crisi praticantato avvocati

Esame avvocato 2023: scritti corretti, 55% idonei. Orali entro luglio

Conclusa la correzione degli scritti dell’esame di avvocato 2023, svoltosi il 12 dicembre scorso. Su 9.703 partecipanti, 5.390 aspiranti avvocati hanno superato la prova, ottenendo un punteggio di almeno 18/30. La percentuale di idoneità si attesta al 55%, in linea con le precedenti sessioni.

Tempistiche più celeri

La commissione esaminatrice ha completato la correzione degli elaborati in tempi più rapidi rispetto alla media degli anni passati. Un risultato notevole che consentirà di accelerare l’iter e di svolgere le prove orali entro luglio.

Verso l’abilitazione

I candidati che hanno superato lo scritto dovranno quindi affrontare l’esame orale, che si terrà presumibilmente tra maggio e luglio 2024. Al termine di questa prova, i vincitori otterranno l’abilitazione alla professione forense.

Un traguardo importante

L’esame di avvocato è un passaggio fondamentale per chi aspira a diventare un avvocato. La nuova formula introdotta nel 2023, con una prova scritta unica e un orale più snello, sembra aver avuto un esito positivo.

Maggiori informazioni

Per maggiori informazioni sui risultati e sulle prossime date dell’esame di avvocato, consultare il sito ufficiale del Ministero della Giustizia.


LEGGI ANCHE:

Aiga: focus nazionale: “Compensi professionali, verso una nuova dignità dell’avvocatura”

Chico Forti, Nordio trasmette a Trento atti per il rientro

pignoramenti più veloci

Aiga: focus nazionale: “Compensi professionali, verso una nuova dignità dell’avvocatura”

Si tiene a Verbania, oggi 15 marzo e domani  16  il primo Focus nazionale dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati dedicato ai Compensi professionali – per una nuova Dignità dell’Avvocatura.

Il Focus – dice il Presidente Carlo Foglieni – rappresenta un momento di confronto per l’associazione su una tematica particolarmente rilevante, come è certamente quella dei compensi professionali “.

Non solo “Questo evento rappresenta un’importante occasione per le colleghe e i colleghi under 45, di poter assistere alla Giunta nazionale, che sarà, aperta a tutti”.

L’Associazione Italiana Giovani Avvocati, nella due giorni verbanese, rifletterà sui compensi professionali partendo dalla recente approvazione della legge 49/2023 sull’equo compenso – storica battaglia dell’associazione. Il confronto verterà anche in tema di patrocinio a spese dello stato e di liquidazione dei compensi professionali.

Il Focus sarà inoltre l’occasione per esporre le proposte della giovane avvocatura sul tema: dall’introduzione di un compenso minimo inderogabile “erga omnes”, alla semplificazione e accelerazione della procedura per il recupero del compenso professionale. L’AIGA inoltre, si soffermerà sulla ormai necessaria riforma organica in materia di spese di giustizia e di patrocinio a spese dello Stato e sull’adeguamento dei parametri ministeriali di cui al dm. 147/2022.

L’Aiga, quest’anno, – continua Foglieni – organizzerà tre Focus, dislocati rispettivamente al nord, al centro e al sud Italia. La volontà non è solo quella di avvicinare sempre di più la giovane avvocatura ai territori, ma anche quella di creare un momento di dibattito e di confronto su una tematica specifica”.

La scelta, per questo primo Focus, è quindi ricaduta sulla tematica dei compensi professionali perché, come dice il titolo stesso dell’evento, è proprio dai compensi che passa – e parte –  la dignità della professione forense”.


LEGGI ANCHE:

Chico Forti, Nordio trasmette a Trento atti per il rientro

Il Garante Privacy avvia un’istruttoria su “Sora” di OpenAI

Chico Forti, Nordio trasmette a Trento atti per il rientro

Dopo il via libera della Florida al trasferimento in Italia di Chico Forti, il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha trasmesso al Procuratore generale di Trento l’atto, a sua firma, con cui chiede di promuovere presso la Corte di appello il riconoscimento della sentenza penale irrevocabile emessa dalle Autorità statunitensi nei confronti del connazionale condannato per i reati di omicidio e porto d’armi.

Il Guardasigilli ha inoltre inviato all’autorità giudiziaria italiana la documentazione inoltrata dal Department of Justice di Washington. Allo stesso tempo, il Ministro Nordio ha trasmesso al Department of Justice le informazioni tecniche richieste in merito alle modalità di esecuzione della pena in Italia.

Si tratta dei passaggi tecnici, di competenza di via Arenula, necessari per consentire il rientro, tanto atteso, di Chico Forti.

Il riconoscimento della sentenza americana da parte dell’autorità giudiziaria italiana costituisce un tassello decisivo della procedura per il ritorno di Forti nel suo Paese.

 


LEGGI ANCHE:

 

Direttiva europea NIS 2: cosa devono fare le aziende per adeguarsi

Nordio, “Grave travisamento. Investimenti aumentati del 25%”

intelligenza artificiale italia

Il Garante Privacy avvia un’istruttoria su “Sora” di OpenAI

Cosa fa Sora

Sora è in grado di creare scene dinamiche, realistiche e fantasiose partendo da poche istruzioni testuali. L’utente fornisce una descrizione di ciò che desidera vedere e Sora genera un breve video che riproduce la scena.

Perché il Garante ha avviato l’istruttoria

L’Autorità ha avviato l’istruttoria per le possibili implicazioni che il servizio “Sora” potrebbe avere sul trattamento dei dati personali degli utenti che si trovano nell’Unione Europea e in particolare in Italia.

Cosa ha chiesto il Garante a OpenAI

Entro 20 giorni, OpenAI dovrà fornire al Garante una serie di chiarimenti, tra cui:

  • Se il nuovo modello di intelligenza artificiale sia un servizio già disponibile al pubblico e se venga o verrà offerto ad utenti che si trovano nell’Unione Europea, in particolare in Italia.
  • Le modalità di addestramento dell’algoritmo.
  • I dati raccolti ed elaborati per addestrarlo, specialmente se si tratti di dati personali.
  • Se tra questi vi siano anche particolari categorie di dati (convinzioni religiose, filosofiche, opinioni politiche, dati genetici, salute, vita sessuale).
  • Quali siano le fonti utilizzate.

Nel caso in cui il servizio venga o verrà offerto a utenti che si trovano nell’Ue, il Garante ha chiesto in particolare alla società di indicare se le modalità previste per informare utenti e non utenti e le basi giuridiche del trattamento dei dati forniti di quanti accedono al servizio siano conformi al Regolamento europeo.

Cosa succederà dopo

Dopo aver ricevuto le informazioni richieste da OpenAI, il Garante valuterà se il servizio “Sora” è conforme al Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali.

Perché questa notizia è importante

L’istruttoria avviata dal Garante è un importante passo avanti per la tutela dei dati personali degli utenti nell’era dell’intelligenza artificiale. È fondamentale che le tecnologie di intelligenza artificiale siano sviluppate e utilizzate in modo da rispettare i diritti e le libertà degli individui.

 


LEGGI ANCHE:

Firma diversa per atti Avvocatura Stato: ok della Cassazione

Scuola e legalità: siglato un protocollo tra Ministero dell’Istruzione e Consiglio Nazionale Forense

notifica pec pdf

Tre punti esclamativi in un atto giudiziario: avvocato immune da sanzione in sede disciplinare

Il caso ha acceso un dibattito sulla deontologia forense e sul ruolo della punteggiatura nella comunicazione legale.

La vicenda

Tutto è iniziato quando l’avvocato bolzanino, nel corso di una causa, ha utilizzato tre punti esclamativi per rafforzare la sua critica nei confronti di un collega. Il collega, ritenendo la condotta offensiva, ha inoltrato esposto al Consiglio distrettuale di disciplina, che ha comminato all’avvocato la sanzione dell’avvertimento.

L’avvocato ha però fatto ricorso al Consiglio nazionale forense, che ha annullato la sanzione del CDD.

Le motivazioni

Secondo il Consiglio nazionale forense, i tre punti esclamativi, seppur espressione di un’opinione forte, non denigravano il collega e non violavano i principi deontologici.

Nella sentenza si legge che “la frase contestata, pur essendo critica, non può essere considerata offensiva o denigratoria”. Il Consiglio ha inoltre rilevato che “l’uso dei tre punti esclamativi non è di per sé un comportamento scorretto”.

Le conclusioni

Il caso rappresenta un precedente importante per la deontologia forense e per il ruolo della punteggiatura nella comunicazione legale.

La sentenza del Consiglio nazionale forense chiarisce che la critica, anche se espressa con toni accesi, non è vietata se non scade nell’offesa personale.

Inoltre, la sentenza sottolinea che l’uso dei segni di punteggiatura, come i punti esclamativi, non è di per sé un comportamento scorretto.

 


LEGGI ANCHE:

Decreto ingiuntivo semplificato: al Senato la proposta per una giustizia più rapida

Truffe online: proposta di legge per modificare il codice penale

 

aptus.AI

Fermo del Portale dei Giudici di Pace il 20 marzo

Il Portale dei Giudici di Pace, lo strumento a supporto dei Magistrati operanti presso gli Uffici del Giudice di Pace, subirà un fermo il giorno 20 marzo 2024 dalle ore 16:00 alle ore 20:00. Il fermo è necessario per il rilascio di importanti evoluzioni che miglioreranno l’utilizzo del portale da parte dei Magistrati.

Le principali evoluzioni che saranno introdotte sono:

  • Nuova modalità di accesso diretto al Portale con ulteriori possibilità di autenticazione informatica.
  • Evoluzione dello strumento di redazione dei provvedimenti.
  • Salvataggio automatico e a richiesta dell’utente delle bozze dei provvedimenti in redazione.
  • Miglioramento della gestione della fase di evasione dei provvedimenti.
  • Miglioramento dell’interfaccia grafica utente e efficientamento della funzionalità di selezione dell’ufficio su cui si vuole operare.

 


LEGGI ANCHE:

Crisi del praticantato avvocati: troppi costi e precarietà, un futuro incerto

Digitalizzazione della giustizia: attivo da oggi in sette sedi il tribunale “online”

violenza digitale stalkerware

Aumenta la violenza digitale

Secondo “State of Stalkerware 2023”, l’ultimo report diffuso da Kaspersky, la violenza digitale sta registrando una grossa crescita. Si stima che in tutto il mondo siano circa 30.000 gli utenti che vengono colpiti da stalkerware, un particolare software di sorveglianza che viene usato dai cybercriminali per riuscire a controllare le vittime.

Il dato è cresciuto nel corso del 2023, anno in cui è avvenuto un incremento del 6% rispetto al 2022. Lo stalking digitale, dunque, è un problema non indifferente, che richiede soluzioni urgenti.

Solitamente, l’utilizzo degli stalkerware serve per contrastare i furti oppure per attivare il parental control: dunque, si tratta di utilizzi che non sono vietati. Tuttavia, installare questa tecnologia sullo smartphone di altri è una condotta illegale, che può e deve essere punita dalla legge.

Sono migliaia, comunque, i casi in cui le persone hanno scelto di affidarsi a software del genere per controllare di nascosto il partner, alimentando una dinamica di violenza.

Il 14% degli intervistati Da Kaspersky, in Italia, dichiara di essere stato vittima di forme di stalking online. Dichiara Emma Pickering di Refuge: «Le statistiche evidenziate in questo report sono davvero preoccupanti, ma purtroppo non ci sorprendono. È probabile che questo fenomeno sia dovuto all’aumento delle funzionalità di stalkerware all’interno delle applicazioni di parental control che rendono sempre più accessibile la possibilità di stalking».

La tecnologia è uno strumento molto utilizzato dai criminali. «E’ inoltre molto importante notare che raramente una forma di abuso tecnologico viene utilizzata in modo isolato. Oltre allo stalkerware, gli aggressori usano spesso altre tecnologie per causare sofferenza e disagi».

Hai bisogno di soluzioni per proteggere la tua azienda dagli attacchi informatici?

Dai un’occhiata allo shop Servicematica, clicca qui


LEGGI ANCHE:

Revenge Porn: avviene anche in assenza di contatto fisico

Sempre meno avvocati a Trieste, ma le donne sono in aumento

revenge porn

Revenge Porn: avviene anche in assenza di contatto fisico

Linee più severe contro il revenge porn. È soggetto a condanna per violenza sessuale consumata anche chi ricatta online la vittima al fine di ottenere immagini di autoerotismo, anche senza aver avuto contatti fisici.

Lo dice Suprema Corte, terza sezione penale, con sentenza n. 10692 del 14/03/2024, che conferma la condanna per un uomo che aveva ricattato una giovane per entrare in possesso di immagini mentre si masturbava ad un anno e quattro mesi di reclusione.

La difesa aveva sostenuto che la violenza sessuale non era stata in alcun modo consumata. La Corte d’Appello, secondo il legale, non aveva attestato di aver ottenuto le immagini intime della persona offesa, autoprodotte da lei e inviate a lui in un rapporto telematico consenziente.

L’imputato avrebbe costretto la ragazza a mandare altre foto, e lei, per timore, avrebbe acconsentito. La giovane sarebbe stata costretta anche all’invio di video in cui era intenta in atti di autoerotismo.

La tesi è stata successivamente confermata dal Palazzaccio, terza sezione penale (art. 609-quater cod. pen.). Al fine del reato di violenza, non si parla soltanto del caso in cui gli atti siano stati praticati con costrizione dall’agente a terzi, ma anche nel caso in cui l’offesa sia stata costretta a praticarli su sé stessa.

Dunque, non si ritiene necessario il contatto fisico tra vittima e agente per configurare il reato di violenza.

Non si può negare la possibilità di realizzazione del reato per via telematica, mediante l’utilizzo di telefoni, videochiamate e chat per costringere l’offesa a compiere atti sessuali contro la sua volontà nonostante questi non comportino contatti fisici diretti con l’agente.

L’uomo è stato condannato ad un anno e mezzo di reclusione, e la Procura generale a richiesto di rendere la condanna definitiva.


LEGGI ANCHE:

Sempre meno avvocati a Trieste, ma le donne sono in aumento

Compensazioni avvocati: riaperti i termini per utilizzare i crediti da gratuito patrocinio

esame avvocato 2024

Sempre meno avvocati a Trieste, ma le donne sono in aumento

Il numero di avvocati a Trieste è in calo, ma la professione forense sta diventando sempre più accessibile alle donne. La riforma Cartabia e le condizioni del sistema carcerario italiano sono state oggetto di dibattito durante l’assemblea dell’Ordine di ieri. Ecco i punti più importanti emersi durante l’evento:

Tendenza in calo:

  • Il numero di avvocati praticanti a Trieste è in calo da anni, con un leggero aumento nel 2023.
  • Il dato è in linea con il trend nazionale, che ha visto dimezzarsi gli iscritti all’esame di stato negli ultimi anni.
  • Le cause sono molteplici, tra cui le crescenti difficoltà economiche della libera professione e la maggiore attrattiva dei concorsi pubblici.

Donne in aumento:

  • Per la prima volta, le donne iscritte all’ordine degli avvocati di Trieste sono in maggioranza rispetto agli uomini.
  • Il trend è ancora più marcato tra i giovani avvocati (fino a 45 anni).
  • Questo cambiamento riflette una progressione al femminile della professione forense, destinata a consolidarsi nel futuro.

Altri punti salienti:

  • L’assemblea dell’Ordine degli avvocati di Trieste ha conferito onorificenze agli avvocati con 50 e 25 anni di carriera.
  • Si è discusso delle criticità legate alla riforma Cartabia e dell’astensione dei penalisti prevista per il 20 marzo.
  • L’astensione protesta contro l’aumento dei decessi e dei suicidi nelle carceri italiane.

LEGGI ANCHE:

Compensazioni avvocati: riaperti i termini per utilizzare i crediti da gratuito patrocinio

Antitrust: mega sanzione a TikTok per contenuti rischiosi per i minori

730 precompilato 2024

Compensazioni avvocati: riaperti i termini per utilizzare i crediti da gratuito patrocinio

Cassa Forense comunica la riapertura della prima finestra temporale per l’anno 2024 per la compensazione dei crediti da gratuito patrocinio con i contributi previdenziali dovuti.

Fino al 30 aprile gli avvocati avranno la possibilità di esercitare l’opzione di compensazione, come da delibera del Consiglio di Amministrazione n. 136/2023.

Come funziona la compensazione

La compensazione permette di utilizzare i crediti vantati per il patrocinio a spese dello Stato per il pagamento dei contributi previdenziali annuali dovuti a Cassa Forense.

Finestre temporali per la compensazione

L’operazione può essere effettuata due volte all’anno:

  • Prima finestra: dal 1° marzo al 30 aprile
  • Seconda finestra: dal 1° settembre al 30 ottobre

Per maggiori informazioni:

  • Consultare il sito web di Cassa Forense alla sezione “Contributi – Compensazione crediti”
  • Contattare il Contact Center di Cassa Forense.

Un’occasione importante per gli avvocati

La riapertura dei termini per la compensazione dei crediti da gratuito patrocinio rappresenta un’importante opportunità per gli avvocati di regolarizzare la propria posizione previdenziale e di beneficiare di un risparmio sui contributi dovuti.


LEGGI ANCHE:

Antitrust: mega sanzione a TikTok per contenuti rischiosi per i minori

Direttiva europea NIS 2: cosa devono fare le aziende per adeguarsi

Iso 27017
Iso 27018
Iso 9001
Iso 27001
Iso 27003
Acn
RDP DPO
CSA STAR Registry
PPPAS
Microsoft
Apple
vmvare
Linux
veeam
0
    Prodotti nel carrello
    Il tuo carrello è vuoto