole dell’importanza della questione, ed è deciso a dare pienissima attuazione a quella che è la sentenza della Corte Costituzionale».

È stato istituito un gruppo di lavoro multidisciplinare, che prevede come componenti degli appartenenti del nostro ministero, del Garante nazionale per i detenuti, della magistratura di sorveglianza, dell’architettura penitenziaria. E questa direi che è più importante di tutti perché senza strutture, dovremmo convenire che questa novità sarebbe ancora più difficile da realizzare. Ci saranno anche appartenenti al consiglio nazionale forense e del consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi, anche questa è una presenza estremamente importante».

Suicidi in carcere

Dichiara Nordio: «I provveditorati dovranno verificare se nei distretti di competenza siano stati stipulati i piani regionali di prevenzione, anche al fine di sollecitarne la pronta approvazione attraverso le interlocuzioni con le rispettive autorità sanitarie».

È stato, inoltre, avviato «un percorso nazionale di intervento continuo, attraverso il Dap, i provveditorati e gli istituti penitenziari. Il 22 ottobre 2022 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra il Consiglio nazionale degli psicologi e il dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, per definire un diverso e più strutturato coinvolgimento degli esperti. Sono stati coinvolti il Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi, il gruppo di lavoro per lo studio degli eventi suicidari e un gruppo di lavoro che ha già reso una relazione finale».

Aiuto sociale nelle carceri

Si prevede l’istituzione di una cabina di regina interistituzionale in ogni regione, nei confronti delle iniziative inerenti all’assistenza penitenziaria e post-penitenziaria. «Sono stati approvati e sono in corso di realizzazione otto piani triennali per un importo complessivo di oltre 22 milioni e i destinatari che si prevede di raggiungere nel triennio sono circa 12.500».

Prosegue Nordio: «Stiamo lavorando, e molto, alacremente per portare il lavoro in carcere e soprattutto per trovare degli accordi con delle benemerite associazioni per trovare il lavoro ai detenuti una volta liberati. Non è sufficiente che imparino un lavoro in carcere, occorre che una volta liberati si liberino a loro volta, scusate il bisticcio, del marchio di Caino del detenuto. Che vengano assorbiti nella società civile possibilmente attraverso un lavoro che già hanno appreso in carcere».

Laureati 29 detenuti in carcere

«Sono stati organizzati 952 corsi scolastici di primo livello cui hanno partecipato 11.025 detenuti. Sono stati promossi alla classe successiva 4.140 detenuti. Sempre nell’anno scolastico 2022-2023, sono stati attivati 808 corsi di secondo livello cui hanno partecipato 8.347 detenuti. Sono stati promossi alla classe successiva 5.115 detenuti».

Il numero «complessivo dei detenuti coinvolti in percorsi di istruzione nell’anno scolastico 2022-2023 è quindi di 19.372, con un incremento, rispetto all’anno scolastico precedente, di oltre 2.000 unità. Per ciò che concerne gli studi universitari, nell’anno 2022, negli istituti sede di Poli universitari, 608 detenuti risultavano iscritti a corsi universitari».

«Nel 2022 hanno conseguito la laurea 39 detenuti. Per quanto riguarda i corsi di formazione professionale segnalo che, nel primo semestre del 2023, sono stati attivati 274 corsi professionali, cui sono stati iscritti 3.359 detenuti. I detenuti impiegati alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria risultano essere 17.042, mentre i detenuti impiegati non alle dipendenze risultano essere 2.848. I fondi assegnati per le retribuzioni e i detenuti lavoranti sono 123 milioni di euro», conclude.


LEGGI ANCHE:

Attenzione alle truffe online di Pasqua

Arriva lo Spid Unico Europeo

truffe online pasqua

Attenzione alle truffe online di Pasqua

Molti italiani, durante il periodo pasquale, decidono di prendersi una pausa e fare un bel viaggio. Ma è sempre bene prestare attenzione alle prenotazioni online last minute, che potrebbero giocare brutti scherzi.

Ce lo ricorda anche la Polizia Postale, che, insieme a Booking.com, mette in guardia dall’alto rischio di cadere vittime di truffe, e coglie l’occasione per fornire raccomandazioni utili ai viaggiatori.

«Mai condividere le informazioni personali come i dettagli della carta di credito tramite messaggio Sma, wapp o e-mail con chi non si conosce o che ci contatta all’improvviso». Il consiglio, dunque, è pagare sempre ed esclusivamente attraverso siti web conosciuti e sicuri, oppure quando si arriva a destinazione.

Un altro passo fondamentale per la nostra sicurezza è l’autenticazione a due fattori, che alcune piattaforme online, così come i fornitori delle carte di credito, mettono a disposizione degli utenti. L’autenticazione a due fattori prevede l’attivazione di un ulteriore passaggio dopo aver inserito la password per l’accesso all’account, come un codice che arriva attraverso sms.

Leggi anche: Autenticazione a due fattori per la sicurezza degli account digitali – Servicematica

Si consiglia, inoltre, di non fidarsi di collegamenti considerati sospetti. Nel momento in cui riceviamo un messaggio con all’interno un link, meglio controllare la pagina di destinazione: basta posizionare il cursore sopra il link senza cliccare, oppure, da cellulare, toccando il link e tenendo premuto.

Nel caso in cui una struttura ricettiva richieda un pagamento al di fuori dei termini pre-concordati, oppure se riceviamo una mail scritta con un italiano poco corretto, che richiede la condivisione dei propri dati personali, meglio contattare il servizio clienti della piattaforma oppure la struttura per richiedere conferma.

Vuoi mettere in sicurezza il tuo PC o la tua azienda?

Dai un’occhiata ai prodotti Servicematica!

Clicca qui sopra


LEGGI ANCHE:

Arriva lo Spid Unico Europeo

Uncat, riforma fiscale: “Rischia di affossare l’intera riforma delle sanzioni”

spid europeo

Arriva lo Spid Unico Europeo

Novità in arrivo da Bruxelles: via libera alle nuove leggi per l’identità unica digitale, che verrà utilizzata al fine di identificarsi e autenticarsi in tutto il territorio europeo.

Le nuove norme entreranno in vigore dal prossimo 2026, e consentiranno che ogni impresa o persona abbia il proprio portafoglio europeo per l’identità digitale; questa permetterà di autenticarsi in modo semplice e affidabile ad ogni servizio.

Dichiara Mathieu Michel, segretario di Stato del Belgio alla digitalizzazione: «L’adozione del regolamento sull’identità digitale europea è una pietra miliare nella trasformazione digitale della nostra società. Dare ai cittadini un wallet digitale europeo unico e sicuro che permette di avere sempre controllo dei propri dati personali è un importante passo in avanti per l’Ue, che definirà uno standard globale nel campo della digitalizzazione e migliorerà la sicurezza nell’uso dei servizi online. Inoltre, mettendo i cittadini al centro dell’innovazione, la European digital identity regulation contribuisce a migliorare e semplificare l’accesso ai servizi pubblici online».

Secondo il quadro approvato dalla Commissione Ue, i singoli Stati dovranno offrire a imprese e cittadini dei wallet digitali, ai quali potranno essere collegate le identità digitali nazionali e altri documenti.

Si tratta, quindi, di una specie di SPID europeo, che conterrà tutti i documenti e si potrà utilizzare per l’accesso ai servizi online in tutti i paesi Ue.


LEGGI ANCHE:

Uncat boccia la riforma fiscale: “Rischia di affossare l’intera riforma delle sanzioni”

Foggia, al via la costruzione del nuovo Palazzo di Giustizia: firmato l’atto di cessione del terreno

Iso 27017
Iso 27018
Iso 9001
Iso 27001
Iso 27003
Acn
RDP DPO
CSA STAR Registry
PPPAS
Microsoft
Apple
vmvare
Linux
veeam
0
    Prodotti nel carrello
    Il tuo carrello è vuoto