Con la crisi in Ucraina serve riscrivere il PNRR

L’invasione russa e i prezzi dell’energia rendono impellente una riscrittura del Piano

Nonostante l’aumento dei prezzi fosse già percepibile in Italia, la crisi in Ucraina non ha fatto altro che peggiorare la situazione. Effettivamente, il conflitto accentua la crisi energetica, fattore che mette più a rischio la ripresa, fondamentale per risanare il debito pubblico. Dunque, per il presidente Confindustria è ora necessario allungare temporalmente il PNRR.

Crisi ucraina necessario riscrivere il PNRR e allungarlo temporalmente, parola di Confindustria

Innanzitutto, il presidente Confindustria Carlo Bonomi fa notare che l’impatto del caro-energia sull’attività economica italiana causa un rallentamento produttivo industriale. Infatti, stima che la produzione industriale italiana è caduta fortemente a gennaio, con il -1,3%. Inoltre, fa notare che oltre al rincaro nuocciono anche le altre commodity che comprimono i margini delle imprese.

Detto ciò, Bonomi spinge a riscrivere il PNRRallungarlo temporaneamente e spostare gli obiettivi della transazione ecologica. Quindi, Confindustria chiederà al governo una serie di misure per una “strategia di medio lungo periodo” nell’energia. Tra cui:

  • Sospensione del mercato Ets;
  • Nuovi impianti gnl possibilmente in mare;
  • Aumento della produzione nazionale di gas e rinnovabili.

“dobbiamo cambiare il nostro mix energetico, importare gas da altre nazioni, fare nuovi accordi come quello con l’Algeria, incentivare le rinnovabili. Soprattutto, dobbiamo sbloccare la burocrazia sulle rinnovabili: non è possibile metterci dieci anni per un impianto. Serve una strategia di indipendenza, è fondamentale per noi e per tutta l’Ue. Dobbiamo cambiare investimenti”.

Piano d’azione: sanzioni

Ora, Bonomi sottolinea che per reagire alla difficile situazione le sanzioni sono un buon piano d’azione, ma i Paesi devono allinearsi in questo. Per il momento, il numero di interventi in atto dai diversi Paesi è il seguente:

  • Italia 490;
  • Svizzera 371;
  • Canada 417;
  • Australia 403;
  • Inghilterra 16.

Dunque, fa notare come l’Inghilterra – culla di molti oligarchi russi – dovrebbe “giocare la stessa partita”. Inoltre, preme che il governo non si perda in questioni di minore importanza come la riforma del Catasto. Bisogna agire a arginare il caro-energia e la crisi dell’invasione il prima possibile.

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