Premi per avvocati e tutela previdenziale

Camera approva una risoluzione con incentivi premio per avvocatura e continuità previdenziale

Il 24 marzo scorso la Camera approva una risoluzione che prevede sia il rilascio di premi agli avvocati che la tutela previdenziale per l’Ufficio del processo. Si tratta di assicurare incentivi dai parametri forensi a quegli avvocati che promuovono “l’esperimento dei mezzi alternativi di risoluzione delle controversie”. Ossia, la Relazione sullo stato di attuazione del PNRR dell’anno 2021 – Doc. CCLXXIII n. 1.

Avvocatura ricorre a risoluzione di controversie alternative? Tutela previdenziale per l’Ufficio del processo

Dunque, si provvede a elargire e dimostrare concreta gratitudine a quei legali che ricorrono a sperimentare mezzi alternativi di risoluzione delle controversie. È questo che si legge nel punto 3: il governo promuove incentivi dei parametri forensi. Inoltre, si impegna a rispettare la modifica del Regolamento di cui al decreto ministeriale 10 marzo 2014, n. 55 che contiene:

“la determinazione dei parametri per la liquidazione dei compensi per la professione forense, sia ispirata ad un approccio premiale nei confronti degli avvocati che promuovano l’esperimento di mezzi alternativi di risoluzione delle controversie”.

Tutela all’avvocatura

Si tratta di una novità importante per quegli avvocati con assunzione all’Ufficio del Processosospeso dall’albo, che altrimenti rischierebbero di non ricevere le prestazioni della Cassa Forense. In particolare, il PNRR intende ridurre la durata dei giudizi prefiggendosi di portare a piena attuazione l’ufficio del processo.

Così, rafforza la capacità amministrativa del sistema e valorizza le risorse umane. Inoltre, potenzia le infrastrutture digitali con la revisione e diffusione dei sistemi telematici di gestione delle attività processuali. Infine, garantisce al sistema giustizia strutture edilizie moderne.

Per concludere, la risoluzione introdotta prevede la sospensione dell’esercizio della professione forense per gli avvocati assunti a tempo determinato nell’ufficio del processo. E, non risolve la lacuna normativa alle incertezze che ne seguono in ordine al regime previdenziale. Ci si riferisce a quegli avvocati vincitori del concorso i quali temono un pregiudizio del loro status previdenziale. Questo a causa della loro cancellazione dall’iscrizione alla Cassa forense, come conseguenza automatica della sospensione dall’albo.

 

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Cassazione accoglie il ricorso del garante alla luce della normativa sulla privacy

Recentemente, la Suprema Corte accoglie il ricorso del garante privacy e interviene con la Sentenza n. 9920/2022 in merito a un caso che tratta di consenso dei dati. In pratica, se al momento di stipula del contratto tra compagnia telefonica e cliente non viene dato il consenso a ricevere promozioni, tale decisione rimane. Dunque, l’invio di SMS per richiedere in un secondo momento il consenso al trattamento di dati personali per questioni commerciali è illecito.

Inviare SMS per ricevere il consenso marketing è illecito per la compagnia telefonica, il caso

Insomma, accade che la compagnia telefonica Wind Tre invia due diverse tipologie di SMS ai clienti nuovi e a quelli vecchi. Ai primi si da il benvenuto, si invita loro a dare un occhio alle offerte e infine si incita a chiamare il loro numero per usufruire di tutti i servizi marketing. Invece, ai vecchi clienti si ricorda che non risulta ancora nel database il loro consenso ai contatti e si invita a rimediare chiamando il numero gratuito.

Dunque, messo il caso all’attenzione del Garante Privacy, quest’ultimo ricorre in Cassazionecontro la decisione del Tribunale di “svincolare” gli SMS. Infatti, il giudice di merito riteneva leciti gli SMS in quanto atti a chiedere il consenso – non contenevano già offerte di marketing. Tuttavia, si tratta di una conclusione in contrasto con le norme nazionali e sovranazionali: vediamo di seguito il perché.

Cassazione: nessuna tutela al diritto di privacy

Per la Cassazione non c’è alcun dubbio: le comunicazioni coi sistemi automatizzati (senza operatore) rientrano nelle comunicazioni commerciali illegittime. Questo è quanto si evince dal Dlgs 69/2012 sulla protezione dei dati personali e in base alla direttiva e-privacy. Tra l’altro, l’azione lede anche l’art. 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo in quanto non tutela il diritto alla vita privata e familiare.

Poi, la Cassazione ricorda che il non dare consenso equivale al dissenso e così si legge nel testo della Sentenza:

“ove il consenso alle campagne di marketing non sia stato anteriormente prestato la condizione è nel senso di doversi ritenere che lo stesso sia stato semplicemente già negato al momento del contratto”.

Quindi, la compagnia telefonica non può recuperare tale consenso in un momento successivo “cosicché ogni successiva attività integrata da comunicazioni automatizzate volte a farne mutare il senso diventa essa stessa un’interferenza illegittima, poiché finalizzata a commercializzare il servizio aggiuntivo nonostante la mancanza del consenso esplicito”.

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Oggi il Consiglio Nazionale Forense terrà un evento sulla riforma dell’ordinamento giudiziario

Nella giornata di oggi 31 Marzo, precisamente dalle ore 15 alle 17, il CNF ospiterà diverse voci di spicco a parlare delle più recenti novità dell’ambito giudiziario. Nello specifico, la conferenza porta il nome “La riforma dell’ordinamento giudiziario e il ruolo dell’avvocatura” e avrà luogo sia presso la sede del CNF che online. Di seguito, vediamo tutte le specifiche per assistere all’evento.

Il nuovo assetto “duale” della giustizia è sostenibile? Se ne parla alla conferenza CNF

L’idea nasce come conseguenza più o meno diretta di quanto si diceva durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario del CNF. In particolare, si riscontra una convergenza di pensiero tra la relazione della presidente della massima istituzione dell’avvocatura Maria Masi e quella della Ministra Marta Cartabia. Ossia, la volontà comune di governo e Parlamento a incoraggiare una “governance duale” dell’ordine giudiziario.

Quindi, si parla di favorire anzitutto un rilevante coinvolgimento della classe forense come interlocutore dialettico della magistratura. Dunque, l’incontro di oggi intende fare chiarezza sulla sostenibilità o meno di questo assetto “duale” della giustizia. Ognuno dei presenti alla discussione terrà un ruolo fondamentale nel rappresentare ognuna delle parti coinvolte della questione.

Infatti, ci saranno a rappresentanza di:

  • Avvocati: la presidente del CNF Maria Masi;
  • Consiglio superiore della magistratura: il vicepresidente David Ermini;
  • Governo: sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto;
  • Parlamento: deputato (e tesoriere) PD – uno dei relatori del ddl in commissione Giustizia – Walter Verini;
  • Opposizione politica: responsabile Giustizia di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro Delle Vedove;
  • principali destinatari della “Riforma ordina mentale”: Presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia.

Altri dettagli utili ai partecipanti

Per concludere, ci teniamo a precisare che il CNF configura la partecipazione all’evento come un momento di formazione professionale. Dunque, garantisce la ricezione di 2 crediti formativi nelle materie obbligatorie, sia per chi partecipa in presenza che da remoto. Questo perché sono coinvolti attori e rappresentanti di primissimo piano e nelle diverse parti in causa.

Per quanto riguarda i vari indirizzi dove poter assistere all’evento, segnaliamo:

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Comunicazioni con e da Cassa direttamente al cellulare grazie all’app della PA

Arriva un’importante novità per gli avvocati iscritti a Cassa Forense: ora le comunicazioni possono arrivare direttamente al mobile attraverso l’app IO. Così, Cassa Forense potrà inviare direttamente al cellulare avvisi e notifiche che saranno a portata di click. Si tratta di un modo più semplice e moderno per visualizzare avvisi e scadenze, che arriveranno in ogni caso al destinatario anche coi consueti mezzi più tradizionali.

Avvisi di Cassa Forense ora su app IO per contatto più diretto e veloce

Si tratta di un ulteriore passo che Cassa intende fare per raggiungere una completa digitalizzazione dei suoi sistemi. Infatti, tempo fa parlavamo della possibilità di un altro contatto diretto con Cassa Forense, ossia quello tramite WhatsApp. Dunque, si tratta di una spinta aggiuntiva verso l’assistenza digitale per la previdenza forense.

Come forse saprete già, IO è l’app madre della Pubblica Amministrazione, che consente in un unico spazio di poter accedere ai loro servizi. Divenuta “famosa” per l’accesso alla Certificazione Covid, sta man mano estendendo il campo d’azione e l’accesso a diversa documentazione ufficiale. Ad esempio, di recente avvia anche la possibilità di richiedere – gratis – il rilascio della Carta Giovani Nazionale.

Come utilizzare l’app IO per le comunicazioni dirette di Cassa Forense

Per chi non l’avesse ancora nel proprio dispositivo, ecco come istallare e usufruire dell’app e, di conseguenza, ricevere le comunicazioni di Cassa Forense. Innanzitutto, entrare nell’app store del proprio modello di telefono: quindi, Google Play Store o Apple App Store. A questo punto, ci si deve registrare con le proprie credenziali SPID o tramite la Carta d’Identità Elettronica (CIE).

Poi, si sceglierà un codice PIN con il quale si effettuerà l’accesso per le volte successive. In alternativa, si può anche decidere di autenticarsi nell’app tramite impronta digitale, più semplice e ugualmente sicuro. L’app si può configurare automaticamente (“Usa Configurazione Rapida“) o manualmente. In quest’ultimo caso, è necessario selezionare Cassa Forense sotto la voce “Servizi” e abilitando quindi “Contattarti in App“.

Come anticipavamo, l’obiettivo della novità è permettere a Cassa forense di inviare in maniera più diretta avvisi e notifiche facilmente visualizzabili. Comunque, sottolinea che si continua indubbiamente a garantire la privacy e che si tratta di uno strumento tecnico a vantaggio dell’utenza. Quindi, concludiamo con le parole dell’avviso della stessa Cassa Forense, nel comunicare della novità:

“Un’ulteriore spinta verso l’assistenza digitale per la previdenza forense, che adesso si arricchisce delle potenzialità garantite dall’App delle Pubbliche Amministrazioni e che nel futuro continuerà ad ampliare la sua offerta. Comoda, veloce, sicura: io con la Cassa, la Cassa con l’App IO.”

 

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Ecco il testo con le nuove misure per economia, salute, territorio e sanità

Nella giornata di ieri 24 marzo il Decreto Sostegni Ter ottiene il sì definitivo e si converte così tale Decreto n. 4/2022 in Legge. Al proposito, ricordiamo che il testo reca molteplici misure urgenti in diversi ambiti, come il sostegno alle imprese e il contenimento dell’aumento dei prezzi. Di seguito, tracciamo le più importanti novità di ogni settore.

Decreto Sostegni Ter è legge: cosa implica per i vari settori, come la giustizia?

Nella seduta del 23 marzo la Camera rinnova la sua fiducia al Governo e approva senza variazioni il maxi emendamento che va a sostituire il Ddl 2505. Il giorno seguente, si converte definitivamente in legge il decreto n. 4/2022, cosiddetto Decreto Sostegni Ter, appunto. Questo si compone di 33 articoli, suddivisi in cinque Titoli e reca misure urgenti in materia di:

  • sostegno alle imprese e agli operatori economici;
  • lavoro;
  • salute;
  • servizi territoriali;
  • emergenza da COVID-19;
  • contenimento degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico.

Tra l’altro, troviamo anche importanti novità per quanto riguarda il settore giustizia. Infatti, col decreto si riconosce un incentivo economico al personale della Giustizia amministrativa. Il fine è raggiungere gli obiettivi di smaltimento dell’arretrato come ci si prefissa nel PNRR.

Sempre per quanto riguarda la giustizia, troviamo anche misure come:

  • contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche (che si prevedevano anche per contrasto alla pandemia);
  • integrazione al catalogo dei delitti: in caso di condanna, si dispone la confisca allargata e per equivalente;
  • nuove misure sanzionatorie per le frodi edilizie.

Misure e aiuti nel mondo del lavoro

Tra le cose più rilevanti da riportare, citiamo anzitutto il rifinanziamento del fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse. Nello specifico, si dispongono 20 milioni di euro per l’anno corrente in soccorso a locali come sale da ballo e discoteche, a lungo chiuse per Covid. Stessa somma si darà anche come sostegno ad attività particolarmente affette dall’emergenza epidemiologica, come parchi e giardini a tema.

Poi, 200 milioni di euro per l’anno 2022 andranno in aiuto per il rilancio della attività economiche. Ad esempio, attività commerciali al dettaglio con codice Ateco specifico. Inoltre, per quanto riguarda gli operatori del commercio al dettaglio del settore tessilemodacalzature e pelletteria, si prevede un credito d’imposta. Quest’ultimo, corrisponde al 30% del valore delle rimanenze finali di magazzino.

Tra le molte altre iniziative citiamo qui la volontà di incrementare i fondi da destinare al terzo settore. Inoltre, con 40 milioni di euro per l’anno corrente si aiuterà chiunque abbia l’iscrizione al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo. Infine, si elargirà un credito d’imposta anche per chiunque investa in beni materiali in funzione della trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il Modello Industria 4.0.

Cosa apporta la nuova legge Decreto Sostegni Ter per gli interventi fiscali

Per quanto riguarda il settore prettamente fiscale, si riporta innanzitutto la decisione di una imminente proroga. Parliamo del termine che si sposta al 29 aprile 2022 per la comunicazione per l’esercizio dell’opzione per la cessione. Oppure, stesso discorso ma per lo sconto al posto delle detrazioni fiscali che si vanno a riconoscere per alcuni interventi edilizi come:

  • ristrutturazioni;
  • recupero o restauro della facciata degli edifici;
  • riqualificazione energetica;
  • riduzione rischio sismico;
  • installazione impianti solari fotovoltaici e infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici.

Poi, si rimodulano le scadenze per rottamazione ter e saldo e stralcio. Ebbene, i pagamenti delle relative rate devono farsi entro il:

  • 30 aprile, per le rate in scadenza nel 2020;
  • 31 luglio per le scadenze del 2021;
  • 30 novembre, per quelle che scadono quest’anno.

Aumento energia e indennizzi per vaccinazione Covid finita male

Arriva anche il fondo per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas per l’utilizzo di apparecchiature mediche. Queste, necessarie al mantenimento della vita, sostegno alle famiglie e persone malate. Poi, si annullano nel primo trimestre 2022 le aliquote degli oneri generali di sistema in applicazione alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW.

Infine, si estende anche la disciplina che riconosce un indennizzo per lesioni o infermità da vaccinazione contro il Covid. In particolare, se da essa deriva una menomazione permanente dell’integrità psico-fisica o il decesso. Questo vale anche ai casi in cui l’evento colpisca soggetti non tenuti all’obbligo vaccinale contro il Covid 19.

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Borse e premi come sostegno finanziario per i laureandi alla scelta della specializzazione

Si tratta di un’iniziativa che coinvolge laureandi del settore legale e messa a disposizione da diversi studi di piccola o grande dimensione. Il fine è quello di indirizzare l’aspirante avvocato a trovare la sua strada professionale, anche mettendo in luce discipline comunemente meno ambite. Talvolta, questi premi e borse di studio finiscono anche per diventare un ottimo strumento di recruiting.

Ecco le iniziative di diversi studi legali per specializzare i giovani avvocati

Dunque, l’iniziativa di cui parliamo intende anzitutto premiare studenti e laureandi meritevoli, indirizzandoli verso specifici settori del diritto. Spesso, mostrano le possibilità affini a percorsi meno battuti, ma che sono comunque di particolare interesse per gli studi legali. Ad esempio, tra le aree disciplinari cui s’intende indirizzare gli apprendisti troviamo:

  • proprietà intellettuale;
  • sicurezza sul lavoro;
  • ambito contrattuale societario e commerciale;
  • diritto dell’ambiente.

Solitamente, tali iniziative prevedono una contaminazione fra:

  • università;
  • aziende;
  • studi.

Lo scopo è innanzitutto quello di rendere sempre più specifica la formazione dei futuri professionisti. Inoltre, utile sarà anche entrare in contatto con eventuali menti brillanti, che possono finire per essere buoni futuri colleghi di lavoro.

Studi legali, l’iniziativa Freshfields Bruckhaus Deringer e le specializzazioni Torta e Cavallo

Come anticipavamo, tra gli studi legali che promuovono l’iniziativa figurano sia law firm internazionali che studi più legati alla dimensione territoriale. Uno degli studi apripista è Freshfields Bruckhaus Deringer, che nel 1998 avvia l’edizione italiana del premio. Nello specifico, quest’ultimo si rivolge a laureati in giurisprudenza con indirizzo in diritto commerciale e/o internazionale.

Poi, parliamo di Studio Torta e della sua personale iniziativa a portare avanti tesi di laurea o dottorato in materia di proprietà intellettuale. Nello specifico, il piano prevede premi ai primi tre classificati e 3mila euro al vincitore. Infine, l’iniziativa ha cadenza annuale e dal 2013 e registra 181 partecipanti da oltre 50 atenei.

Anche Portolano Cavallo mira ai premi di laurea – da 1000 euro – che si focalizzino su tre settori che riguardano tale studio, ossia:

  • comunicazione e tecnologie;
  • diritto societario;
  • «scienze della vita».

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Liquidazione a forfait delle spese degli avvocati: ecco l’ordinanza della Suprema Corte

Recentemente, la Corte di Cassazione interviene con l’ordinanza 6318/22 su un caso di liquidazione a forfait del compenso del professionista legale. Innanzitutto, ricordiamo che il provvedimento con il quale il giudice liquida le spese giudiziali riconosce il rimborso stesso nella misura del 15% del compenso totale. Ora, vediamo di seguito il caso che coinvolge il ricorso di un cittadino di Roma contro l’Agenzia delle Entrate.

La liquidazione omnicomprensiva lede il decoro e la dignità professionale dell’avvocato: il caso

La vicenda coinvolge il ricorso all’Agenzia delle Entrate poiché rifiuta il rimborso del 90% dei tributi che tale cittadino versava per gli anni 199019911992. Difatti, egli rammenta dell’esistenza delle agevolazioni fiscali a favore di chi risiede in specifici Comuni interessati dal sisma che colpiva la Sicilia orientale nel 1990. Quindi, la Commissione Tributaria Provinciale accoglie il ricorso della parte contribuente; mentre la Commissione Tributaria Regionale respinge l’appello dell’Agenzia delle Entrate.

Infatti, la Commissione sostiene che:

  • il contribuente possiede la ricevuta di protocollazione dell’istanza di rimborso edeposita in giudizio la certificazione delle sue somme versate;
  • in sede di cognizione non possono avere rilievo le questioni che concernano i limiti fissi del rimborso – art. 16 octies del D.L. n. 91 del 2017 (con conversione dalla Legge n. 123 del 2017)

Effettivamente, tali limiti non incidono sul titolo della ripetizione ma unicamente sull’esecuzione dello stesso.

Detto ciò, la parte contribuente proponeva ricorso avvalendosi di un unico motivo. Poi, in prossimità dell’udienza, deposita memoria insistendo per l’accoglimento del ricorso, mentre l’Agenzia delle Entrate continua a non volersi costituire.

Liquidazione a forfait del compenso dell’avvocato: la vicenda processuale

A questo punto, il ricorrente impugna come unico motivo l’aver disatteso tutti i criteri di determinazione legali delle spese di lite in sede di condanna. Nel farlo si riferisce anzitutto all’art. 360, comma 1, n. 4 del Codice di Procedura Civile denuncia la violazione del D.M. 10.3.2014 n. 55Allo stesso modo, notifica l’inosservanza degli artt:

In altre parole, accusa l’Agenzia di determinare le spese forfettaria e acritica con un importo sensibilmente inferiore rispetto ai valori minimi legali. E dunque, la decisione lede inevitabilmente il decoro professionale.

La decisione della Corte di Cassazione sulla liquidazione a forfait del compenso dell’avvocato

A questo punto, interviene la Suprema Corte che giudica valido il motivo di impugnazione. Infatti, ritiene erronea e lesiva una liquidazione:

  • Omnicomprensiva;
  • unitaria;
  • non specifica dei diritti per ciascuna delle fasi del giudizio di merito.

Inoltre, lede il decoro e la dignità professionale dell’avvocato, come anche afferma l’art. 36 della Costituzione. Dunque, la Suprema Corte chiarisce che la liquidazione delle spese processuali non può compiersi in maniera complessiva per quanto riguarda:

  • spese;
  • competenze di procuratore e avvocato

Al contrario, deve eseguirsi in modo tale da permettere alla parte interessata di controllare se il giudice rispetti i limiti che si prevedono in merito. E, darle la possibilità di denunciare eventuali violazioni della legge o delle tariffe. In conclusione, si accoglie il ricorso del contribuente e si cassa la sentenza con rinvio alla Commissione Tributaria Regionale della Sicilia, in diversa composizione. Si terrà conto che il difensore della parte contribuente chiede la distrazione delle spese relative al doppio grado di giudizio.

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Nasce “Law Camp” con percorsi formativi in ambito forense, magistratura e pubblica amministrazione

Law Camp nasce dall’unione di due realtà legate da una visione educazionale comuneAlpha Test e Raffaele Viggiani. La prima, è una rinomata azienda leader nella preparazione degli esami di accesso all’università; la seconda, un’importante scuola notarile, legale e di magistratura. A cosa porterà questa collaborazione e di quali vantaggi potrà usufruire l’avvocatura do ora in poi?

Alpha Test e Viggiani si uniscono per Law Camp: scuola digitale per legali

Dunque, l’acquisizione di Viggiani si configura come un importante progresso per Alpha Test, che amplia ulteriormente il proprio raggio d’azione. Infatti, ora mette sotto la sua ala anche la formazione forense, che si va ad aggiungere alle altre formazioni di alta qualità nei seguenti settori:

  • accesso all’università;
  • concorsi pubblici;
  • specializzazioni mediche;
  • figure professionali nel settore coding e digitale.

In generale, l’obiettivo che l’azienda persegue è quello di creare un hub EdTech europeo dedicato alla didattica e formazione di alta qualità. Al proposito, riportiamo il commento dell’amministratore delegato di Alpha TestGiuseppe Cavallaro:

“Il nostro obiettivo è sempre stato quello di offrire una formazione di alto livello e di proporci come veri e propri mentori, attenti alle singole esigenze degli studenti. Li accompagniamo lungo tutto il loro percorso di formazione superiore, affiancandoli dal momento dell’accesso a università e masters internazionali sino al superamento dei concorsi di ammissione agli ordini professionali o all’inserimento nelle aziende come professionisti del digitale.

Poi, segue l’osservazione specifica sul nuovo partner:

“Per il settore legale, quindi, abbiamo individuato in Raffaele Viggiani il partner giusto per raggiungere i nostri obiettivi di eccellenza formativa e di diversificazione, in quanto condivide e persegue la nostra stessa filosofia.”

Chi è scuola Raffaele Viggiani e cosà sarà Law Camp

La scuola notarile Viggiani nasce nel 2010 e sfoggia naturale attenzione per la metodologia didattica e la strategia concorsuale. Inoltre, entrambe si caratterizzano per l’uso di strumenti originaliinnovativi e tecnologici. Tra l’altro, l’anno seguente alla sua formazione la scuola si consolida come primo istituto di formazione giuridica in Italia che si avvale della videoconferenza.

Dunque, caratteristiche peculiari che rendono unica questa scuola sono indubbiamente:

  • ricerca della più alta qualità possibile; cura maniacale dei dettagli;
  • costruzione di un rapporto diretto e individuale con gli studenti, con un’assistenza e un supporto empatici e costanti.

Ebbene, dall’unione con Alpha Test nasce Law Camp: prima scuola in Italia fortemente digitale dedicata alle professioni legali. Indubbiamente, questa offrirà nuovi percorsi formativi nell’ambito forense, della magistratura e della Pubblica Amministrazione. Un importante passo in avanti per il progresso e l’ammodernamento del settore.

Per concludere, riportiamo le parole di commento di Raffaele Viggiani:

“Sin dall’inizio di questo fantastico viaggio nel mondo dell’insegnamento il mio obiettivo è stato quello di innovare e perfezionare le metodologie adottate, rendere unica l’esperienza degli studenti e massimizzare le loro probabilità di successo. Grazie anche ai docenti che mi accompagnano quotidianamente, abbiamo raggiunto traguardi favolosi. Il progetto Law Camp, con le sinergie scaturite dall’ingresso nel Gruppo Alpha Test, rappresenta per me una stimolante sfida e ha lo scopo di migliorare ulteriormente l’efficacia e la qualità della nostra didattica, perseguendo, quindi, l’obiettivo di formare professionisti in grado di affrontare con competenza le sfide di innovazione e complessità del mercato legale.”

 

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Il 31 marzo è veramente la fine dello stato d’emergenza? Il messaggio dell’associazione legale

Secondo l’associazione Avvocati Liberi il termine del 31 marzo 2022 per lo stato d’emergenza non è trasparente. Infatti, sembra loro che la scusa dell’uscita graduale dall’emergenza sia in realtà un modo di mascherare il perpetrare delle restrizioni. Questo il tema principale della lettera che inviano al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a seguito dell’ultimo comunicato stampa del Governo.

Basta restrizioni anticostituzionali: Avvocati Liberi inviano una lettera aperta a Sergio Mattarella

Si sa, la “fine dello stato d’emergenza” ha nel tempo avuto diverse dateprorogate poi più e più volte. Ma in particolare ce né una che fa storcere il naso a molti e soprattutto all’associazione Avvocati Liberi, che decide di non restare in silenzio. Quindi, decidono di scrivere una lettera aperta a Sergio Mattarellagarante della Costituzione, chiedendo che la storia non si ripeta ancora.

Qual è il contenuto della lettera che Avvocati Liberi inviano a Mattarella

Innanzitutto, partono dalla considerazione che la proroga dello stato di emergenza sanitaria avrebbe il limite massimo di 24 mesi – art. 24 D. Lvo. 1/18Dunque, la fine coincideva con la data del 31 gennaio 2022 mentre è illegittimamente posticipata al 31 marzo senza che vi siano presupposti a motivare l’adozione e le proroghe. Tuttavia, l’ultimo provvedimento del governo obbliga nuovamente all’uso di mascherine e all’esibizione del Green Pass, anche dopo la fine dello stato emergenziale.

Ebbene, il governo è pronto ad emanare l’ennesimo decreto legge, dopo la redazione della bozza d’esito al Consiglio dei Ministri dello scorso 17 marzo. Quindi, l’associazione sottolinea che:

“la democrazia è stata sospesa invocando l’emergenza sanitaria ed il Presidente della Repubblica ha nominato il Presidente del Consiglio nella persona di Mario Draghi, cui è stata conferita la “delega” espressa di risolvere le urgenze pandemiche e del PNRR, invitando l’intero Parlamento ad abdicare al patto elettorale e rimettersi alla volontà del Presidente del Consiglio onde permettere allo stesso di poter assolvere al mandato ricevuto”.

In altre parole, Sergio Mattarella, come garante della Costituzione Italiana è l’ultima speranza per far sì che le cose si sistemino. E perché:

“dinnanzi ad un atto normativo che limita, condiziona o addirittura priva le persone dei diritti costituzionali ed inviolabili dell’essere umano, in assenza di concrete e attuali condizioni di urgenza od emergenza sanitaria, il Presidente della Repubblica deve rifiutarne l’emanazione”

I firmatari della lettera

L’iniziativa di “Avvocati Liberi – United Lawyers for Freedom” registra molti sostenitori che ora andremo ad elencare:

  • Avvocati Ultima Linea;
  • Diritti Umani e Salute;
  • Comitato Ascoltami;
  • Isabella Loiodice – Professoressa Ordinaria presso l’Università di Foggia;
  • Onorevoli Senatori Bianca Laura Granato, Carlo Martelli, Gianluigi Paragone e Mario Michele Giarrusso.

Oltre a questi nomi di spicco, aderiscono anche numerosi avvocatimediciinsegnantiprofessionisti e liberi cittadini. Ognuno di loro manifesta così il proprio dissenso verso una decretazione d’urgenza non più giustificata e lesiva dei diritti e delle libertà fondamentali garantiti dalla Costituzione Repubblicana Italiana.

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In questi giorni, il Consiglio Nazionale Forense supporta il Programma HELP del Consiglio d’Europa (coE). Questo ha come fine un miglioramento della conoscenza della Convenzione europea per i diritti dell’uomo (CEDU) e degli altri strumenti del Consiglio. Nel sito ufficiale del CNF il bando con tutte le indicazioni, delle quali ne riportiamo alcune.

Programma HELP del Consiglio d’Europa per la conoscenza della giurisprudenza CEDU

Innanzitutto, chiariamo che il Programma HELP coadiuva gli Stati membri del CoE nell’assicurare l’implementazione e l’applicazione della CEDU a livello nazionale. Nello specifico, si tratta di corsi professionalizzanti, per la formazione in materia di diritti umani di:

  • professionisti del diritto;
  • magistrati;
  • avvocati.

L’iniziativa si conforma alla Dichiarazione di Interlaken del 2010 e alla Dichiarazione di Brighton del 2012Oltre alla conoscenza della CEDU il programma intende formare anche nelle seguenti categorie:

  • la Carta sociale europea;
  • altre convenzioni relative a tematiche attuali come: la protezione dei dati, la violenza contro le donne o la bioetica.

Inoltre, ha come obiettivo migliorare la conoscenza del sistema giuridico dell’Unione Europea. Ergo, inclusa la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e la giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea.

Avvocati per i diritti umani: requisiti e la domanda da inoltrare per la partecipazione ai corsi

A questo punto, ecco una carrellata di requisiti che sono d’obbligo per poter effettuare l’iscrizione al Programma:

  • Iscrizione all’Albo degli avvocati;
  • Conoscenza base o interesse (da verificare) per la CEDU e i diritti umani europei;
  • Buona conoscenza informatica;
  • Conoscenza almeno di livello B2 di inglese;

Il numero totale di posti disponibile è di 35 per gli avvocati italiani. Inoltre, si darà priorità ai soggetti che svolgono un ruolo all’interno degli Ordini degli avvocati o delle associazioni professionali con particolare impegno nella formazione forense. In caso di parità di caratteristiche, si darà priorità all’avvocato più giovane di iscrizione.

Ora, per quanto riguarda la domanda di partecipazione, essa si dovrà presentare alla sezione apposita entro il 7 aprile 2022. C’è da prestare attenzione ai documenti da allegare, in quanto costituiranno criterio per la selezione delle stesse. Comunque, la partecipazione del corso è gratuita.

Le tematiche dei quattro corsi in partenza nel Programma Help: avvocati per i diritti umani

Per concludere, ecco l’elenco dei primi quattro corsi in partenza per il Programma HELP:

  1. Asilo e diritti umani: concetti chiave ONUCdE e UE sul tema dell’asilo assieme alla giurisprudenza CEDU e CGUE. In particolare, qui verrà utilizzato il Manuale sul diritto europeo relativo all’asilo, alle frontiere e all’immigrazione;
  2. Etica per giudici, procuratori e avvocati: comprende i principali standard internazionali per ogni professione e altre principali norme e linee guida cui si riferiscono i materiali della Commissione europea per l’efficienza della giustizia (CEPEJ). Il fine del corso è aiutare i professionisti a comprendere lo scopo e l’importanza dell’etica nell’amministrazione della giustizia a beneficio delle persone. Così, permette di identificare concetti chiave e comprendere valori comuni, principi etici e virtù;
  3. Diritti dei lavoratori come diritti umani: per conoscere e comprendere il contesto e i fondamenti razionali all’origine dei diritti fondamentali dei lavoratori in Europa. Si parlerà di strumenti giuridici e di autorità nazionali e in generale della comprensione del ruolo degli attori europei;
  4. Violenza contro le donne e violenza domestica: si affrontano in modo interattivo i principi chiave e la giurisprudenza relativa alla prevenzione della violenza di genere. In particolare, il corso s’incentra sulla Convenzione di Istanbul con approccio che s’incentra sulla vittima.

 

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