Interruzione programmata dei servizi informatici settore penale in tutti i distretti di Corte di Appello

Al fine di consentire l’installazione di modifiche correttive sui sistemi di cognizione penale, in tutti i distretti di Corte di Appello si procederà all’interruzione dei relativi servizi

dalle 15:00 di martedì 19 luglio alle 11:00 di mercoledì 20 luglio p.v.

In detto arco temporale i servizi di deposito sul Portale del Processo Penale Telematico e sul Portale NDR non saranno disponibili, anche se fosse rilasciata la relativa ricevuta di deposito.

Le modifiche potrebbero interessare l’intero territorio nazionale coinvolgendo anche i sistemi del civile.

Ricordiamo che sarà possibile depositare telematicamente con Service1 seguendo l’apposita guida al seguente link LINK GUIDE

Anomalie servizi PCT – Terza PEC

Si comunica che a causa di anomalie da parte del sistema ministeriale (non di Servicematica), si riscontrano ritardi nella ricezione della Terza PEC.

Non ci sono comunicazioni da parte del Ministero sulla procedura da eseguire.

Consigliamo di contattare le cancellerie di riferimento per verificare lo stato di ricezione del deposito.

PATCH DAY luglio 2022 – Interruzione servizi informatici per modifiche correttive, migliorative ed evolutive

Per attività di manutenzione si procederà all’interruzione dei sistemi civili di tutti gli Uffici giudiziari dei distretti di Corte di Appello dell’intero territorio nazionale, nonché del Portale dei Servizi Telematici e del Portale delle Vendite Pubbliche, incluso il Portale del Processo Penale Telematico, con le seguenti modalità temporali:

Dalle ore 17:00 di venerdì 8 luglio sino alle ore 10:00 di lunedì 11 luglio c.a., salvo conclusione anticipata delle operazioni.

Durante l’interruzione rimarranno attivi i servizi di posta elettronica certificata e saranno, quindi, disponibili le funzionalità relative al deposito telematico del settore civile da parte degli avvocati, dei professionisti e degli altri soggetti abilitati esterni anche se i messaggi relativi agli esiti dei controlli automatici potrebbero pervenire solo al riavvio definitivo di tutti i sistemi.

Non sarà invece possibile consultare i fascicoli degli uffici dei distretti coinvolti dal fermo dei sistemi.

Ricordiamo che sarà possibile depositare telematicamente con Service1 seguendo l’apposita guida al seguente link LINK GUIDE

Trasporti pubblici: arriva il bonus dipendenti

Contributo per i dipendenti degli studi professionali che utilizzano trasporti pubblici

In arrivo un contributo per i dipendenti degli studi professionali che utilizzano i trasporti pubblici. Il rimborso è pari al 50% delle spese sostenute e può arrivare ad un massimo di 200 euro. Le domande per i costi sostenuti nel 2021 potranno essere presentate dal 1° luglio al 30 settembre.

Ideato e messo a disposizione degli iscritti a Ebipro, l’incentivo ha riaperto la possibilità per i titolari degli studi professionali di richiedere un rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di hardware destinati allo smart working. Nel periodo da marzo a luglio 2020, ci sono state tantissime domande per questa misura, fino ad arrivare ad erogare più di 3 milioni di euro per 7.148 dipendenti.

Nel 2020, il boom delle erogazioni ha riguardato il sostegno al reddito, con un contributo una tantum di 250 euro per ogni dipendente con sospensione o riduzione dell’orario di lavoro. L’ente ha versato più di 10 milioni di euro a favore di 41mila dipendenti.

Il nuovo beneficio per il trasporto pubblico locale, spiega Leonardo Pascazio, presidente di Ebipro, «non si limita ad andare incontro alle esigenze dei lavoratori ma ha una finalità politico-sociale. Puntiamo a incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici rispetto a quello delle vetture private, per far fronte ai rincari dei carburanti e promuovere scelte di trasporto più sostenibili ed ecologiche. Ci aspettiamo un gran numero di domande e contiamo di dare i rimborsi a tutti coloro che hanno i requisiti».

Come richiedere il rimborso

Il contributo verrà finanziato con 3.5 milioni, che fanno parte delle risorse stanziate per il welfare. Il bonus può essere richiesto dai dipendenti degli studi professionali per l’abbonamento che copre il tragitto casa-lavoro. Ovviamente, il contributo non copre le spese per figli o altri familiari.

Per ottenere il rimborso si può presentare soltanto una domanda all’anno. Dal 2023, la domanda dovrà essere presentata dal 1° gennaio al 30 giugno.

Ebipro sottolinea che possono essere rimborsati soltanto gli abbonamenti, e che non sarà possibile chiedere il contributo per i biglietti a tempo, anche se durano per più giorni. Non possono essere conteggiate nemmeno le carte di trasporto integrate che hanno altri servizi, come l’ingresso a spettacoli o musei.

La domanda deve essere presentata online, tramite l’area riservata del sito di Ebipro. Basterà allegare la copia delle ricevute di pagamento, la copia dell’ultima busta paga e la copia della tessera di abbonamento.

L’ente può richiedere anche dei documenti integrativi, che dovranno essere forniti in dieci giorni, altrimenti la pratica verrà respinta. Nel caso in cui la domanda venga accolta, il rimborso verrà erogato entro 4 mesi.

Ebipro, dal 1° maggio ha attivato i rimborsi a sostegno dello smart working. I rimborsi vengono erogati ai datori di lavoro che hanno acquistato strumenti informatici per i propri dipendenti in smart working. Gli strumenti per cui sono previsti rimborsi sono: tablet o pc, mouse, stampanti, webcam, tastiere e cuffie.

Per ogni dipendente è previsto un rimborso di 300 euro, a ai datori di lavoro spettano al massimo 900 euro di rimborsi. La domanda di contributo deve essere presentata online entro 60 giorni dalla data d’acquisto.

 

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Corsi della Scuola Superiore della Magistratura aperti agli avvocati del libero foro

Le raccomandazioni del CNF sul Curatore speciale del minore

Corsi della Scuola Superiore della Magistratura aperti agli avvocati del libero foro

Sono in atto le selezioni per i corsi di formazione, previsti nel mese di settembre e ottobre 2022 indetti dalla Scuola Superiore della Magistratura aperti anche agli Avvocati del Libero Foro.

Il programma completo è consultabile accedendo al sito istituzionale della Scuola e la partecipazione degli avvocati ed il numero dei posti sono verificabili accedendo alla scheda di ciascun singolo corso.

L’indice cronologico generale del programma è consultabile a questo indirizzo ed i corsi organizzati ed accessibili per il periodo indicato sono i seguenti:

 La partecipazione è sempre gratuita, mentre, per i corsi in presenza, le spese di viaggio e soggiorno saranno a cura e a carico dei partecipanti.

Sarà cura del CNF informare direttamente ed esclusivamente i colleghi designati dell’autorizzazione loro necessaria per la partecipazione.

Clicca qui per inoltrare la domanda di partecipazione

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Le raccomandazioni del CNF sul Curatore speciale del minore

Bye Bye Internet Explorer!

Le raccomandazioni del CNF sul Curatore speciale del minore

Sono entrate in vigore, il 22 giugno 2022, alcune disposizioni della riforma del processo civile (Legge 206/2021) con espresso riferimento alla figura del Curatore speciale del minore, nominato dal giudice e incaricato di rappresentare e assistere un minore in tutti i procedimenti in cui anche solo astrattamente c’è l’ipotesi di un conflitto di interessi tra e con le parti ovvero con i genitori.

Vista la delicata funzione che l’avvocatura sarà chiamata a svolgere nelle funzioni di curatore,  il Consiglio Nazionale Forense su proposta della commissione diritto di famiglia coordinata dalla consigliera Daniela Giraudo e con il contributo delle associazioni specialistiche di riferimento, ha elaborato una breve guida con alcune semplici ma importanti raccomandazioni, ispirate ai principi generali del codice deontologico forense che informano l’esercizio dell’attività dei professionisti: indipendenza, competenza, correttezza e lealtà.

È inoltre previsto a breve un corso di alta formazione sulle funzioni e il ruolo di questa (nuova) figura di riferimento per il Tribunale delle persone e delle Famiglie.

Clicca qui per scoprire le raccomandazioni del CNF.

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Bye Bye Internet Explorer!

Approvata la Riforma del CSM

Bye Bye Internet Explorer!

Per anni è stato il browser più utilizzato al mondo, ma dal 15 giugno il software è stato sostituito dal successore Edge, lanciato nel 2015.

Il pensionamento di Explorer

Eric Van Aelstyn, dirigente del Gruppo Microsoft, ha affermato che «il pensionamento di Internet Explorer rappresenta una pietra miliare per la trasformazione digitale di tutti. Così come i nostri clienti, abbiamo lavorato sodo su questo percorso di abbandono di Internet Explorer e non avremmo mai potuto giungere fin qui senza di voi».

Il software non è più considerato così sicuro e non permette la navigazione di molti dei siti attuali. Explorer, secondo recenti dati, è utilizzato soltanto dallo 0,47% degli utenti. Mentre Google Chrome è stato scelto dal 62,78% dei navigatori.

Il browser Edge si basa su Chromium

La tecnologia di Google si pone alla base del browser su cui punta Microsoft. Edge, infatti, ha una versione che si basa su Chromium, ovvero l’architettura open source utilizzata anche da Chrome.

Tale versione sostituirà Explorer su Windows 10 (e versioni più recenti). Il vecchio browser d’ora in poi non riceverà supporto da parte della casa madre. In futuro, indirizzerà direttamente su Edge.

Internet Explorer per i nostalgici

Tuttavia, anche gli utenti di Edge potranno rivivere l’esperienza di Explorer. Ci sarà una modalità dedicata, che consente di visitare siti più vecchi imitando il comportamento in codice di Internet Explorer.

Explorer è stato lanciato nel 1995 è veniva usato dal 90% degli utenti. Il traguardo sembra irraggiungibile per il nuovo Edge, che viene scelto soltanto dal 4,6% degli utenti.

 

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Interruzione Servizio di Posta Elettronica Certificata del Portale Deposito atti Penali, per attività di migrazione verso nuovo Gestore

Approvata la Riforma del CSM

Interruzione Servizio di Posta Elettronica Certificata del Portale Deposito atti Penali, per attività di migrazione verso nuovo Gestore

Si comunica che a partire

dalle ore 16:00 di venerdì 24 Giugno 2022 ed entro massimo le ore 20:00 del giorno successivo

verranno effettuate attività di migrazione della casella di posta certificata del Portale Deposito atti Penali verso un nuovo Gestore.

Le richieste di accesso in visibilità ai fascicoli penali attraverso il Portale Deposito atti Penali, trasmesse durante il suddetto periodo di migrazione, non potranno essere evase.

Le modifiche potrebbero interessare l’intero territorio nazionale coinvolgendo anche i sistemi del civile.

 

Ricordiamo che sarà possibile depositare telematicamente con Service1 seguendo l’apposita guida al seguente link LINK GUIDE

Approvata la Riforma del CSM

Giovedì mattina il Senato ha approvato il progetto di riforma del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM).

La riforma è stata approvata con 173 voti a favore, 37 contrari e 16 astenuti. La riforma è stata approvata ad aprile dalla Camera, con l’intenzione di ridurre il peso di correnti politiche all’interno del CSM.

Riforma del CSM e Recovery Fund

La riforma è uno dei punti principali della Riforma della Giustizia, che ha già modificato il processo civile e penale. L’Italia si è impegnata ad approvare la riforma per riuscire ad ottenere dall’Ue i finanziamenti previsti dal Recovery Fund.

I punti fondamentali della riforma sono due: il modo in cui si eleggono i membri del CSM e quello che succede ai magistrati che hanno intenzione di candidarsi.

Anche la Lega aveva approvato la riforma. Negli ultimi giorni ha proposto degli emendamenti, ma sono stati tutti respinti. Se avessero avuto esito positivo, il parlamento sarebbe stato costretto a sottoporre il disegno di legge ad una terza lettura della Camera. Si sarebbe rimandata l’approvazione definitiva, impedendo che l’elezione di settembre dei nuovi membri del CSM si svolgesse con le nuove norme.

Il PD, invece, nei giorni scorsi aveva criticato duramente gli emendamenti presentati. Secondo il PD, la Lega voleva fare ostruzionismo contro una legge che era stata proposta dalla maggioranza.

La Lega aveva presentato un emendamento che mirava a introdurre nella riforma una modifica completamente estranea al CSM. Ovvero, aveva riproposto quanto previsto dal secondo quesito del referendum sulla Giustizia, bocciato domenica scorsa. Il quesito chiedeva la riduzione dei casi in cui si applicano le misure cautelari.

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