Redazione 3 Settembre 2024

depistaggio

Depistaggio: la Cassazione chiarisce l’importanza dell’intenzione di deviare l’indagine

Con la sentenza n. 32470 del 9 agosto 2024, la Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale riguardo al reato di depistaggio. Secondo la Sezione VI Penale, presieduta dal Consigliere Fidelbo, per configurare il delitto previsto dall’art. 375 del codice penale, è necessario che il pubblico ufficiale agisca con l’intenzione specifica di deviare il corso naturale di un’indagine o di un processo.

La sentenza chiarisce che non è sufficiente un’azione volta a rafforzare o consolidare prove già acquisite; per il reato di depistaggio, occorre una chiara volontà di alterare la verità giudiziaria. Questo distingue il depistaggio da altre condotte meno gravi e sottolinea la necessità di un dolo specifico.

La Cassazione ha inoltre ribadito che il reato di depistaggio può configurarsi anche se il procedimento penale non è ancora formalmente avviato, a condizione che la condotta del pubblico ufficiale sia idonea a creare un inganno che ostacoli l’accertamento della verità.

Questa pronuncia conferma l’orientamento giurisprudenziale che vede nel depistaggio una grave violazione del dovere pubblico, con l’obiettivo principale di preservare l’integrità delle indagini e la ricerca della verità giudiziaria.


LEGGI ANCHE

Spid: il 61% degli italiani ne è in possesso, anche se frenano le attivazioni

36,4 milioni di cittadini, ovvero il 61% della popolazione, ha attivato il sistema di identità virtuale SPID, che permette l’accesso ai servizi online della PA.…

praticantato

Praticantato ed esame di abilitazione: le tempistiche che non coincidono

Ve lo ricordate il Decreto Milleproroghe (D.L. 162/2019)? Sì, sembra storia antica considerando il numero di decreti ai quali ci siamo abituati in questi tempi…

Messaggi WhatsApp e SMS per comunicare col cliente? Nessuna violazione deontologica

Messaggi WhatsApp e SMS per comunicare col cliente? Nessuna violazione deontologica

Se un avvocato decide di comunicare con il proprio cliente tramite messaggi SMS e WhatsApp sta forse commettendo una violazione deontologica? Secondo il CNF no.…

TORNA ALLE NOTIZIE

Servicematica

Nel corso degli anni SM - Servicematica ha ottenuto le certificazioni ISO 9001:2015 e ISO 27001:2013.
Inoltre è anche Responsabile della protezione dei dati (RDP - DPO) secondo l'art. 37 del Regolamento (UE) 2016/679. SM - Servicematica offre la conservazione digitale con certificazione AGID (Agenzia per l'Italia Digitale).

Iso 27017
Iso 27018
Iso 9001
Iso 27001
Iso 27003
Agid
RDP DPO
CSA STAR Registry
PPPAS
Microsoft
Apple
vmvare
Linux
veeam
0
    Prodotti nel carrello
    Il tuo carrello è vuoto