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Accordo Zaia-Nordio: protocollo d’intesa per una maggior efficienza della PA nel settore Giustizia

Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ha sottoscritto un protocollo d’intesa insieme a Carlo Nordio, Ministro della Giustizia. Si tratta di un protocollo d’intesa finalizzato a rendere maggiormente efficiente la PA nel settore della giustizia, cercando di intervenire sulla carenza del personale.

Spiega il Presidente Zaia: «Questo protocollo, primo in Italia nel suo genere per cui ringrazio il Ministro Nordio, è un modello. È un accordo che parte dal presupposto che un territorio come il Veneto ha bisogno di tribunali e di sedi giudiziarie efficienti e per avere la garanzia che questo avvenga sottoscriviamo un accordo quadro che darà il via a una serie di convenzioni per condividere graduatorie e concorsi fra Regione e tribunali veneti».

«Non resterà una dichiarazione di intenti ma, un attimo dopo averlo siglato, sarà attivato il primo provvedimento. Inizieremo cedendo alla Giustizia una lista già formata di 105 candidati a ruoli amministrativi, dalla quale, da subito, il Ministero potrà attingere. Seguiranno ulteriori graduatorie per altri 300 amministrativi. Entro i primi di settembre i tribunali del Veneto avranno, quindi, 100 operatori in più», prosegue Zaia.

Se il candidato contattato non accetta la proposta del Ministero, resterà collocato nella graduatoria regionale, senza essere depennato ma nemmeno senza aver certezza riguardo una chiamata. La prima graduatoria avrà validità biennale, con scadenza il 13/06/2024.

Sottolinea Zaia: «Il futuro vedrà in Veneto molte graduatorie condivise con il Ministero della Giustizia. Possiamo ben dire che queste sono prove tecniche di efficienza veneta».

Dichiara il ministro Nordio: «Questo è un modello che intendiamo riprendere ed estendere a livello nazionale. Per questo protocollo ringrazio la Regione Veneto e lo staff ministeriale che hanno lavorato a questo risultato. Abbiamo l’obiettivo di rendere la giustizia efficiente attraverso una modernizzazione e una accelerazione dei processi».

«Di fronte alla carenza di organico abbiamo procedure ottocentesche che cerchiamo di scalfire, ma sappiamo che nulla si può sostituire alle intelligenze umane, per questo è necessario partire dalle risorse di personale. Il protocollo di oggi rappresenta un risultato davvero straordinario nel segno dell’efficienza della macchina della giustizia», conclude.


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