Alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione, il Presidente del Consiglio Nazionale Forense (CNF), Francesco Greco, ha sollevato un quadro critico dello stato della giustizia italiana. Tra i principali nodi problematici: la rigidità delle nuove regole procedurali, la spettacolarizzazione del processo penale, l’ingresso dell’intelligenza artificiale nella giurisdizione, la carenza di organico nei Giudici di Pace e l’abuso della “cartolarità” nel processo civile.
Greco ha posto l’accento su una questione centrale: il rispetto del principio del giusto processo, oggi messo in discussione da riforme che rischiano di comprimere il diritto di difesa e di limitare l’accesso alla giustizia.
Un processo ancora giusto?
L’intervento del Presidente CNF ha evidenziato alcune domande chiave che interpellano l’intero sistema giuridico:
- Un processo può ancora dirsi giusto quando l’accesso alla Cassazione è ostacolato da criteri di ammissibilità sempre più rigidi?
- Quando il processo d’appello si riduce a un semplice controllo dell’operato del giudice di primo grado, anziché rappresentare un vero riesame del merito?
- Quanto incide la pressione mediatica sulla riservatezza e sulla serenità del processo penale, soprattutto nell’era dei social?
- L’uso crescente dell’intelligenza artificiale nelle decisioni giudiziarie può davvero garantire la qualità e la motivazione delle sentenze?
Greco ha poi sottolineato il rischio che la ricerca di efficienza statistica porti a sacrificare la centralità della motivazione nelle sentenze. Una tendenza che, unita all’abuso della sinteticità negli atti giudiziari, potrebbe aprire le porte a un maggiore utilizzo di strumenti automatizzati, con il rischio di una giustizia più impersonale e meno garantista.
Giudici di Pace e processo civile: criticità e rischi
La scarsità di personale nei Giudici di Pace è un altro tema su cui l’Avvocatura chiede attenzione. La giustizia di prossimità è sempre più in difficoltà, con conseguenze dirette sui cittadini che si affidano a questi uffici per questioni fondamentali.
Sul versante civile, invece, Greco ha denunciato il ricorso sempre più massiccio alla cartolarità, ovvero la decisione delle cause sulla base degli atti scritti, senza un effettivo confronto in udienza. Una prassi che allontana le parti dal giudice e snatura il principio del contraddittorio.
Infine, il Presidente CNF ha puntato il dito anche contro le ultime modifiche al processo amministrativo, segnalando l’introduzione di una sanzione economica per chi presenta difese eccessivamente lunghe senza preventiva autorizzazione del giudice.
L’Avvocatura in difesa dei diritti
“La magistratura non deve cedere alla lusinga della statistica, a scapito della motivazione delle decisioni”, ha ammonito Greco, richiamando la necessità di mantenere un processo equo e bilanciato, che garantisca davvero i diritti di tutti.
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