Basta accessi “a sorpresa” nelle imprese da parte di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate: d’ora in avanti, ogni verifica dovrà essere puntualmente motivata. È questa una delle novità principali introdotte dagli emendamenti al decreto fiscale presentati alla Commissione Finanze della Camera dal relatore Vito De Palma (Forza Italia), su cui è atteso oggi il voto definitivo.
Il correttivo – inserito direttamente nello Statuto del contribuente – risponde alla sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo del 6 febbraio scorso, che ha condannato l’Italia per le scarse garanzie previste in caso di controlli aziendali. Secondo il nuovo testo, negli atti autorizzativi e nei verbali redatti dagli organi di verifica dovranno essere «espressamente e adeguatamente indicate le circostanze e le condizioni che giustificano l’accesso».
Una risposta a Strasburgo
La modifica normativa mira ad aumentare la trasparenza e la tutela dei contribuenti, stabilendo un principio di proporzionalità già al momento dell’autorizzazione all’accesso. Il contribuente dovrà anche essere informato in anticipo sulle finalità della verifica e potrà avvalersi dell’assistenza di un professionista, esercitando una piena difesa anche in sede giurisdizionale.
L’applicazione della nuova norma sarà però solo “in avanti”: la disposizione si applicherà agli atti emessi dopo l’entrata in vigore della legge di conversione. Tutti i procedimenti già avviati o conclusi continueranno a essere regolati dalla normativa vigente al momento dell’accesso.
Cartelle rottamate, lite estinta dopo la prima rata
Tra le altre misure inserite negli emendamenti compare un’importante novità per il contenzioso fiscale: sarà considerata estinta la lite relativa a cartelle oggetto della cosiddetta rottamazione quater già dopo il pagamento della prima o unica rata, senza attendere il completamento del piano di versamenti fino al 2027.
La misura, esclusa dalla versione pubblicata in Gazzetta Ufficiale, è stata reintrodotta nel testo in conversione anche su sollecitazione del Consiglio superiore della magistratura, nell’ottica di ridurre l’arretrato giudiziario e aiutare la Corte di Cassazione a centrare gli obiettivi previsti dal PNRR.
Forfettario: più flessibilità sulle partecipazioni
Tra i correttivi figura anche una parziale apertura al regime forfettario per coloro che detengono partecipazioni in società semplici. La deroga sarà consentita solo se le attività svolte non sono collegate – né direttamente né indirettamente – a quelle esercitate con la partita Iva individuale, e a condizione che non generino la medesima categoria di reddito.
Altre modifiche in arrivo
Nel pacchetto degli emendamenti già approvati figura inoltre la soppressione del riferimento, considerato ridondante, alle agenzie per il lavoro tra i soggetti esclusi dal reverse charge, la cosiddetta inversione contabile dell’Iva, che resta circoscritta al settore del trasporto merci e dei servizi logistici.
L’iter parlamentare
Con il probabile via libera della Commissione Finanze previsto per oggi, il decreto fiscale approderà in Aula alla Camera la prossima settimana, per poi passare al vaglio del Senato. Sullo sfondo resta anche il nodo della riproposizione del ravvedimento speciale, la sanatoria per i periodi d’imposta pregressi, per chi aderirà al nuovo concordato preventivo biennale 2025-2026.
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