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Nuovo accordo per la ricerca telematica dei beni da pignorare

«Il 23 giugno è stata stipulata una convenzione tra il ministero della Giustizia e il direttore dell’Agenzia delle Entrate, con l’approvazione del Garante per la protezione dei dati personali, che consente agli ufficiali giudiziari di accedere alle banche dati dell’amministrazione finanziaria, così da rendere agevole la ricerca telematica dei beni da pignorare. Questa è una cosa quasi rivoluzionaria», afferma Carlo Nordio.

Il Guardasigilli Carlo Nordio ed Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, hanno siglato una convenzione per consentire agli ufficiali giudiziari l’accesso alle banche dati dell’amministrazione finanziaria, per rendere più agevole la ricerca telematica dei beni da pignorare.

L’accordo ha ottenuto l’ok da parte del Garante Privacy, e avrà validità per cinque anni. Gli ufficiali giudiziari potranno utilizzare il servizio nell’ambito dei compiti d’ufficio, per poter acquisire informazioni utili per individuare beni da sottoporre ad esecuzione.

L’accesso avverrà attraverso modalità sicure, con un servizio di cooperazione informatica che si appoggia al Sistema di interscambio dati. L’ufficiale giudiziario potrà dunque richiedere l’accesso per tutti i soggetti per cui verrà presentata un’apposita istanza o dopo un’autorizzazione specifica da parte del tribunale.

Successivamente, l’Agenzia verificherà la regolarità della richiesta, inviando la risposta con tutte le informazioni al Ministero. Gli accessi al servizio saranno tracciati, da entrambe le parti.

Una convenzione quasi rivoluzionaria

«Prima della stipula di questa convenzione era previsto che, in mancanza delle strutture tecnologiche necessarie a consentire l’accesso diretto, il creditore istante potesse ottenere direttamente dai gestori delle banche dati le informazioni contenute nelle banche dati stesse», dichiara Nordio.

«Con questa novella dell’articolo 155, che è stata introdotta nell’ottobre del ’22, è stato previsto che a decorrere dal 28 febbraio 2023, fosse l’ufficiale giudiziario ad attestare che l’accesso diretto alle suddette banche dati non è attuabile per il mancato funzionamento delle strutture tecnologiche. Ecco perché, a seguito della stipula della convenzione gli ufficiali giudiziari possono utilizzare direttamente il servizio di accesso alle banche dati dell’amministrazione finanziaria, nell’ambito dei propri compiti di ufficio, al fine di acquisire tutte le informazioni utili a individuare i beni da sottoporre a esecuzione forzata nell’ambito delle procedure sia mobiliari che immobiliari, nonché nell’ambito delle procedure concorsuali».

Conclude: «Ciò permetterà una più rapida verifica sui beni di proprietà del debitore, consentendo al creditore di velocizzare il recupero del credito vantato; il vantaggio consisterà nella certezza e nella celerità delle ricerca dei beni da pignorare assicurando, quindi, un iter più spedito nella esecuzione dei provvedimenti del giudice in materia civile».


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