Cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario Forense

Necessità di riforme e conflitto in Ucraina al centro del discorso di apertura della Presidente Masi.

Il 25 marzo 2022 si è svolta la Cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2022 del Consiglio Nazionale Forense. La cerimonia si è aperta con i tradizionali saluti alle più alte cariche dello Stato, della Giurisprudenza e della Magistratura, ed è proseguita con un intenso e sentito discorso tenuto dalla Presidente del CNF Maria Masi.

Riforma dell’ordinamento giudiziario

Dopo un sintetico bilancio dell’attività svolta nell’ambito giurisdizionale nel suo complesso, la Presidente si è soffermata sulla riforma dell’ordinamento giudiziario.  Se da un lato si plaude all’attenzione posta sul tema del funzionamento dei Consigli Giudiziari (in particolare con riferimento alla proposta del diritto di voto della componente laica in materia di accesso alle cariche e al funzionamento del CMS), dall’altro lato si evidenzia che le scelte effettuate in ambito di organizzazione degli uffici sono ancora lontane dall’essere ottimali.

La Presidente pone poi l’accento sulla scottante questione del limbo giuridico in cui si trova bloccata ormai da anni la magistratura onoraria, per la quale sono richieste riforme definitive nel pieno rispetto dell’istituzione stessa e del lavoro da questa svolto, ma anche e soprattutto per garantire l’effettività della difesa a garanzia della tutela dei diritti.

Riforma carceraria

Ma l’ordinamento giudiziario non è l’unico ambito in cui è auspicabile e necessaria una riforma.

I fondi messi a disposizione grazie al Piano di Ripresa e Resilienza possono e devono essere impiegati per realizzare una riforma carceraria ben strutturata, che deve basarsi su una diversa concezione del significato di detenzione e di pena.

La salvaguardia della dignità umana (soprattutto all’interno del sistema penitenziario, dove il numero di suicidi è molto elevato, e le condizioni di detenzione al limite del disumano), e la risoluzione delle criticità a cui gli avvocati sono quotidianamente sottoposti nello svolgimento della loro professione devono essere posti al centro della riforma.

È nell’ottica dell’importanza di questa riforma che – a febbraio 2022 – il CNF ha accettato di rinnovare il Protocollo d’Intesa con il Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.

Tutela dei diritti umani e conflitto in Ucraina

Il CNF e l’avvocatura hanno sempre dimostrato il loro impegno e la loro dedizione nelle battaglie per la tutela dei diritti umani e per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione, intraprendendo numerose iniziative sia a livello nazionale che internazionale in collaborazione con gli altri Ordini Forensi Europei.

Ed è proprio toccando questo tema che la Presidente Masi ha rivolto il suo pensiero al conflitto in Ucraina e a tutte le vittime che ne sono derivate. L’avvocatura italiana, attraverso tutti i Consigli dell’Ordine sparsi sul territorio nazionale, non poteva restare indifferente di fronte a questa tragedia; per questo motivo ha avviato – sin dall’inizio del conflitto – iniziative di sostegno, in particolare nei confronti dei soggetti più vulnerabili.

Tali iniziative non si limitano solo all’assunzione di incarichi formali (attraverso il patrocinio a spese dello Stato e le difese d’ufficio), ma si articolano in progetti di solidarietà quali la presenza costante nei centri di accoglienza, di ascolto e antiviolenza.

Revoca delle misure emergenziali

Infine, Maria Masi si fa portavoce dell’esigenza sempre più pressante di revocare – o quantomeno ridimensionare – le misure adottate per far fronte all’emergenza Covid. Tra le principali richieste ci sono il superamento del limite di udienze che possono essere trattate giornalmente nel penale, la limitazione della trattazione scritta nel civile, e il libero accesso alle cancellerie.

“Non è solo e tanto un problema di forma né un totem simbolico, ma una legittima esigenza funzionale al corretto e pieno esercizio della nostra funzione” sostiene la Presidente,

sottolineando come il mantenimento di misure così stringenti nell’ambito giudiziario si ponga in netto contrasto con il libero accesso a tutte le principali attività culturali e ludiche concesso dal governo a partire dal mese di aprile.

Tutto il discorso della Presidente Maria Masi è disponibile al seguente link: https://youtu.be/0jcvRJfb_K4

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Nuova polizza sanitaria di Cassa Forense

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Nuova polizza sanitaria di Cassa Forense

A partire dal 01 aprile è entrata in vigore la nuova Polizza Sanitaria di Cassa Forense.

Tale polizza è stata stipulata a seguito di gara d’appalto europea con Unisalute S.p.A. (incarica al 60%), Reale Mutua Assicurazioni (coassicuratrice delegante al 20%) e Poste Assicura S.p.A. (coassicuratrice delegante al 20%).

La polizza sarà valida fino al 31 marzo 2024 (con possibilità di proroga di un ulteriore terzo anno), e potranno usufruirne a titolo gratuito tutti gli Avvocati e Praticanti iscritti a Cassa Forense.

I vantaggi della polizza si applicano (sempre a titolo gratuito) anche ai Pensionati iscritti a Cassa, e può essere estesa – previo versamento di un contributo annuo da parte dell’iscritto – anche ai familiari conviventi entro gli 80 anni. La polizza è aperta all’adesione anche per i superstiti di avvocato (titolari di pensione di reversibilità o indiretta) e per i Pensionati di Cassa Forense cancellati dagli Albi.

Per tutti gli aderenti alla polizza che non possono usufruirne a titolo gratuito, il premio pro-capite annuo da versare è stabilito secondo la fascia d’età di appartenenza:

  • Fino a 40 anni: €199,00
  • Da 41 a 60 anni: €348,25
  • Da 61 a 70 anni: €497,50
  • Da 71 a 80 anni: €597,00

La Polizza Sanitaria Collettiva di Base include i grandi interventi chirurgici, gli eventi morbosi gravi, la c.d. garanzia per malattia oncologica, nonché un check-up annuale e quattro prestazioni di alta diagnostica, e l’indennità di convalescenza.

Gli aderenti al piano base hanno inoltre la possibilità di estendere la garanzia assicurativa grazie alla sottoscrizione della Polizza Sanitaria Integrativa; questa integrazione copre il ricovero in regime di day-hospital, l’intervento chirurgico in ambulatorio, le visite specialistiche e molte altre tipologie di prestazioni sanitarie.

La quota da versare per poter usufruire della polizza integrativa dipende anche in questo caso dalla fascia d’età:

  • Fino a 40 anni: €633,60
  • Da 41 a 60 anni: €950,40
  • Da 61 a 70 anni: €1485,00
  • Da 71 a 80 anni: €1980,00

Per tutte le adesioni/estensioni sopra indicate, è necessario presentare domanda entro il 31 maggio tramite apposita procedura telematica messa a disposizione sul sito di Cassa Forense, e provvedere al pagamento del premio assicurativo con carta di credito o con bonifico bancario.

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Breve interruzione del Portale dei Servizi Telematici e del Portale del Processo Penale Telematico

Si comunica che

dalle ore 15:00 alle ore 16:00 di lunedì 11 Aprile 2022

si procederà al fermo del Portale dei Servizi Telematici per l’adeguamento del servizio Catalogo degli Uffici Giudiziari per consentire agli utenti di accedere alle informazioni riguardanti gli Uffici Giudiziari Penali.

Tale fermo implica la non disponibilità del Portale dei Depositi Penali per il periodo di tempo su indicato.

Guida abilitazione AnyDesk su MAC


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Avvocato perseguito per l’impedimento a presenziare

Potenza: legale presenta certificato medico per assentarsi dall’udienza, ma viene perseguito

Recentemente, il mondo forense rimane attonito di fronte a una vicenda che accade ad un avvocato di Potenza. In pratica, quest’ultimo presentava un certificato medico a testimoniare la sua indisposizione a prendere parte ad un’udienza. Tuttavia, poco dopo riceve un’indesiderata e inattesa visita fiscale con carabinieri e l’avvio di un’inchiesta.

Avvocato perseguito per l’impedimento a presenziare ad un’udienza per problemi di salute

In 40 anni mai mi era capitata una cosa simile”, commenta con sdegno l’avvocato potentino a seguito del fatto. Tra l’altro, fa notare che lo stesso Collegio riteneva inopportuno qualsiasi accertamento del caso.

Ma la vittima non è l’unico a mostrarsi esterrefatto dal gesto: anche l’Organismo congressuale forense (Ofc) si esprime immediatamente in merito e pubblica nel sito ufficiale un comunicato stampa. In quest’ultima si nomina la visita a casa, coi carabinieri che perquisivano lo studio e interrogavano tutta la famiglia. Tra l’altro, il legale è poi finito sotto inchiesta “dopo aver presentato un certificato medico per legittimo impedimento a presenziare ad un’udienza penale”.

Inoltre, il coordinatore dell’Ofc Giovanni Malinconico accusa che si tratta semplicemente di un “capriccio intimidatorio di un pm”. Comunque, la vicenda incide in modo grave sul diritto di difesa a danno dell’avvocato ma anche della stessa Giustizia. Perciò, l’Ofc oltre a mostrare sostegno provvede anche a segnalare la vicenda alla Ministra della GiustiziaMarta Cartabia. Così, si auspica che disponga di un’ispezione presso la procura di Potenza con tutti i necessari provvedimenti.

Aiga: serve intervento della Giustizia

Ora, si fa sentire anche l’Associazione Italiana giovani avvocati, che richiede anch’essa un intervento da parte di Cartabia. Al riguardo, la vicepresidente nazionale Aiga Mariarita Mirone parla di intollerabile abuso di potere da parte della magistratura. Infatti, quest’ultima agisce in difetto di tutte le garanzie processuali e costituzionali.

Lo sconcerto di Aiga deriva principalmente dagli atti autonomi e ripetitivi del pm, che minano l’equilibrio tra parti processualiavvocatura e magistratura. Così, la persecuzione a scapito dell’avvocato di Potenza si configura come un mancare di rispetto ed etica i ruoli professionali.

Per concludere, riportiamo le parole della presidente della sezione Aiga di PotenzaRoberta Fiore:

“La gravità del fatto è ancor più insostenibile per il fatto che l’ispezione dello studio legale del Collega Murano sia avvenuta persino in difetto della comunicazione preventiva al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Potenza, come invece imposto dall’art. 103 c.p.p., realizzando un ingiusto attacco all’Avvocatura potentina”.

 

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Camera approva una risoluzione con incentivi premio per avvocatura e continuità previdenziale

Il 24 marzo scorso la Camera approva una risoluzione che prevede sia il rilascio di premi agli avvocati che la tutela previdenziale per l’Ufficio del processo. Si tratta di assicurare incentivi dai parametri forensi a quegli avvocati che promuovono “l’esperimento dei mezzi alternativi di risoluzione delle controversie”. Ossia, la Relazione sullo stato di attuazione del PNRR dell’anno 2021 – Doc. CCLXXIII n. 1.

Avvocatura ricorre a risoluzione di controversie alternative? Tutela previdenziale per l’Ufficio del processo

Dunque, si provvede a elargire e dimostrare concreta gratitudine a quei legali che ricorrono a sperimentare mezzi alternativi di risoluzione delle controversie. È questo che si legge nel punto 3: il governo promuove incentivi dei parametri forensi. Inoltre, si impegna a rispettare la modifica del Regolamento di cui al decreto ministeriale 10 marzo 2014, n. 55 che contiene:

“la determinazione dei parametri per la liquidazione dei compensi per la professione forense, sia ispirata ad un approccio premiale nei confronti degli avvocati che promuovano l’esperimento di mezzi alternativi di risoluzione delle controversie”.

Tutela all’avvocatura

Si tratta di una novità importante per quegli avvocati con assunzione all’Ufficio del Processosospeso dall’albo, che altrimenti rischierebbero di non ricevere le prestazioni della Cassa Forense. In particolare, il PNRR intende ridurre la durata dei giudizi prefiggendosi di portare a piena attuazione l’ufficio del processo.

Così, rafforza la capacità amministrativa del sistema e valorizza le risorse umane. Inoltre, potenzia le infrastrutture digitali con la revisione e diffusione dei sistemi telematici di gestione delle attività processuali. Infine, garantisce al sistema giustizia strutture edilizie moderne.

Per concludere, la risoluzione introdotta prevede la sospensione dell’esercizio della professione forense per gli avvocati assunti a tempo determinato nell’ufficio del processo. E, non risolve la lacuna normativa alle incertezze che ne seguono in ordine al regime previdenziale. Ci si riferisce a quegli avvocati vincitori del concorso i quali temono un pregiudizio del loro status previdenziale. Questo a causa della loro cancellazione dall’iscrizione alla Cassa forense, come conseguenza automatica della sospensione dall’albo.

 

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Cassazione accoglie il ricorso del garante alla luce della normativa sulla privacy

Recentemente, la Suprema Corte accoglie il ricorso del garante privacy e interviene con la Sentenza n. 9920/2022 in merito a un caso che tratta di consenso dei dati. In pratica, se al momento di stipula del contratto tra compagnia telefonica e cliente non viene dato il consenso a ricevere promozioni, tale decisione rimane. Dunque, l’invio di SMS per richiedere in un secondo momento il consenso al trattamento di dati personali per questioni commerciali è illecito.

Inviare SMS per ricevere il consenso marketing è illecito per la compagnia telefonica, il caso

Insomma, accade che la compagnia telefonica Wind Tre invia due diverse tipologie di SMS ai clienti nuovi e a quelli vecchi. Ai primi si da il benvenuto, si invita loro a dare un occhio alle offerte e infine si incita a chiamare il loro numero per usufruire di tutti i servizi marketing. Invece, ai vecchi clienti si ricorda che non risulta ancora nel database il loro consenso ai contatti e si invita a rimediare chiamando il numero gratuito.

Dunque, messo il caso all’attenzione del Garante Privacy, quest’ultimo ricorre in Cassazionecontro la decisione del Tribunale di “svincolare” gli SMS. Infatti, il giudice di merito riteneva leciti gli SMS in quanto atti a chiedere il consenso – non contenevano già offerte di marketing. Tuttavia, si tratta di una conclusione in contrasto con le norme nazionali e sovranazionali: vediamo di seguito il perché.

Cassazione: nessuna tutela al diritto di privacy

Per la Cassazione non c’è alcun dubbio: le comunicazioni coi sistemi automatizzati (senza operatore) rientrano nelle comunicazioni commerciali illegittime. Questo è quanto si evince dal Dlgs 69/2012 sulla protezione dei dati personali e in base alla direttiva e-privacy. Tra l’altro, l’azione lede anche l’art. 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo in quanto non tutela il diritto alla vita privata e familiare.

Poi, la Cassazione ricorda che il non dare consenso equivale al dissenso e così si legge nel testo della Sentenza:

“ove il consenso alle campagne di marketing non sia stato anteriormente prestato la condizione è nel senso di doversi ritenere che lo stesso sia stato semplicemente già negato al momento del contratto”.

Quindi, la compagnia telefonica non può recuperare tale consenso in un momento successivo “cosicché ogni successiva attività integrata da comunicazioni automatizzate volte a farne mutare il senso diventa essa stessa un’interferenza illegittima, poiché finalizzata a commercializzare il servizio aggiuntivo nonostante la mancanza del consenso esplicito”.

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Oggi il Consiglio Nazionale Forense terrà un evento sulla riforma dell’ordinamento giudiziario

Nella giornata di oggi 31 Marzo, precisamente dalle ore 15 alle 17, il CNF ospiterà diverse voci di spicco a parlare delle più recenti novità dell’ambito giudiziario. Nello specifico, la conferenza porta il nome “La riforma dell’ordinamento giudiziario e il ruolo dell’avvocatura” e avrà luogo sia presso la sede del CNF che online. Di seguito, vediamo tutte le specifiche per assistere all’evento.

Il nuovo assetto “duale” della giustizia è sostenibile? Se ne parla alla conferenza CNF

L’idea nasce come conseguenza più o meno diretta di quanto si diceva durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario del CNF. In particolare, si riscontra una convergenza di pensiero tra la relazione della presidente della massima istituzione dell’avvocatura Maria Masi e quella della Ministra Marta Cartabia. Ossia, la volontà comune di governo e Parlamento a incoraggiare una “governance duale” dell’ordine giudiziario.

Quindi, si parla di favorire anzitutto un rilevante coinvolgimento della classe forense come interlocutore dialettico della magistratura. Dunque, l’incontro di oggi intende fare chiarezza sulla sostenibilità o meno di questo assetto “duale” della giustizia. Ognuno dei presenti alla discussione terrà un ruolo fondamentale nel rappresentare ognuna delle parti coinvolte della questione.

Infatti, ci saranno a rappresentanza di:

  • Avvocati: la presidente del CNF Maria Masi;
  • Consiglio superiore della magistratura: il vicepresidente David Ermini;
  • Governo: sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto;
  • Parlamento: deputato (e tesoriere) PD – uno dei relatori del ddl in commissione Giustizia – Walter Verini;
  • Opposizione politica: responsabile Giustizia di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro Delle Vedove;
  • principali destinatari della “Riforma ordina mentale”: Presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia.

Altri dettagli utili ai partecipanti

Per concludere, ci teniamo a precisare che il CNF configura la partecipazione all’evento come un momento di formazione professionale. Dunque, garantisce la ricezione di 2 crediti formativi nelle materie obbligatorie, sia per chi partecipa in presenza che da remoto. Questo perché sono coinvolti attori e rappresentanti di primissimo piano e nelle diverse parti in causa.

Per quanto riguarda i vari indirizzi dove poter assistere all’evento, segnaliamo:

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Comunicazioni con e da Cassa direttamente al cellulare grazie all’app della PA

Arriva un’importante novità per gli avvocati iscritti a Cassa Forense: ora le comunicazioni possono arrivare direttamente al mobile attraverso l’app IO. Così, Cassa Forense potrà inviare direttamente al cellulare avvisi e notifiche che saranno a portata di click. Si tratta di un modo più semplice e moderno per visualizzare avvisi e scadenze, che arriveranno in ogni caso al destinatario anche coi consueti mezzi più tradizionali.

Avvisi di Cassa Forense ora su app IO per contatto più diretto e veloce

Si tratta di un ulteriore passo che Cassa intende fare per raggiungere una completa digitalizzazione dei suoi sistemi. Infatti, tempo fa parlavamo della possibilità di un altro contatto diretto con Cassa Forense, ossia quello tramite WhatsApp. Dunque, si tratta di una spinta aggiuntiva verso l’assistenza digitale per la previdenza forense.

Come forse saprete già, IO è l’app madre della Pubblica Amministrazione, che consente in un unico spazio di poter accedere ai loro servizi. Divenuta “famosa” per l’accesso alla Certificazione Covid, sta man mano estendendo il campo d’azione e l’accesso a diversa documentazione ufficiale. Ad esempio, di recente avvia anche la possibilità di richiedere – gratis – il rilascio della Carta Giovani Nazionale.

Come utilizzare l’app IO per le comunicazioni dirette di Cassa Forense

Per chi non l’avesse ancora nel proprio dispositivo, ecco come istallare e usufruire dell’app e, di conseguenza, ricevere le comunicazioni di Cassa Forense. Innanzitutto, entrare nell’app store del proprio modello di telefono: quindi, Google Play Store o Apple App Store. A questo punto, ci si deve registrare con le proprie credenziali SPID o tramite la Carta d’Identità Elettronica (CIE).

Poi, si sceglierà un codice PIN con il quale si effettuerà l’accesso per le volte successive. In alternativa, si può anche decidere di autenticarsi nell’app tramite impronta digitale, più semplice e ugualmente sicuro. L’app si può configurare automaticamente (“Usa Configurazione Rapida“) o manualmente. In quest’ultimo caso, è necessario selezionare Cassa Forense sotto la voce “Servizi” e abilitando quindi “Contattarti in App“.

Come anticipavamo, l’obiettivo della novità è permettere a Cassa forense di inviare in maniera più diretta avvisi e notifiche facilmente visualizzabili. Comunque, sottolinea che si continua indubbiamente a garantire la privacy e che si tratta di uno strumento tecnico a vantaggio dell’utenza. Quindi, concludiamo con le parole dell’avviso della stessa Cassa Forense, nel comunicare della novità:

“Un’ulteriore spinta verso l’assistenza digitale per la previdenza forense, che adesso si arricchisce delle potenzialità garantite dall’App delle Pubbliche Amministrazioni e che nel futuro continuerà ad ampliare la sua offerta. Comoda, veloce, sicura: io con la Cassa, la Cassa con l’App IO.”

 

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Nella giornata di ieri 24 marzo il Decreto Sostegni Ter ottiene il sì definitivo e si converte così tale Decreto n. 4/2022 in Legge. Al proposito, ricordiamo che il testo reca molteplici misure urgenti in diversi ambiti, come il sostegno alle imprese e il contenimento dell’aumento dei prezzi. Di seguito, tracciamo le più importanti novità di ogni settore.

Decreto Sostegni Ter è legge: cosa implica per i vari settori, come la giustizia?

Nella seduta del 23 marzo la Camera rinnova la sua fiducia al Governo e approva senza variazioni il maxi emendamento che va a sostituire il Ddl 2505. Il giorno seguente, si converte definitivamente in legge il decreto n. 4/2022, cosiddetto Decreto Sostegni Ter, appunto. Questo si compone di 33 articoli, suddivisi in cinque Titoli e reca misure urgenti in materia di:

  • sostegno alle imprese e agli operatori economici;
  • lavoro;
  • salute;
  • servizi territoriali;
  • emergenza da COVID-19;
  • contenimento degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico.

Tra l’altro, troviamo anche importanti novità per quanto riguarda il settore giustizia. Infatti, col decreto si riconosce un incentivo economico al personale della Giustizia amministrativa. Il fine è raggiungere gli obiettivi di smaltimento dell’arretrato come ci si prefissa nel PNRR.

Sempre per quanto riguarda la giustizia, troviamo anche misure come:

  • contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche (che si prevedevano anche per contrasto alla pandemia);
  • integrazione al catalogo dei delitti: in caso di condanna, si dispone la confisca allargata e per equivalente;
  • nuove misure sanzionatorie per le frodi edilizie.

Misure e aiuti nel mondo del lavoro

Tra le cose più rilevanti da riportare, citiamo anzitutto il rifinanziamento del fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse. Nello specifico, si dispongono 20 milioni di euro per l’anno corrente in soccorso a locali come sale da ballo e discoteche, a lungo chiuse per Covid. Stessa somma si darà anche come sostegno ad attività particolarmente affette dall’emergenza epidemiologica, come parchi e giardini a tema.

Poi, 200 milioni di euro per l’anno 2022 andranno in aiuto per il rilancio della attività economiche. Ad esempio, attività commerciali al dettaglio con codice Ateco specifico. Inoltre, per quanto riguarda gli operatori del commercio al dettaglio del settore tessilemodacalzature e pelletteria, si prevede un credito d’imposta. Quest’ultimo, corrisponde al 30% del valore delle rimanenze finali di magazzino.

Tra le molte altre iniziative citiamo qui la volontà di incrementare i fondi da destinare al terzo settore. Inoltre, con 40 milioni di euro per l’anno corrente si aiuterà chiunque abbia l’iscrizione al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo. Infine, si elargirà un credito d’imposta anche per chiunque investa in beni materiali in funzione della trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il Modello Industria 4.0.

Cosa apporta la nuova legge Decreto Sostegni Ter per gli interventi fiscali

Per quanto riguarda il settore prettamente fiscale, si riporta innanzitutto la decisione di una imminente proroga. Parliamo del termine che si sposta al 29 aprile 2022 per la comunicazione per l’esercizio dell’opzione per la cessione. Oppure, stesso discorso ma per lo sconto al posto delle detrazioni fiscali che si vanno a riconoscere per alcuni interventi edilizi come:

  • ristrutturazioni;
  • recupero o restauro della facciata degli edifici;
  • riqualificazione energetica;
  • riduzione rischio sismico;
  • installazione impianti solari fotovoltaici e infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici.

Poi, si rimodulano le scadenze per rottamazione ter e saldo e stralcio. Ebbene, i pagamenti delle relative rate devono farsi entro il:

  • 30 aprile, per le rate in scadenza nel 2020;
  • 31 luglio per le scadenze del 2021;
  • 30 novembre, per quelle che scadono quest’anno.

Aumento energia e indennizzi per vaccinazione Covid finita male

Arriva anche il fondo per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas per l’utilizzo di apparecchiature mediche. Queste, necessarie al mantenimento della vita, sostegno alle famiglie e persone malate. Poi, si annullano nel primo trimestre 2022 le aliquote degli oneri generali di sistema in applicazione alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW.

Infine, si estende anche la disciplina che riconosce un indennizzo per lesioni o infermità da vaccinazione contro il Covid. In particolare, se da essa deriva una menomazione permanente dell’integrità psico-fisica o il decesso. Questo vale anche ai casi in cui l’evento colpisca soggetti non tenuti all’obbligo vaccinale contro il Covid 19.

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