Perché diventare Avvocato?

Per diventare avvocato è necessario seguire un percorso lungo e pieno di ostacoli, prima di arrivare all’esame conclusivo.

La professione dell’avvocato comporta parecchie soddisfazioni, a livello umano e professionale. Ma quali sono i principali motivi per cui buttarsi a capofitto nella professione dell’avvocato?

Il primo motivo per diventare avvocato coincide con la gestione del tempo. Infatti, sono pochissimi i lavori che ti permettono di organizzare al meglio la giornata, secondo le tue esigenze. In ogni caso, ci sono dei vincoli di tipo legale relativi alle udienze, che solitamente si svolgono di mattina.

Oltre a questo, non ci sono altri vincoli. Non dovrai mai dar conto a nessuno del tempo passato in studio e della tua organizzazione del lavoro. Potresti scrivere gli atti al mattino presto o in tarda serata.

Il lavoro di avvocato, a differenza di altri impieghi pubblici o dipendenti, è decisamente meritocratico. Quanto lavori, infatti, corrisponde a quanto guadagni. Nel corso degli ultimi 20 anni ci sono state moltissime iscrizioni alla facoltà di giurisprudenza, perché la professione dell’avvocato è ben remunerata, e perché permette l’accesso a tanti concorsi.

Lo scorso anno, invece, si è registrato un forte calo degli iscritti all’esame così come alla facoltà stessa.

Fare l’avvocato sarà molto utile al fine di destreggiarsi tra vari inconvenienti. Si tratta di una professione decisamente impegnativa, che mette davanti a continui interrogativi, ai quali bisogna rispondere con velocità e intelligenza.

Adeguare le strategie difensive agli imprevisti potrebbe terrorizzare, ma al tempo stesso rendere le cose più elettrizzanti, evitando di incorrere nella classica monotonia del lavoro d’ufficio.

Esiste un fattore umano importantissimo che non deve essere trascurato in questa scelta. Nel corso dell’esistenza, troviamo figure professionali che accompagnano i momenti più belli, così come i più brutti. L’avvocato fa parte proprio di queste figure, intervenendo nel risolvere diversi problemi dei loro clienti.

Alcuni casi coinvolgono molti sentimenti, positivi e negativi. Ebbene, per un avvocato vedere un cliente soddisfatto e felice del risultato ottenuto crea un fortissimo senso di gratitudine.

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Il settore della giustizia è uno dei pochi in cui si assiste ad una fortissima espansione digitale. Da anni, ormai, si assiste alla trasformazione del processo civile telematico.

Un’espansione digitale di questo calibro è una spinta importante, poiché permette di vedere sentenze, caricare atti e svolgere gran parte delle attività lavorative comodamente dal proprio ufficio.

Le varie competenze acquisite come avvocato, congiuntamente ad una pratica quotidiana, potranno essere riconvertite in settori differenti. Dunque, un avvocato potrebbe lasciare la libera professione per diventare giurista d’impresa, o, ancora, dedicarsi ai concorsi pubblici.

L’avvio della carriera, soprattutto nel mondo della libera professione, è un momento molto delicato. Cassa Forense, per questi motivi, ha messo a disposizione alcuni incentivi per gli avvocati neoiscritti. Il contributo minimo soggettivo viene ridotto nei primi 6 anni d’iscrizione alla Cassa, se tale data decorre prima dei 35 anni d’età.

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Il mondo legale è in continua evoluzione, vista anche la sempre maggior richiesta di specializzazione in determinate branche del diritto. Tale aspetto permette ai giovani di scegliere qual è il loro settore di preferenza, utilizzando master, stage e dottorati per potersi specializzare.

Anche se oggigiorno si tende ad affermare che il mondo dei professionisti legali sia in crisi, le opportunità di guadagno sono ancora molto elevate, come nel caso del diritto amministrativo o societario, che, non essendo ancora saturi, permettono l’accesso a degli ottimi guadagni, proporzionati rispetto alle competenze e al lavoro dell’avvocato.


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