scadenze 2 novembre esoneri previdenziali

Domande esonero contributivo? scadono il 2 novembre

La scadenza per l’invio delle domande per l’esonero contributivo dei professionisti è vicina

Il prossimo martedì 2 novembre scade il termine per la presentazione delle domande dei professionisti alle casse previdenziali. A questo proposito, come già spiegato (vedi “Cassa Forense: Esonero parziale dei contributi previdenziali“), per la categoria legale, Cassa Forense chiarisce alcuni punti fondamentali. In più, il Ministero del Lavoro rilascia una nota ulteriore con le ultime e definitive precisazioni.

Leggi l’articolo completo su SecondoLegge.it

stop-pagamenti-in-contanti-1

Limite pagamenti in contanti nel 2022

Stop al pagamento in contanti: da gennaio 2022 limite a 1000 euro

Secondo quanto accordato nella scorsa Manovra di Bilancio, dal prossimo 1° gennaio il limite per pagare in contanti è fissato a 1000 euro. Ciò significa che per effettuare pagamenti che superino quella soglia, è necessario utilizzare denaro digitale. Chiunque non rispetti le nuove norme, incorrerà in sanzioni fino a 50.000,00 euro.

Leggi l’articolo completo su SecondoLegge.it

decreto infrastrutture

Decreto infrastrutture prossimo alla conversione in legge

Ok della Camera al decreto infrastrutture che contiene novità su parcheggi, monopattini, auto eco e altro

E’ di ieri l’approvazione del decreto infrastrutture da parte della Camera dei deputati: sono 371 i sì e 47 i no. Ora, il provvedimento passa al Senato per il sì definitivo, adottando le disposizioni che perseguono il fine di favorire gli investimenti per migliorare la mobilità. Comunque, le novità più importanti per la vita dei cittadini sono quelle che modificano il Codice della Strada.

Decreto infrastrutture: trasporto pubblico e contributi acquisto auto eco 

Circa il traffico aereo sul sistema aeroportuale milanese, le disposizioni art. 17- quater del dl n.22/2019 convertito con legge n. 41/2019 restano attive fino al 30 ottobre 2022. Questo, soprattutto in considerazione degli effetti dell’emergenza epidemiologica e dei disservizi per il traffico di passeggeri e merci dal Regno Unito.

 

 

Invece, riguardo il trasporto marittimo, si va ad intervenire per aumentare la capacità di accosto dei traghetti nello Stretto di Messina.

In merito al sistema ferroviario: viene velocizzata l’attuazione del Piano nazionale d’implementazione del sistema europeo di gestione per il rinnovamento. Non solo: migliorando mezzi e strutture esistenti, si vuole anche rafforzarlo, digitalizzarlo e renderlo più sicuro. In questo quadro, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa) avrà un ruolo fondamentale. Per questo, essa verrà rafforzata attraverso l’ingresso di nuovo personale, attualmente stimato in 100 unità.

Contributi acquisto auto eco con ISEE sotto i 30.000 

Per il 2021 è previsto un contributo alternativo e non cumulabile con altri contributi statali per l’acquisto di un veicolo elettrico. Per ottenere questo contributo è necessario possedere determinati requisiti, quali:

  • Avere un Isee non superiore a 30.000€;
  • Acquistare in Italia, entro il 31 dicembre 2021, un veicolo solo elettrico;
  • Il veicolo deve avere un prezzo inferiore a 30.000€, essere di categoria M1, avere potenza inferiore o uguale a 150 kW.

Il tutto, nei limiti delle risorse stanziate per il 2021 (20 milioni di euro).

Tutte le nuove modifiche al codice della strada 

Come accennato all’inizio del nostro articolo, nel Decreto Infrastrutture è soprattutto il Codice della Strada a subire importanti modifiche. Ed infatti, la prima modifica interviene già sul comma 1 dell’art.1, che cambia sia nel tenore che nella terminologia. In effetti, ora si sottolinea che le finalità primarie perseguite dallo Stato nell’ambito della circolazione stradale sono di tutelare: utenti vulnerabili della strada e ambiente. Perciò, d’ora in avanti si parlerà di utenti “vulnerabili” (e non più “deboli”) e di “persone con disabilità” (al posto di “disabili in carrozzella”).

Tuttavia, entrando nello specifico, le novità più importanti riguardano la sosta dei veicoli. L’intento è di “riservare limitati spazi alla sosta, a carattere permanente o temporaneo, ovvero anche solo per determinati periodi, giorni e orari” per veicoli:

  • Degli organi di polizia stradale, dei vigili del fuoco e dei servizi di soccorso;
  • Al servizio delle donne in gravidanza o di genitori con un bambino di età non superiore a due anni, dotati di “permesso rosa”;
  • Elettrici;
  • Adibiti al servizio di persone con disabilità, con contrassegno;
  • Per il carico e scarico delle merci nelle ore stabilite;
  • Adibiti al trasporto scolastico nelle ore stabilite;
  • Che effettuano i servizi di linea per lo stazionamento ai capilinea;
  • Eccezionali di una cosa indivisibile (es. blocchi di pietra naturale).

Estensione del divieto di sosta e sanzioni 

Il divieto di sosta, così come sancito dall’articolo 158 comma 2 del Codice della Strada viene esteso:

  • Agli spazi riservati a sosta e fermata dei veicoli adibiti al trasporto scolastico;
  • Agli spazi riservati alla sosta dei veicoli a servizio delle donne gravide o di genitori di bambini sotto i due anni muniti di “permesso rosa”.

Infatti, violare queste disposizioni significa rischiare di incorrere in una sanzione amministrativa che va dagli 80 ai 328€ (in caso siano ciclomotori o motoveicoli a due ruote) o dai 165 ai 660€ (per violazioni commesse con altri veicoli).

Sanzioni più elevate per chi occupa il posto degli invalidi 

Ora, chi usufruisce delle strutture destinate agli invalidi senza necessaria autorizzazione incorre in sanzioni ancora più aspre. Le multe salgono infatti da un minimo di 168 ad un massimo di 672€ (contro gli attuali 87 e 344).

Comunque, aumentano anche le sanzioni previste per chi, seppur munito di autorizzazione al parcheggio, non rispetta le condizioni ed i limiti indicati dalla stessa, Si va dei 173 a 344 €.

Una novità rispetto al testo iniziale del decreto prevede la possibilità, per i veicoli al servizio di persone disabili e munite di contrassegno, di sostare gratuitamente nelle aree di sosta o parcheggio a pagamento. Questo solo quando gli stalli a loro riservati non sono già occupati.

Infine, nel decreto infrastrutture si prevede la semplificazione delle procedure per le agevolazioni finalizzate all’acquisto di veicoli per persone con disabilità.

Mamme in gravidanza: nuovi spazi per la sosta 

Nuova norma in materia di sosta tutta dedicata alle donne in gravidanza ed a genitori di bambini che non hanno ancora due anni. Tale norma conferisce agli enti proprietari della strada la possibilità di allestire spazi dedicati a queste due categorie di utenti per agevolarne la mobilità.

Comunque, si tratta di spazi i cui destinatari possono usufruire solo se in possesso del permesso rosa (le cui modalità di erogazione e condizioni sono definite con regolamento comunale).

Anche qui, come per gli invalidi, si sanziona chi usufruisce di questi spazi senza la predetta autorizzazione e chi non rispetta limiti e condizioni del permesso.

No a pubblicità offensive e discriminatorie su strada

E’ fatto divieto su strada e su veicoli di qualsiasi forma di pubblicità “Il cui contenuto proponga messaggi sessisti o violenti o stereotipi di genere offensivi”. Ugualmente, sono vietati “Messaggi lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso o dell’appartenenza etnica”. Non si possono utilizzare altresì “[messaggi] discriminatori con riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere o alle abilità fisiche e psichiche”.

Aumentano i veicoli di interesse storico e con caratteristiche atipiche 

Nella categoria veicoli d’epoca rientrano motoveicoli, ciclomotori, autoveicoli e machine agricole. Invece, per “veicoli con caratteristiche atipiche” s’intendono: motoveicoli, ciclomotori, autoveicoli, macchine agricole d’epoca, motoveicoli, autoveicoli e macchine agricole di interesse storico collezionistico.

E’ vietato usare lo smartphone alla guida 

Durante la marcia, il conducente non può fare usa di smartphone, computer portali, tablet, notebook o analoghi dispositivi.

Ok alla PEC per fare ricorso al Prefetto

Ora, si può fare ricorso al Prefetto (art. 196 CdS) per via telematica, utilizzando la PEC o altro servizio elettronico di recapito certificato qualificato nel rispetto di quanto sancito dal Codice dell’Amministrazione digitale.

Rimborso per chi prende la patente e percepisce il Reddito di Cittadinanza 

Chi percepisce il reddito di cittadinanza e consegue l’abilitazione professionale per la guida di veicoli destinati all’autotrasporto di merci conto terzi, può ottenere un rimborso. L’ammontare arriva fino a 1000 euro e comunque non supera il 50% delle spese documentate sostenute fino al 30 giugno 2022. Questa concessine riguarda esclusivamente i giovani di età non superiore ai 35 anni.

Regole della strada per i monopattini elettrici 

Al fine di rendere più sicura la circolazione dei monopattini, l’art. 1 ter (altra novità) prevede l’introduzione di alcuni fondamentali requisiti:

-indicatori luminosi di svolta e di freno su entrambe le ruote;

– il conducente deve indossare mezz’ora dopo il tramonto e durante tutto il periodo di oscurità giubbotto o bretelle retroriflettenti ad alta velocità.

 

LEGGI ANCHE:

Nuove modifiche al codice della strada

Strisce blu: sosta limitata al pagamento

 

gender gap

Gender-Gap: la parità salariale è legge

Pari Opportunità: Il ddl sulla parità salariale tra uomo e donna è legge

Il disegno di legge per la parità di stipendio tra uomo e donna presentato quest’estate riceve l’approvazione in legge. Finora la disparità salariale ammontava al 12,2%, posizionando l’Italia tra le peggiori in classifica a livello mondiale. Ed ecco che, il 23 giugno la Commissione Lavoro della Camera approva il Testo Unificato dei disegni di legge, a cui poi segue il sì della Camera dello scorso 13 ottobre 2021.

Leggi l’articolo completo su Secondolegge.it

assange

Assange: anche Biden chiede la sua testa

Inizia il processo che deciderà dell’estradizione negli Stati Uniti del fondatore di Wikileaks

Al via oggi, con la presentazione delle parti, l’ultimo atto della vicenda processuale di Julian Assange. Ora, la Suprema Corte d’Appello Inglese deve giudicare la richiesta d’estradizione del dipartimento di Giustizia statunitense. Tuttavia, non sembra cambiata la volontà della Casa Bianca di punire il giornalista, nonostante l’arrivo di Joe Biden.

Leggi l’articolo completo su Secondo Legge.it


LEGGI ANCHE

bando magistrati tributari

Concorso magistrati tributari: imminente bando per 146 posti

È imminente la pubblicazione del bando di concorso per il reclutamento dei primi 146 magistrati tributari. Si tratta di una nuova figura professionale, introdotta dalla…

Legge sulle lobby, c’è il si della Camera

Trasparenza, responsabilità e vigilanza: Camera dice sì alla Legge sulle Lobby Il 12 gennaio 2022 la Camera approva la proposta di Legge che disciplina l’attività di lobbying. Il testo riceve 339 voti a…

diritti digitali e PA Servicematica

Come il ritardo tecnologico delle PA lede i diritti digitali dei cittadini

Nell’articolo “Diritti digitali, troppe PA li ignorano (in barba ai cittadini): una proposta cambiare le cose” pubblicato su Agenda Digitale, Mara Mucci, vicepresidente commissione di…

notifiche telematiche pa

Le notifiche telematiche della Pubblica Amministrazione

Tutto sul Registro PP.AA e sull’ IPA (Indice Pubbliche Amministrazioni)

L’articolo 3 bis della L.53/94  prevede che l’avvocato possa procedere alla notifica in proprio tramite posta elettronica certificata. Questo, però, a condizione che l’indirizzo di posta elettronica certificata del destinatario della notifica risulti da pubblichi elenchi. Inoltre, lo stesso articolo prevede che anche l’indirizzo di posta elettronica certificata del mittente risulti da pubblichi elenchi.

Ora, quali sono i pubblichi elenchi previsti dalla legge attraverso cui l’avvocato può verificare -prima di procedere alla notifica in proprio- se l’indirizzo PEC del destinatario è effettivamente presente?

I Pubblici elenchi per notificazioni e comunicazioni: Domicilio Digitale, INIPEC, ReGIndE, PP. AA e IPA

La legge del 17 dicembre 2021, n.221 , vigente dal 15 dicembre 2013, determina che ai fini della notificazione e comunicazione degli atti in materia civile, penale, amministrativa e stragiudiziale, per pubblici elenchi s’intendono quelli previsti dagli articoli:

– 4 e 16, comma 12 del decreto -legge 18 ottobre 2012, n. 179;

– 16, comma 6, del decreto- legge 29 novembre 2008, n.185;

– 6-bis del decreto legislativo 7 marzo 2005, n.82;

– il registro generale degli indirizzi elettronici, gestito dal ministero della giustizia.

 

 

In questo quadro si evince che, ad oggi, i pubblici elenchi sono:

  1. Il Domicilio digitale del cittadino: non ancora istituito (presumibilmente, includerà tutti gli indirizzi PEC comunicati dai cittadini alla Pubblica Amministrazione. Tali indirizzi dovrebbero altresì essere inseriti nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente -ANPR- e resi disponibili per la consultazione);
  2. Registro delle Imprese: consultabile liberamente cliccando qui
  3. Indice Nazionale della Posta elettronica certificata (INIPEC): consultabile liberamente cliccando qui
  4. ReGIndE: Registro Generale degli Indirizzi Elettronici (ReGIndE) è gestito dal Ministero della Giustizia. In esso: i dati identificativi e l’indirizzo PEC di: soggetti appartenenti ad un ente pubblico; professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge; ausiliari del giudice non appartenenti ad un ordine di categoria o appartenenti ad un ente/ordine professionale che non abbia ancora inviato l’albo al Ministero della giustizia. Non è liberamente consultabile (necessario token crittografico). Se in possesso di token, lo si può consultare sia tramite funzionalità disponibili nei punti di accesso (PDA) privati sia cliccando qui 
  5. Registro PP.AA: Registro contenente gli indirizzi di Posta Elettronica Certificata delle Amministrazioni pubbliche ai sensi del DL 179/2012 art 16, comma 12- consultabile esclusivamente dagli uffici giudiziari, dagli uffici notificazioni, esecuzioni e protesti e dagli avvocati. Si prevede che tale elenco venga completato entro il 30 novembre 2014 (come stabilito da art.47 n.1 decreto legge n.90 del 2014).
    Si tratta di un registro non liberamente consultabile. Infatti, per farlo è necessaria l’identificazione “forte”, quale: token crittografico contenente un certificato di autenticazione (es.: smart card, chiavetta USB…) o spid.
    L’elenco è consultabile tramite l’area riservata del Portale dei Servizi Telematici del Ministero della Giustizia
  6. IPA- Indice Pubbliche Amministrazioni: Tornato valido dal 17 luglio 2020 per le notifiche PEC L.53/94.
    Ad una condizione: nel registro PP.AA, situato nel portale dei servizi telematici del Ministero della Giustizia, non deve risultare presente l’indirizzo PEC della pubblica amministrazione (art.28 DL.76/2020).

Dunque, come deve procedere l’avvocato che debba utilizzare IPA?

 Egli deve seguire tre step fondamentali:

  • Cercare l’indirizzo PEC dalla PA nel registro PP.AA. presente nel PST;
  • Se (ed è molto probabile) la PEC della PA non è presente in quel registro, si può utilizzare quella presente in IPA (Indice delle Pubbliche Amministrazioni);
  • Nella relata di notifica, indicare che l’indirizzo PEC della PA è stato estratto da IPA perché non presente nel registro PP.AA –ex art. 28 DL. 76/2020).

LEGGI ANCHE:

Ultime novità in materia di notifiche telematiche

Gli indirizzi PEC tratti dal registro INI-PEC sono validi ai fini delle notifiche?

attacco hacker russa-usa

Hacker russi su 200 aziende Usa

Allarme da Microsoft: l’attacco è della S.V.R. Biden: “Se c’è dietro la Russia, risponderemo”.

La principale agenzia di intelligence russa lancia un altro cyber attacco contro le reti informatiche del governo, delle aziende e dei think-tank americani. A riportare la notizia è il New York Times, che cita funzionari Microsoft ed esperti di sicurezza informatica. Vale la pena ricordare che l’attacco arriva pochi mesi dopo le sanzioni imposte a Mosca da parte di Biden, in seguito ad una serie di operazioni di spionaggio condotte dalla stessa Russia in tutto il mondo.

Tornano gli attacchi hacker russi: colpite centinaia di aziende negli Usa

Secondo la società di sicurezza informatica Huntress Labs, circa duecento compagnie americane hanno subìto un grande attacco hacker. Nello specifico, si tratterebbe di un attacco basato su un ransomware, programma che blocca i computer fino al pagamento di un riscatto. Gli hacker avrebbero preso di mira innanzitutto la società informatica Kaseya -che ha sede in Florida- e poi si sarebbe diffuso attraverso le reti aziendali che utilizzano il suo software.

 

 

Tom Burt (uno dei responsabili della sicurezza di Microsoft) spiega che dietro l’attacco si celerebbe il celebre “Nobelium”. Si tratta del collettivo hacker responsabile dell’attacco all’azienda di Software Solar Winds del 2020, poi identificato dal governo americano come parte dell’SVR. Quindi, in quanto agenzia dei Servizi segreti russi, erede del Kgb, strettamente dipendente dalla diretta volontà del presidente Vladimir Putin.

Ora, anche Huntress Labs indica come responsabile la banda di ransomware REvil collegata alla Russia. Tuttavia, si precisa: è un’operazione su larga scala, però non particolarmente sofisticata. Gli hacker sarebbero entrati usando tecniche come il phishing: il furto di una password tramite e-mail infettata da malware. Ed un’alta fonte del governo americano confessa al New York Times: “Operazioni semplici, ordinarie che si sarebbero potute evitare se i fornitori di servizi cloud avessero implementato le pratiche-base per la sicurezza cibernetica”.

In realtà, sono centinaia i rivenditori Microsoft di servizi cloud a cader vittima della campagna cyber, dallo scorso maggio. E l’obiettivo dei cybercriminali e della SVR è sempre lo stesso: accedere alle informazioni riservate del governo americano. Quindi, l’attacco rivelato ieri ha lo stesso scopo di sempre: ottenere il maggior numero di dati possibili. Tuttavia, questa volta, per ottenere risultati, i criminali hanno optato per un attacco diversificato lungo diversi punti della filiera.

 

LEGGI ANCHE:

Attacco ransomware a un ospedale e danno da mancata cybersicurezza

I Malware più diffusi in Italia nel 2021 e come difendersi

bonus edili 2022

Superbonus e tutti i bonus edilizi 2023

Superbonus, bonus facciate e altri bonus edilizi del documento programmatico di bilancio

La prossima manovra conterrà la proroga al 2023 del Superbonus, ma con alcune importanti novità. Per gli altri bonus edilizi, invece, si va fino al 2024, con l’eccezione del bonus facciate, che scade nel 2022. Novità importanti anche per quanto riguarda lo sconto in fattura e la cessione crediti.

Tutti i bonus edilizi della legge di Bilancio

La prossima manovra conterrà la proroga al 2023 del Superbonus, però ridotto nella forma e nella sostanza. Infatti, si tratta di una misura che riguarderà solo i lavori per i condomini, e che escluderà gli immobili unifamiliari, le villette e le ville. Dunque, fino al 2023 il Superbonus è rifinanziato con i fondi del Recovery Fund soltanto per i condomini e le ex case popolari. Scaduto questo termine, quindi fra due anni, il Superbonus è destinato a calare fino a quota 65%.

 

 

In merito agli altri bonus edilizi, essi rimangono fino al 2024, ad esclusione del bonus facciate, che si concluderà nel 2022. In effetti, mentre l’ecobonus al 65% e gli sconti al 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici green sono confermati, del bonus facciate non c’è traccia. A ciò si aggiunge il rischio per lo sconto in fattura e la cessione crediti per le agevolazioni che non siano al 110%.

Effettivamente, uno dei nodi fondamentali da sciogliere è proprio quello delle opzioni sconto in fattura e cessioni crediti. L’orientamento dei tecnici del ministero dell’economia è quello di mantenere l’opzione cessione/sconto o detrazioni tradizionali per il 110%. Invece, sulle altre detrazioni si vorrebbero togliere sia sconto che cessione; tuttavia, se prevalesse una linea più politica, si potrebbero mantenere le attuali procedure.

 

LEGGI ANCHE:

Bonus pubblicità 2021: cos’è e come ottenerlo

Decreto sostegni: bonus prima casa agli under 36

cassazione 40 tirocini formativi

La Cassazione seleziona per 40 tirocini formativi

I tirocini formativi iniziano a gennaio 2022 e terminano a luglio 2023

La Procura generale della Corte di Cassazione attiva il bando di selezione per 40 tirocini formativi di 18 mesi. Come previsto dall’art. 73 d.l. n.69/2013 e modificato dall’art.2 d.l.n.168/2016, tali tirocini si svolgeranno presso gli uffici giudiziari di legittimità. Infine, si tratta di un’opportunità formativa riservata ai laureati in giurisprudenza solo in possesso di determinati requisiti; andiamo a vedere assieme quali.

Selezioni per il tirocinio della Cassazione: requisiti, presentazione domanda e modalità di svolgimento

Dunque, chi si può candidare per il tirocinio alla Cassazione? I laureati in giurisprudenza in possesso dei requisiti di onorabilità (art. 42-ter, secondo comma, lettera g e del r.d. 30 gennaio 1942, n.12) e che abbiano riportato una media di almeno 27/30 all’esame di diritto costituzionale, diritto privato, diritto processuale civile, diritto commerciale, diritto penale, diritto processuale penale, diritto del lavoro e diritto amministrativo. Oppure, devono aver ottenuto voto di laurea non inferiore a 105/110 e non devono aver ancora compiuto trent’anni di età.

 

 

Per presentare richiesta, c’è tempo fino al 12 novembre 2021, ore 14. Infatti, entro quella data, gli interessati devono compilare in ogni sua parte -a pena di inammissibilità- la domanda esclusivamente in formato elettronico. A ciò sarà necessario allegare la documentazione comprovante il possesso dei requisiti richiesti ed una copia sottoscritta del documento d’identità. L’indirizzo mail a cui destinare il tutto è: prot.pg.cassazione@giustizia.it. Eventualmente, è possibile allegare anche una breve nota esplicativa delle motivazioni a sostegno della domanda.

Graduatoria tirocinio Cassazione 2022

Una volta scaduto il termine della domanda, viene redatta la graduatoria provvisoria, pubblicata sul sito internet della Procura generale (www.procuracassazione.it) entro il 23 novembre 2021. Da questa data, gli interessati hanno cinque giorni per formulare eventuali osservazioni. Quindi, entro i 6 dicembre 2021 vengono pubblicati, sempre su www.procuracassazione.it , graduatoria definitiva e avviso data di inizio tirocinio.

Quali sono le caratteristiche del Tirocinio formativo alla Cassazione 2022

Il tirocinio inizia a gennaio 2022 e termina a luglio 2023: 18 mesi, durante i quali gli ammessi accedono ai fascicoli processuali e partecipano alle udienze.

In realtà, i tirocinanti non possono accedere ai fascicoli relativi ai procedimenti rispetto ai quali versano in conflitto d’interessi per conto proprio o di terzi.

Lo svolgimento del tirocinio alla Cassazione non prevede compensi, salvo assegnazione di borsa di studio (comma 8-bis art 73). Allo stesso modo, non implica obblighi previdenziali e assicurativi a carico dell’Amministrazione. Tuttavia, sussiste il divieto di svolgimento di attività professionale dinanzi all’Ufficio dove si svolge il tirocinio formativo.

Ciononostante, il tirocinio può essere svolto insieme ad altre attività, quali dottorato di ricerca o il tirocinio per l’accesso alla professione di avvocato o notaio. Lo stesso vale anche per la frequenza di corsi delle scuole di specializzazione per le professioni legali.

Al contrario, i tirocinanti non possono esercitare tirocinio per l’accesso alla professione forense presso la Corte di Cassazione.

Infatti, i tirocinanti devono assicurare un impegno non inferiore a 20 ore settimanali.

 

LEGGI ANCHE:

Da marzo processo telematico anche in Cassazione

COVID: presentato l’emendamento per riconoscere il semestre di praticantato forense

contributi-fondo-perduto

Contributo a fondo perduto: come ottenerlo

C’è tempo fino al 13 dicembre per richiedere il contributo “Sostegni” e/o “Sostegni-bis alternativo”

Sei un soggetto che svolge attività di impresa, lavoro autonomo e reddito agrario titolare di partita Iva e risiedi in Italia? Inoltre, nel 2019 hai conseguito un ammontare di ricavi o compensi tra i 10 milioni ed i 15 milioni di euro? Bene, allora potresti rientrare tra i beneficiari del contributo “Sostegni” e/o “Sostegni-bis alternativo”.

Contributi a fondo perduto: requisiti e calcolo

Si è aperta lo scorso 14 ottobre la possibilità di presentare la richiesta per i contributi a fondo perduto “Sostegni” e “Sostegni bis alternativo”. In effetti, si tratta di un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, il quale ha definito anche il modello di domanda. Come detto poc’anzi, esso si rivolge ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte e professione o che producono reddito agrario, titolari di partita Iva il cui ammontare complessivo reddituale nel 2019 sia stato compreso fra i dieci ed i quindici milioni di euro.

 

 

Ulteriore requisito per l’ottenimento del contributo “Sostegni” è un calo di almeno il 30% tra l’ammontare medio mensile del fatturato del 2020 rispetto al corrispettivo del 2019. Invece, non possono aver accesso ai contributi i soggetti la cui attività a partita Iva non fosse attiva alla data dei rispettivi decreti-legge. Lo stesso accade per gli enti pubblici (art. 74 Tuir), gli intermediari finanziari e le società di partecipazione (art. 162-bis Tuir).

Il calcolo del contributo Sostegni

Circa il calcolo dell’importo ricavato dal contributo “Sostegni”, esso è ottenuto applicando la percentuale del 20% alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del 2020 e del 2019. Si parte da un minimo di mille euro per le persone fisiche e di duemila per i soggetti diversi dalle persone fisiche. Per altro, in questo caso spetta anche il contributo “Sostegni-bis alternativo” (art.1, commi da 1 a 3, Dl n.73/2021).

Va detto che, nel calcolo del contributo “Sostegni-bis alternativo” il contributo è pari al 30% della differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato del periodo 1° aprile 2020- 31 marzo 2021 ed il corrispettivo del 1° aprile 2019- 31 marzo 2020.

Infine, se si richiedono entrambi i contributi, per il contributo “Sostegni-bis alternativo” viene applicata la percentuale del 20% alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e del corrispettivo del periodo 1° aprile 2020- 31 marzo 2021 e 1° aprile 2019- 31 marzo 2020.

Resta il fatto che, per tutti i soggetti, l’importo di ciascun contributo non può essere superiore a centocinquanta mila euro.

Come richiedere i contributi a fondo perduto

Per fare richiesta dei contributi a fondo perduto, è necessario presentare apposita istanza entro il 13 dicembre attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate.

Nell’istanza si devono indicare:

  • Codice fiscale del richiedente (o del rappresentante o dell’intermediario);
  • Le informazioni sulla sussistenza dei requisiti;
  • Iban del conto corrente dove accreditare l’importo.

Infatti, i contributi a fondo perduto vengono erogati tramite bonifico o -solo su scelta irrevocabile del richiedente- possono essere riconosciuti come crediti di imposta utilizzabili in compensazione.

 

LEGGI ANCHE:

Pensionati professionisti: stop al contributo di solidarietà

Esonero contributi 2021 autonomi e professionisti

 

Servicematica

Nel corso degli anni SM - Servicematica ha ottenuto le certificazioni ISO 9001:2015 e ISO 27001:2013.
Inoltre è anche Responsabile della protezione dei dati (RDP - DPO) secondo l'art. 37 del Regolamento (UE) 2016/679. SM - Servicematica offre la conservazione digitale con certificazione AGID (Agenzia per l'Italia Digitale).

Iso 27017
Iso 27018
Iso 9001
Iso 27001
Iso 27003
Agid
RDP DPO
CSA STAR Registry
PPPAS
Microsoft
Apple
vmvare
Linux
veeam
0
    Prodotti nel carrello
    Il tuo carrello è vuoto