Elon Musk rilancia la sfida nel settore dell’intelligenza artificiale con il lancio di Grok 3, la nuova versione del chatbot sviluppato da xAI e integrato nel social X. Il miliardario sudafricano lo ha definito il chatbot “più intelligente sulla Terra”, annunciando funzionalità avanzate che lo mettono in competizione diretta con OpenAI (ChatGPT) e Google (Gemini). Ma sarà davvero all’altezza delle aspettative?
Grok 3: innovazioni e differenze rispetto a GPT-4 e Gemini
Grok 3 si distingue per diverse caratteristiche chiave: è stato addestrato su un dataset aggiornato in tempo reale, migliorando la sua capacità di fornire informazioni recenti. Ha inoltre superato alcuni benchmark in logica e matematica rispetto a GPT-4 e Gemini, almeno secondo i dati di xAI, anche se questi risultati attendono ancora una verifica indipendente.
Un altro aspetto rilevante è l’attenzione alla programmazione: Grok 3 promette di generare e comprendere codice con maggiore precisione, rendendosi utile per sviluppatori e professionisti del settore. Infine, mantiene una “personalità” più irriverente rispetto ai concorrenti, un elemento distintivo voluto da Musk per rendere l’interazione più coinvolgente.
DeepSearch: l’IA che sfida i motori di ricerca tradizionali
Accanto a Grok 3, xAI ha presentato DeepSearch, un motore di ricerca avanzato basato su intelligenza artificiale. A differenza dei tradizionali algoritmi di Google, DeepSearch interpreta il significato delle query e affina i risultati attraverso interazioni conversazionali, offrendo risposte più pertinenti e approfondite.
Le sfide tecnologiche di Grok 3: 200.000 GPU e il nodo della sostenibilità
L’addestramento di Grok 3 ha richiesto una delle infrastrutture più imponenti mai realizzate, con 200.000 GPU in funzione. xAI ha dovuto affrontare sfide di scalabilità, coordinamento tra unità di calcolo e gestione dell’enorme consumo energetico. La sostenibilità di questi modelli rimane un punto critico: ridurre l’impatto ambientale senza compromettere le prestazioni sarà una delle sfide future.
Trasparenza e investimenti: il dilemma di xAI
Musk e xAI hanno dichiarato che Grok 3 supera la concorrenza in vari test, ma la mancanza di verifiche indipendenti solleva dubbi sulla trasparenza. L’azienda ha promesso di rendere pubblici i risultati, ma finché ciò non avverrà, resta il rischio che Grok rimanga confinato all’ecosistema di X senza una reale penetrazione nel mercato.
Sul fronte finanziario, xAI punta su un mix di innovazione e applicazioni pratiche, attirando investitori interessati all’IA nei settori della programmazione, della ricerca e dell’analisi dei dati. Tuttavia, la concorrenza con OpenAI, Google e anche con il colosso cinese DeepSeek si fa sempre più serrata.
Accesso a pagamento: un’IA per pochi?
Grok 3, al momento, è riservato agli utenti paganti, una scelta dettata dai costi di sviluppo e dall’esigenza di limitare l’uso indiscriminato della tecnologia. Resta da capire se, in futuro, xAI adotterà strategie per rendere l’IA più accessibile a un pubblico più ampio, senza sacrificare sostenibilità ed esclusività.
Musk, intanto, guarda oltre X: l’obiettivo è portare Grok 3 sugli smartphone Android e iOS, puntando a una diffusione più capillare. Riuscirà a cambiare le regole del gioco nell’IA generativa?
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