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Tre giorni di sciopero a S. M. Capua Vetere

In seguito alle condizioni lavorative prescritte dal maxi processo relativo alle violenze del 6 aprile 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, la Camera penale ha deciso di proclamare tre giorni di sciopero.

Il processo, che si sta svolgendo nell’aula bunker del carcere, vede la presenza di 105 imputati, tra cui funzionari dell’amministrazione penitenziaria, poliziotti penitenziari e medici dell’Asl.

Lo sciopero ha già condotto alla sospensione di varie udienze del processo in questione. Leggiamo in una nota ufficiale: «L’attività professionale degli avvocati non si esaurisce nella sola presenza in udienza. La celebrazione di due udienze a settimana per oltre otto ore continue al giorno non consente ai difensori di esercitare adeguatamente la propria funzione costituzionalmente garantita».

«Il prolungamento sistematico delle udienze nel pomeriggio inoltrato mette a dura prova la lucidità e la resistenza di tutti i partecipanti al processo, generando tensioni e attriti. Questo impedisce anche di studiare gli atti e predisporre la difesa per le udienze successive».

Gli avvocati chiedono che le udienze non si protraggano oltre le 16.30, con un massimo di sei udienze mensili non consecutive. «La funzione difensiva va tutelata in tutti i suoi aspetti e il processo deve avere uno sviluppo regolare, immune da inutili stress o tensioni».

Per questi motivi, è stata deliberata l’astensione dalle udienze di tutte le attività giudiziarie penali dal 1 al 3 luglio 2024.


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Divieto di assumere incarichi contro ex clienti: il CNF fa chiarezza

OCF, Giustizia; legittimo impedimento: un diritto (anche) per l’avvocatura

Divieto di assumere incarichi contro ex clienti: il CNF fa chiarezza

Con la sentenza n. 105 del 27 marzo 2024, il Consiglio Nazionale Forense ha fatto chiarezza sul divieto per gli avvocati di assumere incarichi professionali contro ex clienti.

Il CNF ha stabilito che tale divieto è assoluto e inderogabile, a tutela del rapporto fiduciario che si instaura tra avvocato e cliente. L’avvocato, infatti, nel corso del suo incarico, acquisisce informazioni riservate e sensibili che non possono in alcun modo essere utilizzate a favore di una parte avversa.

Il divieto opera non solo nel caso in cui il nuovo incarico riguardi la stessa materia del precedente, ma anche quando vi sia un rischio concreto che le informazioni acquisite possano essere comunque utilizzate a danno dell’ex cliente.

La sentenza ha inoltre precisato che il divieto non è soggetto ad alcun limite temporale se l’oggetto del nuovo incarico non sia estraneo a quello espletato in precedenza. In tali ipotesi, il divieto è assoluto e permanente.

Ecco i principali punti della sentenza:

  • L’avvocato non può assumere incarichi professionali contro ex clienti, se non dopo il decorso di almeno due anni dalla cessazione del rapporto professionale.
  • Il divieto è assoluto e inderogabile, anche se l’ex cliente acconsente.
  • Il divieto opera anche quando il nuovo incarico non riguarda la stessa materia del precedente, ma vi sia un rischio concreto che le informazioni acquisite dall’avvocato possano essere utilizzate a danno dell’ex cliente.
  • Il divieto non è soggetto ad alcun limite temporale se l’oggetto del nuovo incarico non sia estraneo a quello espletato in precedenza.
comunicato stampa

OCF, Giustizia; legittimo impedimento: un diritto (anche) per l’avvocatura

Organismo Congressuale Forense (OCF)

NOTA STAMPA

GIUSTIZIA; LEGITTIMO IMPEDIMENTO: UN DIRITTO (ANCHE) PER L’AVVOCATURA.

Roma, 28 giugno 2024 – L’Organismo Congressuale Forense esprime pieno apprezzamento per l’approvazione in Commissione Giustizia del Senato, del disegno di legge sul legittimo impedimento.

Si tratta di una norma di civiltà, che deve essere riconosciuta quale diritto per gli avvocati e per le avvocate, ostacolati – nell’esercizio delle loro funzioni – da problemi di salute propri o dei familiari, o da cause di forza maggiore.

Il legittimo impedimento è uno strumento che consente agli avvocati di esercitare il diritto di difesa anche in situazioni eccezionali, preservando l’integrità del sistema giudiziario e consentendo, al contempo, la tutela dei propri assistiti.


 (OCF) è l’organismo di vertice di rappresentanza politica dell’Avvocatura italiana. Fondato nel 2016, l’OCF esercita la rappresentanza politica del Congresso Nazionale Forense, di cui ha il compito di attuare i deliberati, ed elabora progetti e proposte a tutela degli interessi dell’Avvocatura e della società italiana.

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ANM: gli appuntamenti della prima settimana di luglio

Giovedì 4 luglio

  • Evento: Convegno “Pnrr e Giustizia. Ufficio per il processo: criticità e prospettive”
  • Luogo: Roma, Palazzo Ripetta, via di Ripetta 231
  • Ora: 15:00
  • Organizzatori: Associazione Nazionale Magistrati (ANM)
  • Interventi:
    • Presidente ANM Giuseppe Santalucia
    • Segretario ANM Alfonso Casciaro
    • Componenti ANM:
      • Poniz
      • Sapio
      • Filippelli
    • Senatrice Monica Varchi (Fratelli d’Italia)
    • On. Enrico Gianassi (Partito Democratico)
    • Capo Dipartimento Ministero Giustizia Edoardo Campo
    • Consigliere CSM Mario Marchianò

Sabato 6 luglio

  • Evento: Comitato direttivo centrale ANM
  • Luogo: Roma, Sede ANM, Corte di Cassazione
  • Ora: 10:00

Domenica 7 luglio

  • Evento: Comitato direttivo centrale ANM
  • Luogo: Roma, Sede ANM, Corte di Cassazione
  • Ora: 10:00

Note:


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Sardegna, Tribunale unico per minori a rischio, magistrati e avvocati chiedono una proroga

Attiva la banca dati delle sentenze tributarie

tribunale sardegna

Sardegna, Tribunale unico per minori a rischio, magistrati e avvocati chiedono una proroga

Cagliari, 1 luglio 2024 – Forte preoccupazione in Sardegna per l’entrata in vigore, prevista per il 17 ottobre prossimo, del nuovo tribunale unico per le persone, le famiglie e i minori. In un documento congiunto, i presidenti dei tribunali di Cagliari, Oristano, Sassari e Lanusei, insieme ai presidenti dei tribunali per i minorenni di Cagliari e Sassari, ai procuratori della Repubblica presso i tribunali per i minorenni e ai presidenti delle Camere minorili di Cagliari e Sassari, hanno sollecitato una proroga della riforma.

La richiesta nasce da una serie di criticità legate all’organizzazione del nuovo tribunale. I firmatari del documento lamentano la mancanza di risorse adeguate, sia in termini di organico di magistrati che di personale amministrativo. Mancano inoltre, a loro giudizio, criteri chiari per la nomina dei giudici coordinatori e la definizione del ruolo della nuova procura.

“L’avvio del tribunale unico, senza un’adeguata organizzazione e valutazione delle parti della riforma già in vigore”, scrivono i magistrati e gli avvocati, “crea vuoti di tutela a svantaggio dei minori, delle famiglie e delle persone vulnerabili”.

Tra le principali preoccupazioni c’è il rischio che il sovraccarico di lavoro, derivante dalla confluenza di diverse competenze in un unico tribunale, possa rallentare e ostacolare il corretto svolgimento dei procedimenti, soprattutto quelli relativi ai minori. Si teme inoltre che la mancanza di personale qualificato possa compromettere la qualità dei servizi offerti.

Per queste ragioni, i firmatari del documento chiedono al Ministero della Giustizia di posticipare l’entrata in vigore del tribunale unico, concedendo il tempo necessario per una sua riorganizzazione più efficace. L’obiettivo è quello di garantire una tutela dei minori e delle persone fragili davvero adeguata e in linea con i principi costituzionali.


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Attiva la banca dati delle sentenze tributarie

Kiev, Nordio: “Italia è sensibile ai casi di cittadini ucraini sfollati”

software trascrizioni automatiche sistema giudiziario

Attiva la banca dati delle sentenze tributarie

E’ attiva, in via sperimentale, la Banca Dati della Giurisprudenza Tributaria di merito gestita dal MEF-Dipartimento della Giustizia Tributaria, per la consultazione delle sentenze native digitali, pseudoanonimizzate, emesse dal 2021. Il servizio, finanziato parzialmente con fondi europei nell’ambito di un progetto partecipato dal Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria e dal MEF, è liberamente accessibile e intende rappresentare un valido strumento di consultazione pubblica della giurisprudenza tributaria di merito per finalità di studio e ricerca.

Per accedere al servizio cliccare al link: https://bancadatigiurisprudenza.giustiziatributaria.gov.it/ricerca


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Kiev, Nordio: “Italia è sensibile ai casi di cittadini ucraini sfollati”

Il ministro Nordio in Ucraina incontra l’omologo Maliuska

Nordio a Kiev

Kiev, Nordio: “Italia è sensibile ai casi di cittadini ucraini sfollati”

La protezione dei minori ucraini rifugiati in Italia a seguito dell’aggressione russa è stata al centro dell’ultimo incontro istituzionale tenuto dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a Kiev, con la Ministra per le politiche sociali, Oksana Zholnovych.

“L’Italia è molto sensibile al tema degli innumerevoli casi di cittadini ucraini sfollati dalla propria terra”, ha detto il Guardasigilli, che ha informato la collega ucraina che, nel rispetto dell’autonomia e indipendenza della magistratura, “negli ultimi mesi il Ministero della Giustizia ha provveduto a trasmettere ai tribunali italiani per i minori gli opportuni aggiornamenti in merito alla legislazione Ucraina in materia e all’interpretazione delle Convenzioni internazionali: siamo pronti a preparare una nota circolare“.

Nordio ha inoltre sottolineato l’intensa collaborazione che già esiste fra l’Ambasciata ucraina a Roma e i diversi Consolati ucraini in Italia con le autorità giudiziarie italiane: “Stiamo seguendo la vicenda dei minori ucraini nel nostro Paese molto attentamente, e sono in stretto coordinamento soprattutto con il Ministro Tajani e anche con il Ministro Piantedosi per affrontare insieme le questioni che stanno a cuore ai nostri amici ucraini”.

Prima dell’incontro il Guardasigilli ha visitato l’istituto penitenziario di Kiev “Lykianivskyi”, accompagnato dal Vice Ministro della giustizia con delega al penitenziario, Olena Vysotska.


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Criticità uffici del Giudice di Pace, presentate al Ministro Nordio le proposte dell’AIGA

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Il ministro Nordio in Ucraina incontra l’omologo Maliuska

Roma, 28 giugno 2024. “L’Italia continua a essere vicina all’Ucraina e ribadisce il suo massimo sostegno sul piano della cooperazione giudiziaria con Kiev”.  Lo ha dichiarato il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in Ucraina, nel corso del suo secondo incontro della mattinata, con il suo omologo Denys Maliuska.

Nel corso dell’incontro si è parlato di lotta alla corruzione, estradizioni e progetti di cooperazione in ambito penitenziario.

Quello della corruzione è un tema prioritario per l’Ucraina. Maliuska ha ribadito l’impegno ad evitare che i fondi internazionali degli aiuti che stanno arrivando a beneficio dell’Ucraina finiscano nelle mani delle organizzazioni criminali. Su questo Nordio ha assicurato il pieno appoggio del Ministero della giustizia, già evidenziato dagli impegni presi al G7 giustizia di Venezia presieduto dal nostro Guardasigilli, del maggio scorso.

Sul tema delle estradizioni, Maliuska ha ricordato le richieste avanzate da parte Ucraina, molte delle quali sono state rifiutate dall’Autorità Giudiziaria italiana. Nel sottolineare la autonomia e indipendenza della magistratura, Nordio ha assicurato il suo massimo impegno per fare avanzare questo dossier.

Il ministro Nordio ha poi consegnato a Maliuska una proposta per un programma di formazione a beneficio del settore penitenziario ucraino, elaborata dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. “L’Italia – ha spiegato il Guardasigilli – si rende disponibile a formare gli operatori penitenziari ucraini, aggiornandoli agli standard europei”.  La collaborazione nel settore penitenziario ha lo scopo di supportare il sistema ucraino nel raggiungimento degli standard richiesti dal Consiglio d’Europa.

“L’Italia – ha affermato il Guardasigilli – è pronta a sottoscrivere un MoU per avviare la progettazione di corsi di addestramento per il personale penitenziario ucraino”.


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Criticità uffici del Giudice di Pace, presentate al Ministro Nordio le proposte dell’AIGA

comunicato stampa ocf

Comunicato Stampa dell’Organismo Congressuale Forense (OCF)

Riportiamo il Comunicato Stampa dell’OCF sulla protesta dei Fori in corso in larga parte del Paese sul blocco dell’attività dei Giudici di Pace.

GIUSTIZIA, TEDESCHI (OCF): “PARALISI DEI GIUDICI DI PACE, MINISTERO INTERVENGA AL PIU’ PRESTO”

Roma 27 giugno 2024 –  L’OCF interviene sulla protesta dei Fori in corso in larga parte del Paese sul blocco dell’attività dei Giudici di Pace.

“Non è pensabile che la Giustizia di prossimità possa paralizzarsi.  L’OCF esprime solidarietà ai Colleghi, ai cittadini e agli operatori della giustizia per la paralisi dell’attività dei Giudici di Pace a cui è demandato oltre il 50% degli affari giudiziari, percentuale destinata ad aumentare con l’entrata in vigore delle nuove competenze.  L’OCF è al fianco dei vari Ordini che stanno manifestando, al fine di risolvere le criticità in ordine alle gravissime problematiche, strutturali e di organico, in cui versano la maggior parte degli uffici dei Giudici di Pace. L’OCF già da tempo è al lavoro per una interlocuzione proficua con le Istituzioni per la soluzione del problema”.

Lo dichiara Stefano Tedeschi, Componente Ufficio di Coordinamento dell’Organismo Congressuale Forense.

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L’Organismo Congressuale Forense
 (OCF) è l’organismo di vertice di rappresentanza politica dell’Avvocatura italiana. Fondato nel 2016, l’OCF esercita la rappresentanza politica del Congresso Nazionale Forense, di cui ha il compito di attuare i deliberati, ed elabora progetti e proposte a tutela degli interessi dell’Avvocatura e della società italiana.


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L’Associazione Italiana Giovani Avvocati ha trasmesso una lettera al Ministro di Giustizia, Carlo Nordio, nella quale ha segnalato i diversi disservizi che affliggono gli Uffici del Giudice di Pace di ogni parte d’Italia, formulando delle proposte volte a risolvere quella che è, a tutti gli effetti, la più grande “emergenza” del comparto Giustizia.

Le cause principali delle inefficienze dei Giudici di Pace sono da individuarsi nell’atavica scopertura degli organici, tanto amministrativi quanto giudicanti, nonché nelle carenze di infrastrutture tecnologiche e nell’intempestivo adeguamento alla recente riforma “Cartabia” che ha portato con sé un processo di digitalizzazione spesso rimasto inattuato.

Le soluzioni proposte dall’AIGA al Ministro Nordio partono dalla richiesta di proroga del termine di entrata in vigore delle nuove – ulteriori – competenze dei Giudici di Pace, oggi fissato al novembre 2025, momento a partire dal quale una consistente fetta di contenzioso passerà dalle aule di Tribunale ai Giudici Onorari che hanno i propri ruoli già sovraccarichi.

Non solo, la proroga del predetto termine permetterebbe, inoltre, di porre in essere alcuni interventi idonei a risolvere in larga misura le problematiche che interessano gli Uffici del Giudice di Pace.

In primo luogo, dall’indagine svolta dall’AIGA, emerge che una parte consistente delle cause iscritte a ruolo riguarda il procedimento monitorio di ingiunzione. Sul punto, al fine di potere alleggerire il peso di tali procedimenti, si potrebbe prevedere la possibilità di far emettere l’ingiunzione di pagamento direttamente agli avvocati. Abbiamo quindi invitato il Ministro ad accogliere con favore le proposte di legge “Stefani” (DDL S. 978) e “D’Orso” (PDL C. 1374), che mirano a trasferire alla professione forense l’emissione delle ingiunzioni di pagamento, defaticando la Giustizia di Pace dal peso dei procedimenti monitori.

In secondo luogo, al fine di sopperire alla carenza del personale amministrativo, AIGA ha proposto di demandare alle Regioni l’organizzazione della Giustizia di Pace ovvero, come già avvenuto per la Regione Lombardia, incentivare la stipula di protocolli d’intesa tra il Ministero e gli enti territoriali per l’assegnazione del personale regionale presso gli Uffici dei Giudici di Pace, previa opportuna formazione.

In terzo luogo, Aiga ha proposto di rivedere il funzionamento degli Uffici Notifiche Esecuzioni e Protesti (UNEP), anch’essi fortemente in difficoltà. Una gran parte delle competenze oggi affidate agli Ufficiali Giudiziari, infatti, ben potrebbe essere attribuita agli avvocati mediante un potenziamento del potere notificatorio ed esecutivo – si pensi al pignoramento presso terzi e/o alla ricerca dei beni da pignorare ex art. 492 bis c.p.c. – incentivando tutti i cittadini ad attivare un domicilio digitale.

Ulteriore suggerimento è stato quello di “privatizzare” gli Uffici Notifiche Esecuzioni e Protesti o, più precisamente, affidare le competenze di detti Uffici ad un libero professionista esercente una funzione di pubblico interesse, così come avviene in Francia, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi ove è prevista la figura de “L’Hussier de Justice”. “Questa iniziativa, se concretizzata – afferma il Presidente Nazionale Carlo Foglieni – “consentirebbe di ricollocare molti operatori del comparto Giustizia, oggi addetti agli U.N.E.P., presso gli Uffici dei Giudici di Pace e dei Tribunali, senza alcun aggravio per la spesa pubblica. Esprimiamo grande fiducia per il recepimento positivo, da parte del Ministro Nordio – continua il Presidente Nazionale Carlo Foglieni – delle proposte concrete della giovane avvocatura italiana, affinché la situazione dei Giudice di Pace possa migliorare così da garantire a tutti i cittadini una giustizia di prossimità più efficiente”.


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