La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha risposto ieri alle critiche sulla riforma della diffamazione durante la conferenza stampa di inizio anno. Interpellata dal presidente dell’Ordine dei giornalisti, Meloni ha respinto ogni accusa di voler limitare la libertà di stampa.
“La proposta di riforma – ha dichiarato – non può essere definita un tentativo di limitazione della libertà di stampa. Risponde all’auspicio della Corte Costituzionale e prevede che, per la diffamazione a mezzo stampa, non ci sia più il carcere, una misura su cui sono totalmente d’accordo, ma una multa, che può arrivare fino a 50mila euro”.
Un intervento mirato e proporzionato
Meloni ha specificato che la sanzione economica riguarderà esclusivamente i casi in cui venga pubblicata consapevolmente una notizia falsa con l’intento di diffamare: “Non penso che un giornalista dotato di deontologia possa diffamare volontariamente qualcuno. Questo è un caso limite”.
La premier ha poi sottolineato un aspetto centrale della proposta: “Se si pubblica la smentita, il caso è risolto. Questo garantisce un equilibrio tra la tutela della reputazione delle persone e la salvaguardia della libertà di stampa”.
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