Carriere separate: il centrodestra accelera, scontro con le toghe

Il centrodestra spinge sull’approvazione della riforma delle carriere separate nella magistratura, in un clima di tensione crescente con la magistratura. Dopo la scadenza del termine per gli emendamenti in Commissione Affari Costituzionali, la maggioranza ha deciso di non presentare correzioni, puntando a velocizzare l’iter di approvazione. L’unica eccezione riguarda alcuni emendamenti della Lega su altre materie.

La riforma, che modifica anche l’elezione dei membri del CSM e prevede l’istituzione dell’Alta Corte disciplinare, è stata definita “necessaria” dal presidente della I Commissione, Nazario Pagano (Forza Italia), per garantire un sistema giudiziario più efficiente e indipendente. L’obiettivo è portare il testo al voto della Camera entro dicembre.

Le opposizioni, però, si oppongono con forza. Il Partito Democratico ha presentato 170 emendamenti soppressivi, accusando il governo di voler “violentare la Costituzione” e minare l’autonomia della magistratura. Anche Italia Viva, Alleanza Verdi-Sinistra e il M5S hanno presentato numerosi emendamenti contro la riforma, definita da Filiberto Zaratti (AVS) un tentativo di “smontare e indebolire” il sistema giudiziario italiano.

Francesco Michelotti (Fratelli d’Italia) ha criticato la sinistra per la mancanza di volontà di dialogo, sottolineando che la riforma è attesa da anni e invocata da molti cittadini e operatori della giustizia.

Nel frattempo, la Lega ha proposto emendamenti che mirano a sancire la prevalenza delle leggi italiane su quelle europee, rispondendo così alle recenti polemiche sulla questione migranti e Albania.


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Patente digitale al via: disponibile per tutti dal 4 dicembre

Da ieri, 50 mila italiani possono scaricare la patente digitale sull’app IO, insieme ad altri documenti come la tessera sanitaria e la Carta europea della disabilità. Questa novità, parte del progetto “Sistema di portafoglio digitale italiano” finanziato dal PNRR, prevede che la patente digitale abbia valore legale e possa essere mostrata alle forze dell’ordine in caso di controllo.

A partire dal 6 novembre, la patente digitale sarà disponibile per 250 mila persone e, dal 4 dicembre, accessibile a tutti. Sarà associata a un QrCode leggibile dalle autorità e sarà l’equivalente digitale della patente fisica. Tuttavia, per viaggiare all’estero sarà ancora necessario esibire i documenti cartacei fino al 2026, quando l’uso della patente digitale sarà esteso anche agli altri paesi dell’Unione Europea.

Per ottenere la patente digitale, basterà scaricare l’app IO, accedere con SPID o CIE e seguire le istruzioni. Il progetto si inserisce nel più ampio piano europeo del portafoglio di identità digitale, che sarà completato entro il 2026.


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Indennità più alte nella sanità: aumenti per medici e infermieri

Il disegno di legge di bilancio 2025 prevede incrementi salariali per i medici in formazione specialistica, con aumenti maggiori nelle aree con carenza di personale. Oltre ai medici, beneficeranno dell’aumento delle indennità anche gli operatori del pronto soccorso, i veterinari, gli infermieri e altri professionisti del settore sanitario e socio-sanitario.

Tra le altre misure, cinquanta milioni di euro all’anno saranno destinati all’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), premi per le regioni che migliorano le liste d’attesa, e tre milioni di euro annuali per il supporto psicologico nelle carceri. Questi interventi mirano a rafforzare il sistema sanitario, con particolare attenzione alle carenze di personale e ai servizi essenziali.


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Stop allo stipendio per dipendenti pubblici con debiti fiscali oltre i 5 mila euro

A partire dal 2026, i dipendenti pubblici che avranno debiti superiori a 5 mila euro verso la pubblica amministrazione, come multe o cartelle esattoriali, vedranno il blocco del loro stipendio, pensione o indennità di licenziamento (se superiori a 2.500 euro e nei limiti della pignorabilità). La misura è contenuta nel disegno di legge di bilancio 2025, trasmesso ieri alla Camera dei Deputati.

La norma, specificata nell’articolo 10 del disegno di legge, equipara i dipendenti pubblici alle imprese che hanno debiti con la PA, già soggette a simili restrizioni. La disposizione è destinata a entrare in vigore dal 1° gennaio 2026.

Inoltre, il testo prevede altre misure anti-evasione, tra cui l’obbligo di rimborsi tracciabili per spese aziendali come alberghi e trasporti, a partire dal 2025, e la possibilità di firmare digitalmente i processi verbali di accertamento.


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Giustizia, insediato il tavolo tecnico per l’intelligenza artificiale

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Legge di bilancio, le novità: estinzione del processo in caso di omesso o parziale pagamento del contributo unificato

Legge di bilancio 2025, il governo propone con l’obiettivo di razionalizzare i costi della giustizia modifiche significative al Codice di Procedura Civile e al Testo Unico delle Spese di Giustizia. Vediamo i principali cambiamenti.

Modifiche al Codice di Procedura Civile: introduzione dell’art. 307-bis

Una delle novità di maggior rilievo è l’introduzione dell’art. 307-bis nel Codice di Procedura Civile, che prevede l’estinzione del processo in caso di omesso o parziale pagamento del contributo unificato. Il giudice, alla prima udienza, verificherà la regolarità del pagamento e, in caso di inadempimento, concederà alla parte interessata un termine di 30 giorni per sanare la situazione. Se il pagamento non sarà effettuato entro il termine, il giudice dichiarerà l’estinzione del giudizio.

Questa misura mira a rafforzare l’obbligo del pagamento del contributo unificato, accelerando i tempi dei processi e riducendo l’impatto di procedimenti pendenti senza che le parti abbiano rispettato gli obblighi finanziari.

Accertamento della cittadinanza italiana: nuovo contributo unificato

Un’altra importante disposizione riguarda le controversie relative all’accertamento della cittadinanza italiana. Il contributo unificato per questo tipo di procedimenti è stato fissato a 600 euro per ciascun ricorrente, anche nel caso in cui la domanda venga presentata congiuntamente da più parti. Questa modifica è volta a standardizzare i costi dei processi in materia di cittadinanza, garantendo una maggiore uniformità e prevedibilità delle spese.

Digitalizzazione e spese di giustizia

In linea con il processo di digitalizzazione del sistema giudiziario, il decreto introduce anche nuove disposizioni in materia di trasmissione telematica di duplicati e copie informatiche degli atti. Un nuovo articolo, il 269-bis, stabilisce i costi forfettari per la trasmissione di documenti via posta elettronica o altri mezzi digitali, con un contributo di 8 euro per ogni invio. Il costo per il riversamento di documenti su supporti fisici, come chiavette USB o CD, è fissato a 25 euro.

Questa misura è in linea con l’obiettivo di semplificare e modernizzare le procedure, riducendo i costi legati alla gestione cartacea degli atti e incentivando l’uso della tecnologia per snellire i processi.

Protezione dei fondi per tasse e tributi

Un’altra modifica rilevante riguarda la protezione dei fondi destinati al pagamento di tasse e tributi. È stata introdotta una norma che esclude questi fondi dall’esecuzione forzata, ampliando così la tutela già prevista per gli emolumenti e le pensioni del personale amministrato dal Ministero della Giustizia e dalla Presidenza del Consiglio.

Misure per lo smaltimento dell’arretrato dei ricorsi ex legge Pinto

Il decreto affronta infine il problema dell’arretrato nei ricorsi relativi alla legge Pinto, che riguarda la violazione del termine di ragionevole durata dei processi. Tra le novità, l’introduzione dell’obbligo per i creditori di presentare la documentazione necessaria entro un anno dalla pubblicazione del decreto che accoglie la domanda di equa riparazione, pena la sospensione degli interessi. Questa disposizione mira a velocizzare il processo di pagamento delle somme dovute, riducendo i ritardi e migliorando l’efficienza delle operazioni.


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Congresso nazionale ADGI, le donne giuriste: “Avanti nel percorso per le pari opportunità”

Il Congresso Nazionale dell’Associazione Donne Giuriste Italia (ADGI), che si terrà a Roma dal 28 al 30 ottobre 2024, sarà un momento cruciale per affrontare il tema dell’incidenza del ruolo delle professioni legali sull’economia, sulla società e sullo stato di diritto, con particolare attenzione alla trasversalità delle politiche di genere.

La Presidente Nazionale dell’ADGIAvv. Irma Conti, sottolinea: “Ringrazio tutti i relatori per la loro partecipazione e l’attenzione dimostrata nei confronti della Parità di Genere. Questo dimostra quanto sia urgente trovare soluzioni economiche e sociali che non possano più essere rimandate, nonostante i grandi passi avanti finora compiuti.”

Nel corso delle giornate del congresso, esponenti di alto profilo delle istituzioni politiche, dell’avvocatura e della magistratura si confronteranno sulle conseguenze economiche della mancanza di pari opportunità. In particolare, verranno esaminati gli impatti sul tessuto economico-sociale e le soluzioni necessarie per colmare il divario di genere.

L’Avv. Conti ha ribadito il forte impegno dell’ADGI nella tutela dei diritti, sia dentro che fuori le aule giudiziarie, con un focus sui diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione e dalle norme sovranazionali: “Continueremo a difendere i diritti fino a quando non ci saranno pari opportunità in ogni contesto.”

L’evento vedrà la partecipazione di relatori di prestigio, tra cui Margherita Cassano, prima Presidente della Corte di Cassazione, e Maria Teresa Bellucci, vice Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, che contribuiranno ad arricchire il dibattito con le loro riflessioni.


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Giustizia tributaria, Uncat al Consiglio Presidenza Giustizia Tributaria: favorire best practice per gestione udienze tributarie

Nella giornata di oggi una delegazione della Unione nazionale delle Camere degli avvocati tributaristi è stata ricevuta dalla presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, Carolina Lussana.
Per Uncat erano presenti il presidente Gianni Di Matteo, i consiglieri segretario e tesoriere, Silvia Siccardi e Raffaella D’Anna, il vicepresidente Angelo Cuva e i consiglieri Anita Russo, Michele Tiengo, e Ida Pansini.

Tra i temi dell’incontro, anche l’andamento delle udienze tributarie e la prossima operatività del Massimario nazionale.
Uncat ha avanzato alcune proposte migliorative della organizzazione e dell’andamento delle udienze tributarie; ha proposto iniziative di collaborazione tra Giudici Tributari e gli Avvocati tributaristi di Uncat, quali la programmazione di eventi di confronto e di formazione condivisi; e il rilancio degli Uffici regionali del Massimario per coinvolgere sul territorio i giudici ed i difensori sotto il coordinamento dell’Ufficio del Massimario nazionale (art. 24-bis D.Lgs. 545/92), anche al fine di individuare le sentenze contenute nella banca dati della giurisprudenza tributaria di merito che meritino priorità nella massimazione.

Tra le proposte migliorative in ordine alla organizzazione del servizio Giustizia Tributaria si citano, a titolo di esempio, la richiesta di anticipare la tempistica di fissazione delle udienze, con più termine per la preparazione della documentazione ai fini del suo deposito e di esplicite e chiare informazioni sull’orario effettivo di chiamata della causa, tenendo anche conto del fatto che, se l’udienza è da remoto, spesso la schermata vuota può lasciare i difensori in un limbo per diverse ore.
Quello che Uncat ha rilevato sul campo è che, nelle Corte tributarie, vigono diverse prassi organizzative che rendono il lavoro dei difensori più difficoltoso, fuori e dentro l’udienza.

Da Uncat è venuta anche la richiesta di sensibilizzare i Giudici alla corretta applicazione della normativa sullo svolgimento delle udienze in modalità mista (remoto-presenza), che richiede la presenza in aula del collegio giudicante.

La Presidente Carolina Lussana ha dichiarato: “Molto importante il confronto con le associazioni da sempre impegnate, come l’Uncat, nella valorizzazione della giustizia tributaria. La nostra giurisdizione è ad un punto di svolta con l’introduzione del giudice professionale ed il contributo di tutti gli operatori del settore è fondamentale”.

“Ringraziamo la presidente Lussana e i consiglieri Ferri e Tenaglia: ad un anno dall’insediamento e dal primo incontro con Uncat non è mancata la disponibilità all’ascolto e, da parte nostra, la disponibilità alla collaborazione sin dal primo documento consegnato” commenta il presidente Gianni Di Matteo. “Abbiamo appreso che il Consiglio di presidenza ha aperto un tavolo tecnico con il Mef e con Sogei sul processo telematico e che la commissione di concorso per i nuovi giudici professionali si è insediata”.
Nel corso dell’incontro si è parlato anche di formazione dei giudici professionali come presupposto di terzietà e potranno essere valutati progetti sinergici con l’avvocatura specialistica.
Il consigliere Lanfranco Tenaglia ha annunciato che  sarà emanata una circolare sui piani organizzativi delle corti di giustizia a livello territoriale e che saranno tenuti in considerazione gli spunti di Uncat.
Il vicepresidente Cosimo Ferri ha evidenziato gli spazi per una collaborazione fattiva con l’avvocatura specialistica, apprezzando i rilievi che Uncat ha formulato sulla Banca dati della Giustizia Tributaria.


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Il Ministero attiva i primi servizi sulla piattaforma digitale nazionale dati (PDND) per l’ANAC

Roma, 23 ottobre 2024 – Il Ministero della Giustizia ha attivato negli scorsi mesi i primi servizi tramite la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), destinati all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). Questa iniziativa, allineata con il nuovo Codice degli Appalti, rappresenta un passo iniziale verso un futuro più trasparente, rapido ed efficiente per il Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico (FVOE) ed è anche un passo in avanti significativo verso la digitalizzazione dei processi amministrativi e la semplificazione delle procedure che rientra fra le priorità dell’azione di Governo.

In questa prima fase i servizi chiave messi a disposizione sono rappresentati da due certificati disponibili attraverso la PDND, fondamentali per verificare la legalità e l’affidabilità degli operatori economici:

  1. Certificato del Casellario Giudiziale ex art 28 D.P.R. 313/2002: Una certificazione completa e dettagliata dei precedenti penali di chi partecipa alle gare d’appalto.
  2. Certificato Sanzioni Amministrative ex art 32 D.P.R. 313/2002: Un documento essenziale per verificare l’integrità degli operatori economici sottoposti a verifica, inclusivo delle sanzioni amministrative ricevute.

La fattiva collaborazione tra il Dipartimento per l’innovazione tecnologia della Giustizia ed il personale del Casellario Giudiziale del Dipartimento degli Affari di Giustizia, unitamente al personale ANAC per le attività di competenza, ha reso tali certificati facilmente accessibili, riducendo drasticamente i tempi e i costi delle procedure amministrative. L’integrazione tra Ministero della Giustizia e ANAC, resa possibile grazie alla PDND, punta a rinnovare profondamente il modo in cui le informazioni vengono condivise e utilizzate nella gestione degli appalti pubblici.

Questo primo passo è solo l’inizio di un percorso di innovazione della Pubblica Amministrazione in Italia. L’obiettivo, fra le altre cose, è quello di arrivare a consentire ai cittadini di ottenere il casellario giudiziario accedendo online attraverso lo spid, senza doversi recare presso gli uffici giudiziari.


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Nuove regole sui dati sanitari: semplificazioni per la ricerca scientifica e chiarimenti per gli IRCCS

La recente riforma dell’art. 110 del Codice privacy, introdotta con la legge 29 aprile 2024, n. 56, ha segnato un importante passo in avanti nel trattamento dei dati sanitari per finalità di ricerca scientifica, semplificando le procedure e riducendo gli ostacoli che ne limitavano l’utilizzo secondario. Le novità riguardano soprattutto i casi in cui è impossibile o sproporzionato raccogliere il consenso degli interessati, come per soggetti deceduti o non contattabili, eliminando l’obbligo di un preventivo passaggio dal Garante, pur garantendo alcune misure di protezione.

Le nuove Regole deontologiche e le garanzie per la ricerca scientifica

L’intervento del legislatore ha spinto il Garante per la protezione dei dati personali a intervenire, individuando delle garanzie da rispettare nei casi di trattamento di dati sanitari per finalità di ricerca. Nelle Regole deontologiche, attualmente in fase di aggiornamento, il Garante ha evidenziato l’urgenza di nuove misure, considerando anche l’uso crescente delle tecnologie digitali nella ricerca medica.

In attesa dell’adozione delle nuove Regole deontologiche, il Garante, nel provvedimento n. 298 del 9 maggio 2024, ha specificato che i motivi che impediscono la raccolta del consenso possono essere di natura etica o organizzativa. Tra quelli etici, rientra ad esempio il caso in cui l’interessato ignori la propria condizione clinica e l’informativa comporterebbe un danno psicologico. I motivi organizzativi, invece, riguardano situazioni in cui gli interessati risultano deceduti o non contattabili nonostante ogni ragionevole sforzo.

In questi casi, il titolare del trattamento è tenuto a:

  1. Documentare accuratamente le ragioni etiche o organizzative;
  2. Svolgere e pubblicare una valutazione d’impatto, come previsto dall’art. 35 del GDPR;
  3. Comunicare tali attività al Garante.

FAQ per gli IRCCS: chiarimenti sul trattamento dei dati per ricerca scientifica

Il Garante ha inoltre fornito chiarimenti in merito all’art. 110-bis del Codice privacy, che consente agli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) di trattare i dati personali raccolti per finalità di cura, utilizzandoli anche per finalità di ricerca senza dover ottenere un nuovo consenso. Le FAQ pubblicate a giugno 2024 chiariscono che questo trattamento non costituisce uso secondario dei dati clinici, estendendo le possibilità di ricerca.

Un punto centrale di queste FAQ è che anche gli IRCCS sono tenuti a svolgere una valutazione d’impatto, che può essere pubblicata sui siti web degli istituti. La norma trova applicazione per ogni tipo di ricerca medica, biomedica, epidemiologica, inclusi gli studi multicentrici, e permette la comunicazione di dati anche a istituti non riconosciuti come IRCCS, ampliando così le possibilità di collaborazione.


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