I Funzionari del comparto giustizia, riuniti in un’associazione spontanea, hanno espresso “profonda preoccupazione” e ferma opposizione alla recente proposta avanzata dalla CGIL durante le trattative per la contrattazione integrativa. Secondo i Funzionari, la proposta sindacale rischia di portare a un drastico e immotivato declassamento del loro ruolo, accostandoli a mansioni tipiche del personale di livello inferiore, appartenente alla famiglia professionale degli Assistenti.
La CGIL, con questa iniziativa, mirerebbe a rispondere alle esigenze di una minoranza di dipendenti, ma il risultato sarebbe devastante per il riconoscimento professionale dei Funzionari giudiziari. “Anziché valorizzare l’esperienza e le competenze tecniche che rendono possibile la gestione degli uffici giudiziari,” sottolinea l’associazione, “si provocherebbe un arretramento delle loro funzioni, compromettendo la già fragile struttura organizzativa degli uffici, appesantita da carichi di lavoro rilevanti e difficoltà operative.”
A destare sconcerto è il fatto che una tale proposta provenga da un’organizzazione sindacale, e non dall’Amministrazione. I Funzionari evidenziano che la proposta CGIL non rispetta i principi di equità e valorizzazione delle risorse umane che dovrebbero guidare qualsiasi trattativa, violando inoltre l’impianto della Contrattazione Nazionale Funzioni Centrali.
L’associazione dei Funzionari giudiziari chiede, dunque, alla CGIL di ritirare la proposta e invita le altre parti coinvolte a dichiarare formalmente il loro dissenso, chiedendo all’Amministrazione di respingerla e di adottare soluzioni che rispettino e riconoscano il valore del lavoro dei Funzionari, anche attraverso prospettive di progressione economica e di carriera.
I Funzionari confidano in un approccio più lungimirante nelle prossime trattative, che tenga conto della qualità del servizio giudiziario e del rispetto della professionalità di tutti i lavoratori. “È necessario valorizzare esperienza e merito specifico, oltre al bagaglio formativo acquisito negli anni,” affermano, mantenendo la disponibilità ad intraprendere azioni per difendere la dignità del loro ruolo, incluse eventuali azioni legali.
Infine, vista la “insanabile frattura” con la rappresentanza sindacale di categoria, i Funzionari chiedono formalmente le dimissioni della coordinatrice della CGIL per il settore giustizia, giudicando che le sue azioni abbiano minato la fiducia riposta nella rappresentanza e nei principi di tutela dei diritti dei lavoratori che dovrebbero ispirarne l’operato.
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