diritto alla disconnessione

Diritto alla disconnessione in via di approvazione

Il disegno di conversione del DL n. 30 del DL 13 marzo 2021 che contiene il diritto alla disconnessione di chi lavora smart working potrebbe diventare legge.

L’iter di approvazione dovrebbe concludersi entro il 12 maggio 2021.

La disposizione si inserisce nell’orientamento già segnato dall’unione europea con la Risoluzione UE del 21 gennaio 2021 che raccomandava gli stati di riconoscere questo diritto come fondamentale.

COS’È IL DIRITTO ALLA DISCONNESSIONE

Il diritto alla disconnessione prevede che il lavoratore in smart working possa disconnettersi da tutti gli strumenti digitali utilizzati per svolgere le proprie mansioni quando non è in orario di lavoro, nel rispetto di eventuali periodi di reperibilità concordati col datore.

L’obiettivo è tutelare il riposo e la salute del lavoratore in un contesto in cui il confine fra lavoro e vita privata è diventato meno netto.

PERCHÈ È IMPORTANTE

In smart working si lavora di più.

La conclusione viene da uno studio realizzato dalla Harvard Business School e della New York University, dopo aver analizzato le abitudini di oltre 3 milioni di lavoratori in 16 città del mondo, comprese Roma e Milano,

Dallo studio è emerso che i soggetti analizzati hanno lavorato 48,5 minuti in più ogni giorno da quando in smart working, con un incremento medio dell’8,2% sul totale delle ore.

La causa sta nella diversa organizzazione del lavoro in smart working, per il quale sono richiesti più passaggi rispetto al lavoro in ufficio (per esempio il tempo da dedicare a telefonate e email in sostituzione a una più veloce conversazione di persona).

Altro fattore è il tempo per la scrittura, l’invio e la lettura di email fuori dall’orario di lavoro, aumentate dell’8%.   

Anche il report “ Working anytime, anywhere:The effects on theworld of work ” ha evidenziato che chi lavora da casa ha il doppio delle probabilità di lavorare oltre le 48 ore a settimana e di avere tempi di riposo fra un giorni lavorativo e l’altro inferiori alle 11 ore.

Tutto ciò ha un impatto negativo sulla salute del lavoratore e anche sulle sue performance professionali.

La normativa sul diritto alla disconnessione si propone dunque di stabilire una definizione chiara delle condizioni, degli orari di lavoro e dei periodi di riposo previsti in smart working.

 

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