reddito cittadinanza

Cosa sta succedendo con il reddito di cittadinanza?

Dal 1° agosto cambieranno le regole riguardo il reddito di cittadinanza. Già a partire da venerdì scorso, tanti degli attuali percettori del reddito hanno ricevuto un sms da parte dell’INPS per informarli che avrebbero smesso di ricevere il sussidio.

Si tratta di tutte quelle persone che per il governo sono in grado di lavorare, e che a partire da agosto potranno ricevere un sussidio un po’ più piccolo frequentando corsi di formazione per il lavoro. Secondo le stime, 169mila famiglie hanno già ricevuto questa comunicazione.

Infatti, nel fine settimana ci sono state varie proteste, visto che tante persone non avevano idea che avrebbero perso il sussidio; inoltre, le opposizioni e i sindacati hanno criticato il modo in cui è stato comunicato ai percettori, ovvero senza spiegazioni e con poco preavviso.

Della riforma del reddito si parla da mesi, ma gran parte delle persone coinvolte si trovano in gravi condizioni di indigenza, e non sembrano essere necessariamente informate rispetto alle decisioni prese dal governo.

Secondo gli ultimi dati raccolti dall’INPS, a giugno 895mila nuclei familiari hanno ricevuto il reddito di cittadinanza, ovvero 2 milioni di persone. L’attuale governo è sempre stato molto critico nei confronti del reddito, strumento introdotto nel 2019 da Lega e M5S.

I partiti della maggioranza sostengono, da sempre, che il reddito non abbia incentivato in alcun modo i percettori con possibilità di lavorare a farlo seriamente, e che, dunque, la misura faccia parte della concorrenza per quanto riguarda i lavori poco retribuiti.

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Con le nuove norme il reddito verrà sostituto da due strumenti. Il primo è l’assegno di inclusione, che entrerà in vigore il prossimo gennaio per le famiglie considerate più fragili, ovvero quelle in cui è presente un minore, una persona con disabilità o una persona con più di 60 anni.

Gli altri nuclei familiari, invece, hanno almeno una persona in grado di lavorare, e sono loro che stanno ricevendo gli sms da parte dell’INPS. Per loro la misura si chiamerà Supporto per la formazione e il lavoro, sarà meno consistente, con dei vincoli molto più stringenti e durerà al massimo un anno.

Come funziona l’assegno di inclusione

Per richiedere l’assegno di inclusione le famiglie devono dimostrare di avere un ISEE inferiore a 9.360 euro. Inoltre, bisogna avere un patrimonio mobiliare inferiore a 6mila euro.

Le regole, comunque, restano le stesse del reddito. L’importo massimo sarà di 500 euro per una persona single, a cui si possono aggiungere 280 euro destinati all’affitto. L’importo e i limiti varieranno a seconda di come è composta la famiglia.

L’assegno di inclusione potrà essere erogato per 18 mesi, anche se c’è la possibilità di rinnovo nei periodi successivi di 12 mesi. A precedere ogni rinnovo almeno un mese di sospensione.

E’ stato abbassato da 10 a 5 anni il tempo minimo di residenza in Italia per la richiesta. 733mila famiglie potranno, potenzialmente, beneficiare di questa misura.


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