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Approvato l’accordo per il trasferimento dei dati personali tra UE e USA

La Commissione Europea ha approvato un accordo per consentire il libero trasferimento dei dati che possiedono le aziende tra Stati Uniti e Unione Europea.

La decisione era attesa da un bel po’ di tempo, in particolare dalle grandi piattaforme, quali Facebook e Google, che da tre anni non avevano alcun riferimento normativo per quanto riguarda la trasmissione dei dati, dopo la decisione della Corte di Giustizia Ue di bloccare l’accordo per gli scambi dei dati con scopo commerciale, il cosiddetto “Scudo UE-USA per la privacy”.

Dunque, la Commissione ha formalmente riconosciuto gli Stati uniti in quanto paese con protezioni e garanzie sufficienti per il trattamento dei dati personali, approvando una “decisione di adeguatezza”.

Si tratta di uno strumento previsto dal GDPR, che stabilisce se un paese terzo offre livelli adeguati di protezione dei dati personali, che possono essere paragonati a quelli dell’Ue.

Il trasferimento dei dati, in precedenza, era previsto dallo “Scudo UE-USA per la privacy”. Tuttavia, nel 2020 la Corte di Giustizia UE lo aveva bloccato, in quanto le agenzie di intelligence degli USA avevano mantenuto delle capacità eccessive di spiare i dati personali dei cittadini UE.

Inoltre, la Corte aveva annullato anche il “Safe Harbor”, un ulteriore accordo che è entrato in vigore nel 2000, ritenuto non sufficiente al fine di garantire la tutela dei dati. Questi due accordi erano stati bloccati dopo una denuncia di Max Schrems, che aveva contestato l’intelligence americana per quanto riguarda la gestione dei dati europei.

Nell’accordo è prevista l’istituzione di un nuovo organismo che permetta ai cittadini UE di fare ricorso contro le agenzie di intelligence USA se ritengono che i dati siano stati raccolti senza un motivo adeguato oppure in maniera sproporzionata.

Il nuovo accordo avrà conseguenze concrete per le grandi piattaforme UE, che potranno ora gestire con maggior semplicità i dati personali degli utenti europei. In precedenza, Meta aveva annunciato che senza adeguate norme non avrebbe potuto in alcun modo proseguire con i suoi servizi all’interno dell’UE, come Instagram e Facebook.

Tutto questo dovrebbe avere risvolti positivi per le aziende informatiche, anche se ci sono dubbi per quanto riguarda la nuove garanzie per le singole persone.

Il Parlamento Ue si era opposto al nuovo accordo, visto che le protezioni contro il trasferimento dati potrebbe non essere sufficiente, e Schrems ha anticipato che ricorrerà di nuovo alla Corte di Giustizia Ue per annullare la decisione.


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