Felice Maurizio D’Ettore è il nuovo Garante dei detenuti

Il Consiglio dei ministri ha deciso quali sono i nuovi componenti del Garante dei detenuti, autorità indipendente che controlla se vengono rispettati i diritti delle persone detenute, vigilando inoltre sulle condizioni degli istituti nei quali si trovano.

L’organismo è composto da tre membri: il presidente è Felice Maurizio D’Ettore, avvocato ed ex deputato di FdI, mentre gli altri due membri sono gli avvocati Irma Conti e Mario Serio.

D’Ettore ha 63 anni ed è giurista e professore universitario. Aderì a Forza Italia nel 1994, quando il partito fu fondato. Nel 2007 divenne il principale coordinatore del partito ad Arezzo, e mantenne questo incarico fino al 2021, quando lasciò Forza Italia.

Passò brevemente a Coraggio Italia e dal 2022 è in Fratelli d’Italia. È stato parlamentare in veste di deputato tra il 2018 e il 2022.

Mauro Palma, il suo predecessore, prima di diventare Garante, è stato fondatore e presidente dell’Associazione Antigone per 8 anni. Per decenni si è dedicato alle carceri, occupandosi principalmente del contrasto al sovraffollamento, e per lungo tempo è stato presidente del Comitato europeo per la prevenzione della tortura.

Il Garante dei detenuti è una figura molto recente, creata con una legge del 2013, e finora, Palma è stato l’unico Garante.

D’Ettore dovrà occuparsi anche dei CPR, che da anni sono criticati per le condizioni degradanti e disumane dei detenuti, soprattutto dalle associazioni che si occupano dei diritti umani. Inoltre, dovrà vigilare anche sulle REMS, ovvero le strutture che sostituiscono i vecchi ospedali psichiatrici giudiziari.

In linea di massima, il Garante controlla che lo stato delle detenzioni in Italia rispetti la Costituzione, le leggi nazionali, i trattati internazionali e i diritti umani. Gli Uffici si trovano al ministero della Giustizia, e ci lavorano poche persone scelte in base a competenze specifiche per poter seguire determinati temi.

Il Garante può visitare gli istituti detentivi quando vuole e senza necessità di esibire autorizzazioni, può avere colloqui con i detenuti e chiedere i loro fascicoli. D’altro canto, i detenuti possono inviare reclami scritti al Garante per denunciare disagi e problemi.

Secondo la deputata del Pd Debora Serracchiani, la nomina di D’Ettore non è compatibile con il suo ruolo di docente di diritto privato all’università di Firenze. I componenti del Garante, per legge, non possono essere dipendenti pubblici, come lo sono i professori delle università statali. D’Ettore, dunque, dovrebbe rinunciare al suo incarico all’Università.


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Giustizia: facciamo il punto sul processo civile in Italia

Aggiornamento a macOS Sonoma

Giustizia: facciamo il punto sul processo civile in Italia

L’Italia è uno dei primi paesi europei per efficienza dei tribunali e per capacità di ridurre gli arretrati. Resta, comunque, ultimo per quanto riguarda i tempi di risoluzione delle cause.

Questo è quanto emerge da una ricerca realizzata da italiadecide in collaborazione con Intesa Sanpaolo. L’indagine è stata presentata in Senato e analizza la situazione attuale al fine di migliorare l’organizzazione e la gestione dei tribunali.

Sono State analizzate le performance del settore giustizia italiano rapportandole a quattro paesi Ue, ovvero Francia, Germania, Spagna e Polonia. Secondo le analisi, l’Italia registra miglioramenti da anni in tutti gli indicatori di performance, nonostante i livelli non siano paragonabili a quelli degli altri paesi.

L’Italia è tra i paesi migliori per quanto riguarda l’efficienza dei tribunali, migliore anche di Francia e Germania, vista la capacità di riduzione degli arretrati e di risolvere più cause di quante invece ne vengono iscritte.

Tale capacità di risolvere più contenziosi si deve anche ai giudici italiani, secondi solo ai colleghi spagnoli. Tuttavia, l’Italia è l’ultimo Paese per la risoluzione di cause con una durata dei procedimenti che dura indicativamente tra 674 e 1026 giorni. L’Italia è, infatti, il primo paese europeo per numero di cause pendenti.

Un altro elemento critico rilevato è rappresentato dalla grande variabilità delle performance da parte dei singoli tribunali. La ricerca evidenzia come non sia la localizzazione territoriale a determinare quali sono le differenze nell’efficienza, ma la disponibilità delle risorse e dei modelli organizzativi.

In ogni caso, gran parte del miglioramento, per quanto riguarda la riduzione della durata media effettiva, deriva proprio dai miglioramenti registrati nei Tribunali del Centro-Sud.

Un elemento positivo che emerge dalla ricerca sono le nuove assunzioni, che arrivano ad oltre 13.900 risorse.


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Aggiornamento a macOS Sonoma

Cassa Forense: Bando per l’assegnazione di contributi per le spese di frequenza dei centri estivi dei figli minori degli iscritti

Aggiornamento a macOS Sonoma

Lo scorso 12 settembre è stato presentato iPhone15, e ora Apple ha reso disponibile anche l’aggiornamento a macOS Sonoma. L’update è gratuito, ed introduce importanti novità, come i nuovi screensaver e i widget desktop.

MacOS Sonoma migliorerà anche l’esperienza generale degli utenti in termini di produttività, la sezione gaming e l’utilizzo di Safari.

I widget sono una delle grandi funzioni di macOS Sonoma. Possono essere posizionati sul desktop, e gli utenti potranno utilizzarli per creare dei promemoria e riprodurre contenuti multimediali. Con Continuity si potranno utilizzare i widget sia su iPhone che su Mac.

Potenziate anche le videoconferenze, con possibilità di condividere più facilmente il proprio lavoro e utilizzare reazioni in 3D. Miglioramenti anche per Safari e per la navigazione privata; inoltre, i profili possono mantenere separata la navigazione e gli utenti potranno aggiungere i siti web al Dock.
Presenti anche novità nel settore gaming.

Per procedere con l’aggiornamento a macOS Sonoma bisognerà aprire le Impostazioni di Sistema, selezionare Generali e “Aggiornamento Software”. Dopo aver verificato gli update cliccare su “Aggiorna ora”.

I Mac compatibili sono:

  • iMac 2019 e seguenti
  • iMac Pro 2017 e seguenti
  • MacBook Air 2018 e seguenti
  • MacBook Pro 2018 e seguenti
  • Mac Pro 2019 e seguenti
  • Mac Studio 2022 e seguenti
  • Mac mini 2018 e seguenti

I software Servicematica sono compatibili con macOS Sonoma.


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Cassa Forense: Bando per l’assegnazione di contributi per le spese di frequenza dei centri estivi dei figli minori degli iscritti

Rinnovata la convenzione tra Cassa Forense e Italo Treno: ecco come usufruirne

Cassa Forense: Bando per l’assegnazione di contributi per le spese di frequenza dei centri estivi dei figli minori degli iscritti

Cassa Forense ha indetto un bando per il 2023 per l’assegnazione di contributi per le spese di frequenza dei centri estivi diurni, con uno stanziamento di 800.000,00 euro a favore degli iscritti alla Cassa con figli con età compresa tra 3 e 14 anni.

Destinatari del bando Avvocati e Praticanti che risultano regolarmente iscritti alla Cassa, oppure con procedimento di iscrizione in corso, che non siano né sospesi né cancellati dall’Albo/Registro dei Praticanti.

Il contributo verrà erogato in una soluzione unica, ed è pari al 50% della spesa complessiva per la frequenza dei centri estivi diurni. Non potrà essere inferiore a 150 euro o superiore a 1.000 euro per ciascun figlio.

Per partecipare al bando ed essere ammessi alla graduatoria bisogna;

  • Essere in regola con le comunicazioni reddituali alla Cassa;
  • Non beneficiare di rimborsi per le stesse causali da parte di altri Enti;
  • Possedere un reddito professionale che nel 2022 non abbia superato gli 85.000;
  • Attestare la frequenza per almeno 14 giorni ai centri estivi diurni nel periodo compreso tra la fine dell’anno scolastico 2022/2023 e il 30 luglio 2023;
  • Trasmettere il modulo della domanda con autocertificazioni e documentazione richiesta nel bando.

La domanda per l’assegnazione del contributo dovrà essere inviata a partire dal 2 ottobre 2023 alle ore 24 del 31 ottobre 2023 attraverso la procedura online presente sul sito di Cassa Forense. Insieme alla domanda, il richiedente dovrà produrre telematicamente una copia della fattura o la documentazione con tutti i dati fiscali del centro estivo e dell’iscritto, con tutta la spesa che è stata sostenuta per la frequenza.

I contributi verranno erogati sino ad esaurimento dell’importo complessivo previsto dal bando. Per ulteriori informazioni, cliccare sopra questo link.


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Rinnovata la convenzione tra Cassa Forense e Italo Treno: ecco come usufruirne

Una versione di ChatGPT dedicata alle imprese

Rinnovata la convenzione tra Cassa Forense e Italo Treno: ecco come usufruirne

Cassa Forense ha deciso di rinnovare la convenzione con Italo Treno, offrendo ai suoi iscritti uno sconto del 30% sulle tariffe Corporate, così come la possibilità di viaggiare negli ambienti Club, Prima e Salotto.

Nell’ultimo anno, la convenzione ha riscosso grande successo, ed è stata utilizzata dagli iscritti per 456mila euro, di cui ben 346mila con la Tariffa Corporate.

Tra marzo 2022 e luglio 2023, secondo le ultime elaborazione dati, gli iscritti alla Cassa hanno utilizzato i servizi offerti da Italo Treno per 456mila euro in totale. L’effettivo utilizzo dell’offerta Corporate rappresenta il 76% della spesa, corrispondente a 346mila euro.

L’accordo ora in vigore offre numerosi vantaggi per coloro che hanno necessità di viaggiare in treno. Previsto uno sconto del 30% sulle tariffe Corporate e possibilità di viaggiare negli ambienti Club, Salotto e Prima Classe.

La convenzione copre ogni tratta, offrendo inoltre l’opportunità di usufruire dell’offerta Flex, che consente di modificare, in qualsiasi momento, i piani di viaggio.

Per conoscere i dettagli della convenzione clicca sopra questo link.


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Una versione di ChatGPT dedicata alle imprese

L’importanza di conoscere le opinioni dei clienti per innovare i servizi

Una versione di ChatGPT dedicata alle imprese

Nonostante le diffidenze, le aziende sembrano essere sempre più interessate all’intelligenza artificiale generativa. Per il consulente aziendale di marketing strategico Stefano Schiavo: «Manager e aziende vogliono capire a fondo dove stiamo andando e quali rischi potrebbero esserci nell’uso delle Ai generative a livello di privacy e tutela dei dati».

«Per contro», prosegue, «a livello personale, professionisti e dipendenti usano già ChatGPT come strumento per facilitare il proprio lavoro scrivendo report, piani di marketing, newsletter, presentazioni e altro».

La tendenza sembra essere confermata anche dai dati che sono stati diffusi da OpenAI: infatti, sembra che in più dell’80% delle aziende citate nella Fortune 500 ci siano team che utilizzano regolarmente ChatGPT.

Al fine di combattere la diffidenza da parte delle aziende, OpenAI ha rilasciato una versione di ChatGPT chiamata Enterprise. Si tratta di una versione del chatbot che è già utilizzata da più di 20 aziende di diversi settori e dimensioni, come Canva, Block, Zapier, Estée Lauder e PwC.

Leggiamo sul blog di OpenAI: «Crediamo che l’intelligenza artificiale possa assistere e migliorare ogni aspetto della nostra vita lavorativa e rendere i team più creativi e produttivi grazie a un assistente Ai che ti aiuta in qualsiasi attività, personalizzato per la tua organizzazione e che protegge i dati della tua azienda».

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La versione Enterprise di ChatGPT offre delle differenze sostanziali rispetto alla versione consumer. Il nuovo strumento, infatti, permetterà ai clienti di inserire i dati dell’azienda per addestrare e personalizzare il chatbot.

Dunque, Enterprise necessita di un periodo di training per poter elaborare o digerire le informazioni specifiche di un’azienda. Precisa OpenAI: «Non ci addestriamo sui vostri dati aziendali o sulle vostre conversazioni e i nostri modelli non imparano dal vostro utilizzo». I dati relativi alle conversazioni dei clienti saranno sempre crittografati.

Enterprise garantisce un accesso più veloce alla versione GPT-4, finestre più lunghe per elaborare input corposi, chat condivise al fine di creare dei flussi di lavoro comuni e opzioni avanzate di personalizzazione.

Una delle funzionalità fondamentali di Enterprise è l’accesso illimitato all’analisi avanzata dei dati, funzione nota in precedenza come Code Interpreter. I team tecnici e non tecnici potranno procedere con l’analisi delle informazioni in pochissimi secondi. I prezzi non sono stati diffusi, ma «dipenderanno dai casi d’uso e dalle dimensioni di ogni azienda».


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L’importanza di conoscere le opinioni dei clienti per innovare i servizi

La Giustizia Climatica debutta alla Corte dei diritti dell’uomo

L’importanza di conoscere le opinioni dei clienti per innovare i servizi

Internet ha reso il cliente una parte fondamentale per l’innovazione di aziende e studi. Attraverso l’analisi dei dati si possono identificare le aree di miglioramento, soprattutto grazie a feedback negativi, che sono preziose opportunità di crescita.

Un limite che aziende e studi professionali rischiano di incontrare è prendere delle decisioni strategiche soltanto basandosi sulla propria esperienza e sul proprio punto di vista.

L’ascolto dei clienti e delle loro esperienze in relazione a servizi e prodotti rappresenta il punto di partenza per poter migliore l’organizzazione, la comunicazione, i servizi e il marketing.

Per fornire un servizio personalizzato ai clienti, quello che bisogna fare è conoscere i loro bisogni, le loro esigenze e le loro aspettative; e per conoscere i propri clienti, le aziende potranno utilizzare sondaggi, focus group e ricerche di mercato.

Al fine di fornire un servizio che soddisfi tutte le esigenze dei clienti, è importante conoscere le loro opinioni per quanto riguarda l’esperienza che hanno fatto nel fruire di prodotti e servizi della stessa azienda.

La soddisfazione generale del cliente viene influenzata in gran parte dalla stessa esperienza del cliente, che, se positiva, aumenterà la sua fedeltà.

Ci sono diversi modi per raccogliere e monitorare le opinioni dei clienti. Si possono utilizzare sondaggi che vengono generalmente inviati con una mail dopo un acquisto, oppure contattando l’assistenza clienti dell’azienda, o ancora online, dopo aver fatto un acquisto.

Questi metodi permettono di fare una rapida valutazione del servizio clienti e ottenere feedback sugli operatori che assistono i clienti, monitorando in modo costante la qualità del servizio, intervenendo tempestivamente quando e se necessario.

In questa categoria di strumenti troviamo anche le recensioni online, presenti sia sul sito web che sui social media, che permettono di determinare qual è la percezione generazione del brand o del servizio sul pubblico.

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Dopo aver raccolto i dati, bisogna analizzarli e interpretarli, per poter determinare dove e come migliorare. Un feedback negativo non dovrà mai essere ignorato, ma visto come opportunità di crescita. Infatti, una critica costruttiva aiuta a capire dove migliorare e ad evitare di ripetere eventuali errori.

Importantissimo anche informare i clienti sui cambiamenti che sono stati apportati, anche grazie ai loro suggerimenti: questo contribuisce molto alla fidelizzazione del cliente.

Gli strumenti di raccolta dei feedback permettono alle aziende di creare delle esperienze personalizzate, al fine di soddisfare esigenze e preferenze dei clienti. Per poter raggiungere l’obiettivo, si potranno utilizzare piattaforme e servizi che si basano su strumenti di Intelligenza Artificiale, al fine di analizzare dati e fornire offerte personalizzate anche attraverso messaggi e mail mirati.

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Generare nuove idee e soluzioni innovative è un’operazione facilitata dal contatto costante con il cliente, così come dalla raccolta delle sue opinioni.

Lo scopo è sempre quello di migliorare l’esperienza del cliente, mettendo le esigenze di questo al centro di tutti i processi di innovazione. Aziende e studi possono continuare a migliorare i servizi offerti rafforzando il loro rapporto di fiducia con i clienti e ascoltando attentamente le loro esigenze.


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La Giustizia Climatica debutta alla Corte dei diritti dell’uomo

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La Giustizia Climatica debutta alla Corte dei diritti dell’uomo

Sei giovani portoghesi, con età compresa tra 11 e 24 anni, hanno portato 32 Stati di fronte alla Corte europea dei diritti dell’Uomo (Cedu), per non aver rispettato gli obblighi climatici comunitari.

Nel 2017, nella regione di Beira, che si trova tra Portogallo e Spagna, le fiamme sono costate la vita a 66 persone e a 20mila ettari di foresta: per questo motivo, i sei hanno deciso di affidarsi al gruppo di avvocati Glan, per poter cercare giustizia alla corte di Strasburgo.

Commenta Catarina Mota, una dei sei giovani: «I nostri esperti dicono che a 3 gradi ci saranno ondate di caldo ancora più estreme, che dureranno un mese o più. I governi di tutto il mondo hanno il potere di fermare tutto ciò, ma hanno scelto di non fare la loro parte. Non possiamo restare a guardare».

L’accusa è rivolta contro 27 stati membri, più Regno Unito, Norvegia, Svizzera, Russia e Turchia, e non riguarda soltanto l’inadempienza agli obblighi climatici, ma anche la violazione dei diritti umani, sottolineando in tal senso come i diritti fondamentali dell’uomo fanno anche parte della lotta alla crisi climatica.

La Corte si è pronunciata positivamente, e questo potrebbe rappresentare uno storico precedente legislativo, anche se per la decisione potrebbero volerci molti mesi. Fino ad oggi, l’ambiente aveva incontrato la giustizia soltanto all’interno dei singoli Paesi.

In Italia, per esempio, c’è stata la campagna di Giudizio Universale del 2021, nella quale 200 ricorrenti, comprendenti anche 17 minori e 24 associazioni, hanno denunciato l’Italia per inadempienza climatica per quanto riguarda la riduzione di emissioni che alterano il clima, al fine di rientrare negli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi, i famosi 1,5/2 gradi.

Anche l’Italia dovrà difendersi dai giudici della Cedu. Il caso è stato classificato come prioritario, e verrà discusso anche di fronte alla Grande Camera, ovvero l’organo più solenne della Corte.

Prima di pronunciarsi, la Corte dovrà esaminare la ricevibilità del ricorso, e ciò implica il rispetto di alcuni criteri molto rigorosi, sui quali parecchi casi, nel passato, si sono arenati. L’attuale crisi climatica, ricordano i sei giovani, non distribuisce equamente i suoi effetti nei vari stati.

Gli avvocati di Glen parleranno anche della violazione dei diritti alla salute dei giovani, che quest’estate hanno superato i 40 gradi in molte zone. Dichiara il portavoce della campagna, il 15enne André dos Santos Oliveira: «Tutta l’Europa sta vivendo tremendi impatti climatici: in Portogallo quest’estate abbiamo sperimentato ondate di caldo sempre peggiori che stanno limitando la nostra capacità di poter decidere della nostra vita in maniera libera».

Alcuni Paesi avrebbero già inviato i loro pareri alla Cedu. La Grecia, per esempio, avrebbe comunicato: «Non può essere stabilita una relazione di causa-effetto assoluta tra i cambiamenti climatici e problemi sulla salute umana: c’è grande incertezza sul bilancio finale della mortalità: se sia positivo o negativo».


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A Trento il 10/o congresso distrettuale degli Avvocati

Giovedì 28 settembre, il professore Guido Alpa e l’ex Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Maria Masi, apriranno il 10/o congresso giuridico distrettuale degli Ordini degli Avvocati di Trento, Bolzano e Rovereto.

Il congresso si svolgerà tra venerdì 29 e sabato 30 settembre a Trento. Quest’anno il tema sarà “Il ruolo dell’avvocato in una stagione di riforme tra efficienza ed efficientismo“. Antonio Angelini, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Trento, ha spiegato in conferenza stampa che il tema rimanda alla Riforma Cartabia, che sembra «addebitare all’avvocatura ritardi che in realtà non le sono addebitabili».

Presenti 72 moderatori e relatori provenienti da tutta Italia, per dare vita a 18 sessioni che andranno a coinvolgere i 600 iscritti al congresso. Durante le sessioni si affronteranno temi relativi alla giustizia civile, penale e amministrativa, al diritto al lavoro, di famiglia, di deontologia e di mediazione.

Sabato 30 settembre si terrà l’evento conclusivo, che tratterà il tema del rapporto dell’avvocatura con l’intelligenza artificiale. Dichiara Angelini: «L’argomento dell’intelligenza artificiale è molto delicato e importante. Non possiamo accettare di diventare dei terminali giuridici di un linguaggio informatico, e quindi dobbiamo ribadire il ruolo dell’avvocato come persona e come soggetto capace di interloquire con il cittadino per cercare di difendere i suoi diritti con il lato umano che caratterizza la nostra professione: la partecipazione alle vicende dei nostri assistiti».


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Da tempo si discute circa l’impatto dell’Intelligenza Artificiale in campo legale, soprattutto dopo l’introduzione di ChatGPT di OpenAI.

La maggior parte dei chatbot di intelligenza artificiale sono generici, anche se cominciano già a prendere piede sistemi di intelligenza artificiale generativa specializzati, progettati dunque per la semplificazione dei compiti dei professionisti.

In questo contesto troviamo l’azione della FBE, la Commissione Nuove Tecnologie, Fédération des Barreaux d’Europe, che punta ad aiutare gli avvocati presenti in Europa a comprendere meglio il funzionamento degli strumenti di intelligenza artificiale generativa, per poterli utilizzare in maniera responsabile, nel pieno rispetto dei principi della professione legale.

Il rapporto pubblicato dalla FBE conteneva le seguenti linee guida:

  1. Comprendere l’IA generativa;
  2. Riconoscere le limitazioni e il contesto;
  3. Rispettare le regole esistenti sull’uso della IA;
  4. Integrare la competenza giuridica;
  5. Rispettare il segreto professionale;
  6. Garantire la protezione dei dati personali e della privacy;
  7. Informare il cliente e assumersi la responsabilità

Clicca qui sopra per leggere le linee guida 🙂

Tali linee guida, seppur non esaustive, sono un valido aiuto per mantenere gli standard etici e per proteggere la riservatezza del cliente.

La GenAI, l’intelligenza artificiale generativa, indica quei sistemi di intelligenza artificiale che generano testi, immagini e altri media a seguito di una richiesta. La GenAI si basa sui modelli linguistici di grandi dimensioni, LLM, che generano output simili al linguaggio umano, anche se la loro funzione principale resta quella di prevedere quale sarà la parola successiva in una stringa di testo.

Comprendere la tecnologia e familiarizzare con il suo funzionamento è un ottimo punto di partenza per poter decidere in che modo sfruttarla nella professione. Gli avvocati, nello specifico, vengono sollecitati a prestare attenzione non soltanto ai bias dell’apprendimento automatico, ma anche alle allucinazioni, ovvero alla creazione di contenuti che non rispecchiano in alcun modo la realtà.

Leggi anche: Le intelligenze artificiali hanno le allucinazioni?

Questi strumenti potrebbero anche migliorare determinati aspetti della professione, ma dobbiamo ricordare che i contenuti potrebbero non venire sempre aggiornati. Resta, dunque, la necessità di verificare e controllare i vari output.

Gli avvocati europei dovranno conoscere e rispettare le varie norme esistenti, che vanno a disciplinare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e restare sempre aggiornati circa il Regolamento sull’Intelligenza artificiale dell’UE, ora in fase di approvazione.

Probabilmente, l’indicazione che più merita attenzione è la numero 4. La GenAI, infatti, dovrebbe andare ad integrare le competenze legali, e non sostituirle. La tecnologia è uno strumento di semplificazione del lavoro, visto che non è in alcun modo capace di sostituire il giudizio o la capacità critica del professionista.

Resta di cruciale importanza il rispetto del segreto professionale, e dunque anche l’importanza della salvaguardia dei dati personali. Gli strumenti di GenAI utilizzati dagli avvocati, dunque, dovranno sempre rispettare il GDPR.

L’ultimo punto, invece, parla della comunicazione ai clienti circa l’utilizzo degli strumenti di GenAI negli Studi Legali. Gli avvocati dovranno spiegare lo scopo, i vantaggi, le limitazioni e le garanzie di questo strumento.

Per la FBE, il rapporto in questione non è soltanto utile, «ma anche un catalizzatore per iniziative volte a sensibilizzare gli avvocati sull’uso responsabile dell’intelligenza artificiale generativa».

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