Avvocato, sai qual è il miglior testimonial per il tuo Studio Legale?

Da sempre, i brand, per attrarre nuovi clienti, utilizzano persone come testimonial, attingendo dal mondo dello sport e dello spettacolo.

Tuttavia, è da diversi anni che si sta affermando una nuova tendenza all’interno di Studi Legali e aziende, in maniera parallela alle nuove dinamiche di comunicazione sul web e alle nuove istanze sociali attente all’ambiente, ai diritti e alla gender equality.

Ma chi meglio potrebbe veicolare al pubblico determinati messaggi se non gli stessi collaboratori? Siamo in una nuova epoca di branding e di comunicazione: siamo nella employee advocacy.

Il concetto di valore

Nel corso degli anni, il concetto del valore di prestazioni e servizi è cambiato radicalmente. Prima era limitato al prestigio del prodotto, mentre ora ha un’accezione più ampia, andando ad abbracciare la filosofia e lo stile dello Studio Legale.

Oggi, la percezione del valore di un brand passa dal suo impatto sociale, dal rispetto che ha dei collaboratori, dal work-life-balance, dalla tutela della parità di genere, dal clima lavorativo che si respira, dalle attività pro bono e  filantropiche e dall’impatto ambientale.

In altre parole, un prodotto o un servizio assume valore se aiuta la collettività, se non inquina, se cerca di porre rimedio all’impatto che genera e se garantisce condizioni lavorative che seguano un’etica del benessere e del rispetto.

I collaboratori, i migliori brand ambassador

Dunque, abbiamo detto che sono gli stessi collaboratori a divenire i migliori brand ambassador. Divengono i migliori portavoce, danno un volto umano all’azienda o allo Studio Legale e attivano anche una catena di passaparola.

I collaboratori raccontano della propria esperienza e ci mettono la faccia: ed ecco che gli Studi si ritrovano con i testimonial in casa. I clienti vedranno i prodotti e i servizi umanizzati grazie ai volti delle persone, si immedesimano nelle loro storie e partecipano, inconsapevolmente, al backstage dei servizi offerti.

La employee advocacy risulta molto efficace sul brand, sul mercato e sui clienti, ma anche e soprattutto per attrarre i giovani talenti (talent attraction).

Viva i social

Le testimonianze dei collaboratori offrono un vero e proprio sostegno ad aziende e Studi Legali, diventando un reale patrimonio per il brand.

Ma in che modo i collaboratori supportano la diffusione dei valori e della filosofia dello Studio? I canali social dello Studio, per esempio, rappresentano senza alcun dubbio uno strumento importantissimo in questa operazione. Bisognerà procedere, dunque, alla creazione di un programma interno allo Studio, che i tutti i collaboratori dovranno seguire rigorosamente.

Lo Studio utilizzerà i propri collaboratori, che condivideranno online esperienze, storie e opinioni. Ci sono diversi ricerche, infatti, che certificano che l’affidabilità viene riposta proprio nei collaboratori e nei dipendenti delle aziende, molto di più rispetto agli Studi in sè.

Invece di assumere attori per le pubblicità, saranno i collaboratori stessi a prestare il loro volto, mentre parlano apertamente del loro ruolo nello Studio. Nulla di nuovo, se ci pensiamo bene: è come entrare in un negozio di calzature e osservare i dipendenti indossare le calzature che devono vendere. Anche questa è una forma di employee advocacy!

Oggi il marketing viaggia principalmente nel web: come riprodurre queste dinamiche mutatis mutandis? Ricordiamoci che le persone si fidano delle opinioni dei pari (peer), e non di ciò che afferma la pubblicità dello Studio: il 90% della fiducia nei confronti di prodotti e servizi deriva proprio da ciò che pensano e dichiarano i peer!

I collaboratori, quindi, sono percepiti come più vicini, e sono loro che avvicinano i clienti attivando il passaparola. Ma per ottenere dei risultati non si può procedere in maniera occasionale e casuale: bisogna affidarsi ad una strategia ben mirata, investendo anche su una precisa politica aziendale.

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