Vaccino COVID: Codacons contesta il modulo di consenso

Vaccino COVID: Codacons contesta il modulo di consenso

La campagna per la somministrazione del vaccino contro il COVID è iniziata da poco e non mancano certo i dubbi, uno dei quali riguarda il modulo di consenso alla vaccinazione. Modulo che ha spinto il Codacons a presentare un’istanza al Ministro della Salute Speranza e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri perché si sforzino maggiormente per favorire la tutela della salute nel rispetto però dei diritti dei cittadini.

Cerchiamo di capire meglio quali siano le perplessità del Codacons.

IL MODULO DI CONSENSO, LE CLAUSOLE DUBBIE

Oltre ai dati personali e alle informazioni relative al vaccino, il modulo di consenso contiene un’informativa composta da 10 punti, di cui 3 sono quelli che destano maggiore preoccupazione secondo l’associazione:

  • il n. 6: “il vaccino potrebbe non proteggere completamente tutti coloro che lo ricevono. Infatti l’efficacia stimata dalle sperimentazioni cliniche (dopo due dosi di vaccino) è del 95% e potrebbe essere inferiore in persone con problemi immunitari)“;
  • il n. 8 contenente un elenco degli effetti collaterali e la precisazione che “non è esaustivo di tutti i possibili effetti indesiderati che potrebbero manifestarsi durante l’assunzione del vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19″;
  • il n. 10: “non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza“.

L’ANALISI DEL CODACONS

Secondo il Codacons “sembrerebbe che chi si sottopone al vaccino prodotto da Pfizer-Biontech debba obbligatoriamente sottoscrivere dei ‘moduli di scarico di responsabilità che esonerano l’azienda farmaceutica e il personale sanitario che esegue la vaccinazione da qualsiasi responsabilità per eventuali reazioni avverse, danni a lunga distanza ovvero inefficacia della vaccinazione”.

Inoltre, il Codacons ricorda che “l’art. 1229 del codice civile, tuttavia, stabilisce che ‘è nullo qualsiasi patto preventivo di esonero o di limitazione di responsabilità per i casi in cui il fatto del debitore e dei suoi ausiliari costituisca violazione di obblighi derivanti da norme di ordine pubblico’. Non solo. La legge n. 210 del 1992 riconosce indennizzi in favore dei soggetti che riportano danni irreversibili cagionati da vaccinazioni obbligatorie, e la Corte costituzionale ha più volte affermato che la sua applicazione deve estendersi anche a quelle vaccinazioni riconoscibili come raccomandate”.

Partendo da questi presupposti “l’imposizione della sottoscrizione di un esonero di responsabilità per eventuali danni cagionati dal vaccino anti-Covid è del tutto contraria alla disciplina prevista dalla legge nonché ai diritti costituzionalmente garantitial singolo quali, in primo luogo, il diritto alla salute. Ne consegue, pertanto, che il modulo di cui si richiede la sottoscrizione per poter accedere alla campagna di vaccinazione contro il Covid-19 è da ritenersi contrario ai principi del nostro ordinamento e, quindi, nullo, nella parte in cui prevede un esonero di responsabilità in favore dell’azienda produttrice e del personale sanitario per eventuali reazioni avverse, danni a lunga distanza ovvero inefficacia della vaccinazione”.

VACCINO E CONTROLLI

Sul sito del Ministero della Salute è presente una sezione dedicata alle domande sul vaccino contro il COVID in cui si spiega che i vaccini sono autorizzati solo a seguito di un’analisi della loro sicurezza. L’analisi si basa sui dati raccolti in fase di sperimentazione e è costantemente portata avanti anche dopo l’autorizzazione alla somministrazione.

Il Ministero spiega anche che “l‘AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), oltre alle attività di farmacovigilanza normalmente previste per farmaci e vaccini (basate sulle segnalazioni spontanee e sulle reti di farmacovigilanza già presenti), promuoverà l’avvio di alcuni studi indipendenti post-autorizzativi sui vaccini COVID-19. […] L’AIFA si è dotata di un Comitato scientifico, che, per tutto il periodo della campagna vaccinale, avrà la funzione di supportare l’Agenzia e i responsabili scientifici dei singoli studi nella fase di impostazione delle attività, nell’analisi complessiva dei dati che saranno raccolti e nell’individuazione di possibili interventi. La finalità è quella di disporre, anche attraverso una rete collaborativa internazionale, della capacità di evidenziare ogni eventuale segnale di rischio e, nel contempo, di confrontare i profili di sicurezza dei diversi vaccini che si renderanno disponibili, di fornire raccomandazioni.

 

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