IT-alert

IT-alert: il primo test regionale del sistema di allarme pubblico

Mercoledì 28 giugno 2023 alle ore 12 tutte le persone che si trovavano in Toscana hanno ricevuto un sms sullo smartphone: si tratta del primo test del sistema di allarme pubblico IT-alert, che avviserà la popolazione italiana in caso di emergenze collegate ad alluvioni, terremoti, eruzioni vulcaniche, collassi di grandi dighe o incidenti nucleari.

Il messaggio è comparso automaticamente sulla schermata principale degli smartphone degli utenti:

«Questo è un MESSAGGIO DI TEST del sistema di allarme pubblico italiano. Una volta operativo ti avviserà in caso di grave emergenza. Per informazioni vai sul sito www.it-alert.it e compila il questionario».

Il sistema di allarme pubblico IT-alert viene gestito dalla Protezione Civile Nazionale ed è basato sulla tecnologia cell-broadcast, che consente di inviare messaggi a tutti i dispositivi coperti da un gruppo di celle telefoniche vicine a livello geografico. In tal modo sarà possibile delimitare precisamente la zona interessata dall’allerta.

Per ricevere il messaggio non è necessario fare nulla, se non avere il telefono acceso e una connessione telefonica. IT-alert funziona anche se la connessione non è delle migliori e se la banda telefonica è satura, ovvero collegata ad un gran numero di persone.

Sistemi del genere esistono anche in altri paesi, come Regno Unito, Stati Uniti, Paesi Bassi, Canada e Giappone. Il messaggio verrà ricevuto anche se non c’è credito nello smartphone, e non bisognerà scaricare alcuna app.

Il messaggio di allerta apparirà sulla schermata principale, bloccando temporaneamente le altre funzioni e le altre app dello smartphone. Per ritornare ad utilizzare lo smartphone, bisognerà accedere alla notifica e confermare di aver ricevuto il messaggio, che scomparirà dello schermo ed apparirà soltanto nelle notifiche del telefono.

Con questa tecnologia non sono presenti rischi per la privacy, visto che non verranno installati particolari software e non verranno nemmeno utilizzati dati personali. Il messaggio verrà inviato senza che il sistema possa poi tracciare lo smartphone e geolocalizzarlo.

Il sistema di allarme pubblico è previsto da una direttiva europea risalente al 2018, anche se in Italia è stato introdotto con un DL del 2019, grazie al quale è cominciata la fase sperimentale, che continuerà sino al 2024, quando sarà operativo in maniera definitiva.

I primi test effettuati su scala ridotta sono avvenuti l’anno scorso, durante alcune esercitazioni della Protezione Civile. Sull’isola di Vulcano sono stati infatti inviati due messaggi a tutti i dispositivi presenti nella zona: il primo conteneva informazioni riguardo un imminente evento eruttivo, con tutte le norme di comportamento da seguire, mentre l’altro comunicava che l’esercitazione era stata conclusa.

Le prossime giornate di test sono programmate per il 30 giugno in Sardegna, in Sicilia il 5 luglio, in Calabria il 7 luglio e in Emilia-Romagna il 10 luglio.


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