Intelligenza Artificiale: cosa rischiano gli Avvocati?

Ormai l’intelligenza artificiale ha bussato alle porte degli Studi Legali in veste di “facilitatore”, svolgendo per conto dell’avvocato ricerche giurisprudenziali, in particolar modo quelle più sofisticate.

È un gran bel vantaggio, e i presunti pericoli di estinzione della professione dell’avvocato, per il momento, non ci sono, visto che l’avvocato deve fornire istruzioni specifiche alle macchine.

L’intelligenza artificiale e altri strumenti di analisi sono senza dubbio accessori molto utili, forse indispensabili per poter esercitare al meglio la professione forense in quest’epoca digitale.

Con l’ormai inevitabile diffusione dell’intelligenza artificiale, comunque, non per forza gli avvocati verranno automaticamente sostituiti da laptop, pc, tablet o altri mezzi robotici.

Che cosa vogliamo dall’Intelligenza Artificiale?

Il digital lawyer è un avvocato o un esperto di diritto che ha anche la capacità di sovraintendere processi di ricerca, sviluppo, programmazione e analisi, utilizzando strumenti tecnologici, ed è vivo e vegeto, in carne ed ossa.

L’intelligenza artificiale, invece, è «un algoritmo in grado di analizzare, definire strategie e trarre conclusioni per completare compiti tipicamente eseguiti dagli esseri umani».

Ma che cosa vogliamo veramente dall’intelligenza artificiale e come sfruttare al meglio tutte le potenzialità di questi strumenti nell’ambito delle attività legali?

Strumenti utili, ma non perfetti

Negli Studi Legali, i software di intelligenza artificiale aiutano ad automatizzare le attività.

Se da un lato, tuttavia, tutto questo viene vissuto come un guadagno, visto l’aiuto nelle attività seriali, dall’altro ci si preoccupa che i software di intelligenza artificiale sostituiscano in tutto e per tutto gli avvocati, prendendo decisioni al posto loro.

La digital transformation e l’intelligenza artificiale potrebbero invece essere di grande aiuto, per ottimizzare il lavoro dello Studio e agevolare il passaggio dalla carta al digitale.

Secondo un rapporto pubblicato dal Thomson Reuters Institute, «la grande maggioranza degli Studi Legali intervistati afferma che l’Intelligenza Artificiale offre applicazioni utili nelle loro operazioni quotidiane».

Si tratta di uno strumento utile ma non perfetto, visto che richiede la supervisione dell’essere umano, che deve controllare tutte le risultanze prodotte dall’intelligenza artificiale. Dunque, nessuna sostituzione degli avvocati, almeno, non a breve.

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Un fattore fondamentale da prendere in considerazione nei lavori di routine è il risparmio di tempo, visto che questi sistemi impiegano pochi minuti per completare operazioni che richiederebbero giornate intere.

Soprattutto quando i fascicoli sono molto voluminosi, ecco che un sistema di intelligenza artificiale supporta in pieno l’avvocato, diventando un ausilio molto prezioso.


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