Il Consiglio Superiore della Magistratura (Csm) ha rimosso Giuseppe Bersani, giudice del Tribunale di Alessandria, a seguito di una serie di illeciti disciplinari. La decisione è arrivata nonostante la vicenda penale del magistrato si fosse conclusa con un patteggiamento a otto mesi di reclusione (pena sospesa) per abuso d’ufficio davanti al gip di Ancona. Bersani è stato accusato di favorire alcuni avvocati amici, in particolare nella gestione di nomine e liquidazioni.
Il caso più eclatante riguarda la sua partecipazione, come membro del Tribunale Fallimentare di Piacenza, alla nomina di due curatori fallimentari: l’avvocato Virgilio Sallorenzo e sua moglie, l’avvocata Marina Bottazzi. Bersani, legato a loro da rapporti di amicizia, avrebbe dovuto astenersi dalla decisione. In cambio, Sallorenzo avrebbe proposto al Ministero dello Sviluppo Economico la nomina della moglie di Bersani, l’avvocato Sabrina Fermi, come consulente legale. Per il Csm, tale comportamento ha violato i doveri di correttezza e imparzialità propri della funzione giudiziaria.
Un altro episodio riguarda l’avvocato Corrado Schiaffonati, al quale Bersani avrebbe liquidato somme di denaro significative in occasione del suo trasferimento da Piacenza a Cremona, senza rispettare i criteri previsti dalla legge. Inoltre, secondo l’incolpazione, il magistrato avrebbe costretto un azionista di maggioranza di una società a versare a Schiaffonati una cifra spropositata di 550mila euro, giustificata da una prestazione legale ben al di sotto di tale valore.
La sezione disciplinare del Csm ha ritenuto che il comportamento di Bersani abbia compromesso gravemente l’immagine della magistratura. Nonostante la recente riforma che abroga il reato di abuso d’ufficio e la possibilità di richiedere la revoca della condanna, il Csm ha deciso di procedere con la rimozione del giudice per l’insieme di violazioni disciplinari contestate.
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