Avvocato, sei abituato alla gratitudine?

Tutti i giorni, sulle spalle degli avvocati ricadono molti problemi altrui: liti tra vicini, questioni condominiali, problemi amministrativi, familiari o tributari. Tutto ciò necessita di essere affrontato con passione, competenza e capacità di immedesimarsi nell’altro.

Ed ecco perché diviene necessario sviluppare la gratitudine. La gratitudine potrebbe essere definita come un sentimento di ringraziamento e di riconoscimento verso qualcuno che ci ha fatto del bene. Di solito è un sentimento reciproco, poiché c’è una sinergia tra chi fa e chi riceve del bene.

Per esempio, i clienti dell’avvocato dovrebbero essergli grati, poiché si tratta di un professionista capace di mettere in atto la propria professionalità e le proprie conoscenze, al fine di risolvere problemi di altre persone, così come farebbe con i suoi problemi personali.

A sua volta, l’avvocato dovrà essere riconoscente, in quanto riceve l’onorario, ma anche e soprattutto perché riceve la piena fiducia delle persone che, nonostante i periodi delicati delle loro vite, decidono di affidarsi proprio a lui, e non ad altri presenti sul mercato.

Tuttavia, la gratitudine non è qualcosa di così semplice da provare, dato che la nostra vita frenetica rende abbastanza difficile trovare il tempo per maturare questo sentimento importante. Si pensa spesso che tutto sia dovuto, si difendono i diritti e si perdono di vista i doveri.

Secondo il coach e motivatore Anthony Robbins, la mancanza di gratitudine rende le persone povere, dato che, a prescindere da quanto posseduto, non si è capaci di apprezzare pienamente il valore di quello che si ha. Ma soprattutto delle persone che ci sono accanto, visto che si è sempre infelici e insoddisfatti, e di conseguenza, poveri.

La gratitudine è qualcosa di positivo, che permette di affrontare e superare gli ostacoli della quotidianità, che si ripresentano ogni giorno. È per questo che la gratitudine diviene un’abitudine da creare e che si manifesta in maniera molto semplice: basta una stretta di mano, un saluto cordiale, un bel sorriso.

Non è semplice, per un avvocato, conquistare la gratitudine di un cliente. Spesso, infatti, si fa la conoscenza delle persone nei momenti peggiori della loro vita. Qualsiasi avvocato vorrebbe soddisfare tutte le richieste dei clienti, vorrebbe vederli andare via felici, ma non è così semplice, dato che non tutto dipende dalla capacità o dalla volontà di un professionista.

Molto, infatti, dipende da tutto il sistema giudiziario, che vede le cancellerie piene di lavoro, senza che a questo occorra un’ottimale gestione del servizio.

A loro volta, i giudici hanno elevati carichi pendenti, e non sono capaci, a livello materiale, di istruire una causa nel giro di poco tempo. Aggiungiamo anche altri intoppi, come l’indisposizione dei testimoni o di altro: i clienti, nonostante l’insieme di tutti questi fattori, si interfacciano principalmente con l’avvocato. È su di lui, dunque, che verranno scaricate tutte le tensioni.

Ed è per questo che bisognerebbe esercitarsi alla comprensione e alla gratitudine, con un reale percorso di introspezione, che fa diventare la gratitudine una vera e propria abitudine. I clienti devono riuscire a capire quanto potrebbe essere duro il lavoro dell’avvocato, che non soltanto dovrà rappresentare gli interessi dei vari clienti, perché dovrà interfacciarsi tutti i giorni con professionisti altrettanto agguerriti.

La situazione potrebbe essere veramente stressante, e per questo potrebbero trovare un amico nell’avvocato, alla quale ci si può rivolgere anche semplicemente per un consiglio. Sempre più spesso, infatti, si va dall’avvocato anche soltanto per chiedere se un’attività da intraprendere è legale, o, comunque, qual è il giusto percorso per evitare errori legali.

Si va dall’avvocato per affrontare aspetti intimi della propria vita privata: l’avvocato è lì, pronto ad ascoltare. Dunque, per questo, la gratitudine, nei suoi confronti, dovrebbe diventare un’abitudine.

La gratitudine per la digitalizzazione

Gli avvocati, invece, dovrebbero sicuramente essere molto grati di avere a disposizione un sistema molto più rapido e che permette di risparmiare tempo, consentendo di seguire più attività processuali e di avere più guadagni.

In particolar modo, la digitalizzazione segna la fine dell’epoca in cui i praticanti venivano inviati, a mo’ di piccioni viaggiatori, tra diverse cancellerie, per riuscire a depositare e prelevare atti. Tutte queste fasi oggi possono essere gestite direttamente online, senza la necessità di fare la fila, di prendere l’auto e di andare in tribunale per motivi burocratici. Un vero e proprio risparmio economico.

Ma il vero affare è un gestionale completo, funzionale ed evoluto, come Service1.

 

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